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Jona Oberski: nato ad Amsterdam nel 1938, lavora attualmente in un istituto di fisica nucleare.

Signor Daniel: collega del padre di Jona che il bambino conobbe prima di partire per i campi di concentramento.

Moffen (singolare mof): è l’appellativo con cui i bambini ebrei del campo di concentramento chiamavano i soldati tedeschi.

Mokum: sta per Amsterdam. I molti ebrei olandesi avevano sempre chiamato così la città, a significare «centro della vita». Mokum deriva dal vocabolo ebraico Makom che significa «luogo», ma ha anche un secondo significato, «Dio» o «luogo santo».

Osservatorio: chiamato così dai bambini, in realtà era l’obitorio, dove Jona venne portato dai ragazzi più grandi come prova di coraggio e dove scoprì la tragica fine che aveva subito il cadavere del padre.

Signora G.: moglie del signor Daniel, che si fece chiamare zia Lisa da Jona anche se non lo era, dopo che lei e il marito lo adottarono.

Trude: donna il cui ruolo nella famiglia non è ben definito, ma molto importante per l'aiuto che diede a Jona nel periodo più tragico della sua vita.

Eva: donna che venne messa in stanza con Jona a Tröbitz, dove gli svelò il segreto della morte della madre; si prese cura di lui durante la sua malattia.

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