Pellicole

 

La pellicola fotografica rappresenta un po' la tela per un pittore, è su di essa infatti che verrà registrata l'immagine definitiva e niente  nessuno potrà modificarla.
Al momento di scegliere il tipo di pellicola da usare con il nostro apparecchio, dobbiamo innanzi tutto decidere tra fotografie in bianco e nero, o a colori e tra stampe  e diapositive.

Tenendo sempre presente comunque che è più facile fare delle belle fotografie se la pellicola scelta si adatta quanto più possibile al soggetto e alle condizioni di luce.
L'elemento più importante di una pellicola è la sua sensibilità alla luce, definita anche come " rapidità ", della pellicola.

Per ottenere un'immagine accettabile, le pellicole meno rapide (meno sensibili) devono ovviamente rimanere esposte ala luce molto più tempo di quelle che hanno un'elevata sensibilità.
Ciò significa che è più facile scattare fotografie con poca luce usando una pellicola rapida.
In condizioni di maggiore luminosità, le pellicole rapide ci permettono tempi di otturazione brevi e/o diaframmi chiusi. Tuttavia le pellicole rapide possono mostrare la grana negli ingrandimenti. Anche se ormai le pellicole presentano grani fotosensibili di dimensioni sempre minori.
Le pellicole meno sensibili mostrano i particolari minuti più nitidi, hanno più contrasto, una maggiore saturazione di colore e sfumature più delicate. Però potrebbero aver bisogno di tempi troppo lunghi o di diaframmi troppo aperti.

In presenza di una luce diurna normale, con il sole alto sull'orizzonte, le pellicole di media rapidità, rappresentano un buon compromesso.

Quelle rapide vanno bene quando c'è poca luce, oppure per fotografie d'azione che richiedono tempi di otturazione molto brevi (automobilismo, cavalli, atletica...).

Le pellicole meno sensibili vanno bene quando c'è molta luce o per fotografare soggetti immobili e ricchi di particolari, come la natura, il paesaggio, le nature morte e l'architettura.

Fino a poco tempo fa, la sensibilità della pellicola veniva indicata con un numero ASA (American Standards Association), opure con un numero Din (Deutsche Industrie Norm). Con il nuovo sistema ISO (International Standards Organization), l'indicazione della rapidità è data prima in ASA e poi in DIN. Quindi la scritta ISO 100/21°  significa ASA 100 e 21 DIN.

La rapidità delle pellicole è indicata chiaramente sulle scatole. Le fotocamere dell'ultima generazione impostano automaticamente la sensibilità della pellicola , per mezzo di un codice detto DX. Sulle fotocamere tradizionali è necessario impostare manualmente tale valore ISO. Agendo sull'apposito selettore presente  sulla fotocamera, in corrispondenza della ghiera di selezione dei tempi di otturazione.
E' meglio comunque optare per quei modelli che consentono di impostare anche manualmente la sensibilità della pellicola.

TABELLA DELLE SENSIBILITA' DELLE PELLICOLE FOTOGRAFICHE

BASSA

MEDIA

MEDIO-ALTA

ALTA

sole alto o
in studio

esterni con cielo sereno o
poco nuvoloso
interni con flash

interni - sera

teatro - notte

25

100-125

400 1000

50

160

800 1600
 

200

  3200
Le pellicole in bianco e nero

Perché usare una pellicola in bianco e nero? In fondo non è molto più economica di una a colori e sacrifica inevitabilmente tutti bei colori che la natura ci regala.
Eppure molti bravi fotoreporter la preferiscono perché ciò che si perde in colore si acquista in drammaticità.
Mentre a volte, la varietà e l'intensità dei colori, complicano l'aspetto di un'immagine, il bianco e nero possiede una semplicità grafica che molto spesso è sufficiente ad esprimere una particolare sensazione. Con il bianco e nero è possibile rendere lo spirito, la forma, e il motivo di un'immagine semplicemente in termini di chiaro e di scuro.

Con questo tipo di pellicola sarà più facile concentrarsi sulla composizione attraverso la luce, le linee, la prospettiva, le forme e raggiungere così un nuovo e prezioso modo di osservare il mondo che ci circonda:

 
                        quello che si dice : "vedere in bianco e nero".

Con poca luce è più facile fare fotografie in bianco e nero che a colori. La straordinaria versatilità della monocromia risulta evidente, ad esempio, nella foto di questo famoso ballerino, scattata utilizzando  una pellicola da 400 ISO esposta per 1600 ISO e  adeguando ,di conseguenza,  il tempo di sviluppo in camera oscura.
La stampa comunque ha conservato tutta una serie di tonalità e la grana risulta comunque contenuta (la stampa originale è di formato 30x40).

L
a pellicola in bianco e nero, comunque, presenta anche dei vantaggi pratici. E' in fin dei conti, piuttosto semplice da sviluppare e da stampare. Infatti tutti noi possiamo farlo comodamente a casa nostra con pochi ed economici mezzi, senza troppi problemi.
Il fatto di sviluppare da soli le nostre fotografie poi, ci permetterà di controllare l'immagine finale, tenendo conto di tutte quelle variabili che con la stampa a colori  automatica non possiamo assolutamente considerare.
                                                                   
La temperatura, l'esposizione della carta da stampa,  eventuali interventi di mascheratura e bruciatura, l'uso di diversi chimici a seconda delle varie esigenze, la variazione dei tempi di sviluppo. Sono solo alcune delle variabili che tramite la nostra camera oscura casalinga, possiamo controllare senza troppa fatica.
                                                                                                  
Poche cose presentano un fascino maggiore di un'immagine che piano piano si forma       
sotto i nostri occhi su un foglio di carta immerso in una soluzione chimica all'interno di 
una bacinella. Possiamo impostare tutto il nostro lavoro fotografico, partendo dalla scelta della pellicola, fino ad arrivare ai tempi di sviluppo, in funzione dell'immagine che abbiamo pre-visualizzato.
In parole povere, imparando a lavorare in camera oscura, possiamo avere il pieno controllo dell'immagine, 
manipolandola a nostro piacimento fino al conseguimento del risultato voluto.

Esistono decine di tipi di pellicole, carte da stampa, chimici e ingranditori  più o meno economici, che possono davvero soddisfare ogni nostra esigenza e trasformare la nostra passione per la fotografia in qualcosa di davvero diverso, migliore. Qualcosa che può davvero farci crescere.
                                                                                                                                        
Le pellicole in bianco e nero esistono in commercio con una vasta gamma di sensibilità, anche più estesa delle pellicole a colori. Infatti esistono ben 2 marche (Ilford e Kodak), che hanno in listino pellicole da 3200 ISO. La pellicola della Kodak (TMZ 3200) sviluppata nell'apposito rivelatore ad essa dedicata può essere utilizzata  all'incredibile sensibilità di 50000 ISO!!!

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Stampe o diapositive?

Esistono 2 grandi categorie di pellicole a colori: per le stampe e per le diapositive.

Le pellicole per le stampe (o pellicole negative), producono un'immagine negativa da cui si ricavano stampe.
Le pellicole per le diapositive (o invertibili) producono dei positivi trasparenti visibili attraverso appositi visori e proiettori (diaproiettori).
Le stampe sono molto più diffuse perché sono più comode da osservare delle diapositive e poi si possono facilmente mettere in cornice o raccogliere in un album sempre a portata di mano.

Un altro vantaggio è rappresentato dal fatto che in fase di stampa è possibile correggere eventuali errori di esposizione o involontarie dominati di colore.  Queste si verificano quando le fotografie sono state scattate con una pellicola tarata per luce diurna in condizioni di luce artificiale mista, per cui, ad esempio, le fotografie appaiono con una sgradevole dominate verde, ma anche blu o gialla, a seconda del tipo di luce.

Le diapositive però presentano una ricchezza di sfumature di colore, dettaglio, nitidezza e saturazione cromatica di gran lunga migliore di qualsiasi stampa.

Non per niente i professionisti le preferiscono, specialmente se le immagini devono comparire su riviste e pubblicazioni.
L'uso delle pellicole per diapositive è però più impegnativo, in quanto tollerano molto meno gli errori di esposizione (latitudine di esposizione).

Anche le diapositive possono essere stampate su carta, ma i risultati non sono mai soddisfacenti, contrasto elevato e zone scure dell'immagine completamente chiuse, sono le caratteristiche che contraddistinguono una stampa da diapositiva.

E poi le stampe da diapositiva hanno un costo più elevato rispetto alle equivalenti ottenute da negativo.Tanto per fare un esempio,  una stampa 20x30 da negativo costa non più di 6000 lire, mentre lo stesso formato ottenuto da dia arriva anche a 15000 lire!

Per quanto riguarda i laboratori, quelli che trattano le pellicole negative, hanno una distribuzione capillare, mentre quelli dedicati alla stampa delle dia, sono molto meno diffusi.
Non solo, ma mentre per le stampe sono a disposizione diversi tipi di supporti cartacei (opaco, satinato, lucido,  con o senza bordo...), le diapositive possono essere stampate solo attraverso 2 sistemi: il sistema della ILFORD denominato CIBACHROME, che ci fornisce stampe su carta lucida e quello della KODAK, chiamato RADIANCE , che ci permette di ottenere stampe dignitose anche su carta satinata (ma è meno diffuso).

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