Oblio

(seconda parte)

 

9.

<…non mi risponde ? …> chiede la donna dal bizzarro cappellino con un passero finto e alcune bacche di plastica incollato sulla falda, mentre mostra con foga a Buffy un “Double Meat Special” con la stessa foce che, dopo aver aperto le due fette di pane, avesse fatto una scoperta tanto orribile da doverla condividere con il mondo intero per l’affronto e lo sdegno subito…<…manca la fetta di lattuga…> esclama la donna porgendo il fagotto appena scartato a Buffy, come se fosse un’offerta sacrificale…<…dov’è la mia lattuga ? …> chiede, facendo allungare dietro di lei ancora di più la fila di persone che sono in attesa di essere servite…<…ho pagato per un hamburger con carne e lattuga… e adesso, signorina mi vorrebbe spiegare dov’è la mia lattuga ?…>

 

… “Non lo so e non me ne importa niente” vorrebbe essere la prima risposta, ma è una settimana che sta lottando per restare in questo nuovo lavoro che non si può permettere risposte del genere e si limita ad un <Mi scusi…> di rito, accompagnato da un sorriso forzato che odia tenere sul volto ma i soldi di questo lavoro le servono maledettamente per pagare le bollette e, con quello che avanza, per supremi lusso, permettersi una colazione e due pasti al giorno per lei e Dawn

 

…<Rimedio subito Signora…> replica Buffy con quel sorriso fasullo incollato sul volto che cerca di farlo passare per autentico al fine di non far irritare la sacra persona della cliente arrabbiata… … che in ogni attività è venerata in quanto portatrice di denaro e quindi di busta paga regolare alla fine di ogni mese…

 

…la ragazza si stacca dalla cassa e si avvia verso il contenitore della lattuga infilandosi un guanto per prenderne una manciata quando, con la cosa dell’occhio, percepisce qualcosa ai limiti del campo visivo…

 

…si volta e, per un secondo, le sembra di scorgere una figura nera tra la folla irata in attesa di essere servita……un secondo prima, quella figura con il corpo avvolto in lungo mantello e con il volto nascosto da un cappuccio, era accanto ad un gruppo di ragazzi obesi in vena di scommettere chi di loro sarà in grado di mangiare più “Mega Double Meat”…… e un secondo dopo la figura misteriosa è coperta dalle persone che si muovono…

 

ed è scomparsa…

 

come inebetita dalla vista di quella figura che, in qualche maniera, le sembra familiare, Buffy si avvia verso la cassa e allo strepitare della donna con il panino ancora aperto tra le mani, la Cacciatrice ci getta sopra un mazzo di lattuga e passa avanti sbucando da dietro il bancone e facendosi largo tra la folla poco interessata o più interessata a distogliere lo sguardo da quello che ritiene un crollo psicologico di una dipendente stressata del Fast Food…… augurandosi che questa non tiri fuori un coltello e in preda alla furia inizi una strage della follia……alcuni clienti si scansano dal percorso di Buffy anche a costo di perdere il loro posto nella fila… … la vista dello sguardo intenso della ragazza bastano a spaventarli…

 

…la Cacciatrice esce all’esterno gustandosi, in quei brevi istanti in cui con lo sguardo cerca la sua preda, l’aria fresca e soltanto il vago odore di fritto che all’interno del locale rischia di soffocarla…

 

…vaga con lo sguardo nel parcheggio e nella strada e quando è sul punto di rientrare e cercare di non farsi licenziare per aver abbandonato il suo posto di lavoro, ecco che incrocia lo sguardo con la figura…

 

…è appena oltre la strada…

 

…un gruppo di ragazzi, parlottando allegramente e animatamente, gli passano accanto senza nemmeno notarla…

 

…la figura non scompare nel momento in cui è coperta la sua vista, come in un film horror di serie “B”…

 

…non si muove…

 

…era lì che l’attende

 

Buffy ne era certa… e la cosa inquietante era che non aveva idea di come facesse a saperlo…

 

10.

<E come facevi a saperlo ? …> chiede Giles pulendosi gli occhiali in quel perenne e immutato gesto tranquillizzante che usa per raccogliere i pensieri…

 

…<Non lo so…> replica la ragazza ... <…era lì e mi fissava…> <E ? …> chiede l’Osservatore mentre si impegna a frugare in una borsa di cuoio sul tavolo …

 

<… non lo so…> conclude Buffy…… aveva appena salutato Kendra per il suo ritorno a casa…… si era voltata per tornare alla scuola…

 

e quella figura scura davanti a lei…

 

…lì…

 

…immobile al centro del marciapiede…

 

…perfettamente visibile ma del tutto ignorata dalle decine di studenti che si discutevano o correvano verso la scuola…

 

…era lì e sembrava che solo lei la vedesse…

 

e

 

e c’era una sensazione orribile…

 

Buffy si è stretta nel suo stesso abbraccio cercando calore per un improvviso brivido gelido che le scorreva in corpo…

 

…e quando Xander e Willow l’hanno raggiunta e lei si è distratta un istante, la figura era scomparsa come nella …

 

11.

… scena di un pessimo film di serie “B”…… un corridoio che non sembrava finire mai costellato da anonime porte bianche…

 

…un pessimo sogno…

 

..e per maggior tocco di disgusto, una melma verdastra che all’inizio del cammino era solo poche macchie sulle pareti o piccole pozzanghere sul pavimento ma che, a furia di avanzare, era diventata una sorta di fiume che le arrivava ben oltre alle ginocchia…

 

…ad un certo punto, non sa nemmeno lei per quale motivo, era scoppiata a ridere…… risate talmente isteriche che l’avevano fatta cadere nella melma…

 

…per qualche secondo aveva temuto di affogare in quel lerciume accorgendosi che questi non aveva alcun sapore né odore…

 

…era emersa su gambe malferme continuando a ridere fino alle lacrime, finché non era stata costretta a colpirsi con un paletto…… infilzandosi una gamba e strillando di dolore ma, finalmente, facendo cessare il riso isterico…

 

…aveva continuato ad avanzare sentendosi come uno di quei soldati del film che Xander aveva affitto la settimana prima…… “Apocalypse Now”…… o qualcosa del genere…

 

…la melma aveva continuato a salire di livello fin quasi ad arrivare al mento…… e d’improvviso si era ritrovata alla fine del corridoio…

 

…davanti a lei, quasi sommersa, una porta bianca sbarrata da assi e pesanti catene provviste di numerosi lucchetti…

 

…si sentiva debole per il sangue perso e sapeva perfettamente che non c’è l’avrebbe fatta a rifare a ritroso la strada…

 

…affogare in un sogno…

 

…non sembrava un’idea così assurda come affrontare un Primorde in un deserto immaginario…… anzi, lei che l’aveva vissuta quell’esperienza e ricordava il dolore di quelle ferite oniriche era assolutamente certa che una cosa del genere potesse accadere…

 

…ha cercato di forzare i vari lucchetti riuscendo a farne saltare alcuni ma sentiva le forze venirle sempre meno…

 

…è andata sotto, affondando inesorabilmente nella melma…

 

…non sentiva nessuna sensazione…

 

…fino a che è risuonato il suo nome…

 

12.

… <Buffy ? …> la voce veniva da lontano…… da un altro pianeta…… la strappava via da un sogno bislacco fatto di un mare di melma verde in cui le sembrava di affogare…

 

…<Buffy ? …> ha chiamato ancora la voce…… il sogno si dissolveva in nero e il suo ricordo fluiva via leggero come sabbia spazzata dal vento…

 

…<Buffy ? …> ha chiamato, di nuovo, la voce, destandola dal suo stato di trance…… la Cacciatrice ha distolto lo sguardo dal cristallo viola che stava fissando intensamente per rivolgerlo verso l’Osservatore…

 

…notando, forse per la prima volta, il sorriso nervoso di quest’ultimo…

 

ma non l’ha preso in considerazione…

 

…avrebbe dovuto frugargli nelle tasche ed estrarre una siringa appena usata e, fino a poco prima, piena di un liquido verdastro, per capire che c’era qualcosa che non andava…

 

…ma le preoccupazioni si erano dissolte insieme a quel senso di angoscia che le aveva provocato la  fugace visione di una figura scura, vista appena poche ore prime…

 

…non tanto perché né avesse provato paura…

 

ma perché, senza capire come fosse possibile, le sembrasse stranamente familiare…

 

13.

ma lo era davvero ? …

 

…era rimasta lì per diversi minuti fissando la forma scura al di là della strada…

 

…non le sembrava di averla mai vista prima…… e al tempo stesso un sesto senso le diceva che si sbagliava in maniera clamorosa…

 

…ma la figura era lì…… in attesa…

 

…a prima vista del tutto invisibile alle gente che le passava accanto, fuorché a lei…

 

…non si muoveva…

 

…aspettava semplicemente che lei andasse…

 

14.

ma andare dove ?…… DOVE ?

 

…era scoppiata a ridere all’improvviso…… dopo il pianto dirotto, all’improvviso, era esplosa in un riso isterico che aveva cercato di trattenere a forza……… mordendosi le nocche di una mano fino a sentire il sapore del sangue che le invadeva la bocca e trasformava quella risata folle in un gorgoglio osceno…

 

…doveva andare…

 

ma non riusciva a muoversi…

 

…solo ridere…

 

…ridere senza ritegno né motivo di quell’incubo…

 

…solo che non era un incubo…

 

…tutto era accaduto nella realtà…

 

…non ci sarebbe stato il risveglio agitato da un brutto sogno che, in pochi minuti, sarebbe scomparso nell’oblio dei ricordi…

 

…poteva solo rimanere lì a ridere senza riuscire a smettere…

 

15.

e aveva dovuto colpirsi con la lama della spada pur di smettere…

 

…un sogno folle e senza senso…

 

…un corridoio che si stendeva fin oltre l’orizzonte, tappezzato di porte bianche che resistevano a qualunque tentativo di essere aperte…

 

e infine, zoppicando e lasciando dietro di sé una scia di sangue, era arrivata davanti ad un’ultima porta che chiudeva il corridoio…

 

…la vista della quale le aveva provocato una repulsione istintiva…

 

…il bianco del legno (o metallo…… o quello che fosse il materiale che costruiva quel sogno dall’apparenza reale) era imbrattato di grumi verdastri e una melma dello stesso colore gocciolava dal buco della serratura…

 

…ha afferrato con forza il pomello, girandolo lentamente…… sentendo che cedeva senza sforzo apparente…… aprendo leggermente la porta e sentendo, distintamente, il tonfo dall’altra parte…

 

…guardando, con orrore, la melma verde che iniziava a scorrere fuori dalla porta aperta, bagnandole i piedi…

 

…solo che…

 

…solo che “bagnare” era un’espressione del tutto sbagliata…

 

…non provava alcuna sensazione al contatto con quella melma…… e per quanto l’aspetto le sembrasse ripugnante, non avvertiva alcun odore…

 

…poi il tonfo, di nuovo…… quel rumore di un colpo sordo e improvviso…… lo stesso che l’aveva svegliata nel suo appartamento di Los Angeles…

 

…lo stesso che Anne aveva affittato per sfuggire da Buffy…… ma la Cacciatrice, seppur abbandonata a Sunnydale, l’aveva trovata e raggiunta, portandole come dono un sogno angosciante…

 

…e poi, all’improvviso, quella voce

 

… “BUFFY”…

 

…una voce che la chiamava con il suo vero nome…

 

…una voce familiare…

 

…una voce che la spaventava…

 

…lui l’avrebbe vista…… avrebbe capito…… forse avrebbe rimediato in qualche modo…

 

e a quel punto la risata isterica si è trasformata in un pianto dirotto che le ha sfigurato il volto…

 

16.

…in un maschera bestiale…… qualcosa che, nonostante i quattro anni passati a Sunndyale  a combattere demoni di ogni sorta, le ha provocato un tremito di repulsione…

 

…<Dovresti usare qualche crema idratante…> ha scherzato Buffy per darsi coraggio, mentre il demone strisciava fuori dal tombino artigliando l’asfalto con le due enormi unghie, emettendo grida afone da una sorta di buco scuro e puzzolente che doveva essere la bocca…

 

o forse era una narice di dimensioni spropositate…

 

…era difficile dirlo con una creatura le cui fattezze si andavano sciogliendo e rimescolando continuamente…… ed era anche difficile rimanere concentrata con quel tremendo fetore che saliva verso di lei…

 

…<…almeno un deodorante…> ha accennato la Cacciatrice indietreggiando di un passo, non sapendo cosa fare con il paletto che stringeva in mano… era certa che se lo avesse usato per colpire l’avversario, avrebbe avuto la sensazione  di colpire a morte una budino… non poteva saperlo, ma era certa che non ci fossero organi vitali di sorta in quella massa di carne color melma…

 

…il demone era scivolato avanti, artigliando di nuovo l’asfalto con le unghie possenti…… i suoi unici arti che avessero una forma e una consistenza precisa…… continuava a strisciare fuori dal tombino, trascinando l’abominio del suo corpo, che non terminava con un paio di gambe, ma con una lunga coda di carne pulsante rosa…

 

…e quando, infine, il demone è riuscito ad uscire del tutto, come uno scorpione ha alzato la coda…… e solo allora la Cacciatrice si è resa conto dei volti umani inglobati in essa come macabri trofei………il demone ha artigliato un altro pezzo di asfalto ed è scivolato avanti verso quella che credeva la sua prossima  vittima…

 

…ma stavolta, anziché reagire in qualche modo, Buffy era rimasta come in trance a fissare quella ventina di facce…

 

…volti giovani……gli occhi fissi e vuoti che la guardavano…… occhi ciechi senza più pupilla…… la carne delle guance percorsa da vene violacee che sembravano grossi vermi…

 

… una ragazza bionda…… un ragazzo dai capelli castani…… un altro ragazzo dai capelli ricci e un paio di occhiali dalle lenti spezzate ancora fissi sul volto…… un’altra faccia, mezza nascosta da quello che restava di una maschera di hallowen con le fattezze di un lupo mannaro…… un’altra ragazza dai capelli neri, stavolta…… e poi Tina, la ragazza che faceva il suo stesso corso, scomparsa due giorni prima…

 

…il mondo ha iniziato a girarle vorticosamente intorno e Buffy, senza riuscirci, ha cercato di fermare quel folle girotondo…

 

…è crollata a terra svenuta, mentre il mondo concreto svaniva in un vortice di colori e, velocemente, affondava in un nero seppia…

 

17.

…sogno strano…… bislacco…

 

…un tonfo di origine sconosciuta…… un rumore che sembrava vicino, eppure non avrebbe saputo dire in che punto fosse stato generato…

 

e il corridoio…

 

…corridoio con una fila di porte bianche in entrambi i lati…

 

…un corridoio che sembrava stendersi all’infinito in entrambe le direzioni…

 

…un corridoio sconosciuto, eppure, familiare…

 

…si era messa a ridere all’improvviso…

 

…senza alcuna ragione…

 

…una risata folle…… isterica…

 

…aveva riso finché, con la forza della disperazione, non si era trafitta con il coltello che aveva in mano…

 

…il dolore le era risalito dalla gamba al cervello con la stessa potenza dirompente di un’inondazione, bloccandole quella risata incontrollabile…

 

…aveva iniziato a camminare in una delle direzioni dato che, al momento, non poteva fare altro……aveva anche tentato di aprire qualcuna delle porte che le sfilavano accanto, ma senza alcun risultato…… nonostante gli sforzi erano rimaste saldamente chiuse…

 

…la camminata zoppicante l’aveva portata avanti per diverso tempo, lasciando dietro di sé una scia di gocce di sangue…

 

…era infine arrivata ad una porta che chiudeva il corridoio……… ma per arrivare a quel punto, stramberia maggiore in quel sogno senza senso, aveva dovuto immergersi in un fiume di melma verdastra che le arrivava fino alle ginocchia…

 

…una sostanza verde senza odore né sapore di sorta…… le sembrava di odorare aria o assaggiare con la punta della lingua il vento…

 

…poi la porta…

 

…una porta non dissimile dalle innumerevoli altre…… tranne per il colore…… un verde talmente intenso da far male agli occhi…… due pesanti catene che la incrociavano e un lucchetto dalla forma complicata che le chiudeva…

 

…senza rendersene conto si era avvicinata e aveva iniziato a trafficare con il lucchetto e le catene per cercare di romperle…

 

…ma più tirava, più le sembrava che una forza uguale e opposta stesse tirando dall’altra parte…… le catene, per quanta forza usasse, invariabilmente, appena le lasciava, tornavano al punto esatto da dove le prendeva…… il metallo, per quanto fosse stato contorto, si piegava da solo per ritornare alla forma originale…

 

…la ragazza sentiva dentro di sé una frustrazione immensa…

 

…il lucchetto, poi, era davvero bizzarro, adesso che si era concentrato su di lui, per cercare almeno di aprire quello……sembrava la testa stilizzata di un qualche animale dalle lunghe orecchie…… un gatto…… un lince…… un cane…… qualcosa del genere…… richiamava alla mente un’immagine più che essere una forma definita…

 

…solo la toppa della chiave non lasciva adito a dubbi…… era stata costruita in maniera da rappresentare una bocca aperta……e poco sopra - e giurerebbe di non averne notato la presenza fino ad un secondo prima - due occhi dallo sguardo fisso la guardavano

 

… un istante di orrore fissato all’infinito in quel silenzio urlo di metallo…

 

e quella voce che all’improvviso è risuonata nell’aria…

 

… “BUFFY”…

 

18.

…e si era svegliata sentendo il suo nome…… e come sempre, in quello stato che non è ancora sonno e non è neppure più veglia, era rimasta in ascolto se davvero qualcuno l’avesse chiamata o se il suo nome lo avesse udito solo in uno scampolo di sogno appena iniziato…

 

…sete…

 

…all’improvviso le bruciava la gola dalla sete…

 

…nuova città…

 

…nuovi amici…

 

Xander, Willow e Cordelia…….…… non sa spiegarselo ma sente che, in qualche maniera, la loro presenza nella sua vita non è stato un fatto del tutto casuale……… li doveva incontrare, perché in qualche maniera avrebbero influito nella sua vita…

 

…come Angel

 

….angelo o demonio che fosse. quel tipo dall’aspetto tenebroso sembrava essere la sua ombra…… sempre dietro di lei a consigliarla e aiutarla…

 

ne era attirata…… e, al tempo stesso, aveva paura ad avvicinarsi troppo a lui…… come una falena che vola troppo vicina alla fiamma e brucerà …… e al tempo stesso non riesce a starsene lontana…

 

…strani pensieri…

 

…sembrano troppo profondi per essere i suoi…

 

…davvero una strana notte …

 

Buffy commenta questo pensiero scotendo la testa con un sorriso triste sulle labbra…

 

…appena un mese che si è trasferita a Sunnydale ed ha già affrontato una trentina di vampiri con il Maestro in testa…… tolto di mezzo una strega di mezz’età con manie di ragazza pon-pon … ed eliminato una professoressa che, in realtà, era un demone mantide che voleva divorare Xander

 

…non c’è male per la nuova arrivata in città…

 

…appena un mese…

 

…ed ha già diverse cicatrici che i vestiti tentano di coprire…… la più profonda alla gamba sinistra …… una bugia puerile da raccontare alla madre sul fatto che si era slogata un ginocchio cadendo in palestra, tanto per giustifica l’andatura zoppicante…… e solo l’intervento del Signor Giles…… nel ruolo del rispettabile bibliotecario della Scuola e di “Adulto”…… era riuscito a stornare i sospetti della madre e farle credere ciecamente in quella versione della storia…

 

…solo che la gamba faceva un male cane…

 

…la sua capacità di recupero era intervenuta e la ferita, grazie anche alle cure del suo Osservatore, non sanguinava più già dopo poche ore………ma per qualche altro giorno l’avrebbe costretta a camminare con quell’andatura barcollante da ubriaca… 

 

19.

…che era durata fino all’uscita dal locale…… poi era caduta a terra dando di stomaco con una tale violenza da provare dolore……aveva vomitato un misto di alcool e cibo proprio alla porta d’ingresso……… e visto il tono del locale, forse lo aveva addirittura migliorato……… se ne avesse avuto la forza e la voglia, avrebbe riso fino alle lacrime…

 

ma aveva bevuto alcolici fino a non riuscire a mandare più giù nient’altro che l’aria viziata del locale con quel suo sapore di sudore e fumo…

 

…per colmo dell’ironia lo sguardo di Willy, di solito spaventato o sorpreso ogni volta che l’andava a trovare per avere informazioni, lo pestava e se ne andava, stavolta era di compassione nei suoi confronti…

 

…da buon barman che era, sulle prime, non ha fatto domande…… si è limitato a prendere i soldi e servire un bicchiere dopo l’altro, fino a che, persino lui si è fatto prendere dai sensi di colpa…

 

…ha smesso di accettare il suo denaro e si è rifiutato di servirle altro…

 

…prese dalla rabbia, si è alzata su gambe malferme e ha menato un pugno che ha colpito solo una delle immagini sfocate del barman…

 

…poi è crollata sul tavolo facendo cadere i bicchieri e le bottiglie vuote…

 

…ha scacciato la mano di Willy che cercava di aiutarla e si è rimessa in piedi barcollando fuori dal locale, infischiandosene dei commenti divertiti dei demoni presenti che, però, si erano tenuti lontani da lei, spaventati forse dalla rabbia con cui ingurgitava ogni bicchiere…

 

…come una gara con sé stessa, che cercava di vincere e perdere allo stesso tempo…

 

…bevevo meccanicamente, ordinando di nuovo, ogni volta che il contenuto di una bottiglia scendeva pericolosamente verso il fondo…

 

…l’avevano capito tutti…

 

… avevano capito i suoi motivi per bere in quella maniera, senza che ne sapessero niente…

 

e avevano capito che, nonostante ubriaca e barcollante, lei non avrebbe esitato ad attaccare chiunque gli si fosse parato davanti…

 

…solo che sbagliavano…

 

…sarebbe rimasta lì…

 

…immobile e inerte a farsi uccidere…

 

…era uscita dal locale, crollando addosso ad un mucchio di rifiuti e a fatica era riuscita a rimettersi in piedi…

 

…la figura incappucciata che la fissava al centro del vicolo era l’unica cosa che non fosse difficile da mettere a fuoco…

 

…riusciva a vederla in maniera perfetta…

 

…forse perché aveva compreso cosa fosse…… e del fatto che nessuno, a parte lei, sembrasse accorgersi di quell’essere incappucciato…

 

e di quel tonfo che, da diversi giorni, popolava i suoi sogni…

 

…alla fine aveva capito…

 

…le ci erano voluto quasi tre anni…

 

ma alla fine il cerchio si era chiuso…

 

…nemmeno l’abuso dell’alcool, degli ultimi giorni, era riuscito a far affondare i ricordi né a modificarli quel tanto che bastava per renderli sopportabili…

 

…ha afferrato una bottiglia vuota e l’ha fracassata contro il muro…

 

…si è scoperta un polso, appoggiandosi sopra il vetro rotto…

 

…<VUOI QUESTO ???> ha gridato con rabbia verso la figura immobile e silente……sentendo le lacrime scendere senza che lei non gli avesse dato il permesso di farlo…<…VUOI QUESTO, NON È VERO ??? …>

 

…era pronta a farlo…

 

…poi quel dolore improvviso al collo…

 

nonostante i fumi dell’alcool che le annebbiavano la mente e i riflessi, sapeva perfettamente cosa era appena successo…

 

…ha fatto una piroetta sgraziata, cercando di voltarsi per colpire l’Osservatore con il vetro tagliente, ma questi era già balzato indietro, evitando la bottiglia rotta…

 

…con un ruggito di rabbia, Buffy è crollata sui sacchi dei rifiuti, mentre l’ultima cosa che i suoi occhi riuscivano a cogliere era la siringa in mano all’uomo…

 

…di nuovo…

 

 

 

 

 

 

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