Ο ναός του Επικούρειου Απόλλωνα

στις Βάσσες

Il tempio di Apollo Epicureo

a Vasse (Peloponneso)

 

Questa pagina è un mio piccolo personale omaggio ad una bellissima zona del Peloponneso che ha subito gravissimi danni a seguito del  terribile incendio sviluppatosi il 24 agosto 2007. Le zone più colpite dall'incendio sono state Zaharo, Andritsena e la bellissima pineta della Fonti di Kaiafas.

Chi ha visitato Olimpia può proseguire verso Sud sulla strada che passa per Krestena e Andritsena e in località Vasse (Greco, Moderno: Βάσσες, Antico: Βάσσαι) troverà  l'area dove sono in corso i lavori di restauro del tempio di Apollo Epicureo.

Vasse è stato il primo sito greco ad essere inserito dall'UNESCO nella lista dei "Patrimoni Mondiali dell'Umanità"(1986 - Ref. 392 - vedi Wikipedia). E' particolarmente studiato dagli esperti per il gran numero di caratteristiche peculiari che lo contraddistingue.

Le foto inserite in questa pagina, dove non diversamente specificato, sono originali e sono state scattate solo sei giorni prima dell'incendio.

I testi in greco ed in inglese sono la fedele trascrizione dei pannelli illustrativi presenti nell'area del restauro. I testi italiani sono la mia traduzione dei precedenti. Da segnalare, invece, la non disponibilità, presso la biglietteria, di pubblicazioni relative al sito (con la sola eccezione di una piccola brochure in lingua tedesca).

A fondo pagina il commento/contributo ricevuto da una visitatrice della pagina.

External links

 

 

 Il sito in una cartolina postale anni '80.

Postcard in the 80's of the XX century

 

 

Foto 1 -Vista del tempio dall'angolo nord-ovest

 

Θέση

 

Χτισμένος σένα από τα φυσικά πλατώματα του ορούς Κωτίλιο, γνωστά ως Βάσσαι, και σε υψόμετρο 1130μ., ο ναός του Επικούριου Απόλλωνα, μαζί με τους δύο ναΐσκους στην κορυφή (στη θέση Κώτιλο) και την πηγή στους πρόποδες, συναποτελούν πιθανότατα στοιχεία ενός ενιαίου ιερού χώρου, των Βασσών-Κωτιλίου.

Il sito

 

Costruito in una delle spianate sul monte Kotilio, conosciute come Vasse, ad un’altezza di 1.130 m s.l.m., il tempio di Apollo Epicureo, insieme con i due tempietti sulla sommità (in località Kotilo) e con la fonte sulle pendici della montagna, costituivano i probabili elementi di un unico luogo sacro, quello di Vasse-Kotilio.

(Foto dalla rete)

Mappa del sito

1      Ο Ναός του Επικουρίου Απόλλωνος Βασσών

Il tempio di Apollo Epicureo a Vasse

The Temple of Apollo Epikourios at Vassai

2      Αρχαϊκός ναός Απόλλωνα

L'antico tempio di Apollo

Archaic temple of Apollo

3      Αρχαίο κτιριακό συγκρότημα

Complesso dell’antico edificio

Ancient building complex

4      Διάσπαρτα αρχιτεκτονικά μέλη του Ναού

Blocchi di costruzione del tempio sparsi

Scattered building blocks from the Temple

4α  Ταξιθετημένα επιστύλια της ιωνικής κιονοστοιχίας από το Σηκό του Ναού

Blocchi di epistilio del colonnato ionico della cella del tempio organizzati per tipo

Epistyle blocks from the Ionic colonnade in the Temple's Cella, arranged according to type

4β   Η δοκιμαστική ανάταξη της ΒΑ γωνίας του θριγκού του Ναού

La ricostruzione sperimentale dell’angolo NE della trabeazione del tempio

The experimental reconstruction of the northeast corner of the Temple's Doric entablature

4γ  Σειρές τριγλύφων και μετοπών της Δορυκής Ζωφόρου του Ναού

File di triglifi e metope del fregio dorico del tempio

Rows of triglyphs and metopes from the Temple's Doric Frieze

Παυσανίας

 

Ο ναός είναι, σύμφωνα με τη μαρτυρία του αρχαίου περιηγητή Παυσανία (2ος αι.μ.Χ.), έργο του Ικτίνου , του γνωστού αθηναίου αρχιτέχτονα του Παρθενώνα. Ιδρύθηκε στο τελευταίο τέταρτο του 5ου αι.π.Χ. (420-400 π.Χ.) προς τιμή του Θεού Απόλλωνα.

Pausania

 

In base alle testimonianze dell’antico viaggiatore Pausania (2° sec d.C.), il tempio è opera di Iktino, il noto architetto ateniese del Partenone.

Esso fu costruito nell’ultimo quarto del 5° secolo a.C. (420-400 a.C.) per il culto di Apollo.

The site

The temple of Apollo Epicurios occupies a natural plateau, known as Bassa, on Mount Kotilion, at a height of 1130 metre. It probably formed - together with the two small temples on the summit (at Kotilion) and the spring in the lower slopes of the Mountain - a single sanctuary, the precinct of Bassai-Kotilon

Pausanias

The temple is, according to the testimony of the 2nd c. A.D. traveller Pausanias, the work of Iktinos, the well-known Athenian architect of the Parthenon. It was built in the last quarter of the 5th c. B.C. (420-400 B.C.) for the cult of Apollo.

 

 

Χαραχτήρας λατρείας

 

Η λατρεία του Απόλλωνα ανάγεται τουλάχιστον στον 7ο αι.π.Χ.· αρχικά λατρευόταν ως πολεμικός θεός - γεγονός που επιβεβαιώνουν τα όπλα τα οποία αποτελούν την πλειονότητα των ευρημάτων - πιθανόν γιατί συνέδραμε τους Φιγαλείς, ήρθε δηλαδή επίκουρος, στον αγώνα τους κατά των Σπαρτιατών για την ανάκτηση της πόλης τους στα 659 π.Χ..

Στα κλασικά όμως χρόνια αυτός ο πολεμικός χαρακτήρας του θεού μετατράπηκε σε χαρακτήρα θεού θεραπευτή: ο Απόλλωνας έφερε το προσωνύμιο επικούριος γιατί εμπόδισε την εξάπλωση επιδημικής αρρώστιας που έπληττε τον ελλαδικό χώρο στα χρόνια του Πελοποννησιακού πολέμου.

Il carattere del culto

 

Il culto di Apollo nell’area di Vasse risale almeno al 7° secolo a.C.

Inizialmente fu venerato come dio guerriero, fatto confermato dalle armi che costituiscono la maggior parte dei reperti archeologici, probabilmente poiché venne in aiuto degli abitanti di Figalia (e quindi επίκουρος = assistente) nella battaglia contro gli spartani per la riconquista della loro città nel 659 a.C.

Negli anni del periodo classico, però, il carattere guerriero del dio si trasformò in un carattere di dio terapeuta; Apollo acquisì il soprannome επικούρειος  perché aveva impedito la diffusione della epidemia che aveva colpito la Grecia negli anni della guerra del Peloponneso.

The character of the cult

The worship of Apollo in the area of Bassai goes back to at least the 7th  c. B.C. Apollo was originally worshipped as a warrior god, which is confirmed by the weapons of war that form the majority of the archaeological finds. This is probably due to the fact that he came to the aid (epikouros) of the Phigaleians in their effort to recover their city from the Spartans in 629 B.C.

It appears, however, that the god's military character had been converted into that of a healer god by the Classical period, and that the god was given the epithet epikourios because he averted the spread of the plague that struck Greece at the time of the Peloponnesian War.

 

 

Τυπολογία

 

Ο ναός είναι περίπτερος εξάστυλος. Η εξωτερική κιονοστοιχία είναι δωρικού ρυθμού. Από τα πολλά ιδιαίτερα γνωρίσματα του σημειώνουμε την επιμήκη μορφή της κάτοψης - χαρακτηριστικό  των ναών της αρχαϊκής περιόδου -, δεδομένου ότι στις μακρές πλευρές έχει 15 κίονες (και όχι ῾, όπως θα περίμενε κανείς με βάση την κανονική για την εποχή αναλογία), τον προσανατολισμό του από Β. προς Ν. (σε αντίθεση με τους περισσότερους αρχαίους ναούς που είναι κτισμένοι από τα Α. προς τα Δ.) και την ύπαρξη της ανατολικής θύρας, της δεύτερης δηλαδή εισόδου στο εσωτερικό του ναού.

Tipologia

 

Il tempio di Apollo Epicureo è un edificio periptero(1) esastilo. Fra gli elementi caratteristici della sua architettura vi è la pianta allungata, una caratteristica dei templi del periodo arcaico, con il lato lungo avente 15 colonne (invece di 13 come ci si aspetterebbe in base al rapporto fra i lati di regola usato in quel periodo), l’orientamento nord-sud (invece di quello est-ovest  della maggior parte dei templi antichi) e l’esistenza di una porta sul lato orientale che costituisce una seconda entrata alla cella

(1) Definizioni: il colonnato (ptèron) circonda tutti e quattro i lati della cella (naos) creando un porticato quadrangolare (peristasi)

A seconda del numero delle colonne presenti in facciata, il tempio è definito come "distilo" ("con due colonne"), "tetrastilo", "esastilo", "ottastilo" o persino "dodecastilo" (rispettivamente con quattro, sei, otto o dodici colonne sulla facciata). Il numero delle colonne laterali è proporzionato a quello delle colonne in facciata, e di solito è pari al doppio (raramente), al doppio + 1, o al doppio + 2 di esse: per esempio un tempio esastilo avrebbe normalmente dodici, o più frequentemente tredici o quattordici colonne sui lati lunghi.(da Wikipedia)

Typology

The temple of Apollo Epikourios is a peripteral, hexastyle building. The outer colonnade is Doric. The distinctive elements of its architecture include the elongated plan - a feature of Archaic temples-, due to the fact that the long side have 15 columns (not the 13 one would expect on the basis of the ratio of long:short sides regularly found in this period), the north-south orientation (which contrasts with the east-west orientation of the majority of ancient temples) and the existence of the east doorway, which is the second entrance to the cella.

 

 

Foto 2 - Corridoio ovest (visto da sud)

Foto 3 - Corridoio est (visto da sud)

 

 

Σηκός

 

Ο σηκός χαρακτηρίζεται από την πλούσια αρχιτεκτονική και γλυπτική διακόσμηση του εσωτερικού. Σαυτόν συνυπάρχουν ημικίονες ιωνικού ρυθμού, με ιδιόμορφες βάσεις, και στον κεντρικό άξονα συμμετρίας, ένας κίονας που έφερε το παλαιότερο στην ιστορία της αρχιτεκτονικής κορινθιακό κιονόκρανο.

Αναμφίβολα οι επιλογές αρχιτεκτονικής σύνθεσης που υιοθετήθηκαν ήταν πρωτοπόρες και τολμηρές για την εποχή τους και συνιστούν μία τομή στην εξέλιξη της αρχιτεκτονικής των ναών.

Cella

 

 La cella è caratterizzata dalla ricca decorazione architettonica e scultorea dell'interno. In essa coesistono semicolonne di stile ionico,  con basi di forma particolare, e sull'asse centrale di simmetria, una colonna che portava il più antico capitello corinzio della storia.

Certamente le soluzioni architettoniche scelte erano pionieristiche e audaci per l'epoca e costituiscono un taglio nella evoluzione dell'architettura dei templi  

Foto 4 - La porta della cella sul lato orientale

Foto 5 - Vista del tempio dall'angolo sud-ovest

Cella

One of the characteristic feature of the interior of the cella is the architectural and sculptural decoration. Inside the cella, there is an Ionic colonnade, which bases that have an unusual form, and on the main axis of symmetry is a column that once supported the earliest known Corinthian capital.

The architectural solution that were adopted were pioneering and very bold in their time, and constitute a turning point in the history of temple architecture.

 

 

Ζωφόρος

 

Τις τέσσερις πλευρές του εσωτερικού του σηκού περιέτρεχε ιωνική ζωφόρος: στις είκοσι τρεις ανάγλυφες μαρμάρινες πλάκες - που σήμερα εκτίθενται στο Βρετανικό Μουσείο - απεικονίζονται δύο αγαπητά θέματα της ελληνικής μυθολογίας, η Αμαζονομαξία και η Κενταυρομαχία.

Fregio -Amazzonomachia - Foto dalla rete (Sito del British Museum)

Il fregio

 

 Intorno ai quattro lati dell'interno della cella correva un fregio ionico: nelle ventitre lastre di marmo in rilievo - che si trovano ora al British Museum, stanza 16 - sono raffigurati due temi amati della mitologia greca, l'Amazzonomachia e la Centauromachia.

Fregio - Centauromachia - Foto dalla rete (Sito del British Museum)

Frieze

There is an Ionic frieze on all four side of the interior of the cella. The twenty-three marble slabs, now in the British Museum, room 16, depicts two favourite stories from Greek mythology: the myths of the Amazons (the Amazonomachy) and of Centaurs (the Centauromachy)

Fregio -Amazzonomachia (1) e Centauromachia (2,3) - Foto dalla rete (Sito del Ministero Ellenico della Cultura)

 

 

Παλαιότερες αναστηλώσεις

 

Η συστηματική αρχαιολογική έρευνα στην περιοχή του ναού άρχισε το 1902. Την ίδια περίοδο (1902-1908) πραγματοποιήθηκε και ένα ευρύ αναστηλωτικό πρόγραμμα από την Αρχαιολογική Εταιρεία, με αποτέλεσμα την αποκατάσταση του ναού με τη μορφή που παρουσιάζει σήμερα.

Επίσης, το 1965, έγιναν στερεωτικές εργασίες στο ναό, όπως σωστικές επεμβάσεις σε τρία ετοιμόρροπα επιστύλια.

I primi lavori di restauro

 

Gli scavi archeologici sistematici dell'area del tempio cominciarono nel 1902. Nello stesso periodo (1902-1908) fu realizzato anche un programma di restauro da parte della Società Archeologica Greca, con il risultato della ricostruzione del tempio nella forma che esso ha oggi.

Inoltre, nel  1965,  sono stati effettuati dei lavori di consolidamento nel tempio, come interventi di salvataggio su tre blocchi di epistilio prossimi al crollo.

The earlier restoration works

The systematic archaeological excavation of the area of the temple was begun in 1902. In the same period (1902-1908) a large-scale programme of restoration was carried out by the Greek Archaeological Society. This restoration resulted in the reconstitution of the temple in the form it has today. Also, in 1965, remedial work was carried out on the monument. This included emergency interventions on three epistyle blocks that were ready to collapse.

 

 

(Foto dalla rete)

Το στέγαστρο

 

Το φθινόπωρο του 1987 το μνημείο καλύφθηκε με προσωρινό στέγαστρο για λόγους προστασίας από την άμεση δράση των καιρικών φαινομένων (βροχή, παγετός), που αναμφίβολα αποτελούν καθοριστικό παράγοντα στη φθορά του δομικού υλικού (τοπικός ασβεστόλιθος).

Μάλιστα, στο σχεδιασμό του προβλέφθηκαν τέτοιες κλίσεις στο συνθετικό ύφασμα κάλυψης ώστε να αποφεύγεται η συσσώρευση μεγάλων φορτίων χιονιού.

Όσον αφορά τη μορφή του, επιδιώχθηκε να εκφράζει με ειλικρίνεια τον προσωρινό του χαρακτήρα και τον προστατευτικό του ρόλο και, χάρη στην ουδέτερη μορφή του, να μην εντάσσεται αλλά να διαφοροποιείται από την αρχιτεκτονική του μνημείου.

La copertura

 

Nell'autunno del 1987 il monumento è stato ricoperto con una copertura temporanea per proteggerlo dall'azione diretta dei fenomeni meteorologici (pioggia, gelate) che ovviamente costituiscono fattori determinanti per il deterioramento del materiale di costruzione (calcare locale).

Naturalmente, nel suo design sono state previste delle inclinazioni nel tessuto sintetico di copertura per evitare l'accumularsi di grandi quantità di neve.

Per quanto riguarda la sua forma, essa mira ad esprimere con evidenza il suo carattere provvisorio e il suo ruolo di protezione e, grazie al suo aspetto neutro, a non incorporare ma a differenziarsi dall'architettura del monumento.

Θετικές επιπτώσεις

 

Σήμερα, έχουν περάσει πάνω από δέκα χρόνια από τη στέγαση του ναού και έχουν πλέον επιβεβαιωθεί οι θετικές επιπτώσεις: οι έντονες θερμοκρασιακές μεταβολές έχουν μειωθεί και οι καθιζήσεις - ένα από τα σημαντικότερα προβλήματα του ναού - παρουσιάζουν μια τάση σταθεροποίησης, δεδομένου ότι η θεμελίωση δεν δέχεται πλέον τα νερά της βροχής.

Αν και η ίδια η αναγκαιότητα της προστασίας του μνημείου μετριάζει - αν όχι αναιρεί - το καθαρά αισθητικού χαρακτήρα, μειονέκτημα της παρουσίας του στεγάστρου, την απομόνωση δηλαδή του ναού από το φυσικό του περιβάλλον, είναι βέβαιο ότι η εγκατάστασή του αποτελεί το πρώτο στάδιο του άμεσα προγραμματιζόμενου έργου αποκατάστασης του μνημείου και όχι, ενδεχομένως, μια οριστική λύση.

Gli effetti positivi

 

Sono oggi passati più di dieci anni dalla copertura del tempio e sono oramai confermati gli aspetti positivi: le intense variazioni termiche si sono ridotte e i cedimenti - uno fra i principali problemi del tempio - presentano una tendenza alla stabilizzazione dato che le fondamenta non sono più soggette alle acque piovane.

Sebbene la stessa necessità di protezione del monumento riduce - ma non annulla - lo svantaggio di carattere puramente estetico della presenza della copertura, l'isolamento cioè del tempio dalla natura che lo circonda, è certo che il suo impiego costituisce il primo stadio del lavoro di consolidamento del tempio e non, probabilmente, una soluzione finale

The canopy

In the autumn of 1987, the monument was covered with a temporary canopy that formed a protective shell against the immediate effects of the weather (rain, ice), which had already caused severe deterioration to the building material (local limestone). Its design incorporates slopes and pitches which prevent the accumulation of large quantities of snow.

The form of the canopy is a clear statement of its temporary character and its protective role. It was given a neutral design, so that it is differentiated from, rather than incorporated into, the architecture of the monument.

The positive effects

Over ten years have elapsed since the installation of the canopy, and its positive effects are now firmly established. Them intense variations in temperature have been reduced and the foundations of the temple are not subsiding - one of the major problems - due to the fact that they are no longer exposed to the effect of rainwater. The undisputed need to protect the monument justifies - tough it does not nullify - the strictly aesthetic disadvantage of the canopy: the fact that it isolates the temple from its natural surroundings. The installation of the canopy only marks the first stage in the planned restoration project. It is probably not a final solution.

 

  

Il razionale del programma di restauro pianificato

La necessità per intraprendere il lavoro di restauro fu espressa nella Conferenza Internazionale sulla conservazione e sul ripristino del monumento organizzata dal Comitato per la conservazione del Tempio di Apollo Epicureo ad Atene nel mese di marzo del 1995. Il progetto di restauro pianificato per il futuro immediato ha due obiettivi principali, riguardanti la stabilità e l'estetica del tempio.

Riguardo al primo di questi punti, il lavoro progettato mira a risolvere i problemi principali di mantenimento della stabilità della costruzione. Le fondamenta del tempio, specialmente del colonnato occidentale, sono soggette a sedimentazione, provocando la deviazione delle colonne dall'assetto verticale. Il tentativo di correggere i problemi di stabilità delle fondamenta condurrà inevitabilmente a rettifiche nella sovrastruttura della costruzione. In altre parole, il rischio è quello di correggere l'assetto distorto ora presente nella sovrastruttura del tempio come conseguenza del fenomeno di sedimentazione.

L’esecuzione del lavoro

 

Il progetto generale di ripristino sul tempio è stato diviso in due fasi, ciascuna delle quali si riferisce ad una parte specifica del monumento:

a. il ripristino del porticato (peristasi)

b. il ripristino del cella

la decisione per effettuare il lavoro in fasi è stato basato soprattutto su considerazioni tecniche. Questo metodo facilita l'esecuzione del lavoro e permetterà di valutare i risultati in ogni fase e concederà tempo per analisi supplementare prima della fase successiva.

Il fatto che ogni fase del progetto di restauro si concentri su di una parte specifica del monumento presenta due vantaggi: in primo luogo, il tempio continuerà ad essere aperto al pubblico durante il corso del lavoro; in secondo luogo, l'immagine dello stato attuale del monumento non sarà influenzata seriamente, poiché il lavoro si concentrerà soltanto su una singola parte di esso.

Primo sottoprogetto: il pteron nord del tempio

 Il programma di restauro della peristasi è a sua volta diviso in 5 sottoprogetti: Il primo sottoprogetto si riferisce al pteron nord del tempio (vedi foto 1 e figura 1 qui sopra) e sarà realizzato in fasi separate eseguite nel seguente ordine:

1. I blocchi di epistilio (o architrave) e i loro appoggi sono rimossi e trasportati in un edificio nel cantiere per essere conservati e protetti
    (fig. 2);

2. Le colonne vengono rimosse nella loro interezza (fig. 3) e  sistemate su basi temporanee costruite a nord ed est del tempio

3. Lo stilobate e il pavimento sono smantellati(2) (fig. 4)

4. Le pietre dei gradini vengono progressivamente rimosse (fig. 5-6)

La rimozione delle colonne e lo smantellamento dei gradini consentono di procedere alla stabilizzazione delle fondamenta del tempio.

Le fasi sopra descritte verranno eseguite in ordine inverso per ripristinare gli elementi architettonici nella loro posizione originale.

(2)Definizioni: sulla superficie superiore (stilobate) di una piattaforma, sopraelevata rispetto al terreno circostanze, per mezzo di pochi gradini (crepidoma), si elevava la struttura della cella del tempio, caratterizzata dalle colonne. (da Wikipedia)

The rationale behind the planned restoration programme

The necessity to undertake restoration work was voiced at the International Conference on the conservation and restoration of the monument organized by the Commitee for the Preservation of the Temple of Apollo Epikurios in Athens in March 1995. The restoration project planned for the immediate future has two main aims, relating to the stability and the aesthetics of the temple.

With regard to the first of these points, the work planned is aimed at solving the major problems of maintaining the stability of the building. The foundations of the temple, particularly of the west colonnade, are settling, causing the columns to deviate considerably from the vertical.

The attempt to correct the stability problems of the foundations will inevitably lead to corrections in the superstructure of the building. In other words, the risk is to correct the distorted picture now presented by the superstructure of the temple as a result of settling.

The execution of the work

The overall restoration project on the temple has been divided into two phases, each of which relates to a specific part of the monument:

a. the restoration of peristasis

b. the restoration of the cella

The decision to carry out the work in stages was based primarily on technical considerations. This method facilitates the execution of the work, and will make it possible to evaluate the results at each stage and allow time for the additional study prior to the next stage.

The fact that each stage of the restoration project concentrates on specific part of the monument has two advantages: first, the temple will continue to be open to the public during the course of the work; second, the picture of the present condition of the monument will not seriously be affected, since the work will concentrate only on a single part of it.

First subproject: the north pteron of the temple

The restoration programme of the peristasis is further divided into five subproject; the first subproject relates to the north pteron (figure 1 - above) of the temple and it will be implemented in separate stage, carried out in the following order:

a. The epistyle blocks and their backers will be removed and transported to a building on the worksite for conservation and preservation (figure 2)

b. The columns will be removed in their entirely (figure 3) and placed on temporary bases, constructed to the north and the east of the temple.

c. The stylobate and the floor will be dismantled (figure 4)

d. The stones of the crepis will be progressively removed (figure 5-6)

The removal of the columns and the dismantling of the crepis will allow work to proceed to stabilise the foundations of the temple

The stage described above will be executed in reverse order to reinstate the architectural members in the original position of the monument.

 

 

Gli elementi architettonici "sparsi" del tempio

Una gran parte del materiale di costruzione del tempio giace ora nella moderna spianata costruita a tal fine a ovest e sud-ovest rispetto al monumento.

Negli anni '80, un particolare sforzo fu fatto per riunire, ordinare sistematicamente e preservare gli elementi architettonici sparsi nelle immediate vicinanze del tempio.

Migliaia di elementi di costruzione e frammenti architettonici furono spostati nell'area scelta ed ivi identificati, numerati organizzati per tipologia. Le categorie basilari sono state: elementi di colonna capitelli, blocchi di architrave, triglifi e metope, blocchi di cornice (γείσα) e pannelli di soffitto.

Ai fini della loro conservazione e utilizzazione è essenziale ripristinare quanti più possibile di questi elementi di costruzione nelle posizioni originali del tempio. Il proposito iniziale, che prevedeva solo il consolidamento e la conservazione del tempio nella sua situazione attuale, è stato così ampliato in modo che i tecnici che sviluppano lo studio hanno ricevuto l'incarico di esaminare la possibilità di una soluzione più ampia che richieda una maggior ricostruzione (αναστύλωση).

The scattered architectural elements of the temple of Apollo Epikourios

A great part of the Temple's building material now lies on the modern terraces built specifically for the purpose to the west and southwest of the monument.

In the 198Os, a major effort was made to collect, systematically order, and protect the architectural elements which were strewn about the immediate vicinity of the Temple.

Thousands of building blocks and architectural fragments were moved to selected areas, where they were identified, numbered, and arranged according to type. The basic categories were column drums and capitals, epistyle blocks, triglyphs and metopes, cornice blocks (geisa), and ceiling coffers.

Restoring as many as possible of these scattered building blocks to their original places in the Temple is essential to their preservation and utilization. The initial proposal, which had involved only the simple consolidation and conservation of the monument in its present form, was thus expanded so that the engineers carrying out the study were instructed to investigate the possibilities of a more sweeping solution that entailed additional reconstruction (anastylosis).

Zona 4α – Vedi mappa del sito (sopra)

Zona 4α – Vedi mappa del sito (sopra)

Il fregio ionico del tempio

Una delle innovazioni architettoniche caratteristiche di questo tempio è un fregio che corre su tutti e quattro i lati dell'interno della cella sostenuto da un colonnato ionico. Il fregio era posizionato su un stretto epistilio  ionico, essenzialmente una fascia orizzontale, la maggior parte della quale è stata ora montata sulla spianata  sud-ovest del tempio. Il fregio consiste di ventitre lastre di marmo, di una lunghezza totale di circa 31 metri. Undici lastre sono scolpite con le scene di una battaglia fra i Greci ed i Centauri (Centauromachia) e dodici con le scene di una battaglia fra i Greci e le Amazzoni (Amazzonomachia), due temi mitologici greci particolarmente popolari. Ogni lastra descrive una scena completa o un episodio indipendente, eseguito all'interno dei limiti della singola lastra. È quindi molto difficile stabilire la disposizione originale di ogni lastra all'interno del fregio. Le lastre sono state trovate nel 1812 sul pavimento del cella, sepolte sotto altri elementi del tempio crollati, durante i primi scavi sistematici eseguiti da un gruppo di studiosi antiquari stranieri. Successivamente sono state comprate all'asta per conto del Principe Reggente di Gran Bretagna e nel 1815 sono arrivate al British Museum ove si trovano ancor oggi.

The ionic frieze of the temple

One of this Temple's most distinctive architectural innovations is a running frieze on all four sides of the cella's interior supported by an Ionic colonnade. The frieze rested on a narrow Ionic epistyle, essentially a horizontal beam, the greater part of which has now been assembled on the terrace southwest of the Temple.

The frieze consists of twenty-three marble slabs, about 31 metres long in total. Eleven slabs are carved with scenes of a battle between Greeks and Centaurs (Centauromachy) and twelve with scenes of a battle between Greeks and Amazons (Amazonomachy), two especially popular Greek mythological themes. Each slab depicts a complete scene or independent episode, executed within the confines of the individual stone. It is therefore very difficult to establish the original placement of each slab within the frieze. The slabs were found in 1812 on the paved floor of the cella, buried under other collapsed elements of the Temple, during the first systematic excavations by a group of foreign antiquarian scholars. They were subsequently bought at auction at the behest of the British Prince Regent and in 1815 arrived at the British Museum, where they still are today.

 

Συμβολή της Δήμητρας Μήττα

 

Σχετικά με τον ναό, θα ήθελα να συμπληρώσω ότι οι μετόπες με την αρπαγή των Λευκιππίδων και την επιστροφή του Απόλλωνα από τους Υπερβόρειους μοιάζουν με ζωφόρο που διακόπτεται από τρίγλυφα – στις μετόπες ένα θέμα εκτείνεται σε μία ή το πολύ δύο μετόπες. Είναι δηλαδή σαν να παρακολουθεί κανείς κινηματογράφο, όπου η κάθε στιγμή προκαλεί αλλαγές, μια διαδοχή καταστάσεων και επιλογών που απαιτούν αποφάσεις. Αυτό, μαζί με το γεγονός ότι ο θεατής υποχρεώνεται να τα δει από κοντά, δεν επιτρέπουν μια παθητική στάση μπροστά στο συνεχές παιχνίδι βίας και ηρωισμού.

Οι πολλές πανοπλίες ως αφιερώματα στον ναό επιτρέπουν την υπόθεση ότι προέρχονταν από τους επίκουρους, τους μισθοφόρους για τους οποίους η Αρκαδία φημιζόταν και οι οποίοι συμμετείχαν σε πολέμους με τη δική τους θέληση, όχι γιατί ήταν πολίτες μιας συγκεκριμένης πόλης -από εδώ και το επίθετο του Απόλλωνα (πρόκειται για μία ακόμη ερμηνεία κοντά σε αυτή που αναφέρει ο κ. Vassallo). Αν ισχύει αυτό, τα γλυπτά, πέρα από το να είναι απάντηση σε καθαρά καλλιτεχνικές προκλήσεις, σε συνδυασμό με το απόμακρο του ναού από την ελεγχόμενη ιδεολογία της δημοκρατικής πόλης, μπορεί κανείς να εικάσει ότι προωθούν την ατομικότητα, τη βούληση του ατόμου. Προς αυτή την κατεύθυνση υποδεικνύει ο Robin Osborne στο βιβλίο του Archaic and Classical Greek Art, Oxford University Press, 1999.

Contributo di Dimitra Mitta
(traduzione F. Vassallo)

 

Relativamente al tempio, vorrei aggiungere che le metope con il ratto delle Leucippidi e il ritorno di Apollo dagli Iperborei assomigliano ad un fregio che è interrotto dai triglifi – nelle metope un soggetto è sviluppato in una o massimo due metope.

E’ quindi come seguire un film dove ogni istante genera cambiamenti, una successione di situazioni e scelte che richiedono decisioni.

Questo, insieme con il fatto che lo spettatore è costretto a guardare da vicino, non consente un atteggiamento passivo di fronte al continuo gioco di violenza ed eroismo.

Le molte armature come doni votivi nel tempio autorizzano l’ipotesi che provengano dagli ausiliari [επίκουρος], dai mercenari per i quali l’Arcadia era famosa e che partecipavano alle guerre per propria volontà e non perché erano cittadini di una specifica città – da ciò il soprannome di Apollo (si tratta di un’ulteriore interpretazione simile a quella che riferisce il sig. Vassallo)

Se ciò è esatto, le sculture,  prima di essere la risposta a delle sfide chiaramente artistiche e in relazione con il distacco del tempio dalla ideologia biasimata della città democratica, si può supporre che promuovano l’individualità, la volontà dell’individuo. Verso tale direzione propende l’indicazione di Robin Osborne nel libro “Archaic and Classical Greek Art", Oxford University Press, 1999.

 

Iconografia

 Karl Brulloff. Temple of Apollo in Phigalia. 1835.

Watercolour on paper. The Pushkin Museum of Fine Arts, Moscow, Russia.  (Immagine dalla rete)

Βιβλιοκριτική

http://www.komvos.edu.gr/fryktories/

 

Για τον ναό του Επικούρειου Απόλλωνα

Συχνά οι μαθητές των τμημάτων ελληνικής γλώσσας και πολιτισμού, γίνονται, με το δικό τους τρόπο, οι καλύτεροι πρεσβευτές της Ελλάδας και μάλιστα χωρίς υστεροβουλία. Το λέω αυτό γιατί χρειάζεται κάποτε να γίνει ο διαχωρισμός ανάμεσα σε ένα είδος "επαγγελματικού" φιλελληνισμού και ενός ανυστερόβουλου θαυμασμού, που πηγάζει από διαφορετικές πηγές, αλλά συγκλίνει πάντα σε ένα σημείο: την προβολή της Ελλάδας με έναν τρόπο που πολλές φορές θα τον ζήλευαν κι οι ίδιοι οι Έλληνες.

Σε αυτή την κατηγορία ανήκει και ο κ. Vassallo Ferdinando, οποίος στη ιστοσελίδα του προβάλλει με διάφορους τρόπους στοιχεία της κουλτούρας μας που τον ενδιαφέρουν, από την κουζίνα μέχρι τη θάλασσα και από τη μυθολογία μέχρι τη γλωσσολογία οι σελίδες του στο διαδίκτυο είναι γεμάτες από ενδιαφέρουσες παρατηρήσεις και πληροφορίες για τον πολιτισμό μας.

Μια πρόσφατη δημοσίευσή του αφορά στο ναό του Επικούρειου Απόλλωνα στην Πελοπόννησο. Σας συστήνω να επισκεφτείτε την ιστοσελίδα του και να πάρετε μια γεύση από τον επιστημονικό τρόπο της παρουσίασης του ναού και των εργασιών που γίνονται στον αρχαιολογικό χώρο.

 

http://e-filologos.blogspot.com/2008/02/blog-post_28.html

http://apia-epikourios.blogspot.com/

 

Recensione
http://www.komvos.edu.gr/fryktories/

  

Per il tempio di Apollo Epicureo

Spesso gli studenti dei dipartimenti di lingua e cultura greca, diventano, con il loro modo di agire, i migliori ambasciatori delle Grecia e principalmente senza interesse.

Dico questo perché occorre talvolta procedere ad una distinzione fra un tipo di filoellenismo “professionale” ed una ammirazione disinteressata che nasce da fonti diverse, ma converge sempre in un punto: la proiezione della Grecia in una maniera che molte volte susciterà invidia negli stessi greci.

A questa categoria appartiene anche il sig. Ferdinando Vassallo, il quale nelle sue pagine WEB mette in mostra elementi di diversi tipi della nostra cultura che lo interessano, dalla cucina al mare e dalla mitologia alla linguistica le sue pagine in Internet sono piene di interessanti osservazioni e informazioni sulla nostra cultura.

La sua ultima pubblicazione si riferisce al Tempio di Apollo Epicureo nel Peloponneso.

Vi consiglio di visitare la sua pagina WEB per avere un saggio del modo scientifico di presentazione del tempio e del lavoro in essere nel sito archeologico.

 

altre segnalazioni

http://e-filologos.blogspot.com/2008/02/blog-post_28.html

http://apia-epikourios.blogspot.com/

 

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