L’uomo della Pioggia

(seconda parte)

 

7.

Nebbia, neve e pioggia cambiano la percezione del mondo………… il sole non ci riesce……… nemmeno il sole più caldo e spietato……… serve solo a mettere in evidenza la realtà che si muove attorno alle persone…

 

…ma la nebbia con il suo mantello grigio……… la neve con il suo soprabito bianco…… e la pioggia con la mantellina d’acqua…… cambiano tutte le carte in tavola…

 

…le strade…… i negozi…… le persone……… tutto appare diverso……… macchie scure nella nebbia……… paesaggi di fantasia nella neve………… ombre in movimento nella pioggia…

 

…ma è solo con la pioggia tutti i contrasti si fanno più netti………… la gente corre per riunirsi con altra gente………… i locali si riempiono quasi un istinto collettivo, tramandato dagli albori dell’umanità dica alle persone di farlo…… di ritrovarsi tutti insieme a bere e festeggiare……… ma, e le parole non lo diranno mai, questo è solo il motivo più ovvio…… quello che si vede con gli occhi del corpo…… ma con la mente è diverso…… tutti si riuniscono per trovare compagnia…… per sfuggire al freddo umido di quella pioggia costante……… per trovare il calore del contatto con un’altra persona……… che sia qualcuno che conoscono o che conosceranno…… o che sfioreranno solo per un istante, ha poca importanza…

 

…tutto è più netto………… più palese e più nascosto allo stesso tempo…………… due giovani che camminano abbracciati, protetti dallo stesso ombrello………… forse sono fidanzati, o si conosceranno e lo diventeranno dopo quella pioggia…

 

…Buffy li guarda passare………… si ferma a lato della strada e si limita a fissarli…… i volti sorridenti……… lei, con i capelli castani lunghi, che ride di qualcosa che lui ha detto poco prima, ma che la pioggia costante ha nascosto al suo udito…

 

…le passano accanto e si perdono più avanti in quel mondo d’acqua scrosciante…

 

…una grossa Cadillac verde passa rombando al centro della strada, come fosse una sua proprietà esclusiva…… un muro liquido che si alza mentre le ruote si infilano in velocità in una pozzanghera……la piccola onda si abbatte sul marciapiede e un uomo di mezz’età, in impermeabile bianco, recupera di scatto tutta la sua agilità giovanile e fa un salto indietro…

 

… troppo lentamente…

 

…l’ultima frangia del muro di acqua e fango gli si abbatte ai piedi e gli sporca il lembo dell’impermeabile …… gli si insinua nelle scarpe di pelle marrone e gli inumidisce le calze nere fino alle punta delle dita infreddolite………un torrente di invettive esce dalla bocca dell’uomo, ma di perde nel rumore costante della pioggia e nel rombo di altre macchine che filano lungo la strada…  alcune delle quali, forse per distrazione o per perverso divertimento, infilano la stessa pozzanghera, costringendo l’uomo a togliersi a passo svelto da quella umida trappola di fango e acqua…

 

…dall’altra parte della strada, giunge attutito il rumore di musica……… gente che si muove davanti ad una vetrina illuminata da luci multicolori, come i festoni appesi all’interno del locale…

 

…cosa si festeggia ???…… Buffy non ha minimamente idea…… e non le importa di saperlo…

 

…si ferma e, con un sorriso di cameratismo, fissa la gente che balla abbracciata e si lancia stelle filanti…… se non altro, qualcuno è comunque felice in quel mondo d’acqua che la fa rabbrividire e la costringe a passarsi una mano sul volto per togliersi il velo umido che si è formato…

 

…ed è allora che Lo vede…

 

…fermo sul marciapiede opposto………… che sia stato lì da un’ora o sia comparso nel momento in cui la mano copriva gli occhi, non ha molta importanza……… è la figura che suggerisce qualcosa di anormale………… qualcosa di anormale per il resto del mondo, sarebbe meglio dire…

 

…ma non certo per Sunnydale…

 

…mentre ogni persona normale corre per sottrarsi a quella gelida e fitta pioggia, infilandosi negli androni delle case…… aprendo ombrelli…… entrando nei locali già affollati e partecipando alla festa generale……… la figura, invece, è immobile sotto la pioggia battente che gli scorre lungo la falda del cappello e cola in rivoli lungo l’impermeabile…………… la faccia è solo un buco nero, che impermeabile e cappello nascondo bene…

 

…con un movimento lento e calcolato, il braccio sinistro si leva in alto…… dita mortalmente pallide e incredibilmente lunghe, afferrano la sommità del cappello a falda larga……… questi viene tolto mettendo a nudo il cranio calvo…… la testa si china insieme al busto che si piega leggermente in avanti, imitando un saluto d’altri tempi…

 

…il tutto dura pochi secondi… il cappello viene rimesso sulla testa lucida e la figura si rialza…… il volto continua ad essere un buco nero senza forma……… il saluto di commiato è finito……… ma, a quel punto, la figura non si dissolve in acqua o fumo……… non sparisce in un’esplosione di luce né si trasforma in qualche sorta di animale…

 

…si limita a voltarsi e incamminarsi a passo lento, lungo il vicolo alle sue spalle……… imboccarlo e addentrarsi in esso…

 

…non c’è altro…

 

…Buffy rimane ferma lì per un minuto intero, non sapendo come comportarsi…………non è successo altro, che aver ricevuto un saluto da qualcuno che non le pare di conoscere…

 

…perché se lei lo l’avesse conosciuto (Xander ???……uno scherzo ???………… Giles ???…… una sorta di imitazione di Borgat ???……Angel ???… se fosse davvero lui……… il cuore di Buffy ha un sobbalzo…) certo si sarebbe fatto riconoscere…

 

…e invece se ne è andato………… niente di più…

 

…una Pontiac grigio metallizzato passa in quel momento sollevando un’onda d’acqua dalla parte del vicolo in cui si è infilata la misteriosa figura…

 

…una donna con un soprabito nero e scarpe rosse dai tacchi vertiginosi cammina frettolosamente… …… un tipo che, ostinatamente, indossa un cappello dei NY Giants e occhiali da sole nonostante sia già notte, tiene un ombrello verde sopra la testa………e quasi si scontra con la donna……… si evitano di pochi centimetri borbottando qualcosa che dovrebbe suonare come una scusa a cui, in realtà, nessuno dei due presta reale attenzione, impegnati come sono per trovare un posto al chiuso e al caldo…

 

…la festa all’interno del locale prosegue imperterrita……… due macchine (una Toyota rossa con delle fiamme dipinte su una fiancata e un’altra Cadillac, di color blu notte) passano lungo la strada e si perdono in direzioni opposte…

 

…il mondo (anche se ora è “un mondo d’acqua”) continua a girare allo stesso modo, nonostante la misteriosa figura che le ha rivolto quel saluto che sa di Francia dei Re e Moschettieri dai cappelli piumati…

 

…un saluto che stona in maniere stridula con il nuovo millennio appena iniziato…

 

…Buffy getta un’occhiata a sinistra e poi a destra……… non c’è nulla di più di quanto abbia visto un minuto prima……… nulla è cambiato…… gente frettolosa……… macchine lungo la strada…

 

…con un breve salto oltrepassa la pozzanghera………… corre al centro della strada, mentre si leva alto il clacson di una Camaro gialla e i fari, come gialli occhi maligni, la illuminano un istante…

 

…salta l’altra pozzanghera e si ritrova di fronte al vicolo…

 

…un vicolo come tutti gli altri……… come qualunque altro vicolo che ha visto e seguito in cerca della preda da cacciare…

 

…cartoni ammassati uno sull’altro che stanno allegramente marcendo nell’umido……… un grosso cassone metallico per i rifiuti da cui, simile a quel caratteristico intenso odore di fiori, si leva il tanfo della decomposizione …

 

…la strada è ingombra di cartacce e buste di plastica buttate a terra………… rivoli d’acqua cadono dai tetti e gocciolano sul metallo e sull’asfalto in una sinfonia di scoppi sordi…

 

…tutto è degradazione…… sudiciume buttato a casaccio per liberarsene in fretta e in furia…… come per nasconderlo alla vista della gente………… una bella facciata di fronte, e qualcosa di orribile appena voltato l’angolo……… ma bisogna per forza voltarlo “quell’angolo” per vedere il marciume dietro una patina linda e pulita…

 

…una sorta di metafora di Sunnydale, pensa Buffy, stupendosi di riflessioni così profonde, mentre l’unica cosa che desidera veramente è tornare a casa, fare un bagno caldo e infilarsi dentro ad un letto, tra coperte morbide e (gaudio) calde………… sprofondare lì dentro e addormentarsi fino alla mattina dopo, quando la pioggia sarà finita e davanti a lei si aprirà una meravigliosa giornata di caldo sole…

 

…ma è solo un sogno…………… sa bene che non può, semplicemente, ritirarsi dalla scena e far finta che non sia accaduto nulla………… prima deve trovare il misterioso individuo che, sprezzante della pioggia, le ha rivolto un saluto ed è sparito in quel vicolo…

 

…perché lui era lì per lei……… questa sensazione è certa come la pioggia che gocciola a terra e si infrange sul marciapiede…… o cola sulle buste di plastica piene di rifiuti…

 

…non può lasciar correre come se niente fosse………… solo Dopo, comunque vada, sa di aver diritto a un po’ di riposo…

 

…lei è la Cacciatrice, no ???………… non è questo il suo dovere ???…

 

… non avere una vita, ma solo una missione…

 

…ma  soprattutto… sopra ogni pensiero e motivazione… deve verificare la piccola voce che ha iniziato a parlarle in testa…… parole confuse…… parole silenziose……ma che parlano di qualcosa che lei ha già visto…… qualcosa che la sua mente ha archiviato in un posto buio e che non riesce a ritrovare…… solo afferrare piccole schegge di memoria che non completano nessun puzzle…

 

…e ciò che le resta in mente, mentre cocciutamente continua a seguire il vicolo, è solo la netta impressione di aver già incontrato, prima di allora, quel misterioso individuo…

 

8.

Il vicolo, alla fine, finisce…… e la porta ad un altro incrocio………… una zona meno in vista……  più riservata……………negozi chiusi da assi e pesanti inferiate……… anche qui gente che cammina sotto la pioggia battente per cercare un riparo mentre si dirige verso ignote destinazioni…

 

…ma la camminata è diversa da quella delle persone appena incontrate sulla strada principale…

 

…questa è frettolosa e circospetta……… stando attenti che nessuno lo possa cogliere di sorpresa…

 

…un passo simile va bene nei quartieri degradati delle grandi città……… ma non a Sunnydale … tutti sono felici e sorridenti a Sunnydale…

 

…come una cartolina illustrata sul davanti……… e macchiata d’inchiostro sul retro…… parole scritte a caso e specchio della follia di chi scrive…

 

…un altro confortante pensiero……… Buffy piega a sorriso le labbra……… questa giornata di fredda e fitta pioggia le ispira solo pensieri in tema…

 

…getta un’occhiata a destra e sinistra…………nessuno con cappello a falda larga da quelle parti, fin dove l’occhio può arrivare…

 

…ma ci sono androni bui…… porte solidamente chiuse…… sottoscale che conducono a locali ancora aperti…… cento posti dove si può essere nascosto a fissarla…… e sorridere…

 

…ma lì, appena dopo la strada bagnata e dall’asfalto crepato, c’è un nuovo vicolo…… buio come quello da cui è appena uscita……………non sa se si tratti del sesto senso della Cacciatrice o di semplice intuito femminile……… ma Lui è lì……… nel vicolo scuro……… che l’aspetta……… immobile……… braccia lungo i fianchi……… il cappello che gli nasconde il volto…

 

…ecco l’immagine che ha di quel misterioso individuo…

 

…e la sensazione di averlo già incontrato prima, si fa più forte………… più netta…

 

9.

Questo vicolo è peggiore del precedente……… i rifiuti ammucchiati contro i muri arrivano quasi alla sua altezza…

 

…le sembra quasi di entrare in un altro mondo……… ogni vicolo la conduce in un luogo più scuro, buio e sudicio del precedente………una discesa verso un abisso che lei non è in grado di fermare…

 

…non potrebbe nemmeno decidendo di fermarsi in quello stesso istante, voltarsi e tornare indietro ………non riesce a far altro che camminare in avanti con gli occhi fissi sul punto più chiaro del vicolo che segna l’uscita…

 

…sopra di lei, finestre sbarrate da assi di legno come occhi ciechi, la fissano dall’alto dei palazzi, appena superato un altro incrocio………magari, una volta, donne e bambini si affacciavano da quelle finestre per parlare…… per ridere …… per stendere i vestiti ad asciugare………… per incontrarsi………… le sembra di vedere i fantasmi di quei giorni di sole e il vociare allegro e pettegolo delle donne che si scambiavano idee e suggerimenti, mentre, giù in strada i bambini giocavano con le palline…

 

…ora è tutto finito……… finti fantasmi che sono solo proiezioni della sua fantasia…

 

…un cartone si anima all’improvviso……… una figura che emerge da esso…

 

…il paletto già pronto a colpire…

 

…<Ehy ciao, capo…> la voce viene fuori da una matassa di barba color sale e pepe……… una confusione di peli sporchi di resti di briciole e gocce d’acqua… una barba, dietro alla quale, (Buffy non li vede, ma li immagina di certo) ci sono una collezione di denti gialli e neri…

 

<…hai qualche spicciolo, capo ???…> chiede l’uomo piegandosi verso il basso per fissarla negli occhi ……… una mano coperta da un guanto rosso che non stonerebbe a natale (ma indossato da una bambina, data la misura più piccola), si tende verso di lei……… un guanto rosso, quanto il grosso naso………una mano dalle dita sporche si apre in gesto eloquente…

 

…<…eh, capo ???…… hai un dollaro ???…> occhi castani e sguardo leggermente appannato…… un odore che la investe……… qualcosa che è restato troppo tempo all’umido……… qualcosa che è marcito nel ventre sudicio di una città…

 

…<…un dollaro capo ???……eh ???…> chiede l’uomo con voce speranzosa………… Buffy infila la mano libera in tasca e fruga a fondo, toccando le chiavi e facendole tintinnare……… una luce di gioia (o quello che è) si accende negli occhi del barbone…

 

…le dita fredde e pulite toccano la superfici di qualcosa di liscio e rotondo…… tirano fuori una moneta che nemmeno sapeva di avere… il resto di qualcosa che non si ricorda di aver comprato…

 

…l’unica cosa che gli serve per andare a Caccia è un paletto di legno e molta fortuna……… non certo delle monete…

 

…il dollaro esce di tasca con la stessa velocità con cui, negli occhi dell’uomo, si accende una luce di vera gioia che sembra schiarire quello sguardo appannato…

 

…le rughe attorno agli occhi si fanno più rade…

 

…la moneta passa di mano e quella del barbone si chiude come una tagliola per impedire che la preda sfugga……<Grazie, capo…>…

 

… <Te lo vai a bere ?…> chiede Buffy d’impulso………… nemmeno lei ne conosce il motivo…

 

…ci sono regole……… regole chiare e semplici……… mai scritte da nessuna parte, ma tutti le conoscono…

 

…se incontri un barbone che ti chiede uno spicciolo, o fai cenno negativo con la mano o glielo consegni e poi ti allontani in fretta…

 

…è qualcosa di primitivo……… qualcosa, come un male oscuro, radicato nella parte più profonda del cervello………… c’è un comportamento preordinato che non si dovrebbe mai infrangere…

 

…e mai, e poi mai, si dovrebbe parlare con qualcuno che ti tende la mano per una moneta……… restare lì, con un essere umano come te che, per qualche caso del destino, è finito a mendicare e dormine in posti che nemmeno il più malridotto dei cani randagi sceglierebbe come dimora…

 

…immaginare se stessi, al posto del tizio che tende la mano……… ecco la cosa orribile……… vedere se stessi in quel volto sporco e in quei abiti cenciosi……… immaginare in quale abisso di degradazione, giorno dopo giorno, si scivola senza trovare appigli, genera solo un senso di pura repulsione………… qualcosa, come un’onda maligna che monta dentro allo stomaco pieno, che aumenta di secondo in secondo e ti da la voglia solo di correre via il più in fretta possibile…

 

…il barbone resta in silenzio qualche secondo……… si limita a fissarla senza dire niente……… elaborando una risposta…… una menzogna……… qualcosa da dire…

 

…<No, capo………… vado al teatro…… c’è lo spettacolo…… un dollaro l’ingresso…… si sta al caldo…> risponde…… fa un cenno con la mano portata al capo, come una sorta di saluto militare, che non stona sulla sua giacca verde e sul berretto dello stesso colore………… si allontana a passo svelto, quasi temesse di dover restituire il dollaro………… arriva all’uscita del vicolo e scompare in quel muro di fitta pioggia…

 

…Buffy si limita a fissarlo……… immaginando………… rimuginando su quelle parole………… su una scusa che, di certo, poteva essere migliore……… anche un “si” o un “no” poteva andare bene lo stesso come risposta alla sua domanda…

 

… “vado a teatro”……… è una bugia talmente falsa………… da sembrare vera…

 

…c’è qualcosa dentro di lei………… come una stretta alla bocca dello stomaco…

 

10.

…nuova strada… appena sbucata dal vicolo si stende davanti a lei come un braccio d’asfalto malato … più si allontana dal centro, più le sembra di camminare su strade sempre più aliene…la pioggia continua a cadere fitta e gelida ma in un luogo che non sembra appartenere ad una città di vivi…

 

…la strada che vede è diversa……… più distante da quella che conosce………… e lei sa…… d’istinto se ne rende conto……… che mai prima d’allora avrebbe trovato la strada nella quale si trova…… e mai più la troverà…

 

…è un pensiero pazzesco………… una strada…… un vicolo…… una casa……… sono cose solide, reali……… le si può toccare con mano…… sentirne gli odori e la consistenza e cento altre sensazioni…

 

…ma non stasera…

 

…stasera, lei si trova lì…

 

…lì, qualunque posto sia, nel mondo che conosce…… o in un'altra dimensione da cui la separa solo un velo così sottile di realtà che basta una pioggia leggera per squarciare…

 

…è una zona abbandonata……… vuota……… negozi con vetrine sfasciate……… grossi denti di vetro da cui gocciolano acqua all’interno del locale………… grosse bocche di mostri, sbavanti di saliva…

 

…un cartello, accanto a lei, l’informa di essere arrivata in una strada che si chiama Derr (e qualcosa di sporco, che lei spera sia solo fango, a imbrattare il resto delle parole)…

 

…CERVO…

 

… una strada di cui non né ha mai sentito parlare…

 

… certo, nessuno può dire di conoscere tutte le strade di una città, nome per nome……… ma una strada che si chiama Cervo, non le sembra affatto di averla già imboccata in precedenza…

 

…non ci sono macchine lungo la striscia d’asfalto bagnato……… non ci sono persone…………… solo pioggia che riempie le buche sull’asfalto…

 

…le finestre delle case sono buie…… vuote e desolate…………… pavimenti di legno vuoto con piccoli scarafaggi che lo percorrono liberamente………lei sente che è così……… non vede il misero e desolato interno degli appartamenti, ma sa che è così …

 

…fantasmi di tende bianche e tarmate si affacciano dalle finestre ancora aperte e sventolano in maniera fiacca, inzuppate di pioggia e di anni senza essere state pulite o rammendate…

 

…incassato tra due alti palazzi, una costruzione piccola e bassa con un cartello in rosse lettere cinesi …… una lavanderia di certo………… potrebbe essere un ristorante cinese……… o un negozio di arte cinese…

 

…ma, invece, sente che quella può essere solo una lavanderia………… qualcosa che sa di vecchio, in una zona della città che è vecchia……… consumata………… usata e abusata fino a ridursi ad un misero spettro di se stesso…

 

…sinistra e desta si assomigliano………… getta un’occhiata a entrambe le direzioni ma non c’è niente a cui aggrapparsi per avere un qualche sostegno……… una qualche prova di essere ancora nel mondo dei vivi…

 

…si china a terra e poggia il paletto sull’asfalto bagnato…

 

…lo prende con due dita e lo fa ruotare con un colpo secco… la sua arma gira per qualche secondo e si ferma indicando la parte sinistra del marciapiede……non un’indicazione esatta, dato che la punta indica anche una parte del centro della strada…… non sinistra esatta, ma ci si avvicina…

 

…Buffy lo raccoglie e lo rimette in tasca…

 

…e sinistra sia…

 

…si incammina a passo lento……… senza alcuna voglia di farlo, ma con una sorta di fuoco interiore che le brucia dentro e la costringe ad andare avanti…

 

11.

…c’è un locale aperto, finalmente………… un sospiro fugge dalle labbra della ragazza……… un sospiro con il quale esce l’angoscia che si era accumulata fino a quel momento…………non ha incontrato mostri o demoni o creature mitologiche……………non ha, semplicemente, incontrato anima viva da un’ora a quella parte…

 

…solo una strada vuota e desolata che si stende davanti a lei senza interruzioni…

 

…nessuna luce accesa dietro le finestre…… nessuna persona che cammini lungo il marciapiede… nessun negozio aperto…

 

…solo un mondo fatto di ombre e pioggia fredda………… pioggia gelida che sembra penetrarle nelle ossa e inumidirle…

 

…si sente la gola secca nonostante il viso sia coperto da un velo d’umidità…

 

… “Dan’s Place”… recitano le lettere luminose appiccicate sul muro…… un grosso orologio sopra la porta continua, cocciutamente, a segnare le 11:21 per tutto il tempo in cui lei resta fuori a fissare la luce che esce dal locale……… l’orologio è rotto……… fermo da chissà quanto tempo……… morto come tutto ciò che si vede…

 

…ma il locale è aperto e illuminato……… da la sensazione di qualcosa di caldo………… è solo luce elettrica che filtra verso l’esterno……… ma dà l’idea di caldo……… di un riparo caldo in una fredda giornata come quella…

 

…stranamente, appena mette mano alla porta, rimane immobilizzata per un secondo…… intimorita e spaventata……… da qualcosa a cui non riesce neppure a dare un nome…

 

…forse, solo, la sorpresa di aver trovato qualcosa di ancora vivo in quella strada morta…

 

…una cellula che ancora pulsa di una parvenza di vita, in un organismo ormai rigido nel freddo abbraccio della morte…

 

…deglutisce con la gola secca e si fa forza, spingendo lo stipite ed apre la porta, subito accolta dall’allegro tintinnare del campanellino, sopra l’uscio…

 

…il locale è vuoto…

 

…tavoli metallici con ripiani di legno lucido, addobbati con sale, pepe, ketchup, maionese e tovaglioli di carta…… rosse poltrone imbottite stile anni ‘60…… tutto questo per niente…… …una stanza arredata per nessuno che l’andrà ad abitare…

 

… è deprimente…

 

…la luce della cucina è spenta…… i foglietti delle ordinazioni, infilzate su un lungo ferro, sono flosci ……… troppo tempo che sono lì…

 

…si sente smarrita…… da un jukebox esce una musica stantia…… un intenso odore di caffè nero e bollente permea l’ambiente…… $ 0.95 a bicchiere…… le viene ormai come riflesso condizionato, pensare ai prezzi, mentre entra in un ristorante……… un retaggio della sua vita come “Anne” …

 

…si toglie l’impermeabile fradicio e gocciolante e lo appende ad un attaccapanni, con tutte le braccia vuote, come rami spogli di un albero di ferro…

 

…si sceglie un tavolo accostato alla parete bianca, dal quale può continuare a vedere la strada buia e il muro d’acqua che continua a cadere, poi si siede…

 

…è quel passo zoppicante che le fa infilare la mano in tasca e serrare il paletto…

 

<…sé ?…> chiede una cameriera appena sbucata dal bagno………… i capelli sono una matassa di colore biondo……… un cimitero con forcine usate come lapidi………… occhi castani……… il volto rugoso, cercato di farlo tornare al suo antico splendore con una patina di rossetto e fard…

 

…il risultato sono due labbra che escono dai loro bordi e due occhi da pugile steso a K.O. …

 

… sulla divisa rosa e bianca, una targhetta con il nome di Melody………… e non è difficile immaginare una giovane donna con quel nome……… una donna piena di sogni e desideri, appena arrivata nella Grande Città…… e poi bloccata in un lavoro da cameriera, che si protrae per il resto della sua vita, nella Grande Città…

 

…<…allora ?… > chiede la cameriera continuando a masticare la gomma ……… la mano armata di matita sopra il taccuino…… lo sguardo distante…… la vede e non la vede allo stesso tempo…… … semplice allenamento…… LaVerne lo diceva……… “alla fine, continui a lavorare con la testa da qualche altra parte…… la monotonia è peggiore di qualunque turno di notte…”……… LaVerne l’aveva presa in simpatia e, come una maestra, le aveva insegnato a lavorare al ristorante…… a diventare una cameriera come lei…

 

…<…allora ?…> la voce non è cambiata……… il tono, si !!!……  è impaziente……… restare in piedi di fronte ad una ragazza che continua a fissarla come se fosse un fenomeno da baraccone è qualcosa che farebbe perdere la pazienza a tutti…

 

…o c’è di più………… di più di questo………….Io non sono un avanzo del pranzo… Buffy vorrebbe aprire la bocca e dirlo…………anzi……… vorrebbe urlarglielo…

 

… “Gli avanzi del pranzo”…… così li chiamava Mike, l’aiuto cuoco……… gli avanzi si buttano sempre via………… non resta niente di quello che viene ordinato da un cliente…………… ma ci sono sempre (quelli che Mike definiva) “Gli avanzi del pranzo”………… i “clienti” che entravano nel locale solo per stare seduti in un posto al caldo……… era il proprietario che si occupava di sbatterli fuori…

 

…in un certo senso, Mike, era un filosofo……… (avrebbe sorriso, se avesse capito il termine…… ma le uniche cose stampate che teneva in mano, avevano illustrazioni esplicite, più che parole…) …definiva i barboni come gli avanzi del pranzo………… gli avanzi della società, che non li ha inglobati dentro di sé e li ha lasciati in giro…

 

…<Allora ?…> stavolta il tono è più duro……… dover stare in piedi una giornata intera è un lavoro duro………… dover stare in piedi una giornata intera, con una cliente che continua a fissarti senza dire niente, è anche peggio……… la mano armata di matita si abbassa… <…un caffè …> la voce di Buffy è poco più di un sussurro…

 

… <Alla buon ora…> commenta Melody, a bassa voce, voltandosi … <…cosa c’è di dolce ?…> domanda Buffy…

 

…Melody si volta…… c’è un sorriso divertito sul suo volto…… come per dire “devi essere allo stremo, per voler mangiare il dolce di questo locale…”…… quello è uno sguardo che Buffy conosce bene, Samantha lo aveva sempre……… faceva gli occhi dolci ai bei fusti… e quello sguardo divertito, a chi non le andava a genio…

 

… e un giorno è sparita…… nessuno ne ha saputo più niente…… ma in una città come Los Angeles, gente che va e gente che viene, è la regola……… se un giorno una cameriera molla il lavoro, l’unica preoccupazione è trovarne un’altra entro l’ora di pranzo…

 

…non che Samantha gli fosse simpatica……… ma gli è dispiaciuto sapere che fosse sparita…… senza una nota scritta…… senza una parola…… il giorno prima scherzava con due poliziotti …… … il giorno dopo non c’era più…

 

… <Abbiamo torta alla panna e fragola…> risponde la cameriera……stesso sguardo divertito <… nei vuoi una fetta ?…> occhi ancora più sorridenti …… in attesa…… <…no…… solo un caffè, allora…> replica Buffy…

 

…Melody annuisce con uno sguardo di reale divertimento………… ha intuito che il suo sguardo esplicito è stato compreso…

 

…toglie dalla piastra il bricco di vetro pieno di caffè fumante e ne versa, abbondantemente, il contenuto dentro un bicchiere di carta con il logo “Dan’s Place”…

 

…lo porta al tavolo e aspetta…<…nient’altro ?…> <No…> <…sessanta centesimi…> esclama la cameriera scribacchiando qualcosa su un foglio sul taccuino e porgendo il foglio del conto alla Cacciatrice…

 

…quest’ultima si fruga in una tasca…… poi nell’altra…… e, arrivata al punto di rendersi conto di essere nella più imbarazzante delle situazioni……di dover aprire la bocca e fare quella caricatura di volto tra l’afflitto e l’arrabbiato, per dire “mi dispiace ma ho dimenticato i soldi”……alla fine, oltre le chiavi di casa, le dita sfiorano quella che sembra un’altra moneta… compagna, probabilmente, di quella data via poco prima…

 

…Melody lo intasca e le versa i quaranta centesimi in quattro monete da dieci cent……… “tieniti il resto” è qualcosa che Buffy ha preferito non dire…

 

…era umiliante sentire quelle parole, quando erano rivolte a lei………… era umiliante quando il resto era di pochi cent…… un regalo da parte di qualcuno che non sapeva che farsene degli spiccioli…… come se per lei, un quarto di dollaro in più, facesse la differenza sull’affitto mensile…

 

…erano sempre dei soldi in più…………… ma era umiliante riceve gli spiccioli, sembrava quasi che le facessero l’elemosina…

 

…trascina i decini con una mano fino al limite del tavolo poi li afferra con forza e li ficca in tasca…

 

…l’odore del caffè è forte……… bollente………… ne beve un’abbondante sorsata, godendosi quel calore che scende giù per la gola e la riscalda un poco…… c’è ancora un po’ di gelo verso i piedi e le mani…… è come se il calore, espandendosi dentro di lei, scacciasse il freddo il più lontano possibile…… fino a concentrarlo alle estremità del corpo………… un pensiero pazzesco sarebbe quello di tagliare via le falangi delle dita e far uscire il freddo…

 

…un sospiro di appagamento si fa strada sulle labbra……… si accomoda meglio sulla poltrona imbottita e ne beve un altro sorso, godendosi una musica sconosciuta che esce dal jukebox ……… qualcosa che parla di “…al fienile della contea / porti la tua bella al ballo …” …… molto ritmata e molto poetica…………qualcosa d’altri tempi……… tempi morti…… di sicuro, l’ultimo successo dei Limp Bizkit, non è incluso nei dischi del jukebox…

 

…pazienza…

 

…Buffy preme tutto il corpo contro l’imbottitura e si gode quel caldo e morbido contatto…

 

…si stupisce a rimare incantata a guardare la porta chiusa……… restare a fissarla le procura un senso di pace indescrivibile…… perché, se ne rende conto, finché quella porta rimane chiusa, niente può entrare………… niente di grosso e affamato e ringhiante e proveniente dalla Bocca dell’Inferno può entrare, per essere precisi……………… finché quella porta rimane chiusa, lei si può permettere di essere, semplicemente, Buffy Summers……… niente di più…

 

…una ragazza di nome Buffy Summers che si gode un caffè caldo in una fredda notte di pioggia…

 

…non la Cacciatrice impegnata nella difesa del mondo…

 

… solo, e semplicemente, Buffy Summers…

 

…e questo stato mentale, la mette anche di buon umore………si beve un’altra sorsata di caffè e getta un’occhiata al resto del locale…

 

…è vuoto come prima……… non sono apparsi i fantasmi della gente uccisa lì dentro, magari, da qualche pazzo armato d’ascia……… non ci sono facce urlanti che si muovono dentro i muri …… nessuna presenza inquietante che si trascina in giro, lasciando orme insanguinata dietro di sé…

 

…un locale vuoto, con lei come unica cliente e un’unica cameriera…

 

…<Serata tranquilla…> esclama a voce abbastanza alta………… Melody si volge, interrompendo il suo lavoro di infilarsi la matita nella massa dei capelli e grattare con forza……<…già…> commenta continuando a masticare gomma…… <…tutti a teatro stasera…> aggiunge con una breve risata rauca… <…all’improvviso, si sono scoperti intellettuali…>

 

…<Che spettacolo c’è ?…> chiede Buffy con, all’improvviso, la Cacciatrice dentro di lei che si risveglia da quel sonno tranquillo portatole dal locale chiuso e dal caffè caldo………  si sveglia ed è già desta e attenta…

 

…Melody agita una mano indicando una direzione vaga… <Il senso della vita……… il perché della vita…………non ricordo………… qualcosa, e la vita……… il titolo, mi pare questo…>

 

…un’altra risata……… aspra…… ridere senza che ci sia qualcosa vero motivo per cui farlo…

 

…<…come se una recita ti facesse capire tutto questo…> esclama facendo un cenno al locale…un prigioniero che allarga le braccia per riuscire a toccare i muri della sua cella…… <…vent’anni…> aggiunge senza fare altri commenti…

 

…<…da che parte è il teatro ?…> chiede Buffy, già in piedi…………… qualcosa si agita dentro di lei……… parla e lei non riesce a sentire……… ma il suo corpo obbedisce prontamente…

 

…un altro cenno vago della mano con le unghia laccate di rossetto rosso………… dita nodose e vene in rilievo sulla pelle della mani…… <L’Omni ???……… è di là…> risponde Melody facendo un cenno che, tra il vago, è più preciso del precedente…………<Grazie…> replica Buffy già arrivata all’attaccapanni e aver indossato l’impermeabile…

 

…la porta si apre con il solito, allegro, tintinnio…… <…non invecchiare, ragazza…> raccomanda Melody, raggiungendola con la voce, prima che la porta si chiuda……… e Buffy, di nuovo sotto la fitta pioggia fredda, si ferma un istante…

 

…la gola di nuovo secca…

 

…<Non credo che ci riuscirò…> commenta a bassa voce, rendendosi conto che quella è l’assoluta verità…

 

…poi la Cacciatrice si incammina a passo svelto, lungo il marciapiede desolato, lasciando dietro di sé, un locale caldo e un quarto di bicchiere di caffè bollente…

 

12.

Alla fine lo trova……… lungo la strada vuota……… lungo il marciapiede costellato di palazzi abbandonati e negozi chiusi…

 

…è come un faro nella notte…

 

…l’unica cosa luminosa che risplende di luce elettrica, in quella zona morta…

 

…ai suoi lati, i vapori che salgono dalle grate sul marciapiede, sembrano i respiri di qualcosa in attesa di un pasto………… i vapori che nascondono parte del locale e sembrano farlo comparire come per magia……… come se fosse un miraggio…

 

…L’OMNI…

 

…è un retaggio del passato…… un dinosauro che è sopravvissuto alle ere di gusti che cambiavano troppo in fretta per stargli dietro…… il grosso neon con le sue lettere scende dall’alto verso il basso irradiando luce azzurra discontinua……… la “M” si accende e si spegne continuamente e non sembra un effetto voluto…

 

…al centro della tettoia che copre una parte del marciapiede, una cabina di vetro nella quale sembra esserci qualcuno…

 

…Buffy affretta il passo e accorcia le distanze…

 

…il marciapiede e la strada sono testardamente vuote…

 

…non passa nessuno……… non c’è nessuno…

 

…finestre chiuse e sbarrate al suo passaggio……… portoni chiusi e sbarrati al suo passaggio…… negozi chiusi e sbarrati al suo passaggio…

 

…tutto è morto……… finito

 

…tranne l’OMNI che rifulge di luce e vita…

 

…il titolo scritto a caratteri rossi, compare lentamente, mentre lei si avvicina e il vapore delle grate si dirada…

 

NOI VIVAMO. QUAL’È IL SENSO DI TUTTA QUESTA BUFFONATA ?

 

…con tocco umoristico le N sono state capovolte…… così da dare l’impressione che lo spettacolo in programma sarà qualcosa di buffo e divertente e non tratterà certo di argomenti seri e noiosi…

 

…nella cabina, un faccia lentigginosa e grassa, dai capelli rossi, fa parole incrociate e, ogni tanto, getta occhiate in strada…

 

…ai lati delle due porte rosse, chiusi dietro vetri sporchi e con i neon coperti da un velo di mosche morte, quello che resta dei poster, di film come “Metropolis”…… “Casablanca”…… “Le calde notti dell’infermiera Jane”…… “Spogliarello, spettacoli dal vivo”…… e via in decadendo

 

…Buffy arriva alla cassa e rimane ferma lì un intero minuto………… la bocca si rifiuta di aprirsi e di parlare…

 

…non ci sono demoni…… né vampiri……… né mostri di sorta…

 

…ma, lo stesso, si sente inquieta ed agitata…… e non sapere l’origine di questo stato mentale, serve solo ad aumentare la sua frustrazione…

 

…alla fine, “lentiggini” alza lo sguardo dalle parole crociate (47 verticale, il nome dello scrittore di “Dracula”) ………<… un dollaro…> esclama a voce annoiata……… una frase che avrà ripetuto almeno un milione di volte in quel lavoro… <…non si mangia roba portata da casa…> aggiunge con la stessa voce monotona e stanca…

 

…Buffy si fruga in tasca ma, alla fine, riesce solo a trovare i quaranta centesimi di resto… continua a perquisirsi, gettando occhiate alle porte chiuse, come se temesse che si spalanchino all’improvviso e qualche orrendo essere si getti all’esterno…

 

… ma, alla fine delle sue ricerche (ripetute due volte per maggior scrupolo) non trova altro che il suo paletto e le chiavi di casa…

 

…si limita a tenere sul palmo aperto quegli spiccioli, quasi che sperasse si moltiplicassero fino a fare un dollaro completo…………<…dai qua…> esclama “lentiggini” dopo qualche secondo che fissa quella mano aperta che non si decide a sganciare i soldi…

 

…Buffy glieli passa attraverso la fessura del vetro e in cambio riceve un biglietto e uno sguardo esplicito… <…va dentro e levati dalle scatole…> aggiunge con il ghigno cattivo di chi può permettersi di certi atteggiamenti su chi si trova nella condizione di non poter replicare…

 

 

 

 

 

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