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Sito Web di Gaetano Scebba

E' un sito personale

Riassunto della mia vita privata, scolastica e professionale

Non si può dire che non abbia girato un bel pò nella mia vita.

La prima e la seconda elementare le ho seguite a Caltanissetta.

Dalla terza elementare alla prima media, i miei genitori si trasferirono a San Cataldo, grosso paesone a circa 9 Km da Caltanissetta e quindi fu lì che seguii le relative lezioni.

Durante la prima media mi venne la grandissima passione dell'aviazione e contestualmente conobbi Padre Sebastiano, rettore di un nuovissimo collegio del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere) a Mascalucia, un comune in provincia di Catania.

Padre Sebastiano stava cercando dei ragazzi da ospitare nel suo nuovo istituto e dopo aver parlato con lui, mi convinsi che quella sarebbe stata la mia prossima meta; mi disse infatti, che siccome l'obiettivo non era quello di far diventare preti i ragazzi, ma far conoscere il PIME, non si scandalizzò quando gli dissi che avrei voluto frequentare l'Istituto Aereonatutico di Catania alla fine della Scuola Media. A Catania vi era la scuola che avrebbe potuto realizzare i miei sogni.

Quindi mi trasferii a Catania dove frequentai la seconda e la terza media. Imparai a pattinare abbastanza bene ma durante un allenamento mi feci male alla schiena e persi qualche mese di scuola. 

Padre Sebastiano riuscì a farmi ammettere agli esami, ma per recuperare il tempo perduto, dovetti lavorare moltissimo. Anche perchè senza la media dell'Ottimo non avrei potuto essere ammesso all'Istituto Aereonatuco.

Ce la feci, la media fu di Ottimo. Compreso il Latino, che a quel tempo si poteva scegliere in aletrnativa ad Applicazione  Tecnica: ovviamente il collegio impose il Latino.

E fu così che il buon Padre Sebastiano disse a mio padre  (quando mi venne a prendere per la fine dell'anno scolastico) che se avessi voluto continuare a stare in quel Collegio avrei dovuto frequentare il Liceo Classico. Il mondo mi crollò addosso: ero andato in Collegio per poter andare all'Istituto Aereonatico, non al Liceo Classico !

Non ne volle sapere; fu così che dovetti lasciare  il Collegio e tornarmene a Caltanissetta a frequentare il primo ed il secondo anno dell'Istituto Tecnico Industriale.

Quei due anni hanno segnato pesantemente la mia vita: i miei genitori si separarono ed io, non volendo andare nè con mio padre nè con mia madre, andai da mia nonna paterna Grazia, la mia seconda mamma a cui ho voluto un mondo di bene.

A 16 anni, però, decisi che era venuto il momento di cercare di far rimettere insieme i miei genitori e fu così che decisi di venire a Roma, dove si era trasferita mia madre.

Nel mentre frequentavo l'Istituto Tecnico Industriale Statale E. Fermi, cercavo di lavorare 'ai fianchi' di mia madre e mio padre.

Nel 1978 mi diplomai in Elettronica Industriale e Telecomunicazioni e mi iscrissi alla Facoltà di Matematica dell'Università di Palermo. Nel frattempo, però, riuscii a superare gli esami in una scuola di Informatica (Computer Company)  e fui assunto per quasi due anni. Tra i corsi che tenevo e gli studi di Matematica, facevo tutti i concorsi che mi capitarono a tiro; ne vinsi 3: uno non me lo ricordo più, uno come bibliotecario al Ministero delle Belle Arti ed uno al Ministero degli Esteri: il 10 Novembre 1980 fui assunto alla Farnesina con la qualifica di Perito Tecnico con matricola 7008.

Gli esami continuavano, ma anche la mia voglia di crescere sempre più: fu così che nel 1981 conobbi Luigina che sposai il 26 Giugno 1983.

Dimentico di dire che nel 1980 i miei genitori decisero di tornare insieme: che bravo che sono stato !

Il 27 Gennaio 1984 nacque mio figlio Fabio e a quel punto lo stipendio del Ministero degli Esteri non bastava più. Fu così che cercai un 'secondo lavoro' più remunerativo dei corsi alla Computer Company e considerando che nel mio lavoro, sistemista di mainframe IBM, ero diventato bravo, decisi di accettare le proposte di un mio amico per andare a lavorare in una società che aveva contratti con grandi aziende, tra cui la Banca D'Italia.

In Banca d'Italia lavorai quasi un anno su sistemi VM.

All'inizio del 1985 andai a lavorare, sempre di pomeriggio, presso una importante organizzazione statale italiana dove realizzai un sistema molto interessante, SINBAD (Sistema di INterrogazione BAnche Dati), non posso dire di più.

Alla conclusione del lavoro, fine 1986, mi chiesero se avessi voluto essere 'comandato' lì dal Ministero degli Esteri, ma decisi di no, troppo impegnativo dal punto di vista psicologico (a causa dell'"Organizzazione"  ...).

Il tempo passava, gli anni aumentavano e decisi di fare attenzione alla 'pensione': la remunerazione pomeridiana, sulla quale pagavo la ritenuta di acconto, non contribuiva a far crescere la contribuzione utile per far lievitare la pensione.

All'inizio del 1988, dopo l'ennesimo rifiuto di mia moglie di trasferirmi a Buenos Aires (Consolato Generale), non mi rimaneva che guardarmi intorno per verificare la possibilità di lasciare il Ministero degli Esteri: quando lo dicevo ai miei amici, mi prendevano tutti per matto !

Un mio carissimo amico sentì dire che una società petrolifera (l'api - anonima petroli italiana SpA), era alla ricerca di un buon sistemista; mi presentò al capo dei Sistemi Informativi e fu così che a Marzo di quell'anno iniziai una collaborazione pomeridiana che sarebbe servita a me per conoscere la solidità dell'azienda e a questa per conoscere me.

Fu così che il 1° Settembre 1989 fui assunto a tempo indeterminato con ottime prospettive di carriera.

Non volendo però rischiare di chiudere definitivamente la porta del Ministero degli Esteri, riuscii a farmi accettare una 'Aspettativa per gravi motivi personali' a stipendio 0 e con congelamento della carriera. Il 2 Maggio 1990 firmai le dimissioni definitive dal MAE, dove però lasciai un pezzo della mia vita. Mi dispiaceva andarmene, ma con 1.400.000 lire non riuscivo a crescere la mia famiglia.

Il 3 Giugno dello stesso anno venne alla luce la mia seconda figlia, Jessica, divenuta oggi una splendida farfalla che volteggia splendidamente sui passi di danza.

L'api mi ha dato molto, ma anche io, nel mio piccolo, ho dato tutto quello che potevo: l'api, con me, ha sempre avuto una persona su cui poter contare mettendo in atto tutto ciò che era necessario per le attività di business.

E così, il 1° Giugno 2002, alle ore 10:15, il Presidente dell'api mi dette una lettera che fece cambiare il mio status da Quadro a Dirigente di Azienda Industriale.

Sono ancora in quest'azienda dove do il massimo, in tutti i sensi. Chi mi conosce, sa quanto ciò sia vero.

Dal punto di vista umano, invece, cominciavano i problemi più seri che ho dovuto affrontare: all'inizio del 2002 mio padre ha cominciato a sentirsi male e fu operato di tumore al colon il 22 Marzo.

L'intervento era andato abbastanza bene, ma poi sono cominciati i problemi a valle della radioterapia che ha fatto al Policlinico Umberto I di Roma. Il suo calvario si è concluso il 3 Agosto 2005.

A Natale dello stesso anno, la mia sorella amatissima Rosy, accusò un problema all'altezza dell'osso sacro: il 15 Gennaio 2006 si fece una colonscopia che rivelò lo stesso problema di mio padre. Una TAC del 27 Gennaio, poi, evidenziò delle metastasi al fegato !

A metà Febbraio 2006 iniziò i primi cicli di chemioterapia al San Raffaele di Roma, ma dopo 2 mesi una nuova TAC disse che il male era proseguito.

A Maggio 2006 il suo medico mi disse che la situazione era drammatica e che difficilmente sarebbero riusciti a salvarla: le dava al massimo un anno di vita. Un macigno di dimensioni colossali cadde sulla mia testa ! Com'era possibile morire a soli 41 anni e con un figlio di 8 ? Non potevo, però, dirlo a nessuno, nè a mio cognato nè, tantomeno a mia sorella e ai miei fratelli. L'unica a cui lo dissi fu mia moglie che sapevo non avrebbe detto niente a nessuno.

Ho parlato con molti medici, l'ho portata al CRO di Aviano: tutti mi dicevano la stessa cosa. Ad Aviano mi dissero che loro, però, avrebbero aggiunto un nuovo farmaco, l'Avastin.

Riuscii a convincere i medici del San Raffaele a farle fare questo farmaco, ma mia sorella si spegneva ogni giorno di più. Il 26 Novembre 2006 il suo medico, però, mi disse che l'ultima TAC aveva diagnosticato lo stadio finale della malattia e non avrebbero potuto fare più neanche la chemioterapia.

Come potevo dirlo a mia sorella ?

Ma non potevo non dirlo a mio cognato: come avremmo poi detto a suo figlio che la Mamma non lo avrebbe potuto più veder crescere ?  Come poter sostituire l'ottimismo di mia sorella, il grande altruismo, la fantastica passione che aveva per suo figlio ?

Il 28 Dicembre 2007 sono riuscito a convincere un medico di cui ho una stima grandissima a far ricoverare all'IDI mia sorella; purtroppo il giorno 20 Gennaio 2007 alle ore 16:13 la sua vita è terminata ed insieme a lei se n'è andata una parte della mia.

Amavo mia sorella come non avrei mai creduto possibile.

Questa è lei, ve la presento:

Ditemi: come può morire una ragazza così solare ?