L’uomo della Pioggia

(prima parte)

 

Nota : Questa storia si svolge durante la quinta stagione di Buffy the Vampire Slayer, più precisamente tra la settima puntata “PAZZI D’AMORE” (titolo originale:“Fool for love” trasmessa in U. S. A. il 14/11/2000) e l’ottava puntata “OMBRA” (titolo originale: “Shadow” trasmessa in U. S. A. il 21/11/2000)

 

0.

“Il mondo è un grande Palcoscenico e noi siamo tutti attori”

William Shakespeare

 

/---//---//---//---/

 

“…non vedendoti tornare, ho desiderato di morire.

E in questo regno, ogni mio desiderio è un ordine…”

Tratto da “La Bella e la Bestia”

 

1.

L’allarme è suonato all’improvviso cogliendo di sorpresa tutti i presenti……… ma erano ben addestrati e ognuno sapeva quale era il suo compito…

 

…con fredda efficienza le massicce porte automatiche erano state chiuse e presidiate…… le telecamere con i loro occhi di vetro e circuiti scrutavano i corridoi…… le porte degli uffici erano state sprangate dall’interno e i pochi, sfortunati, che erano in giro ed erano stati tagliati via dal sistema di sicurezza, non avevano trovato altro che rifugiarsi nei bagni ed aspettare che l’emergenza passasse…

 

…procedura standard…

 

…nulla di più…

 

…ma non ci si abitua mai…… mai in assoluto……… sentire una sirena che urla all’improvviso e sapere di trovarsi, praticamente, in campo aperto…… in un corridoio di porte bloccate……… alla mercé di quella “cosa” che ha causato l’allarme……… magari, ora, si trova dietro l’angolo…… sbavante, affamata e infuriata…

 

…non ci si abitua mai…

 

2.

O’Donnel apriva la fila………… la mitraglietta Mp5 stretta in mano e lo sguardo rivolto verso il corridoio bianco che si stende di fronte a loro fino ad un punto in cui il grigio cemento armato prende il posto delle pareti laccate di bianco…

 

…Greech segue subito dopo…… stessa arma…… stessa posizione piegata in avanti con il calcio che preme sulla spalla, l’occhio incollato sul mirino e il dito a meno di un centimetro da grilletto…

 

…Anne Retford, Karl Watzberg e Julia Goldber compongono il corpo della squadra……… Adrian Smily viene per ultimo e chiude la fila………… fucile a pompa calibro .12 ……… un pugnale nella cintola…… due granate a frammentazione…… bocca asciutta……… il tambureggiamento costante del cuore che gli riempie le orecchie……… mani sudate dentro i guanti neri che stringono con forza l’arma puntata verso terra……… ma che, in meno di un secondo, può essere alzata e pronta a sparare…

 

…la squadra due e la tre seguono a poca distanza, impegnati nel controllare gli uffici…

 

… “LIBERO”… si sente la voce che esplode in un istante, seguita dal tonfo sordo di una porta… “LIBERO” ripete un’altra voce che proviene da un altro corridoio……… “LIBERO” ripete la prima voce pochi secondi dopo, mentre gli uffici vengono controllati uno a uno per assicurarsi che nessuna delle “cose” del Blocco H si sia rintanata in uno degli uffici…

 

ALLARME AL BLOCCO DI DETENZIONE H

 

…la calda e tranquilla voce di Max ha informato che qualcosa non andava in una delle celle…

 

… “qualcosa che non andava”… che eufemismo !!!……… la bocca di Adrian si contorce in una smorfia sotto il cappuccio nero…… quando “qualcosa non va” vuol dire, nella maggior parte dei casi, avere a che fare con un bestione di duecento chili e terribilmente infuriato…

 

…tre squadre armate dovrebbero averne ragione…… ovvio !!!…… ma nonostante l’addestramento …… le motivazioni…… le armi…… e tutta la tecnologia a disposizione…… non si può mai fare a meno di pensare con “COSA” si ha a che fare………… con tutta quella furia primordiale vecchia quanto il mondo…

 

…DANNAZIONE !!!…

 

…c’era così vicino……… così dannatamente vicino…

 

…dopo due anni, finalmente, avevano accettato la sua richiesta di essere trasferito in un’Unità Operativa di Base in Alabama……… un posto tranquillo a quanto a sentito dire……… mancavano solo tre giorni per chiudere con le pratiche…

 

…e ora…

 

…DANNAZIONE !!!…

 

…e ora sente un brutto presentimento………… qualcosa che prende alla bocca dello stomaco ogni Operativo…… qualcosa che dice “oggi è il tuo turno”, “mettiti l’anima in pace”,  “sei fatto”, “non farti l’illusione di arrivare vivo a domani”…

 

…la squadra di blocca di colpo e Smily, nonostante sia preso dai suoi pensieri, riesce a bloccarsi prima di scontrarsi con la Retford…

 

…il pugno alzato di O’Donnel ferma la squadra con lo stesso gesto imperioso di un vigile che sorveglia il traffico…

 

…a poca distanza da loro, incassata nella parete, una porta metallica leggermente accostata…

 

…dovrebbe essere chiusa !!!………… CHIUSA !!!…

 

…e invece è “leggermente” accostata…

 

…qualcuno si è dimenticato di chiuderla………… di chiuderla e impedire che l’orrore che vive nelle celle oltre quella porta, potesse fuggire…

 

…la cabina di vetro a destra della porta……… quella cabina dove si trova il pulsante che comanda l’apertura della porta…… e dove si dovrebbero trovare le due guardie di turno (Finch e Smith ??? ……… oggi era il loro turno ???…) è vuota……… solo un’unica macchia di sangue rosso a forma di impronta di mano (con il mignolo mancante, pare), che anima l’interno della cabina…… una sottile scia di sangue scende da essa e arriva fino all’intelaiatura…… forse più sotto……… stesi a terra, i corpi dilaniati delle due guardie…

 

…bisogna controllare…

 

…DANNAZIONE !!!…… solo tre giorni !!!………… solo tre giorni al trasferimento……… solo tre maledettissimi e fottuti giorni…

 

…il pugno chiuso, levato in alto, si apre e inizia a gesticolare…

 

…la squadra si divide in due…

 

… Retford,  Watzberg e Goldber si buttano verso sinistra……………lui, O’ Donnel e Greech a destra…

 

…<Squadra Uno a Base…> esclama O’Donnel portandosi il dito all’orecchio e accendendo la piccola rice-trasmittente ………… un brusio confuso a cui Smily non fa alcuna attenzione…… i suoi occhi sono calamitati dalla porta socchiusa……… (PERCHÈ NON CHIUSA ???……… MALEDIZIONE……… PERCHÈ NON CHIUSA ???………………… solo tre giorni……… uno, due e tre giorni…………TRE !!!…)… <…agli ordini…> conclude O’Donnel togliendosi il dito dall’orecchio e recuperando, al termine della cinghia, la sua mitraglietta……<Greech…… Smily…… con me…> sono le uniche parole che dice……… e suonano fredde come le lettere metalliche incassate in un lapide…

 

…i piedi di Adrian lo portano avanti, a seguito del caposquadra, anche se la sua mente rifiuta quello che sta succedendo……… di avanzare verso la porta “leggermente” aperta…

 

…cinque metri…… quattro……… tre metri………così vicini da poter contare i bulloni metallici della porta…

 

…<Puliranno l’Aria…> accenna O’Donnel avanzando di un passo……… e Smily non può far a meno di farsi fuggire un sospiro…

 

… “Puliranno l’Aria”………… una nube di liquido infiammabile che invade ogni cella e tutti i corridoi dell’area detentiva……… una scintilla………… una fiammata……… e fine dell’allarme … le squadre addette, l’indomani, quando si saranno spente le fiamme, penseranno a imbiancare i muri, sostituire l’equipaggiamento distrutto e portare via i cadaveri…

 

…ma, per far questo……………… il sospiro beato di Adrian diventa una maledizione proferita a mezza voce…

 

… per “Pulire l’Aria”, il Sistema Automatico ha bisogno che non ci siano sbocchi per il fuoco…

 

…chiudere le porte…

 

…chiudere la porta di fronte a loro e la sua gemella a venti metri di distanza………… quella porta, oltre la quale, si possono sentire i ringhi e le grida furiose dei prigionieri…

 

…di regola è tutto automatico……… basta premere un pulsante……… un piccolo, insignificante pulsante (…TRE GIORNI !!!…) e le porte si chiudono………… poi viene il fuoco…

 

…stavolta no……… Smily sente che stavolta è diverso………… altrimenti lui, O’Donnel e Greech non andrebbero avanti…………qualcosa, di sicuro, blocca la seconda porta e gli impedisce di chiudersi (…TRE GIORNI !!!…) e di permettere, così, che i tre giorni passino e lui sia trasferito da lì a tre giorni, solo tre giorni e poi via…

 

…O’Donnel tende la mano verso la porta socchiusa……… la afferra saldamente, mentre le armi dei compagni vengono puntati verso di lui…

 

…e la apre di scatto…

 

…nell’aria il lieve tanfo di sangue…… di corpi non lavati…… di animali troppo a lungo tenuti in gabbia………… ringhi e grida……… più lontani……… più avanti…

 

…<Aspettiamo le altre squadre…> suggerisce Greech facendo eco ai pensieri di tutti i compagni… <…non c’è tempo…> replica O’Donnel……… lo dice con tono di sconfitta……… una decisione presa da qualcuno sopra di lui a cui non si può opporre……… deve eseguire gli ordini e basta…

 

…O’Donnel entra insieme a lui e Greech……gli altri restano fuori, pronti a coprire l’uscita, nel caso “qualcosa” dovesse uscire all’improvviso e non fossero i loro compagni…

 

…a venti metri di distanza… in un corridoio scuro e con le luci sul soffitto buie o lampeggianti in maniera malata…… una porta che cerca, automaticamente, di chiudersi…… continua ad aprirsi e chiudersi di continuo……… come una bocca spalancata che mastica qualcosa che non riesce a digerire…

 

…si buttano tutti e tre di lato prendendo di mira il cristallo corazzato della cabina…………niente si muove……… niente e nessuno………… anche la porta della cabina di controllo è aperta……… una grossa macchia rossa giace sul pavimento, a metà tra dentro e fuori…

 

…O’Donnel fa un cenno e Greech annuisce di risposta…… cautamente si avvicina alla cabina…… getta una rapida occhiata all’interno e si ritrae………… una seconda occhiata, più prolungata…… e di nuovo si ritrae………… non lentamente……… non velocemente………… ma qualcosa, in quel modo di arretrare, suggerisce a Smily qualcosa di orrendo…………… qualcosa che tortura la mente alla sola vista………qualcosa per cui ci si deve, per forza, allontanare…

 

…Greech scuote la testa in maniera esplicita………… O’Donnel annuisce e fa un cenno verso la porta, ancora, ostinatamente aperta …

 

…nonostante i turni, ci sono sempre dodici persone, tra uomini e donne……… guardie, ricercatori, squadre di pulizia……… che lavorano ad ogni blocco detentivo…

 

…dodici !!!…

 

…dove sono ???……… perché non ne ha incontrato nemmeno uno, avanzando con la squadra…… anche solo uno, ferito e sanguinante……… steso a terra e gemente……… almeno uno…

 

…solo un corridoio vuoto fino alla prima porta (TRE GIORNI !!!…) e quel ritrarsi di Greech, dopo aver visto qualcosa che lo ha disgustato (TRE GIORNI !!!…)…

 

…i venti metri di distanza diventato dodici…… poi otto… poi quattro… i ringhi (o latrati o grida o quello che sono) riempiono l’aria con la loro ferocia…… ci sono anche parole in lingua umana…… ma contengono troppi insulti per appartenere agli uomini e donne che lavoravano nel settore…

 

…la porta automatica continua ad aprirsi e chiudersi senza riuscire a completare quel ciclo…

 

…i quattro metri diventano due……… ancora infilato dentro un piccolo display dalle luci lampeggianti, una carta magnetica continua ad attivare l’apertura della porta mentre, allo stesso tempo, gli viene ordinato di chiudere…………… ma non è la carta magnetica ad attirare lo sguardo……… è la mano che la stringe……… una mano collegata ad un polso (con una di quelle imitazioni di Rolex che continua a ticchettare tranquillamente)……… il polso collegato al resto del braccio (vestito di una regolamentare divisa blu chiaro da guardia) e poi più nulla…

 

…il braccio dondola leggermente sul terreno con le dita serrate a mo di artigli sulla tessera piegata quasi sul punto di rompersi…

 

…una piccola pozza rossa si è formata dal gocciolio costante del sangue che cola dall’osso che spunta dalla carne e dalla stoffa ……………e per quanto cerchi lo sguardo, il resto del corpo, semplicemente, manca all’appello (TRE GIORNI !!!…)…

 

…basta solo tirare via il braccio…

 

…è Greech che si prende l’incarico, avvicinandosi con l’arma puntata…

 

… tre squadre di Operativi da sei elementi l’uno, in giro per il complesso…… armati fino ai denti e perfettamente addestrati…… tutto questo per strattonare un braccio monco, in modo che una porta si chiuda (TRE GIORNI !!!)……visto così, sembra una cosa del tutto ridicola…

 

…un calcio colpisce il braccio al livello del gomito…… ma questo, si limita a dondolare come un orrendo pendolo… e nulla più……… oscilla per qualche secondo…… e ogni volta si spera che cada a terra……ma rimane saldamente fissato alla tessera magnetica…… e continua ad oscillare sopra la pozza di sangue, in cerchi sembri più piccoli…

 

…Greech si porta in spalla la mitraglietta……… afferra il braccio all’altezza del gomito (e il finto Rolex d’oro, dal prezzo di 15 Sterline circa, su qualunque bancarella di Portobello Road)…… tira con forza e con un moto di disgusto…

 

…le dita artigliate fanno il loro dovere e non perdono la presa sulla tessera………… questa viene sfilata e, alla fine, la porta completa il suo ciclo e si chiude definitivamente…

 

…e mai come in quel momento, una porta che sbatte rudemente, è sembrato a Smily il suono più dolce del mondo…

 

…non certo come quella specie di osceno risucchio sopra le loro teste……… quella gobba sul soffitto che si generata all’improvviso e si è gettata sopra Greech coprendolo in un rapido movimento di grosse ali da pipistrello e lucenti artigli che salgono verso l’alto…… riflettono la loro lucentezza sulle luci incerte delle lampade sopravvissute……… poi si gettano sul corpo della sua vittima…

 

…e le urla di Greech sono coperte dal fragore delle armi …e il suo corpo e quello del demone svaniscono agli occhi di O’Donnel e Smily, nel lampo dei spari…

 

…TRE GIORNI !!!…

 

3.

<CHIUDETE…> urla una figura che esce di corsa dalla porta……<…CHIUDETE…> ripete di nuovo con un tono terrorizzato……… Watzberg si getta sulla porta e la chiude……… le serrature automatiche scattano immediatamente, immettendo sbarre metalliche negli appositi fori……… e al loro eco si aggiungono i tambureggiamenti dei pugni sulla superficie metallica…

 

…una faccia con occhi gialli……… pelle grigia…… e bocca dotata di lunghi denti simili a spilli …  compare sul vetro della cabina e inizia a colpirlo con forza per abbatterlo……

 

…poi, dopo qualche secondo, si interrompe……… il “viso” si volge……… qualcosa che lo turba … che lo spaventa……i pugni riprendono a colpire il vetro fino a lasciare impronte sanguinanti sulla superficie……… la bocca è aperta e urlante…… ma solo un flebile suono passa oltre il vetro corazzato……… una sorta di fischio malato…

 

…al primo demone se ne aggiunge un altro, identico per aspetto… tranne per la vuota orbita dell’occhio sinistro, asportata chirurgicamente una settimana prima…

 

…entrambi continuano a battere contro il vetro……… quello orbo smette pochi secondi dopo, iniziando a colpirsi il viso e il petto in una parodia di pulizia……… cercando di liberarsi la pelle dalla nube di liquido infiammabile che piove su di lui…

 

…poi tutto si illumina…… una fiamma di una tale forza che acceca chi guarda e costringe a distogliere lo sguardo…

 

…fiamme che si sommano a fiamme……… rosso e giallo che si mischia di continuo in un quadro vivente incorniciato dal muro surriscaldato…

 

…il vetro corazzato inizia a gonfiarsi…… deformarsi………… sembra sul punto di sciogliersi…… ma compie bene il lavoro per cui è stato creato e rimane al suo posto fin dopo che le fiamme hanno consumato tutto l’ossigeno e si sono spente da sole…………… una grossa bolla concava di vetro scurito dal fuoco e dal fumo…

 

…la ripresa della telecamera di sorveglianza riprende le figure degli Operativi che stazionano fuori dalla porta chiusa……… alcuni puntano le armi, altri si tolgono il passamontagna e si asciugano il sudore con la manica di un braccio, aspettando gli ordini successivi…

 

…una figura solitaria, ciondola senza apparente motivo…… si toglie il passamontagna mostrando il volto pallido e macchiato di sangue di Adrian Smily……… un volto serio e immobile…… statico come quello di una foto…

 

…la ripresa salta una ventina di minuti, quando, ormai, l’allarme ha cessato di essere e c’è un certo via vai di Operativi, dottori, guardie armate di manganelli e semplice personale tecnico…

 

… altra ripresa……… dieci minuti dopo………… una delle porte d’emergenza è aperte……… oltre di essa il cielo azzurro e un pendio coperto di erba verde………… lì a terra, poco dopo la porta aperta su quello squarcio di paradiso………… lì, abbandonati come la pelle morta di un serpente……la tuta di Adrian Smily……… e la pelle del suo volto……… la faccia strappata via a forza, senza dubbio, dal volto del suo legittimo proprietario…

 

…la ripresa di conclude e lo schermo diviene bianco…

 

…la Signora appoggia la fronte sul dorso dei palmi intrecciati delle sue mani…

 

…<Questo è quanto…> conclude il Comandante Angus Mc Arthur ……… la sua faccia nascosta dai baffi grigi è rigida come quella di una statua……… ha seguito il regolamento alla lettera……… ma, nonostante non gli venga imputata nessuna colpa, si sente comunque responsabile della fuga di una delle cavie…

 

<…capisco…> replica la donna………… il mal di testa è atroce………… quindici morti in un giorno solo, sono troppi……… e, come se non bastasse, uno dei prigionieri è fuggito…

 

…ha “indossato” la pelle di Adrian Smily come un travestimento……… e, quando non né ha avuto più bisogno, se ne è liberato…

 

…nel Blocco H c’erano cinquanta celle, con trentasette demoni, di una dozzina di razze diverse, rinchiusi lì dentro…

 

…anzi…

 

…trent’otto………… c’erano trent’otto prigionieri…………… ma se per i primi trentasette la fuga è da considerarsi come un problema trascurabile…

 

…per il trentottesimo prigioniero il discorso cambia…

 

Lui è quello che mai, e poi mai, sarebbe dovuto uscire dalla sua cella…

 

…ma ora è fuggito…

 

…si sono trovate carcasse fumanti e cenere, dopo che l’incendio è stato spento………… niente di identificabile…………ma lei lo Sa……… lo sente con quel suo sesto senso di Cacciatrice…

 

LUI,È IL FUGGITIVO…

 

4. Sunnydale, un mese dopo…

<NO…> mugugna Dawn incrociando le braccia a petto e girando la testa di lato………… il cucchiaio colmo di quel liquido denso e giallastro è a poca distanza dalla bocca serrata…

 

…scarta di lato, ma la testa di Dawn si volge altrove cercando scampo da quell’odore pungente e quel sapore aspro…

 

…<Forza…apri la bocca…> esclama la madre con un lieve sorriso………… Dawn non cambia affatto……… sembra ancora la bambina di sei anni che si rifiutava di prendere l’olio di ricino, dopo essersi ingozzata di dolci alla festa di compleanno di Mark Hammod ed era tornata a casa premendosi le mani sullo stomaco…

 

<…dai…… fai la brava…> aggiunge Joyce………<…No…> replica Dawn voltando la testa dall’altro lato… <Non fare la bambina…> esclama Buffy sull’uscio della porta………<NON SONO UNA BAMBINA…> sbotta Dawn mettendo il broncio alla sorella…

 

…gli occhi della Cacciatrice incontrano lo sguardo sorridente della madre, che si volge verso di lei in tono cospiratorio…

 

…uno sguardo sereno e pacifico………… uno sguardo felice…

 

…uno sguardo che cambierebbe all’istante se sapesse tutto……………… se sapesse che la figlia minore è una forma di energia mistica……… e che lei, la Cacciatrice, per salvarla da morte certa, ha dovuto stringere un “patto” con un tizio che ha conosciuto con l’appellativo del “Mercante”…

 

…lo sguardo divertito di Buffy si appanna per qualche istante……… poi torna sorridente……… per nulla la mondo vuole turbare la madre…………non ora che loro tre, per qualche strano e bizzarro caso del destino, stanno vivendo una giornata da famiglia normale…

 

…Dawn è salva……… questo è importante……………… non ha importanza se la “sorellina” è entrata nella sua vita solo da poche settimane……… nei suoi ricordi, la vita di Dawn è reale quanto la sua………… tutti i giochi……… i piccoli segreti…… i dispetti…… tutta quella vita come sorelle è assolutamente reale, quanto il contatto con la sua pelle………… la mano che si stringeva alla sua quando gli occhi si sono aperti………… uno sguardo limpido e sereno………il colorito rosa delle guance…… e lei, la “Cacciatrice”, che non è riuscita a trattenere le lacrime per la gioia…

 

<…dai…… solo un cucchiaio…> prega la madre con voce tranquilla… <No……… adesso sto bene………… sto bene…> ripete di nuovo cercando di respingere, con quelle parole, il cucchiaio che cercava di entrarle in bocca, mentre parlava…

 

…<Dai…> scimmiotta Buffy imitando una voce infantile e scotendo la testa in una cascata di capelli biondi… <…se fai la brava bambina e mandi giù la medicina cattiva…… dopo mamma ti porta una caramella allo zucchero e un palloncino colorato…>

 

…la faccia di Dawn diventa uno spettacolo unico…

 

…talmente imbronciata che Buffy è sul punto di credere che fra poco, a forza di contrarsi, il volto rientrerà all’interno dei se stesso…

 

…ma, alla fine, Dawn si limita a serrare le braccia al petto……… apre la bocca e sporge avanti la testa……ingoia tutta la medicina…… sforzando, mentre la manda giù, di far rimanere impassibile la faccia……… ma le smorfie di disgusto, in questo modo, sono ancora più palesi, mentre la bocca si contrae e gli occhi sono sul punto di lacrimare…

 

…una mano della madre le accarezza il volto e riceve un sorriso stentato, ricavato a forza dalle boccacce, con l’aspro gusto che continua a diffondersi in bocca…

 

…<Ecco fatto…> conclude Joyce……<…visto ???… non era poi tanto cattiva…> <In confronto……… a quale…… veleno ?…> domanda Dawn iniziando, subito dopo, ad agitare la lingua in una serie di boccacce, come se potesse cacciare via il cattivo sapore dal palato…

 

<…io vado a preparare il pranzo………resti tu con lei ?…> chiede la madre a Buffy con tono tranquillo……… quest’ultima annuisce continuando a sorridere, rivolta alla sorella che cerca di far di tutto per cacciare via dalla bocca quell’orrendo sapore, con smorfie continue…

 

…passa qualche minuto di silenzio…

 

…<Allora ?…> chiede Dawn fissando la sorella maggiore che è ancora sull’uscio della porta come una sentinella a guardia………<…niente…> replica Buffy, appoggiandosi allo stipite, e scotendo le spalle…

 

…<…pensi……> inizia Dawn… poi si interrompe…<…pensi che stasera posso alzarmi… Janice mi ha telefonato per …> <No…> la risposta della Cacciatrice arriva prima della domanda e le strappa via il sorriso dalle labbra…

 

…Dawn è stata affidata a lei………… solo a lei…

 

…non può pensare di lasciarla andare via in questo modo………… non l’ ha difesa bene dalla Labellaria………… poteva morire………… poteva morire e la colpa sarebbe stata sua…

 

…oggi resterà a casa…………… si alzerà domani………o dopodomani…

 

<Se…… se sei tu a dirlo a mamma lei…> riprende Dawn…<No…> stavolta la risposta è più dura… più di quello che dovrebbe………e la voce di Dawn sembra una supplica……<Mi sento bene……… giuro……… Janice mi ha chiesto se…> <ALL’INFERNO JANICE……. TU NON TI ALZI…>… stavolta è un grido rabbioso…

 

… e il volto, stupefatto, di Dawn si contrae dopo poco…… le labbra si serrano diventando un’unica linea rossa……… poi la testa si volge verso la finestra aperta e la luce che entra da essa…

 

…<Io……  io non…> poi Buffy si interrompe…………… non serva a niente scusarsi e se ne rende conto…… dovrebbe spiegarle in motivi…… i motivi per cui non se la sente di lasciarla andare…… ma questa sarebbe la Verità………la distruggerebbe completamente…

 

…<…vuoi ……vuoi che ti porto qualcosa da leggere ?…> chiede Buffy con una voce che rasenta il sussurro…… vuole scusarsi ……… farsi perdonare in qualche maniera…

 

…<……no……> risponde la sorella dopo qualche secondo…… la voce è strana…… soffocata… con un groppo in gola che le impedisce di parlare correttamente e la costringe a esprimersi a monosillabi……… quasi trattenesse il pianto a stento…

 

…<Dawn……… io non…> poi, di nuovo, Buffy tace………… come può dirlo ???……… come può dirle i motivi per cui ha paura di lasciarla uscire da casa ???…

 

…che cosa le può dire ???………. “tu NON sei mai stata mia sorella…… non sei nemmeno umana……… ti hanno affidato a me perché ti proteggessi…… e io non l’ ho fatto…… non……… non me la sento di lasciarti uscire…………… la prossima volta……………… io……… potrei fallire di nuovo…… e non voglio vederti morire……… anche se i miei ricordi ……… i nostri ricordi, sono falsi……… io ti voglio bene………… sento di volertene, come se fossimo davvero sorelle…

 

…<Devo……… devo dire a mamma di cucinarti qualcosa di particolare ?…> chiede infine Buffy, cercando di recuperare il suo sorriso e di farlo ritornare sul volto della sorella…

 

…ma non c’è nessuna risposta…

 

…la testa di Dawn è ostinatamente voltata verso la finestra…

 

…le labbra di Buffy si contraggono………… “le passerà” pensa lei……… poi esce dalla stanza <…sono………… chiamami se ti serve qualcosa…> balbetta, prima di allontanarsi…

 

5.

…la giornata si era trascinata via in maniera lenta……… calda e insopportabile……… l’aria era un muro di umidità……… e la pioggia era un’invocazione levata in alto da chiunque sudasse come un mantice per camminare lungo i marciapiedi bollenti…

 

…e, come in risposta alle preghiere, durante il pomeriggio, una nuvola nera era apparsa nel cielo azzurro……… una macchia nera in quell’affresco di candide pecore bianche sotto una luce blu…

 

…una nuvola nera a cui se ne era accompagnata una seconda…… poi una terza…… poi una quarta…… e poi tutte le altre che sembravano esistere al mondo…

 

…il cielo, prima che calasse il sole, quando le creature delle tenebre iniziano il loro risveglio ed escono dalle loro tane, divenne di un unico batuffolo di cotone grigio scuro…

 

…l’aria tanto calda e tanto odiata, divenne più fresca……… più fredda…

 

…cadde la prima goccia di pioggia………… centro in pieno il manto stradale e si trasformò in una piccola colonna di vapore… non aveva vissuto neppure un istante e già era cambiata di forma…… la sua anima di acqua aveva abbandonato il corpo fisico e saliva verso l’alto per riunirsi alle sue sorelle……… la prima vittima………… il primo soldato caduto sul campo un campo di battaglia di caldo asfalto…

 

…ma, ormai, la testa di ponte era stata gettata………… alla prima goccia, un milione di altre seguirono…… e poi un altro milione…… e ancora………… e ancora………… tutte le cataratte del cielo si erano aperte e sembrava che un oceano si stesse svuotando, cadendo dal cielo verso la terra…

 

…vento freddo spazzò via ciò che restava del caldo… una gelida pioggia fitta trasformò Sunnydale, cancellando alla vista di un osservatore, tutto ciò che si trovava a tre metri da lui…

 

…il mondo, per ogni persona che correva lungo le strade bagnate e le auto che schizzavano acqua dalle pozze che si formavano, era ridotto ad un cerchio di tre metri…

 

…tutti indaffarati a trovare un riparo……… a guardare il cielo e maledire tutta quella pioggia che aveva spazzato via il tanto amato caldo…… tutti ad aprire ombrelli e indossare impermeabili…

 

…tutti tranne uno…

 

…un’unica figura che camminava con passo lento…… tranquillo………una figura che stona del tutto in quel via vai di gente frettolosa…

 

…portamento eretto……… un cappello a falda larga che gli copriva la testa e, insieme al bavero alzato dell’impermeabile, gli nascondeva gran parte del viso…

 

…gran parte, certo…

 

…non tutto…

 

…ciò che si poteva vedere era solo la bocca atteggiata a sorriso…

 

…un sorriso divertito…

 

…un divertito, inumano, sorriso…

 

… un sorriso da squalo…

 

6.

…una cena veloce………… niente di pesante o indigesto……… qualcosa che si digerisce in fretta e non affatica i muscoli…… le gambe…… le braccia……  i riflessi…

 

…un vassoio preparato con un brodo leggero e una bottiglia d’acqua……… qualche rivista messa accanto al tovagliolo (piegato ad angolo retto) e nulla più …

 

…è Joyce che se ne occupa, per portarlo a Dawn, mentre Buffy si mette addosso un’impermeabile di plastica color rosso ciliegia con tanto di cappuccio…… e un paletto infilato in tasca…

 

… “né vento… né pioggia … né neve………” e il resto non se lo ricorda……… ma le sembra che il motto dei postini, possa essere applicato anche alle Cacciatrici in generale…

 

…qualcosa che, in un altro tempo e in un altro luogo, ne avrebbe anche potuto ridere…

 

…guarda la pioggia che continua a cadere fitta e costante………… un muro liquido che cancella il mondo……… piccole e frammentarie luci compaiono e svaniscono……… fari di automobili come navi in balia della tempesta……… i vetri illuminati delle case, come fari che segnano da punto di riferimento per i naviganti…

 

<…esci anche stasera ?…> il volto di Joyce è pallido……… un sorriso tirato al massimo per farla sembrare tranquilla……… ma serena non lo è affatto………… No di certo……… non può esserlo, sapendo che la figlia minore è appena stata a un passo dalla morte……… e la maggiore esce ogni sera per affrontarla…

 

…<Solo un’occhiata in giro…> replica Buffy senza guardarla in volto… <…… tanto con questo tempo……> e lì si ferma lasciando in sospeso la frase……………vorrebbe aggiungere altro ma le sembra inutile…… non servirebbe a rassicurare la madre in alcun caso……… e anche aggiungere “torno presto”, le sembra prematuro e inutile…

 

…la Cacciatrice si cala il cappuccio sulla testa ed apre la porta…

 

…il mondo là fuori, oltre il cerchio di luce del lampadario e del calore della stanza, l’attende nero e liquido………… un mondo nuovo che si apre ai suoi occhi……… un mondo sconosciuto …

 

… ma si tratta sempre di Sunnydale……… della Bocca dell’Inferno…… si tratta sempre di un mondo pericoloso e infido che lei affronta ogni volta che cala il sole…

 

…Buffy serra le labbra qualche istante e poi esce, chiudendo delicatamente la porta dietro di sé…… un tocco di gentilezza che non vuol far mancare alla madre………… qualcosa di normale……… chiudere la porta dietro di sé………… come se uscisse per andare a divertirsi con gli amici……… una normale serata per una normale ragazza…

 

…ma, una volta fuori, si aggiusta il collo dell’impermeabile rosso ed entra in quel misterioso mondo di fitta pioggia…

 

 

 

Vai alla storia (seconda parte)

 

 Indietro