Sulla parte sommitale vi sono alcune incisioni profonde, con ogni probabilità recenti, come accade anche ad UGE02 che si trova a meno di 700 metri in linea d'aria. Questi segni, sia per la loro forma che per la loro disposizione, sembrano essere indicazioni catastali, cioè limiti di proprietà.

Se ciò risultasse confermato ne conseguirebbe che i due menhir citati, la cui altezza risulta eccessivamente modesta rispetto alla media dei monumenti analoghi del Salento, potrebbero rivelarsi per ciò che resta di uno o più precedenti menhir, spezzati e riutilizzati. Quindi è poco probabile che ambedue (o almeno uno dei due) si trovino ancora in situ. Non escluderei nemmeno la presenza di un terzo menhir "ridotto" nelle vicinanze. In verità qualcosa del genere mi è stato segnalato nei pressi della costa ma ritengo trattarsi di una formazione naturale della roccia.