Questo è un piccolo
pensiero d'amore venutomi alla
mente, dopo una lunga e faticosa
giornata trascorsa
componendo
una poesia malinconica,
riguardante attimi da
dimenticare.
Questo
racconto non vuole essere frutto dell'invenzione
di chi sta scrivendo ma bensì della pura verità.
Un distinto signore passeggiando
con passo lento e tranquillo
nel bosco di una montagna non
molto alta
ma, neppure troppo
bassa, situata in una località
il cui nome (per volontà
degli abitanti) venne
chiamata
molti anni orsono
"Senza Nome",
ode una vocina di bimbo o di bimba.
Bloccatosi
all'istante, vuole essere
ben sicuro di avere sentito
giusto e da quale parte proviene la voce. Stanco
e pensieroso, vede a breve
distanza, una roccia dove poter posare le sue stanche
membra, quindi lentamente si
avvicina prendendo
dimora. All'intorno nulla
oltre al cinguettio di qualche
uccellino e in lontananza,
l'abbaiare di alcuni cani.
Un venticello
leggero, muove le prime
foglioline delle fronde degli
alberi svegliando
così due scoiattolini
e facendoli uscire
dalla loro casetta incavata
in un albero secolare,
situato proprio a pochi metri da lui.
Ora, come per
incanto, ode di nuovo la voce
di quella umana creatura e, preso dalla curiosità,
il distinto
signore,
facendosi forza tenta di alzarsi per perlustrare la
zona ma, allo tempo stesso, una bella
bimba
avanza verso di lui
tenendo dolcemente
fra le proprie
braccia i due simpaticissimi
scoiattoli.
La bimba non temendo
il distinto signore, con voce
tranquilla gli dice: "ciao, non
ho paura di te e lo sai
perché?"
Egli meravigliato risponde: "non
ne ho la più pallida idea, per
cortesia me
lo puoi dire tu?" La
bimba gli disse: "si te lo dirò,
vieni assieme a me al ruscello e
ti stupirai, ora ti dico perché
non ho paura
di te, ecco, vedi
questi due graziosi scoiattolini? Ebbene,
loro sono i miei amici
e non fuggono vedendo
me,
quindi se non scappano vedendo
te ciò
significa che sei
buono
e non oseresti farmi del
male per cui,
neppure io ho
paura di te e allora perché dovrei
fuggire?"
Su corriamo al ruscello
e vedrai ciò che i tuoi occhi
non hanno mai visto. La bimba
e il distinto signore si
avviano
sorridenti, verso il ruscello
canticchiando
una bella canzoncina
imparata sul
momento dal titolo:
"Ho
trovato un amico".
Come sono felice di
aver incontrato un amico, un
grande amico sincero e molto
cortese e d'animo buono. Lui
sempre gioviale è entrato ormai
nel mio cuore ed è parte
integrante della
mia vita.
Desidero
immortalarlo nella mia
collezione, con i miei amichetti
appartenenti a
codesto bosco
incantato.
Per ora, egli è il primo essere
umano ad essere stimato da me e
in futuro, mi auguro anche
dalla gente appartenente al
pianeta Aurius.
Grazie di cuore mio
eterno amico.
Cammin facendo alcuni uccellini
si posano dolcemente
sulle spalle della bambina e il
signore meravigliato
le dice:
"sono senza parole; anche questi
uccellini ti vogliono bene e non hanno
paura di me?" La bella
fanciulla risponde: "certo
che no, vedi come ti fissano
cinguettando? Se li guardi anche
tu e parli loro,
sicuramente si
poseranno pure sulle tue spalle,
non saresti contento?"
Egli commuovendosi non poco,
per
le belle parole appena pronunciate dalla bocca
della
bellissima bimba, prostrandosi
innanzi ad essa
(senza
spaventare
le bestiole),
prendendole
la mano destra, l'avvicina più
a se rispondendole: "si piccola
mia, ne sarei onorato".
Sai, non mi merito tanto e devo
dirti che
loro sapendo quanto tu sei buona,
contraccambiano in questa
maniera. Ora mi
permetti di domandarti una cosa? La
bimba con la sua grazia risponde: "certo non
vedo
perché no, parla pure e
cercherò di esaudire questo tuo desiderio." Lui con le lacrime agli occhi le dice:
"desidererei tantissimo, sapere
il tuo nome …
per favore, me lo puoi dire?" Prontamente la bimba dice:
"su Aurius, il mio nome è
Vauria,
ma tradotto nella tua
lingua è Valeria; ti piace?" Il
distinto gentleman
commosso più
che mai le dice:" è bellissimo
e vorrei tanto essere il
tuo buon papà ma, senza dubbio
ne
avrai già uno, però, nel caso in
cui non
fosse così mi
accetteresti? Senza esitare e
con un indescrivibile
sorriso sulle
labbra, Valeria risponde: "si,
sarei felicissima anche perché, non ho più il mio papà da
molto
tempo ossia da quando su Aurius fummo bombardati da una violenta esplosione
interplanetaria con delle
conseguenze catastrofiche e le cause restano da noi tutt'ora
sconosciute risparmiando solo
pochi abitanti
oltre la mia cara
mamma il cui nome nella tua lingua è,
Ketty. Ora potrei
sapere il tuo nome?
Il distinto
signore, le dice:
"il mio nome è
Pablo ti piace? La bimba dice:
"si mi
piace tantissimo."
Detto questo, gli animaletti che
riposano sulle spalle di
Valeria, pian piano vanno a
posarsi
sul distinto
signore. Dopo che
Valeria ha finito di baciare il
suo nuovo papà, si prendono
per
mano e canticchiando la
bella
canzoncina imparata poco prima
si avviano verso il ruscello. Arrivati sul posto le sorprese
non sono
ancora finite e chi sta
scrivendo dice che la piccola
Valeria, osservando il ruscello
ancora gorgogliante,
come quando
l'ha lasciato l'ultima
volta dice al nuovo papà:
"vedi come quest'acqua
cristallina gorgoglia,
facendo
lo slalom
fra queste pietre?"
Adesso vedrai
come gli scoiattolini sono
contenti che io l'immerga
per fare loro il bagno. Dopo il bagnetto
il papà non osa proferir parola perché ha capito
che la bimba ha dei
poteri magici, essendo così
diventata
la sua fatina. Quando
fece
uscire gli scoiattoli dalla
fresca acqua montana, sembravano
molto soddisfatti.
Ad
un certo punto Valeria
dice: "mio caro papà ora è giunto il
momento di lasciare questo luogo favoloso,
perché il tempo
della mia vacanza sul suolo
terrestre è ormai scaduto. Sento
che
la mia dolce mammina
attende te e me sul pianeta Aurius mi vuoi seguire?"
Ti prometto che sarò molto buona e non
ti farò disperare; la mia
mammina è molto bella
e buona.
Potremo portare anche i nostri
amici qui presenti con noi e
di tanto in tanto con la forza del
pensiero,
scenderemo sulla terra
per trascorrere le vacanze assieme alla tua
dolce mogliettina, ti
prego non
dirmi
di no. La risposta del
papà è: "si piccola mia, accetto
molto volentieri l'invito e sono
sicuro che su Aurius
ci
divertiremo molto.
Poi abbracciandosi e con
l'ausilio della sola forza del
pensiero prendono il volo per
raggiungere Aurius,
il pianeta che
dista dalla terra miliardi di
anni luce, trascorrendo momenti
magici e
indimenticabili in
compagnia di Katy, la stupenda e
dolcissima mamma di Valeria nonché,
con parte degli
abitanti di Aurius.
LA MIA PSICOLOGA
Sai Giorgia avevi ragione quando quel
pomeriggio invernale con tono gentile e al tempo
stesso imperativo
mi dicesti: "Stefano non farmi
arrabbiare, devi anche dormire altrimenti
ti ammalerai ed io non lo voglio".
Lo so che
ami stare sveglio di notte per
comporre i tuoi
testi e le musiche, ma non è bene. Se
continuerai
così il tuo fisico prima o poi
cederà,
ascolta questa tua piccola ed eterna amica.
Volgendo lo sguardo verso
l'enorme vetrata,
situata alla mia destra, notai che la neve aveva
ripreso scendere con insistenza e con
grandi
falde asciutte.
In effetti avevo molto sonno e
un torpore m'avvolse interamente lasciandomi
appena
il tempo di domandarti, se mi fossi
potuto riposare un pochino sul tuo morbidissimo
e splendido divano per
poi continuare a
scrivere poesie per te.
Fai pure mi dicesti, sono felice perché se
me lo consenti, mentre
dormi darò una sbirciatina ai tuoi manoscritti,
posso?
Si mia dolcissima Giorgia tu puoi tutto, fa pure
come se fossi a casa tua. Mi dicesti: "buon riposo Stefano".
Dopo di che non udii più la tua dolcissima voce perché entrai in un sonno
profondo che durò qualche ora.
Tu eri ormai ricca grazie al tuo talento
artistico e di tanto in tanto, desideravi che ti
stessi
accanto per
leggere i testi che scrivevo per te
e tu a tua volta
li studiavi per recitarli poi in
teatro. Ero ignaro di tutto e
non sapevo che da
li a poco mi avresti annunciato una cosa
che mi avrebbe fatto molto piacere.
Infatti dopo
pochi istanti ti avvicinasti e mi dicesti: "sono felice di fare teatro,
lo amo e ti ringrazio molto
non lo abbandonerò
mai, permettimi di
dirti un'altra cosa, ti
dissi parla pure amica mia e dicesti: "Stefano
tu non lo sai ma sono una psicologa e ho già
anche esercitato. "Di scatto mi alzai e mi sedetti accanto a te
volsi lo sguardo verso il tuo ti guardai fisso
negli
occhi
e stetti in silenzio per qualche istante.
Con voce tremante e lo sguardo impaurito, mi
dicesti: "Stefano, che cosa ho detto di tanto
sconvolgente?
Ti vedo turbato non mettermi paura ti supplico
apri la bocca e tira fuori
almeno qualche
parola su non far
così. Al che il mio volto si
fece allegro e fissandoti sempre, sempre più
intensamente ti dissi sai
Giorgia,
questa si che è una bella notizia, non
sai
quanto tu mi rendi felice, ora se mi lasci parlare
ti spiego perché.
Non volevo dirtelo per non
turbarti perché so che sei molto sensibile e
soffri tanto quando vieni a sapere
qualcuno sta
male. Da qualche tempo c'è
qualche cosa che mi
affligge e non so minimamente di cosa si
tratti. Avevo quasi deciso di non dirti nulla, e
a tua insaputa contattare un bravo psicologo
che fosse in
grado di
capire ciò che mi stesse accadendo. Ora ti ho
detto tutta la verità.
Mettendo la tua mano sulla mia spalla,
timidamente mi dicesti: "Se vuoi ora ci
sono
qua io per aiutarti ad
uscire da questa
situazione e lo farò molto volentieri chi
meglio di me
conosce i lati oscuri del tuo essere?"
Ormai siamo ottimi amici da parecchi anni e se
ho tutto
questo grande
successo lo devo solo te, per cui
permettimi di aiutarti. Ora sono io che con
tutto il cuore desidero
la tua felicità, non mi
dire di no soffrire
tantissimo.
Ti dissi: "Giorgia lo desidero anch'io e ti
ringrazio, cominciamo quando vuoi, fammi
le
domande
e io ti risponderò senza tralasciare
nulla.
E fu così che con il tuo grande aiuto e
tanto amore per la tua professione, non
che tantissima pazienza,
riuscisti a guarirmi
totalmente.
Oltre alla carriera del teatro, riuscisti a fare
altrettanto con quella della
psicologia,
che ti
soddisfava molto.
Trascorremmo così da ottimi amici ancora
parecchi anni, stimandoci e
aiutandoci a vicenda
e
volendoci tanto, tanto bene come due fratelli.
|