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Bassiano

La setta dei Fraticelli

Gli ordini religiosi francescani seguono le regole di Francesco d'Assisi. I primi seguaci, che si chiamarono frati minori, seguivano un ideale di assoluta povertà: non possedevano niente né in comune né individualmente.
Dopo la morte di Francesco (1226), il grande sviluppo dell'ordine rese acuta l'esigenza di "interpretare" la Regola, contro l'esplicito divieto del Testamento, soprattutto sulle questioni della povertà.

Con l'intervento di papa Gregorio IX, che nel 1230 dichiarò non obbligante sul piano giuridico il Testamento del fondatore, e con il generalato di frate Elia ebbe inizio la trasformazione istituzionale del movimento religioso a cui Francesco aveva dato vita. Diffusi in tutta Europa, in Inghilterra e in Terrasanta, i frati minori, noti anche col nome inglese di Frati Grigi si erano rapidamente insediati nelle università di Parigi, di Bologna e Oxford.

Le discussioni sulla Regola e sulla figura e gli scopi di Francesco continuarono tuttavia molto vivaci, dividendo l'ordine tra "conventuali" (che volevano adattare la questione della povertà alle esigenze del tempo) e "spirituali" (che insistevano sulla povertà assoluta e aderivano alla tensione e alle visioni escatologiche di Gioacchino da Fiore).

All'interno del gruppo degli "spirituali" si formò, verso la fine del secolo XIII , una nuova corrente, definita dei Fraticelli, ancora più intransigente nel seguire rigorosamente la primitiva regola di povertà predicata da San Francesco. I Fraticelli, nel 1292, ottennero da papa Celestino V, il permesso di costituirsi in setta separata. Forte inizialmente di un vasto seguito popolare, grazie anche alla statura spirituale di personaggi come Angelo Clareno e Michele da Cesena, la setta si diffuse in Italia, Spagna e Boemia.

Ma, le controversie esistenti tra le varie correnti dell'Ordine francescano portarono Bonaventura da Bagnoregio, generale dell'Ordine, a scrivere una nuova vita di Francesco e a redigere le "Costituzioni narbonesi".

Bonaventura, inoltre, cercò di reprimere sia gli "spirituali" che i Fraticelli. Questi, guidati da Pietro di Giovanni Olivi e da Ubertino da Casale, reagirono vivacemente, così come protestarono contro le intenzioni
manifestate dal concilio di Lione di concedere la proprietà anche agli ordini mendicanti.

I contrasti non furono risolti neppure dagli interventi pontifici; anzi, quando Giovanni XXII, dopo aver condannato i Fraticelli (1317-18), dichiarò eretica la dichiarazione del capitolo di Perugia sulla povertà assoluta di Cristo e degli apostoli, si aprì un aspro conflitto tra il generale dei francescani, Michele da Cesena, e la Santa Sede.

La setta dei Fraticelli, sotto i colpi dell' Inquisizione, si disperse e, dopo i primi decenni del sec. XV non si ebbero più notizie dei suoi seguaci.


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