La funzione crea l’organo: quel che non è utile sparisce, si possono contare 3 cervelli nell’uomo ognuno con una funzione ben precisa:

Il naturalista Darwin dissacrò l’uomo con la sua teoria sull’evoluzione biologica e la selezione naturale.

Il neurologo Freud constatò che la maggior parte dei problemi fisici dell’uomo provenivano dall’insoddisfazione e da pulsioni primitive non consce.

Nel 1965 il chirurgo neurologo americano R. Sperry separò gli emisferi cerebrali di un paziente sperando di porre fine alle sue crisi epilettiche: Sperry potè allora constatare che i due emisferi erano fratelli nemici, lavorano assieme per alcuni compiti ma restavano in disaccordo per risolverne altri. In particolare venne rilevato che l’emisfero sinistro è di natura chiacchierone e vanitoso, favorente l’Ego e quindi le ostilità in netta opposizione all’emisfero destro muto ed artista favorevole alla pace e alla serenità.

Successivamente il neurologo americano Mac Lean, pioniere della neuroscienza, grazie alla risonanza magnetica nucleare –che permetteva di “vedere” il cervello in attività- scopri che l’uomo non era sormontato da un solo cervello ma da ben tre cervelli sovrapposti ognuno comparso e rimasto di pari passo all’evoluzione passata: rettile-mammifero-ominide.

Il neurologo francese Laborit forni una spiegazione di certi comportamenti umani (aggressività, fuga ed altri) e della psicofarmacologia (turbe psicosomatiche) tramite esperimenti sui ratti affermando comunque che l’uomo non è un ratto ma nemmeno usa quello che ha in piu’ ed anche che il cervello non fa nulla: la sua porzione ritenuta intelligente subisce e quella primitiva decide senza consultare l’altra.

La psiche umana si oppone a due consapevolezze indispensabili all’evoluzione: l’ineluttabilità della morte che può in qualsiasi momento giungere ed il fatto che abbiamo vissuto –come cellula- da diversi miliardi di anni dalla nostra apparizione; prima cellula sul pianeta terra che si bagnava in acqua dolce con altre cellule che evolve lentamente e diviene batterio, pesce, batrace, rettile,mammifero ed infine l’attuale forma di vita ed in questo stadio, per la prima volta, dopo miliardi di anni con la morte essa finirà di esistere a meno che non la si passi in collegamento con dei figli. Su questa angoscia di fine dell’esistenza sono nate le religioni che promettono la vita eterna.

Il conscio –costituente il 5% del nostro cervello- ha dimenticato quel che è successo nei miliardi di anni trascorsi ma nulla è stato scordato nel 95% di inconscio restante, l’oblio è dovuto al fatto che il grosso cervello nuovo (che pensa e parla) possiede una memoria a breve termine e gli altri due cervelli non sanno cosa fare degli stati d’animo da esso derivanti.

Per sopravvivere milioni d’anni ed evolversi sono serviti fortuna e talento marziale; sono i gesti istintivi di sopravvivenza che hanno permesso ai nostri geni di non morire, questi gesti vanno riscoperti, le vitalità animali servono nell’arte dei punti vitali per evitare di essere toccati mortalmente.

Il cervello rettile è quello del presente che concede alla “macchina” di funzionare in modo riflesso senza doversene preoccupare.

Il cervello limbico è quello del passato che conserva esperienza e memoria per non dover imparare nuovamente e di continuo, esso è il cervello delle credenze e dei condizionamenti.

Il cervello corticale –intellettuale- è quello del futuro che relaziona il passato al presente, per proteggerci concede la possibilità all’uomo di associare diversamente gli elementi della sua realtà e di ricombinarli per creare nuove strutture per soddisfare abilmente gli altri due cervelli, le “emozioni” e i “piaceri” degli altri 5 sensi ed il “sesso” pulsione vitale.


 

IL CERVELLO RETTILIANO

Proto-rettiliano – pre-mammifero - paleo-corteccia – corteccia arcaia –

Nella tradizione marziale: centro motore – hara – coccodrillo

E’ il primo ad apparire, si trova sempre al suo posto ed è piccolo ma essenziale: contiene tutte le informazioni per sopravvivere –nutrirsi, bere, dormire, mantenimento della temperatura corporea, produzione ormonale, movimento, istinto di fuga e combattimento di sopravvivenza, riproduzione-.

“Fare” il necessario al momento giusto è la piu’ importante per lui che non chiedere il parere ai cervelli che ha il disopra. Esso contiene le ghiandole vitali:talamo, ipotalamo, epifisi ed ipofisi.

Vista la sua enorme importanza lo si deve conservare in buono stato con lo sport ad esempio ed evitare atteggiamenti di vita irregolari –alterazioni del ciclo sonno/veglia, alimentazione errata, bevande alcoliche ecc…- che lo danneggerebbero irrimediabilmente.

Questo cervello ha una memoria a brevissimo termine (questo gli permette di non essere raggirato dall’uomo o subire l’influenza di fantasie intellettuali di certe arti marziali che squilibrerebbero la sua eredità e ne decreterebbero la fine immediata).

E’ evidente che la difesa personale di sopravvivenza non si può veramente imparare –nell’ottica intellettuale- ma si devono scoprire quali sono i primi riflessi personali di sopravvivenza che provengono direttamente dal cervello rettile per poi incanalarli allenandosi continuamente, usarli intelligentemente rimuovendo i blocchi che ne frenano la spontaneità, blocchi derivanti dal cervello intelligente (neo-corteccia) e dell’emotività negativa del cervello mammifero.

IL CERVELLO MAMMIFERO

Paleo-mammario- corteccia libica – corteccia- cervello medio

Nella tradizione marziale: cervello emozionale – cervello emotivo – cuore – cavallo

Posizionato sopra il cervello rettiliano, è comparso quando l’uomo era un mammifero primitivo. E’ il centro di emozioni e credenze, dei rituali che caratterizzano i mammiferi –intimidazione, affronto ecc..- . Esso ha dato modo alla nostra specie di migliorarsi tramite la selezione.

Questo tipo di cervello è muto è duro d’orecchi, sente e crede senza capire –capire non è il suo compito- quello che viene ripetuto a lungo su una tonalità molto speciale.

Essendo anche il cervello delle credenze appare chiaro il motivo per cui sette e religioni, la politica usino rituali particolari tipo le litanie, preghiere, canti per imprimere quello che vogliono radicare; come nell’addestramento per gli animali il condizionamento è facilitato se accompagnato da punizioni e ricompense fisiche e mentali (gioia collettiva – colpevolizzazione…) con parallelo indebolimento del corpo –digiuno e cibo poco nutriente- privazione del sonno, perdita della libertà -vita in comune sotto la sorveglianza degli “anziani”).

Rilevato che questo tipo di cervello sente ma non ascolta appare chiaro perché dopo aver tentato di ragionare con una persona di fede diversa essa non accetterà gli argomenti anche se ragionevoli ed intelligenti addotti per la nuova tesi presentata; il cervello mammifero non è ragionevole per sua natura e gli è impossibile comunicare con i cervelli inferiori: tale comunicazione avviene solo lungo questo schema: cervello retti le>>cervello mammifero>>intelletto e mai nell’ordine inverso.

In questo cervello risiede la memoria a lungo termine, quello che viene imparto con emozione tramite i 5 sensi viene impresso qui indelebilmente.

IL CERVELLO NEO-MAMMIFERO

Neo-mammario – nuovo cervello – neo-corteccia – cervello intelligente

Nella tradizione marziale: cervello creativo – intellettuale – passeggero del corpo

Il meglio di questo cervello nuovo è che “parla” –capacità dell'emisfero sinistro- sia verbalmente che nella testa, ha concesso di scrivere, possiede una certa creatività geniale che può creare o rinnovare cose ma presenta dei problemi legati all’ego –che sembra risiedere solo in quest’ultimo cervello-.

Ogni lampo di genio però sembra giungere quando questo cervello “pensante” si mette a riposo… pare che la neo-corteccia non faccia nulla, non sa fare nulla e non è in grado di fare può solo suggerire e pensare.

In ambito marziale si raccomanda sempre di “svuotare la mente” per fare quello che serve senza l’interferenza del cervello intelligente di fatti esso è il piu’ lento dei tre cervelli: in ambito marziale piu’ si pensa meno si è rapidi.

I DUE EMISFERI CEREBRALI

L’antagonismo dei due emisferi riguarda principalmente la neo-corteccia , un poco la corteccia emotiva e quasi per nulla la paleo-corteccia.

L’emisfero sinistro comanda la parte destra del corpo, mentre l’emisfero destro ne comanda la parte sinistra ; questo accade anche nei mancini dove l’emisfero destro non è dominato dalla parte sinistra.

Il lato sinistro del cervello ragiona, parla, calcola, scrive è il dominante vanitoso –ego- mentre il lato destro non parla e non calcola (anche se può imparare a contare fino a 10 in caso che il lato sinistro non funzioni piu’). E’ il lato artistico, saggio, sportivo, ballerino, yogi sereno; è il lato che possiede il senso dello spazio, lo si sospetta essere il cervello inventivo –gli inventori sono spesso sognatori mancini).

Nelle arti marziali di sopravvivenza esistono esercizi mirati ad equilibrare i due emisferi, nell’arte dei punti vitali questi esercizi sono importantissimi per ottenere l’estrema efficacia con un doppio attacco (usando le armi naturali per colpire punti alti e bassi contemporaneamente).

L’uomo generalmente nella vita quotidiana si comporta da mammifero evoluto e svolge tutte le sue mansioni in uno stato di coscienza leggermente ipnotico che viene definito sonno diurno; l’uomo ordinario si “risveglia” occasionalmente da questo stato per passare ad un altro stato di coscienza: dormire, per ogni rituale, per riprodursi, per difendersi, per attaccare…

La risonanza magnetica rivela quanto sia veritiero ciò che affermano le tradizioni: l’uomo vive in uno stato ipnotico che i bambini non presentano.

Nella vita tutto sembra essere questione di blocchi e modificazione degli stati di coscienza sia involontari che volontari.

 


Vista questa prima analisi dei tipi di cervello presenti nell’uomo si possono elencare dei “tipi” di uomo in base ad essi:

l’uomo rettiliano:  soprattutto preoccupato di sopravvivere, della buona riuscita quotidiana di quel che esiste, si occupa del presente

l’uomo limbico o mammifero: ripete soprattutto quel che è piacevole ed evita quanto è sgradevole, dominato dalle emozioni e dalle convinzioni provenienti dal suo passato per guidare le sue scelte

l’uomo corticale o intellettuale: assimila o accumula materia per passare al concetto, all’astrazione e creare livelli superiori di comprensione della sua realtà sulla base della propria esperienza passata anticipa il suo probabile futuro.

Riuscire a movimentare l’intero cervello globale vuol dire essere sempre presenti sui diversi terreni dei tre cervelli integrandoli nei pensieri e nelle azioni.