****Nazim Hikmet** |
Amo in te | Il più bello dei mari | Anima mia | Ti amo come se mangiassi il pane | Non è un cuore |
Che sta facendo
adesso |
I tuoi occhi |
Amo in te
Amo in te
l'avventura della nave che va verso il
polo
amo in te
l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te
le cose lontane
amo in te l'impossibile
entro nei tuoi occhi come in un
bosco
pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del
cacciatore
per mordere nella tua carne.
amo in te l'impossibile
ma
non la disperazione.
Nazim Hikmet
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Il più bello dei
mari
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello
dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri
giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più
bello
non te l'ho ancora detto.
Nazim Hikmet
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Anima mia
Anima mia
chiudi gli
occhi
piano piano
e come s’affonda nell’acqua
immergiti nel
sonno
nuda e vestita di bianco
il più bello dei sogni
ti
accoglierà
anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
abbandonati
come nell’arco delle mie braccia
nel tuo sonno non dimenticarmi
chiudi gli
occhi pian piano
i tuoi occhi marroni
dove brucia una fiamma
verde
anima mia.
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Ti amo come se mangiassi il
pane
Ti amo come se mangiassi il pane
spruzzandolo di sale
come se
alzandomi la notte bruciante di febbre
bevessi l'acqua con le labbra sul
rubinetto
ti amo come guardo il pesante sacco della posta
non so che cosa
contenga e da chi pieno di gioia
pieno di sospetto agitato
ti amo come se
sorvolassi il mare per la prima volta in aereo
ti amo come qualche cosa che
si muove in me quando il
crepuscolo scende su Istanbul poco a poco
ti amo
come se dicessi Dio sia lodato son
vivo.
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Non è un cuore
Non è un cuore, perdio, è un sandalo di pelle di
bufalo
che cammina, incessantemente, cammina
senza lacerarsi
va
avanti
su sentieri pietrosi.
Una barca passa davanti a
Varna
"Ohilà, figli d'argento del Mar Nero!"
una barca scivola verso il
Bosforo
Nazim dolcemente carezza la barca
e si brucia le
mani
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Che sta facendo
adesso
Che sta facendo adesso
adesso, in questo momento?
È a
casa? Per la strada?
Al lavoro? In piedi? Sdraiata?
Forse sta alzando il
braccio?
Amor mio
come appare in quel movimento
il polso bianco e
rotondo!
Che sta facendo adesso
adesso, in questo momento?
Un gattino
sulle ginocchia
lei lo accarezza.
O forse sta camminando
ecco il piede
che avanza.
Oh i tuoi piedi che mi son cari
che mi camminano
sull’anima
che illuminano i miei giorni bui!
A che pensa?
A me? o
forse... chi sa
ai fagioli che non si cuociono.
O forse si
domanda
perché tanti sono infelici
sulla terra.
Che sta facendo
adesso
Adesso, in questo momento?
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I tuoi occhi
I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
che tu venga
all’ospedale o in prigione
nei tuoi occhi porti sempre il sole.
I tuoi
occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
questa fine di maggio, dalle parti
d’Antalya,
sono cosi, le spighe, di primo mattino;
i tuoi occhi i tuoi
occhi i tuoi occhi
quante volte hanno pianto davanti a me
son rimasti
tutti nudi, i tuoi occhi,
nudi e immensi come gli occhi di un bimbo
ma non
un giorno han perso il loro sole;
i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi
occhi
che s’illanguidiscano un poco, i tuoi occhi
gioiosi, immensamente
intelligenti, perfetti:
allora saprò far echeggiare il mondo
del mio
amore.
I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
Così sono d’autunno
i castagneti di Bursa
le foglie dopo la pioggia
e in ogni stagione e ad
ogni ora, Istanbul.
I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
verrà
giorno, mia rosa, verrà giorno
che gli uomini si guarderanno l’un
l’altro
fraternamente
con i tuoi occhi, amor mio,
si guarderanno con i
tuoi occhi.
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su
Sei la mia schiavitù
sei la mia libertà
Sei la mia schiavitù sei la
mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti
d'estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu,
alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel
momento stesso
in cui ti afferro