LA "BELLE EPOQUE"

  Il cinema, la luce, il fonografo, il volo, l'automobile e altre diavolerie alla vigilia di quello che sarà chiamato il secolo delle guerre

 

                           

 

Con questo termine venne contrassegnato lo stile di vita, il mondo, di alcune classi sociali alla fine del XIX e inizio XX secolo (1800/1900. L'entrata in scena, in Europa, di grandi stati nazionali come la Germania e l'Italia, la fine dei bellicosi Bonaparte, aveva concorso a creare un clima ideale in cui le nuove scoperte scientifiche potevano essere applicate alla vita quotidiana (con innegabili benefici) nelle più svariate forme ed utilizzi. Il lungo regno della Regina Vittoria (Inghilterra) accompagnato da una incessante politica coloniale, aveva portato la borghesia produttiva, commerciale, bancaria anglosassone ai massimi livelli sociali. Lo scontro coi tedeschi per l'egemonia non era ancora giunto ai livelli pericolosi di una guerra e gli Americani si erano estraniati al di là dell'Oceano, in Asia e Oceania, ma principalmente sul loro (nuovo) continente, dove gli interessi europei e quelli giapponesi erano minori di fatto cacciando le vecchie potenze coloniali. Ciò non li distoglieva dal progettare rotte commerciali e sbocchi per la loro industria anche a suon di cannonate. All'alta borghesia in Europa faceva da contorno una piccola borghesia di provincia e la nuova classe dei colletti bianchi che si identificava negli impiegati, artigiani e professionisti necessari per mandare avanti l'apparato industriale. Le città crescevano a dismisura con l'inurbamento degli operai e  di pari passo andava la frequenza scolastica che riduceva, partendo dalle classi giovani, le altissime percentuali di analfabetismo. Le uniche che non mantenevano il passo erano le classi contadine e operaie (generiche), sia all'interno dei singoli stati che come categoria generale (proletariato).

esposizione internazionale di Torino del 1911Il progresso in agricoltura passava anche dalle macchine agricole che riducevano la presenza umana o facevano un lavoro più grande (vedi scavo canali o trafori) e in minor tempo. In Russia, il problema dei contadini servi (o della gleba) era innescato e pronto ad esplodere. In un paese come l'Italia, carente di capitali e di materie prime, il surplus demografico e la necessità di terre da coltivare ( e da sfruttare) si sfogarono con una gigantesca emigrazione che vide partire circa 6.000.000 di persone nei primi 50 anni dell'Unità. In Europa si calcola che, con le migliorate condizioni di vita, la popolazione giovanile in alcuni casi triplicò. Ciò fu anche alla base della costituzione di grandi eserciti di leva (impossibili nell'800) e preludio allo scatenamento di conflitti generalizzati.

“Io ho seguito l’aratro per molte tediosissime miglia, e so che pena è questa.

So quale spreco di sè faccia una creatura umana nel trascorrere lunghe ore

e lunghi  giorni dietro una coppia di cavalli che procede  faticosamente,

mentre nello stesso tempo una trattrice  farebbe sei volte lo stesso lavoro”

Henry Ford - LA MIA VITA E LA MIA OPERA, Ed. Apollo, Bologna, 1925
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Gli unici stati rimasti ancora multinazionali (o multilingue) erano l'Austria, dove l'aristocrazia contava ancora, e il marginale asfittico Impero ottomano dove a contare non era più nessuno (nonostante l'unità religiosa), e la Russia dove il problema più urgente era altro. L'Austria per stare al passo coi tempi, non avendo peso sui mari fagocitava tutto l'est europeo e i BALCANI come un'ancora di salvezza per compensare la mancanza di colonie e di conseguenza di materie prime e di mercati. I nuovi stili di vita, i problemi sociali delle industrie e dell'inurbamento vedranno affermarsi anche nuovi partiti politici che si ispireranno alle teorie marxiste di metà 800. In Russia saranno l'effetto scatenante di disordini e del crollo sociale quando la guerra volgerà al peggio. 

La fine di questa epoca avrebbe favorito un solo soggetto, gli Stati Uniti che, usciti da una guerra civile economica, si apprestavano a dare una grossa lezione di "democrazia" al resto del mondo come diceva Theodore Teddy Roosevelt (quando parlava a gente "complessa") "Parla a voce bassa e porta con te un grosso randello: vedrai che andrai lontano” -"Speak softly and carry a big stick, and you will go far"

A  Roosevelt verrà assegnato il Nobel della Pace nel 1906 per essersi offerto come mediatore fra Giappone e Russia in guerra. Prima di lui, il neo premio, era stato assegnato, sempre per la pace, a
1901 Henry Dunant e Frédéric Passy
1902 Élie Ducommun e Charles Albert Gobat
1903 William Randal Cremer
1904 Institut de droit international Belgio
1905 Bertha von Suttner
Nel 1919 sarà un altro Presidente, Thomas Woodrow Wilson, a vincere il Premio per la prima volta dopo la fine della Guerra

affondamento del TitanicNel frattempo, dalla fine degli anni settanta all'affondamento del Titanic (1912) ci fu posto per la più grande rivoluzione consumistica, intellettuale, sociale che fosse mai avvenuta. Per avere un paragone molto parziale potremmo identificarla con quella informatica iniziata alla fine del secolo scorso. Questa "bella epoca" venne chiamata "belle epoque"  dalla lingua della città in cui tutti i sogni sembravano realizzarsi, Parigi.

Riportiamo da un settimanale del marzo 1897 ".. Nuova applicazione del telefono negli Ospedali. Siccome i malati di morbi (potenzialmente) contagiosi debbono rimanere isolati..... .l'amministrazione ha avuto la bell'idea di collocare presso ogni letto un telefono". Non sappiamo se e quando l'idea fu messa in opera, ma sicuramente 100 anni dopo era ancora "una bella idea" se non fosse intervenuto il telefonino.

I caffè letterari erano sempre pieni di giovani autori dalla vita sociale molto brillante (D'Annunzio), i teatri colmi per le grandi dive (Duse e Bernhardt). Le rotative dei giornali ora sfornavano decine di riviste a colori e quotidiani, sui quali a puntate comparivano gli ultimi romanzi dei francesi (Feuilleton), di Conan Doyle (Sherlock Holmes). La spinta a sapere, a informarsi, a conoscere faceva sì che al mattino alle 8 le edizioni fossero già esaurite: si faceva a pugni davanti all'edicola. I pittori che si erano svincolati dalla commessa e dall'arte sacra nascevano poveri e spesso morivano poveri, ma lasciavano un arte fruibile e comprensibile.  Le dinastie dell'oro, cosi erano chiamate le casate dei Rothschild (ebrei) a cui nessuna porta poteva essere chiusa si espandevano in Europa. La loro ricchezza, in periodi più sospetti, sarà la base dell'antisemitismo e dell'avvento del nazismo. La produzione tedesca di ghisa era quintuplicata. Se nella bacchettona Inghilterra vittoriana gli eccessi francesi del Moulin Rouge non arrivavano, arrivava comunque la ricchezza delle colonie e dei prodotti esotici attraverso il canale di Suez. Edoardo, erede al trono inglese, suppliva da solo alla mancanza di mondanità di corte vivendo in pianta stabile a Parigi. La flotta inglese aveva ora una grande antagonista, la Germania. Contemporanei ai grandi successi economici e sociali, c'erano i grandi bluff, scandali o truffe che dir si voglia. Un treno esotico ed esclusivo, l'Orient Express, collegava Parigi con la decadente Costantinopoli ed un altro si preparava a partire da Mosca (1901) per la lontana Cina via Siberia. L'automobile non volle essere da meno e nel 1907 (10 giugno) da Pechino partirono 10 equipaggi destinazione Parigi. La sera del 10 agosto "l'Itala" di Borghese e Barzini era sui Campi Elisi. Nessun altro arrivò quel mese. L'applicazione del motore elettrico ai treni permette di costruire le prime metropolitane (impensabili col carbone, ma erano state fatte) e le lunghissime gallerie ferroviarie del Gottardo (1886) e del Sempione (1906) ancora in uso. Le applicazioni della radiotelegrafia di Marconi portano in breve alla costruzione della Prima Radio (1906) cui seguirà un regolare servizio pubblico e un efficiente servizio sulla navi. Sul finire del XIX secolo,in Francia, nasce anche il cinematografo dei fratelli Lumière. Pochi anni dopo Torino diviene capitale del cinema europeo precursore di Hollywood, con i suoi grandi colossal storici

Due costruttori di biciclette, i fratelli Wright davano forma al sogno di Icaro; si poteva volare, era il 1903. I nuovi mezzi e le conoscenze tecniche spingono i nuovi esploratori nelle regioni del globo che fino a quel momento sono rimaste sconosciute. Edwin Peary nel 1909 dice di aver violato il Polo Nord e due anni dopo tocca a Amundsen per quello meridionale. Il 31 maggio 1911 dai cantieri navali di Belfast esce la più grande nave del Mondo, il Titanic: il lussuoso transatlantico considerato inaffondabile va a cozzare l'anno dopo (15 aprile)  contro un iceberg nell'oceano (anche la sua inaffondabilità era un bluff). Al suono dell'orchestrina di bordo affonda la Belle Epoque con molti dei suoi protagonisti. E' tempo di guerra, del secolo delle guerre che a molti era sfuggito.

Alberto De Bernardi direttore scientifico Insmli (rete degli Istituti per la storia della Resistenza e della società contemporanea in Italia), Università di Bologna
... La convinzione di Eric Hobsbawm, che il ‘900 sia un "secolo breve", racchiuso tra la "grande guerra" e la fine della guerra fredda fa emergere innanzitutto un definizione del ‘900 come secolo delle guerre. L’esperienza bellica attraversa il secolo non solo come effetto di un sistema di relazioni internazionali, che non riescono a stabilizzarsi, ma soprattutto perché lo scontro è tra sistemi e ideologie irriducibili. Le tre guerre mondiali - due "calde" e una "fredda" - sono diverse da tutte quelle che le hanno precedute, per il potenziale distruttivo a disposizione dei belligeranti, per il teatro planetario nel quale sono state combattute e infine perché sono guerre che non ammettono la pace come loro naturale conclusione. Dopo la prima guerra mondiale scompaiono dalla carta geografica gli imperi che rappresentavano gli ultimi residui premoderni rimasti nel vecchio continente ed ovunque si affermano gli stati nazione; la seconda guerra mondiale si conclude con la scomparsa irreversibile del nazifascismo e con la cancellazione della Germania, come stato unitario; la guerra fredda ha termine con la fine del comunismo e della stessa Unione sovietica. L’irriducibilità del conflitto giustifica inoltre la drammatica violenza di cui si tingono non solo le guerre generali, ma anche la lunga serie di guerre locali che ha percorso soprattutto la seconda parte del secolo: l’olocausto, lo sterminio degli armeni ed altri rappresentano altrettante raccapriccianti metafore di questo secolo, dove le più nobili utopie fondate sulla speranza dell’uomo nuovo e della realizzazione del "sol dell’avvenire" si sono trasformate in regimi totalitari e in movimenti sanguinari che hanno elevato il grado della violenza collettiva a soglie impressionanti e senza precedenti. La guerra dunque si combina all’ideologia: la guerra appare dunque una sorta di prosecuzione armata e violenta di uno scontro tra grandi sistemi ideologici che attraversa permanentemente il XX secolo. Infatti capitalismo, comunismo, fascismo continuano a rimanere mobilitati in permanenza gli uni contro gli altri anche nei periodi di "pace", sotto forma di idee che animano la lotta politica all’interno dei singoli stati nazionali, strutturano, sotto forma di partiti, il sistema politico e definiscono le appartenenze e le identità dei gruppi sociali....

Così era stato detto Carl von Clausewitz - «La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi»
Carl Schmitt - «la guerra è il presupposto della politica»
Michel Foucault - «la politica è la continuazione della guerra con altri mezzi»
Kofi Annan ex Segretario generale dell’Onu dirà in anni recenti- «La guerra non è, e io ripeto, non è ‘la continuazione della politica con altri mezzi. Al contrario essa rappresenta un catastrofico fallimento della capacità e dell’immaginazione della politica, la fine del primato che le politiche di pace dovrebbero avere»  intervento al Consiglio di Sicurezza, New York


I GRANDI MANIFESTI MURALI ITALIANI DELL'EPOCA

 

 

manifesti pubblicitari di Dudovich

 

sempre dudovich per mele

Beltrame per Mele

Cappiello per Mele

Cavalleria Dudovich

Ancora un Dudovich per Mele

sempre Dudovich

 

Beltrame per Loden

 

 

 

 

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