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Questo
sito è la sintesi di un più vasto progetto che si propone
lo studio dello sviluppo della città di Settimo Torinese nella
sua complessità. Nel suo essere, cioè, organismo a tutti
gli effetti: un’entità viva secondo la più ampia accezione
del termine e in grado, pertanto, di comunicare, produrre esperienze,
memoria e strumenti per gestire in piena consapevolezza la propria crescita.
Uno sviluppo che comprende scelte urbanistiche, culturali, educative,
economiche e quant’altro, osservate nel loro quotidiano divenire:
un luogo della nostra identità collettiva in cui i grandi obiettivi
strategici, sinora disgiunti dalla città reale, ne entrino a far
parte e siano, al contempo, strumenti di crescita e di osservazione.
Una città come laboratorio di sé stessa, dunque, vista attraverso
lo sguardo che, non a caso, abbiamo chiamato “Ecotempo” che
seguirà, di paripasso, lo sviluppo stesso della città.
Uno sviluppo, se vogliamo, che è stato testato in occasione della
trasformazione dello stabilimento Paramatti in un nuovo spazio urbano:
processo tuttora in corso ma le cui premesse datano ai primi anni Ottanta
del Novecento, periodo in cui la città inizia a rivolgere su di
sé un nuovo e più consapevole sguardo, mai più distolto.
La capacità del progetto "Museo del Novecento/Ecotempo"
di offrire crediti formativi agli studenti che entrano in contatto con
il nostro territorio (perché residenti o semplicemente perché
allievi di istituti locali) ci offre l'occasione per una serie di riflessioni
sul rapporto fra Cultura e Impresa.
Cultura e Impresa di qualità, teniamo a sottolineare, in quanto
obiettivo fortemente perseguito da questa Amministrazione. Le industrie
cha via via si sono localizzate nell'area settimese ne hanno profondamente
condizionato e caratterizzato il territorio. Impresa e territorio devono
essere fattori inseparabili che s'influenzano a vicenda; ne consegue che
le aziende, sia piccole sia grandi, sono parte inscindibile di un ambiente
socio-economico-culturale locale.
Il sapere produttivo locale è patrimonio del territorio. All'interno
del sistema locale, il fattore umano è capitale, risorsa, conoscenza.
E' l'indispensabile elemento di successo per le imprese che vogliono strutturarsi
in rete. Il sapere in generale e il sapere produttivo individuale si possono
e si devono migliorare costantemente, ma questo avviene più facilmente
se sono date specifiche opportunità:
- attraverso l'istruzione scolastica insintonia con le imprese delterritorio;
- attraverso la realizzazione di grandiprogetti culturali, il cui modellometodologico,
per la sua flessibilità,sia esportabile ovunque. Di questi, il
“Museo del Novecento/Ecotempo” vuole essere esempio concreto;
- attraverso l'esperienza di stage: la creazione di una raccolta di materiali
informativi sulle aziende, prodotta dagli studenti al termine dei percorsi
di stage induce nei giovani un indispensabile senso di appartenenza al
lavoro svolto;
- attraverso la formazione continua della forza lavoro.
Nell’accrescere il capitale umano individuale, si genera anche capitale
di conoscenza collettiva fortemente radicato sul territorio.
Presupposto fondamentale perché ciò avvenga è che
il sistema produttivo locale, il sistema scolastico, il sistema Comune,
si parlino e condividano un progetto di crescita e riconoscano la necessità
di una iniziativa che va senz'altro sostenuta. Questo approccio favorisce
altresì il radicamento delle imprese e la conseguente caratterizzazione
del territorio, proprio in un momento in cui molte realtà, attratte
soprattutto dal minor costo del lavoro, delocalizzano la produzione, provocando
una ricaduta negativa sull'economia della zona e un conseguente impoverimento
di cultura aziendale sul territorio. |