1.
Città di Neverdille……… Stato del Vermont…
L’ambiente è asettico…… freddo e
impersonale come deve essere ogni sala di autopsia………
lampade al neon che irradiano una luce gelida che si riflette sul metallo dei
tavoli e sulle porte della cella frigorifera…
…sul carrello metallico vicino al
tavolo, perfettamente disposti come posate di un macabro pranzo, i vari attrezzi chirurgici dalle forme distorte, così come il loro
prossimo utilizzo…
…Scully lega con cura i capelli e
li copre con una cuffia, mettendo sul volto una mascherina e uno spesso visore
di plexiglas che le copro parte del viso, facendola
assomigliare ad un bizzarro insetto gigante pronto ad affondare le mandibole
nella sua prossima vittima…
…disposto sul tavolo, simile alla
portata principale del pranzo, coperto da un lenzuolo di un bianco immacolato,
giace il corpo senza vita di Jones Smith………… un nome tanto comune per una
persona del tutto comune…
…quarantacinque
anni, scapolo, anonimo dipendente del catasto, un mini appartamento in
periferia, senza patente né familiari…
…uno qualunque…
…uno dei tanti qualunque che passano ogni giorno per strada e restano del tutto marginali
nel grande flusso degli Eventi, dalla loro nascita fino alla loro morte…
…John Smith di Neverdille è morto
appena il giorno prima……e il mondo continua a girare
come se niente fosse…
… John Smith non c’è più……e la cosa
più terribile di tutte è che tutto ciò che lascia alle sue spalle come unica prova
del suo passaggio, è solo una fila di pratica inevase sulla sua scrivania, che
certamente causeranno alcuni problemi ai diretti
interessati di quei documenti…
…una targa su una scrivania che
cambierà nome…
…e dopo che, da qualcun altro dei suo colleghi, le pratiche, tanto attese, saranno
finalmente evase, non ci sarà più niente di lui a testimoniarne il passaggio su
questo mondo…
2.
Scully si appoggia pesantemente sul
bordo del tavolo afferrandone i bordi con le mani già coperte dai guanti
chirurgici, mentre fissa con uno sguardo lontano il corpo nascosto sotto il
lenzuolo…
…scuote leggermente la testa,
immaginando tutto il lavoro che l’attende per arrivare, alla fine, alla solita
soluzione…
…morte naturale…
…del resto cosa ci sarebbe di così
“incredibile” in una persona che muore ???…
…una leggera
scorsa al rapporto della polizia……… nessun trauma o ferita visibile…
…e allora ???…
…cos’è che, tutt’ad un tratto, ha
eccitato così tanto Mulder da farlo precipitare nell’ufficio con due biglietti
aerei stretti in mano ???…
…era eccitato come un bambino, per
tutto il percorso fino all’aeroporto……… emozionato e circospetto (che le due
cose possano vivere nello stesso corpo e nello stesso momento, Scully lo sa
bene, può succedere solo a Mulder) durante tutto il volo……… e stranamente
nervoso durante l’ultimo tratto di strada mentre si dirigevano all’obitorio
della città…
…è riuscita, si
e no, a tirargli fuori qualche parola durante tutto il viaggio………… ha
sussurrato di tracce ancora calde e non occultate…… e di un amico, di un amico,
di un amico, di un amico dei tre del “Guerriero Solitario”…
…un altro “Mulder” ossessionato
dagli alieni che, però, anziché lavorare per l’ F.B.I.
di Washington, è un poliziotto stradale in una città di nome Neverdille…
…Jhon Smith era
uscito dal lavoro e, alle prime luci dell’alba, era stato ritrovato
morto sul ciglio di una strada………… la sua macchina era perfettamente
parcheggiata al suo posto numerato……con la portiera aperta e le chiavi infilate
nel cruscotto…
… nel portafoglio,
una volta ritrovato l’uomo, c’erano ottantatre dollari e una carta di
credito…… l’orologio (un modello di prezzo medio che solo un dipendente con uno
stipendio medio si può permettere di comprare) era ancora al polso…
…ecco qua !…
…qualunque cosa abbia pensato il
“Mulder del Vermont”, subito lo ha comunicato alla
cerchia delle sue conoscenze e la voce si è sparsa con una sorta di tribale
Tam-Tam via internet, fino ad arrivare alle orecchie di Mulder…
…il suo interesse si è acceso
all’istante e la sua memoria si è attivata……… dagli scaffali metallici degli
X-Files sono state prelevate tre cartelle con tre diversi nomi…
…tre morti
misteriose, accadute nell’arco di pochi giorni, circa otto anni prima, nella
zona di Neverdille…
…nessuna rapina…
…nessun movente…
… nessun colpevole…
… nessun cadavere o rapporto
sull’autopsia…
…i corpi cremati
pochi giorni dopo il loro ritrovamento……tutti i documenti “smarriti” negli
oscuri meandri della burocrazia…… e il patologo locale che si dimette una settimana
dopo, adducendo misteriosi motivi di “salute”…
…fin qui, qualcosa di misterioso,
c’era sicuramente…
…ma ora ???…
…Scully solleva il telo mettendo in
mostra il volto grassoccio di un uomo che si è preso troppe birre tra una
bistecca e l’altra………i radi capelli sono grigi alla radice e, gradatamente,
diventano neri con un meticoloso lavoro di colore………la camicia bianca tirata
sullo stomaco fino a mettere a dura prova la resistenza dei bottoni…
…Dana non si sorprenderebbe a trovare
un cuore in così cattive condizioni da essersi fermato per protesta contro il
suo proprietario che, ogni giorno, meticolosamente, lo tempestava
con una pioggia di grassi…
3.
Suclly avvicina il carrello al
tavolo e prende un bisturi alzandolo al volto per osservarne il filo…… e
domandandosi dove si è cacciato Mulder…
…sicuramente lui e il suo “collega”
sono andati una sorta di pellegrinaggio nella zona
dove è stato ritrovato il corpo………… armati di cronometri e macchine
fotografiche e bombolette di vernice e tutta una serie di altri oggetti del
“Kit-Del-Perfetto-Cacciatore-Di-Alieni”…
…delicatamente afferra il mento
dell’uomo movendolo da sinistra a destra come un’artista che cerca imperfezioni
da correggere, nella sua ultima opera…
…il colorito è pallido e il rosa
della pelle è solo un vago ricordo………… ma non ci sono segni evidenti di un
infarto che, a prima vista, spiegherebbero immediatamente (e scientificamente,
senza tanti voli di fantasia “Mulderiana”) la morte di Jhon Smith………… i capelli
tinti non sono macchiati di sangue e, anche per l’esame di Scully, a prima
vista, non sembrano esserci segni di traumi esterni…
…il bisturi incide i bottoni della
camicia facendoli saltare via e scoprendo un petto liscio e glabro come la
pancia di un pesce…
…anche qui
neppure un’ecchimosi………… la pelle sta tendendo alla tonalità di colore del
lenzuolo che prima copriva il cadavere…
…è allora, mentre la sua mano
scivola sul petto nudo per cercare rigonfiamenti sospetti, che Scully sente quel rumore…
…un fruscio che, per qualche
istante e chissà per quale ragione, le ricorda una gonna che si muove nel
leggero vento primaverile…
…si gira di scatto fissando il
resto della stanza…
…vuota…
…solo un altro
corpo coperto da un telo bianco, appoggiato sopra una barella messa in un
angolo come dimenticata………una cosa, senza più importanza…
…gli occhi fissano il corpo
nascosto e individuano la curva del seno di quel cadavere nascosto…
…Dana deglutisce pesantemente e
torna a concentrarsi del Signor Jhon Smith morto per cause (ancora) ignote…
…fissa il volto dagli occhi
chiusi……… la testa leggermente reclinata all’indietro e la gola indifesa alla
portata di qualunque strumento lei voglia usare su di
lui…
…nel silenzio innaturale quel
leggero fruscio si ripete di nuovo…
…un vento leggero che sfiora una
gonna color rosso scuro in una dolce mattina di primavera…
…Dana si volta di scatto…… la porta
metallica della stanza è chiusa dall’interno…… lo sa per certo, perché è lei
che l’ha chiusa…… così come voleva Mulder, perché, almeno stavolta, il cadavere
non venisse anticipatamente cremato per “disguidi
burocratici” prima che lei abbia il tempo di finire l’autopsia…
…i suoi vestiti e la fondina della
pistola pendono inerti da un appendiabiti di metallo,
posato accanto alla porta………la familiare sagoma del calcio della sua arma,
sembra tranquillizzarla…
…chiude gli occhi e conta fino a
dieci, tendendo le orecchie per percepire il più debole sussurro…
…niente…
…silenzio…
…un silenzio di tomba…
…e a
stento trattiene una risata, dopo aver avuto questo pensiero…
…deve prendere aria………… deve
prendere una pausa………… delle ferie……… o qualunque altra cosa che la facciano allontanare dalle follie di Mulder almeno per un
breve periodo…
…getta un
occhiata alla grata del condizionatore e lo fissa continuando a tendere
le orecchie……… ma quel leggero fruscio non si ripete…
…del resto, anche in casa sua (come è sicura in ogni casa del mondo), di notte, quando
tutte le luci sono spente e le porte saldamente chiuse si sente qualche scricchiolio
vago e indistinto da qualche parte……… un rumore che potrebbe sembrare un
gocciolare d’acqua, nonostante tutti i rubinetti siano chiusi……… il fruscio
delle foglie che filtra malignamente dal vetro della finestra, come se qualcuno
stesse camminando accanto alla casa…
…attende qualche minuto immobile e
in silenzio…
…preme il pulsante del microfono
che pende dal soffitto e accende la registrazione…
…<Maschio bianco……… età
approssimativa…… quarant’anni…> anche qualcosa di più…… del resto la tintura
nei capelli non da alcuna impressione di una
giovinezza restituita……… ma fa vedere solo un uomo che teme la sua età…
…<…causa della morte…> e
adesso la parola che più di tutte fa sembrare Mulder un bambino eccitato,
mentre, dopo una lunga attesa, apre il suo regalo
natalizio appena comparso (misteriosamente) sotto l’albero…<…ignota…>…
…la mano lascia il registratore e
si appoggia sul petto del Signor Jhon Smith per tendere il più possibile la
pelle……… il bisturi scivola velocemente immergendosi dentro di esso in un taglio a “Y” i cui due vertici partono dalle
spalle e si riuniscono sullo sterno, per poi proseguire fino oltre all’ombelico
e arrivare fino al pube…
…poi arriva l’odore…
…diverso dal
qualunque esalazione possa portare un uomo morto da solo un giorno…
…è un odore caldo………… sembra venire
da ogni luogo e si accompagna, di nuovo,
a quel fruscio invisibile…
…non è sudore ………
è qualcosa di più intenso……… più segreto……… più intimo…
…Scully si toglie la mascherina e
cerca di riafferrarlo annusando a fondo per trovarne l’origine…… ma il suo naso
coglie solo l’odore del sangue stantio, in un corpo morto da nemmeno un giorno…
…posa il bisturi sul petto del
Signor John Smith e si volge nella stanza………… la serratura della porta è
esattamente girata dalla stessa parte dove l’ ha vista appena
pochi minuti prima…
…l’unica spiegazione è che sta
impazzendo…
…questa è l’unica spiegazione
(paradossalmente) ottimistica…
…quella peggiore è un tumore al
cervello…
…di nuovo…
…odori che non ci sono se non nella
sua mente………… rumori che sente solo lei……… cellule impazzite nella sua mente
che uccidono la stessa materia da cui sono nate…
…deve prendere aria…
…è impellente che lo faccia…
… si toglie i guanti e li butta nel
cestino……dall’appendiabiti, dopo aver frugato nei vestiti, trova il suo
portafogli…
…apre la porta ed esce nel
corridoio…
…vuoto in entrambe le direzioni………
le porte aperte degli uffici ma nessun rumore esce da esse
……è una situazione bizzarra e si pente che, oltre al portafogli, non abbia
portato anche la pistola…
… d’accordo che da poco passata la
mezzanotte, ma ci dovrebbe almeno essere qualcuno nell’edificio … anche in un città di nome Neverdille…
…si sente in una di quelle
situazioni “Mulderiane”……… dove, alla fine, il suo collega le espone i fatti
come si sono svolti cercando di farle credere (e di credere se stesso) a quello
che racconta …… perché, come al solito, lui era
l’unico testimone e non ci sono prove a sostenere alcuna tesi…
…dopo aver svoltato l’angolo trova
il distributore di bibite………… una pioggia di zuccheri in formato di freddo
liquido è quello che le serve…
…infila le monete e si prende
qualche secondo per scegliere…… niente di che, ma solo per tenere impegnata la
mente con un problema più semplice di quelli che affronta ad ogni missione…
…con un ronzio la molla spinge
avanti la lattina che cade nel contenitore imbottito…
…Scully la recupera e la stappa con
un’infantile soddisfazione………… la sorseggia con calma gettando occhiate distratte
nel corridoio…
…vuoto, come il precedente…
…nessun rumore…
…un silenzio inquietante, peggiore
di qualunque suono o rumore………… quasi rimpiange quel misterioso fruscio…
…il silenzio è il peggior rumore
che si possa sentire……… entra nella mente, strisciando
come un serpente e attenua ogni sensazione fino ad annullarle…
…Dana percorre
qualche metro sentendo solo il rumore delle suole delle sue scarpe sul
pavimento di lucide piastrelle………assaggia qualche altro sorso dalla
lattina, trattenendo in bocca la bibita per qualche secondo…
…le balena
in mente l’idea di far cadere la lattina in maniera del tutto “accidentale”………
tanto per fare un rumore qualunque e spingere qualcuno ad affacciarsi dalla
porta di uno degli uffici…
…ma, così
velocemente come l’ ha generata, respinge quell’idea………… troppo infantile…
…non c’è nessuno, perché,
evidentemente, c’è una qualche spiegazione logica per il
fatto che non ci sia nessuno a quell’ora di notte…
…come incoraggiamento non è un
granché, ma non le viene in mente altro…
…potrebbe telefonare a Mulder…………
ma per chiedergli cosa ???………… cosa gli direbbe…… che
l’ha chiamato solo per sentire la voce di un altro essere umano ???…
…finisce di bere la bibita e la
butta la lattina nel cestino accanto al distributore, poi ritorna sui suoi
passi cercando di sfuggire a quell’unico rumore udibile che sono
le suole delle sue scarpe, che risuonano sul pavimento…
4.
La porta dell’obitorio è (o almeno le
pare) nella stessa posizione nella quale l’ ha lasciata……… il corpo del Signor
Jhon Smith (steso sul tavolo) è nella stessa identica posizione di poco prima…
…non ci sono cambiamenti radicali
di sorta…
…almeno stavolta non sembrano
esserci X-Files con sparizioni misteriose…… o militari senza grado né insegne
che arrivano e portano via ogni cosa che trovano sottomano…
…il bisturi sporco di sangue posato
sul petto del Signor Jhon Smith, assomiglia ad un coltello sacrificale che ha
appena compiuto la sua opera squarciando il ventre della vittima……… manca solo
che lei si metta ad intonare una qualche nenia invocando l’intervento di una
divinità…
…non sono pensieri comuni alla sua
rigida mentalità scientifica……… ma, in una notte come questa, in cui le sembra di essere l’unica persona viva al mondo, con la sola
compagnia di un cadavere da autopsia, questo è un atteggiamento che non le
sembra stano più di tanto…
…solleva il
bisturi pronta per un’altra incisione……… poi lo posa di nuovo accanto al
taglio……si rende conto che il suo, forse per la prima volta, non è un
comportamento professionale…… lasciare un’autopsia appena cominciata per
andarsi a bere una bibita…
…ma si sente strana………… distante………
Mulder, come un prestigiatore, tirerebbe fuori subito due o tre assurde teorie
al riguardo di questa suo stato d’animo…
…Scully sospira e il respiro
filtrato dalla maschera assomiglia al soffio del vento in una strada polverosa
in un giorno di caldo afoso…… una strana immagine……… netta e precisa come una fotografia…………
la caccia dalla mente scotendo la testa e riprende in mano il bisturi, pronta a
continuare l’autopsia, quando sente il sapore…
…come se avesse la bocca piena di
guanti di lattice masticati……… il sapore è così
intenso da scenderle lungo la gola e riempirle lo stomaco……tossisce a vuoto una
sola volta…… sente qualcosa che le sfiora le pareti della gola… e la bocca le
si riempie dei gusti del pranzo consumato appena poche e prima…
…corre verso il lavandino e vi
arriva appena in tempo, strappandosi con forza la
mascherina dal viso…
… vomita con forza, piegandosi fin
quasi ad entrare dentro al lavabo e si deve aggrappare
con forza ai bordi metallici per non cadervi dentro…
…si accascia a terra senza più
forze, passando la manica del camicie sopra la bocca
per asciugarla…
…rimane a terra respirando a fatica
con quell’orrendo sapore di lattice, sepolto da uno strato di cibo appena
rigettato………gli occhi sono pieni di lacrime per lo sforzo appena compiuto……… se
li strofina con la manica pulita per cercare di asciugarli…
…di nuovo quel fruscio……… stavolta
più intenso……… più preciso……… più orrendo…
…una stoffa pesante che scivola
sulla pelle e si ammonticchia come una pelle morta…
…fissa davanti a sé……… oltre un
velo di lacrime che rendono tutto il mondo un luogo
sfocato …… una figura che si leva a sedere dalla sua rigida posizione
cadaverica………il lenzuolo che scivola via dal suo corpo……… una confusa macchia
rosa in una zona buia della sala…
…la manica scivola velocemente sul
volto e quando gli occhi di Scully tornano a vedere di nuovo, il cadavere della
donna, distrattamente notato poco prima, è dove dovrebbe essere…
…steso sul suo tavolo e coperto da
un lenzuolo bianco…
5.
Dopo tre tentativi andati a vuoto,
finalmente Dana riesce a rimettersi in piedi……… si aggrappa con forza ai bordi
del lavandino e, a tentoni, apre i rubinetti,
lasciando che il getto d’acqua pulisca il lavabo sudicio…
…ora la sua attenzione non è più
per il Signor Jhon Smith (45 anni, single, morto in circostanze misteriose, un’autopsia
semplice che si è complicata in maniera del tutto inaspettata)……… fissa quel corpo coperto da un velo bianco, in (certa e
terribile) attesa che si levi di nuovo a sedere e la fissi con occhi spenti…
…quando, infine, Scully si sente di
nuovo in forze, si incammina verso il corpo, misurando
i suoi movimenti e cercando di respingere le vertigini che minacciano di
abbatterla sul pavimento ad ogni passo…
…infine arriva…
…il corpo sotto il lenzuolo è immobile………
neppure un leggero tremolio di qualche sorta…… segno di…………
…
… colpita da una orrenda
intuizione, scopre il lenzuolo con un gesto secco…
…ma la paura che si trattasse di un caso di morte apparente, svanisce
nell’istante stesso in cui i suoi occhi fissano la gola tagliata della donna…
…un taglio orribile e
grossolano………… l’interno della gola rivoltata verso
l’esterno e portata alla vista di tutti…
…la bocca leggermente aperta come
se dovesse ancora dire qualcosa di importante……… i
denti ingialliti dal fumo………volto giovane, comunque……… venticinque-trent’anni
al massimo…… il naso è schiacciato e deformato……… rotto, probabilmente, qualche
anno prima……… ciocche di capelli biondi incollati insieme dal sangue
fuoriuscito dalla ferita e poi coagulato…
…il rapporto preliminare è posato
sul bancone…
…nome :
Jenny Hanniver…… età : ventidue anni…
…Scully guarda la donna e poi i
dati scritti a caratteri minuti…
…dimostra molto di più di ventidue
anni…
…invecchiata molto male…
…peggio di questo, si rende conto
Dana…
…invecchiata precocemente…
…solleva il lenzuolo mettendo a nudo il corpo…
…all’altezza dello stomaco c’è una
serie di lividi violacee sovrapposti gli uni agli
altri, tanto da far pensare che si andata a sbattere contro un mucchio di
mattoni…
…due o tre volte almeno…
…e
qualcuno che, quasi certamente, l’aiutava a sbatterci contro…
…lì vicino, in alcune sacche con le
loro precise etichette, ci sono i vestiti, accuratamente piegati…
…il colore
predominanti è il rosso e il nero………… il nero secco che si è disseccato
sulla t-shirt verde di almeno due misure più piccole, a occhio e croce……il
rosso intenso della gonna di pelle e delle scarpe a tacco alto…
…la piccola borsa è ricoperta di strass neri e alle fredde luci al neon riluce
come l’occhio di qualche mostruosa creatura…
…per qualche istante Dana si chiede
cosa manchi al totale…
…gli indumenti intimi sono del tutto assenti…
…rigira la busta tra le mani ma non
trova né il reggiseno né le mutandine…
…posa la busta e il rapporto dove
li aveva trovati e fissa quel corpo inerte…
…ventidue anni e la sua vita è già
finita……un altro “Jhon Smith” in versione femminile che se ne
è andata…
…riprende la lettura del rapporto,
scorrendolo con occhio esperto e sfogliando velocemente le pagine senza saltare
neppure una riga…
…il corpo è stato trovato sette ore
prima in una stanza di motel……riversa sulla moquette…… è quasi certo che Jenny
Hanniver fosse una prostituta…… probabilmente uccisa da un cliente…la morte,
però, risalirebbe alle una o due di notte…
…non c’è molto altro………… un
resoconto sulla testimonianza del direttore dell’albergo che assicura di non aver visto nessuno arrivare o partire prima durante
le ore del delitto…
…e, a quel
punto, non sembra davvero esserci altro…
…il classico delitto che renderà
frenetico il lavoro della polizia di Neverdille…
… giusto per una o due settimane…
…poi, con il passare del tempo e il
raffreddare delle prove, il tutto finirà in una cartella
dentro all’archivio irrisolti…………magari, la targa sul cassetto metallico, sarà
contrassegnato da una grossa “X”……………gli X-Files di Neverdille…
…poi lo nota…
…lo nota mentre sta per ricoprire
Jenny Hanniver con il lenzuolo…
…il sangue sulla mano destra…
…le dita serrate
a pugno e le unghie saldamente conficcate nella carne del palmo, fino a
ferirla…
…è assurdo che un particolare del
genere sia passato inosservato dal patologo…………ma, del resto, in una città come
Neverdille, quanti delitti di questo genere vedranno passargli davanti ogni
giorno ???…
…lentamente, aumentando la presa
per contrastare le dita serrate, cerca di aprire il pugno…… e quando è,
ormai, convinta di dover usare una
pinza…… ecco che la mano si apre in maniera del tutto fluida
e naturale…
… come un fiore che si apre al
tiepido sole del mattino…
…offrendole ciò che, fino ad allora, era stato gelosamente custodito…
…un orecchino…
…un piccolo, semplice, orecchino
d’oro…
…o forse…
…lo solleva delicatamente afferrandolo
per i bordi…
…deve fare un certo sforzo per
estrarlo………… talmente serrato nella mano che, dopo la morte, è affondando nel
primo strato di pelle, come se fosse caduto nella cera calda e avesse lasciato
un calco in essa…
…poi riesce a tirarlo via…
…quando le
dita della mano morta le afferrano con forza la mano, strappandole un grido di
paura e dolore………gli occhi di Jenny Hanniver si spalancano di colpo…………
totalmente privi di vita e fissi verso il soffitto…
…Scully lancia un
altro grido, cercando di tirare via la mano imprigionata………distrae lo
sguardo per non fissare gli occhi sbarrati del cadavere…
…per non pensare……… per non credere
neppure a quello che vede…
…in un ultimo lampo di comprensione
i suoi occhi incrociano l’orologio fissato sulla parete…
…sono le 11:21…
6.
…l’orologio sulla parete segna le
10:34………lo vede ticchettare lentamente su un’asettica
parete coloro bianco panna…… un vago odore di disinfettante nell’aria……… tende
leggermente tirare perché il sole non infastidisca i malati…
…fissa con forza quell’orologio da
muro, non riuscendo a capire cosa ci sia di strano in tre lancette che segnano,
rispettivamente, i secondi, i minuti e le ore…
…volge di scatto la testa, fissando
il suo braccio, convinta di vedere la gelida mano morta che lo blocca con
forza…
…incontra solo lo
sguardo di Mulder……due occhi preoccupati, nei quali, improvvisamente, vede
accendersi una luce di speranza…
…è seduto accanto alla porta,
mentre lei, distesa sotto le coperte bianche di un letto d’ospedale…
…<Tranquilla Scully……… è tutto finito…>… commenta lui con un sorriso tirato, che
cerca, senza ben riuscirci, di nascondere qualcosa…
…<Mulder………cosa…> poi Dana
tace……… non riesce a dire altro………… non riesce a mettere in fila una sequenza logica
che la porti dalle 11:21 con le dita imprigionate da
mano morta che le ha afferrate con forza…… e le 10:34 in un letto di ospedale…
…e poi
l’immagine…
…nitida e perfetta…
…vede una mano……… una pistola
stretta nel pugno………l’immagine è in soggettiva……… e anche di più……… riconosce
perfettamente sia la mano che l’arma…
…entrambe le appartengono…
… la canna metallica puntata verso
un uomo ……steso a terra……… si preme con forza una mano ingioiellata sulla gamba
ferita……… i primi tre bottoni della camicia viola sono aperti e mostrano il
petto abbronzato……… capelli biondi…… un orecchino al lobo sinistro e una
fasciatura a quello destro…
… <Puttana !!!…>
inveisce l’uomo fissandola con gli occhi pieni di lacrime di dolore…<…mi
hai sparato…> il tono della voce è incredulo……… questo non può capitare
a lui……… agli altri, certo…… ma non a lui…<…BRUTTA STR…> il
secondo colpo lo prende in pieno petto, facendolo stramazzare a terra…
…la prospettiva si avvicina…
…lei si avvicina…
…cammina con calma……… con tutta
tranquillità…
…ricompare la pistola nel suo campo
visivo………… puntata sopra la faccia dell’uomo……… gli occhi aperti e lo sguardo
vuoto…… una mano armata di coltello……… sangue sulla lama……… pulita in fretta e
in furia…………sangue che imbeve la camicia di seta…
…e Scully è di
nuovo distesa sul letto di un ospedale a chiedersi cosa sia successo…
… <Mulder……… cosa………… cosa è
successo ???…> non lo domanda……… lo implora di
darle una risposta…
…una qualunque…
…anche se
fosse una risposta impossibile da accettare…
…Mulder non risponde subito…
…deve scegliere le parole…
…come potrebbe spiegarlo a Scully…
…come potrebbe raccontarle cosa è
successo…
…che lui e lo sceriffo, tornando
dal luogo del ritrovamento del corpo di Jhon Smith, l’ hanno trovata a vagare per la strada……… scalza e
con la camicia fuori dai pantaloni……… il volto del
tutto inespressivo e i capelli scarmigliati…
…sguardo assente…
…camminava semplicemente mettendo
un piede davanti all’altro……… un gesto automatico senza alcuno scopo o valore…
…teneva la pistola in mano come un
semplice peso da reggere…
…<È stata
legittima difesa Scully………… non ci sono dubbi…>
…Dana non replica…
…allora lo ha fatto davvero…
…l’immagine scollegata nello spazio
tra le 11:21 e le 10:34 è reale…
…lei ha davvero ucciso un uomo…
…senza motivo…
…due colpi…
…gamba per immobilizzarlo…… cuore
per uccidere…
…senza motivo…
…queste due parole si continuano ad
inseguire senza posa formando un ritornello ininterrotto che perde ogni
significato…
…<…ti avrebbe ucciso Scully…>
aggiunge Mulder fissando lo sguardo sconvolto della
collega… <…cosa ?…> lo chiede per dare fiato alla bocca… per dire
qualunque cosa che la faccia uscire da quella cantilena composta dalle parole
“SENZAMOTIVO”…
…<Il coltello…> esclama Fox…<…non te lo ricordi ?…>…
…NO !!!……
affatto…
<Ti ricordi che ti ha colpita ?…>
…neppure questo…
…buio completo…
…sente solo un vuoto ad un
fianco……… lo sente perché sa cosa sta cercando…
…una zona del suo corpo che non
manda alcuna sensazione………… una zona resa inerte da antidolorifici…
…il fianco destro…
…sposta una mano e lo tocca……… preme leggermente fino a sentire un vago dolore…
…lo comprende…
…è stata legittima difesa…
…ma lo è
stata da parte dell’uomo non di lei…
…era andata ad ucciderlo…
…LUI l’ ha colpita per difendersi…
…perché è
stata LEI a sparare per prima…
… LEI lo ha fatto, perché LUI
l’avrebbe uccisa………… l’avrebbe sgozzata come aveva
fatto con Jenny Hanniver…
…è stata usata…
…un pensiero terribile…
…il suo corpo non rispondeva più…
…la sua mente non le apparteneva…
…o forse no ???…
…la sua mente perfettamente
cosciente…
…di cosa le era stato fatto vedere
e di cosa avrebbe dovuto fare…
…l’assassino non sarebbe mai stato
trovato…
…su questo aveva ragione lei…
…nessuno lo aveva visto…
…ma questo
era sbagliato…
…Jenny Hanniver……… la vittima…………
lei lo aveva visto…
…aveva immagazzinato il ricordo in
una singola cellula della sua mente che, per qualche motivo, era rimasto attiva e cosciente, ore dopo la morte del resto del
corpo…
…il cervello che continua a emettere una lieve corrente elettrica per ore dopo la
morte……… questo è un fatto accertato…
… ma i pensieri
?……… la paura ?……… l’orrore del momento della morte ?…… come si possono
trasmettere in qualche maniera ?…
…c’è una spiegazione logica…
…ci deve essere da qualche parte…
…se così
non fosse, queste sarebbero solo speculazioni…
…concetti folli
che solo a Mulder potrebbero venire in mente…
…idee……… fantasie……… chimere…
…ma altro
è peggio di questo…
…nella sua vita, ed è questo
l’orrore che regna nella sua mente analitica, sa per certo che ci sarà sempre
un buco di quasi dodici ore, per quanti sforzi faccia per gettarvi una luce…
…o per quanti
sforzi, sia disposta a fare, pur di lasciare che su quel buio non si
posi mai una singola scintilla di luce…
…perché…
…cosa vedrebbe ???…
…quanto sarebbe disposta ad accettare ???…
…quanto la sua rigida disciplina scientifica sarebbe in
grado di reggere ???…
FINE