Home photo-gallery Links Album rassegna stampa
--CONCERTI--
Alcuni testi estratti dal nuovo cd canti di fortuna
 
Testi
   
I SETTE MESSAGGERI *
 
Dal primo che partì son già sette anni
ancora la città si intravedeva
fumavano i camini dei serragli
le cupole parevano una vela.
e ancora si pensavano i cortili
con l'acqua che nell'ombra si perdeva
le donne nelle stanze coi monili
il bianco della calce che splendeva.
Ma il bianco dei mosaici era lontano
quando arrivò il secondo nel tramonto
l'autunno con le gru lasciava il piano
ed era già difficile il ritorno.
Sparirono pianure e cieli e grano
più radi erano il bosso ed il ligustro
più corte erano le ombre, il cielo chiaro
ed i cavalli ansavano sul muschio.
Lasciammo le paludi e il vino nero
laghi salati, terre scure, inverni.
Frontiere ed altre mura aprì il sentiero
intarsi d'ocra, pietra ed albe e venti.
Ed ora è solo un segno quel pensiero
messaggi di stagioni e stelle morte
la capitale ormai non è più il vero
VERO E' SOLTANTO L'ULTIMO ORIZZONTE.
Sette. Di sette che son partiti,
tra sette uno solo ritorna
ed infiniti percorsi e percorsi infiniti conta la mente che sogna
  • ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati
CANESTRI DI GRANO
 
Sarà forse l'estate a portarveli via,
O una donna seduta tra i filari e la strada.
E si tinge di vento questa rada foschia
Mentre aspetto la pioggia lentamente che cada.
Sarà forse l'inverno o questa immensa pianura,
Sarà forse il mattino che non vuole arrivare.
E si sente tra i campi questa assurda paura
Che ci prende alla gola, che ci spezza le ali.
Ma tu intreccia canestri di grano
Ed aspetta a parlare d'amore
Chè se il tempo sarà più vicino
Da soli dovremo imparare
Ma tu intreccia canestri di grano
Ed aspetta che venga domani
Sarà pioggia,
saranno le lacrime le sole a poterti bagnare.
NATALE '45
 
Dai vetri appannati, tra il fumo e il pernod
E gli occhi rubati che scherzo la vita.
La guerra finita "riscivola" il tram
Qui c'è un caldo buono
Di scorza candita.
Odore di fuori da dietro la via
Guardare gli ombrelli passare.
Tra i volti accaldati al bancone del bar
Pin spia le comete di uno strano Natale.
Dieci anni a febbraio del '46
E guarda gli aerei volare.
Odore di fuori da dietro la via
Guardare gli ombrelli passar
PER L'INVERNO
 
Sul davanzale ho visto un cesto di noci
E un ciclamino viola.
E quattro spicchi dell’arancia migliore
Per bruciare la buccia
E sentire l’odore.
E’ un canto che sale
Come un giorno monotono, uguale
Che ci porta l’inverno.
Voci e rintocchi radi, stelle filanti
Dietro i vetri il vento
E una Quaresima che cambia i colori
Della terra ferma
Senza tempo e rumori.
E’ un canto che sale
Come un giorno monotono, uguale
Che ci porta l’inverno.
BUONA SORTE
 
Canti di fortuna, luna piena
Vergini spose e amori di buona sorte.
Balli di strada gente vaga
Pane di rose e amori di buona sorte
LE SEI SORELLE
 
Ecco le sei sorelle
ecco le stelle
ecco le figlie da maritare.
Ciulla musuta al cespo d’uvaspina
ha fatto un talamo di rose e more.
Porta tra le gambe
una stretta odorosa ferita
ferita d’amore
ferita da medicare.
Ecco le sei sorelle
ecco le stelle
ecco le figlie da maritare.
ROTTE DELL’APPENNINO
 
Io canto come due campane un doppio
che non ha mai posa,
campane sempre uguali un doppio
che non si riposa.
Al sole al lume della luna eterno
e non si sa che sia
se il lume di una festa o di un’avemaria
Camminano gli eserciti
seguono le rotte dei pastori
l’angelo della penitenza
guida i loro passi.
Tornano gli zingari
girano le ruote dei mulini
batte il vento
sulle porte delle cattedrali
(Rit.)
Gli uomini, i cavalli, i santi
il vino nero, i carri e le bandiere
le donne nei cortili
e nelle processioni
Camminano gli eserciti
seguono le rotte dei pastori
cambiano i segni
di immutabili stagioni.
ELOGIO DELLA “V”
 
Lettera aperta,
vago vapor di vita
bocca che sorride
baffo sottile sotto il naso di un francese.
Volver.
Rette tangenti in un punto
e poi via, infinite,
come certe vite.
Caldo di vento, vino, velluto o verderame
il culo del salame.
Vascello che va via
(o la sua vela capovolta, o la sua scia)
sopra una pagina insidiosa e bianca e nera
testa e lingua della vipera
volto vizzo di versera
viso acutodi un vampiro
vespro,vergine, vertigine, e violino.
Ali nere
volanti sul disegno del bambino.
Le mani.
Cinque.
Vittoria.
WC.
E poi
VENERE
ventre di donna,
due gambe aperte a dar la gioia ,
eterna,
 o la vita
che è finita.
Curve d'opposte virgole che strizzano
il rigoglio del convolvolo,
di un culo o di due seni.
Vaselina.
Cambi le merde
in verde
la pagina
in Vagina (maiuscolo)