"Nel
panorama artistico contemporaneo emerge la figura del pittore Fabrizio
Attianese, che nelle sue opere riprende, riproponendoli, dei motivi, che
appartengono al Neorealismo, riuscendo così ad interpretare la realtà in
modo personale.
Avvalendosi
degli insegnamenti dei maestri del passato, con eccezionale valentìa li
mette a frutto per arricchire con splendidi nuovi elementi la sua elegante
produzione. Ambienti arcadici, foreste impenetrabili, fiori, cavalli, aree
boschive, dipinti con tecniche innovative e con colori solari, sono i
soggetti che Attianese predilige.
Nelle
sue pitture l'artista trasmette e comunica le sue emozioni, i suoi
sentimenti più profondi e i turbamenti dei suoi stati d'animo."
Maria Antonia Manzella
"L’itinerario
creativo su cui si muove Fabrizio Attianese, procede
coerentemente su di un unico binario artistico. A prima vista, potrebbe
sembrare che questo binario si differenzi da una posizione operativa del
tutto autonoma e indipendente.
Ma
una osservazione più attenta e approfondita, riuscirà agevole accertarne
il fervore, sempre controllato e calibrato, con cui le opere di questo
artista sono condotte, con un risultato per molti versi coincidente e
coerente.
Ogni
dipinto è improntato ad un rigore prettamente tonale, la coerenza del
linguaggio artistico si rende manifesta per l’ampio respiro lirico che
permea su ogni opera. Tale lirismo e tale responsabilità di fronte alle
sue opere è l’elemento essenziale che consacra la validità di
questo artista."
Donatella Moncada
“Quando nacque la fotografia, qualcuno previde una rapida
morte della pittura.
Mai profezia si è rivelata più sbagliata, mai più totalmente
smentita, ormai da un secolo e mezzo, e in ogni parte del mondo.
Questo m’è venuto in mente quando ho visto i primi lavori di Fabrizio
Attianese; ho pensato che i pittori “fotografano” i paesaggi a
modo loro, ovvero usando le mani, la mente, gli occhi, non come un
meccanico o digitale obiettivo fotografico, ma con la mente, il cuore, gli
occhi e le mani, e con i loro segni e colori ce ne rivelano anche il modo,
sempre nuovo e mai uguale a quello di un altro.
Insomma al posto della macchina ci sono i sentimenti che sulla tela
vengono espressi in tutta la loro forza. Sensazioni ripetute di fronte
alla produzione più recente e matura di questo giovane artista che ha
lungamente esitato e riflettuto prima di cedere all’invincibile pulsione
di tornare a dipingere, e lo ha fatto solo quando si è sentito pienamente
in grado di affrontare un grande viaggio, con la certezza di superare le
insidie.
Quelle suggestive immagini di paesaggi e romantiche atmosfere mi hanno
indotto a pensare che l’artista ha imboccato la rotta a lui più
congeniale e adesso sulla tela riesce a trasfigurare gli ostacoli, le
trappole, i naufragi felicemente evitati o superati e lasciati alle
spalle.”
Eleonora Puntillo |