Modellismo economico....anzi....gratuito

MODELLI DA COSTRUIRE 9

Aerei riproduzione in carta
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Caccia Gloster M.Fk.III "Meteor" - Scala 1:72


Si tratta di uno dei primi caccia a reazione inglesi. Il modello richiede molta precisione, una pazienza da certosino e non è detto che poi voli bene (è di centraggio complicato, ha notevole sezione maestra , incollature critiche).
Questo non è per scoraggiare chi ci prova, ma giusto per sapere di cosa si tratta. Se riesce bene, il modello finito è bello, e con un pò di fortuna vola anche bene.

  • Gloster Meteor A (tre viste - colorazione) non è da stampare.
  • Gloster Meteor B (Ala)
  • Gloster Meteor C (Fusoliera)
  • Gloster Meteor D (Motori - Piani di coda)

    Il primo disegno riporta il trittico dell'aereo vero, nonché una vista colorata come riferimento.
    Il secondo disegno riporta i pezzi dell'ala. Questa è dotata di un longherone a diedro scatolato e tre semi-centine di rinforzo, di cui due all'altezza dei motori ed una, più grossa, centrale. Come sempre da fare con notevole cura e precisione. L'ala, essendo a estremità rialzate, presenta qualche problema di montaggio, aggravato dal fatto che il bordo di attacco della semiala non è rettilineo e dunque lo sviluppo dell'estradosso è in due pezzi per ogni semiala. In questo caso le linguette di montaggio alle due estremità sono utili solo per il montaggio della parte centrale dell'ala.
    alagloster1 Prima di stendere il pezzo dell'ala e fissarne le linguette di montaggio, è ESSENZIALE fare le piegature dei diedro alare sulla parte di intradosso (dopo sarebbe impossibile), che servono anche da tiferimento per il fissaggio del longherone.Anche le linguette del bordo di uscita devono essere piegate all'interno in questa fase. Anche le piegature(non strette) dei bordi d'attacco devono essere preparate in questa fase.
    Fatte le piegature, si ridistende l'ala (le piegature di diedro si appiattiscono ma non scompaiono) e si fissano le linguette al piano di lavoro. La posizione del longherone, indicata sulla faccia disegnata, può essere riportata sul retro per trasparenza. A questo punto occorre aver preparato il longherone e le centine, curando che il longherone non sia svergolato. (Per le incollature si rende utile la solita bacchetta ricavata da una grossa clip distesa).
    La parte piana del longherone viene incollata sull'interno dell'intradosso all'altezza indicata, esattamente tra le due piegature. La semicentina lunga viene incollata al centro, come indicato in figura, e le due semicentime corte vengono messe al centro dell'area che sarà occupata dai motori.
    I disegni, ancorché non troppo belli, cercano di spiegare le varie fasi di montaggio dell'ala.

    alagloster2
    Una volta fissati longheroni e centine si passa alla chiusura del tronco centrale (parte piana) dell'ala. Allo scopo si ribaltano i due pezzi centrali di estradosso e si incollano i relativi bordi di uscita sulle linguette del bordo di uscita della parte centrale dell'intradosso (Si ricorda che la parte inferiore della linguetta NON deve essere incollata all'interno dell'intradosso).
    Sul bordo esterno dell'estradosso centrale sono presenti le piccole linguette che si collegheranno all'estradosso esterno, e che devono essere leggermente piegate verso l'alto. Sulla parte d'ala che verrà coperta dalla fusoliera sono presenti le due linguette grosse che vanno ad appoggiarsi al longherone e alla centina centrale.
    Il tronco centrale dell'ala non ha diedro, e quindi su queste linguette, con ala ancora fissata al piano di montaggio, si incolla il trapezio di copertura e collegamento, come indicato in figura.

    alagloster3
    A colla asciutta (attenzione a non incollare la carta sul piano di montaggio), si staccano delicatamente i due pezzi di nastro adesivo e si ritagliano le linguette di montaggio alle estremità alari. Se l'ala è riuscita bene, sollevando le estremità dell'intradosso contro il longherone (piegatura fatta a suo tempo), queste vi aderiscono senza svergolamenti, e qui vengono incollate. Si completa l'ala incollando come prima le rimanenti parti esterne dell'estradosso (attenzione a non produrre svergolamento). La solita bacchettina introdotta dalle estremità aiuta in questa fase. Alla fine, con poca colla, vengono chiuse anche le estremità alari.
    Se a questo punto l'ala è venuta bene, si è incoraggiati a continuare (ma il peggio deve ancora venire).

    Ora si tratta di realizzare la scatola interna della fusoliera, che in effetti non è semplice da "interpretare".
    fusolglost1
    La figura dà una vista d'insieme del risultato finale, ma vediamo per passi la sua realizzazione (come sempre, occorre molta attenzione a che non risulti svergolata in nessun modo, e qui non è semplice. Dunque ci si armi di santa pazienza).
    La scatola centrale è costituita da un pezzo principale, due chiusure (superiore ed inferiore) del tratto di coda , di cui il pezzo principale contiene solo le due strisce laterali, e tre settori interni, le cui posizioni sono rilevabili in figura. Viene mostrata anche la scatola "semichiusa", disegno dal quale è possibile ricavarne la corretta interpretazione.
    Il posizionamento dei settori interni va fatto con cura, sebbene non sia del tutto semplice.

    fusolglost2
    Prima di chiudere anteriormente la scatola occorre ricordare di introdurre la striscia portaclips con due clips numero 2, arrotolata e che viene incollata all'interno.
    Applicando le due chiusure superiore ed inferiore alle strisce laterali, si abbia molta cura all'allineamento, tanto in orizzontale quanto in verticale.
    Terminata la scatola centrale, strano ma vero, occorre montare l'impennaggio verticale (timone), e questo perchè più tardi, sebbene ancora inseribile, si dimostra di difficile incollaggio. Il taglio del timone è molto delicato, e la possibilità di rovinarlo è discreta. Allo scopo i fogli riportano due volte il complesso dei piani di coda, in modo da avere una serie di pezzi di riserva.
    Occorre molta cura nel praticare i tagli per ricavare le linguette di attacco e nel praticare i piccoli taglietti in cui saranno inseriti i piani orizzontali, per i quali è necessario asportare una sottilissima striscetta di carta (pochi decimi di millimetro). In figura i tagli da praticare sono indicati in blù.
    fusolglost3
    Mentre la colla asciuga si inizia ora a preparare il pezzo di copertura superiore, ritagliandolo con la solita cura. La parte terminale di coda è quella che si presenta più problematica. Non soltanto non è immediata l'interpretazione dello sviluppo, ma anche le piegature e incollature sono critiche (sebbene comunque fattibili).
    La figura sottostante tenta di illustrare come viene eseguita la parte di coda. Per quanto riguarda il resto della copertura, la parte che deve essere incollata sui fianchi della scatola centrale è facilmente individuabile, semplicemente facendo coincidere la sede ala della copertura con quella della scatola.
    La parte di coda della copertura superiore copre completamente i fianchi della parte sottile della scatola centrale.
    Sulla copertura, per gli altri segmenti verso prua, è indicata la parte che aderisce ai fianchi della scatola.
    La linguetta anteriore si connette alla parte anteriore della scatola, badando a non deformare la curvatura della copertira (solo l'ultima parte di questa linguetta arriva all'altezza della scatola centrale).

    fusolglost4
    Completata la copertura superiore, prima di inserire l'alòa, occorre mettere in opera il tratto poppiero della copertira inferiore e quidi il segmentino di copertura sotto il timone. Il tratto di copertura poppiero è a scatola aperta. Si sovrappongono ed incollano i lembi bianchi, ed il tratto assume l'aspetto di unghia tronca di cono, come viene mostrato in figura.
    Nella stessa figura è schematizzato il risultato ottenuto fino a questo punto sulla fusoliera.
    È probabile che a questo punto sia rimasta una vistosa fessura tra il segmento di copertra inferiore appena connesso e il resto della fusoliera. A questo scopo è stato previsto di riportate le insegne laterali su due pezzi separati, da incollare lateralmente a coprire questa fessura. A questo punto è bene anche rinforzare le incollature del timone con un poco di colla a due componenti (usarne molto poca, giusto sulle giunture).

    Arrivati a questo punto si deve inserire l'ala nella sua sede. L'incollatiua avviene sulla traversa interna al vano ala e sul tratto verso coda, che va a sovrapporsi al segmento di copertura inferiore appena messo in opera.
    Ovviamente l'ala va inserita ben centrata con la fusoliera e ben in squadra con il suo asse.

    fusolglost4
    Il bloccaggio definitivo dell'ala avviene con la messa in opera dell'ultimo tratto di copertura inferiore. La parte scatolata che va sotto l'ala deve avere piegature molto nette dei lembi che si sovrappongono, altrimenti rimane una sgradevole fessura tra ala e copertura, esteticamente molto negativa..
    Tra ala e fusoliera, verso il bordo di uscita, rimane una parte di scatola non coperta, dove verranno alloggiati i raccordi (grigi nel disegno). Questi sono uno degli aspetti non del tutto soddisfacenti di questo progetto. Dovrebbero venire incollati in modo da fare un raccordo curvo, ma questo risulta molto difficile (buona fortuna).

    fusolglost5

    Ora si passa alla realizzazione del muso, con una tecnica che lo rende particolarmente robusto. Infatti è previsto un piccolo scatolato interno che, oltre ad irrigidirne la struttura, facilita anche l'assemblaggio. Lo scatolato è molto piccolo e quindi occorre grande cura e precisione nel realizzarlo. La figura mostra come lo scatolato viene inserito nella copertura del muso, all'altezza dei quadratini anteriori. Si richiudono dapprima i due fianchi che poggiano sullo scatolato (laterali) quindi la parte superiore ed inferiore, avendo cura di lasciare il quadratino colorato all'esterno, ed infine i triangolini dei quattro spigoli. Il tutto viene incollato sul muso della fusoliera, ed irrobustito con colla a due componenti (usata come una vernice) sul musetto e nella fessura tra muso e fusoliera.

    musoglost

    Se a questo punto l'effetto estetico è accettabile, siamo sulla buona strada. Mancano la cappottina, i piani orizzontali e i motori. Dei tre i più semplici sono i piani orizzontali e quindi partiamo da questi. Vengono ritagliati e ripiegati come le ali, lasciando il bordo di attacco non troppo strettamente piegato. Il profilo deve risultare simmetrico e molto sottile. sulle parti di intradosso vi sono le linguette per 'attacco al timone verticale. Anche quì il taglio centrale anteriore per l'incastro nel timone deve essere molto sottile.

    codaglost1
    In figura si può osservare il montaggio dei quattro angolari verdi all'attacco dei piani orizzontali con il limone, a formare un simulacro dell'ogiva osservabile nel disegno dell'aereo vero, nel primo foglio A4.
    Un piccolo rinforzo con colla a due component non sta male, purché sia molto poca (a questa distanza dal baricentro ogni piccolo peso ha la sua importanza).
    A questo punto il modello può già volare (a parte il centraggio, che non è ancora quello finale). Si noti che a questo punto le sue prestazioni dovrebbero essere migliori di quelle del modello finito.

    cappotglost
    La cappottina è fatta con la solita tecnica, ma presenta linguette molto piccole tra i tre segmenti, e quindi prevede due striscioline di carta che vengono applicate all,interno. Le linguette per il fissaggio alla fusoliera (rettangolari verdi, anche loro piccole) sono da ripiegare all'esterno, e vengono direttamente incollate sulla fusoliera (riferirsi al primo foglio A4 per la corretta posizione).
    Ora mancano solo più i due motori alari. Sono fatti ciascuno da due semigusci e sono uguali. La costruzione e messa in opera non dovrebbe presentare problemi, ma occorre fare molta attenzione a sovrapporre bene i tratti bianchi da sovrapporre, per garantire la giusta forma ai gusci. Una volta piazzati ed incollati sull'ala, si applicano i dischetti frontali e l'ugello che viene collegato con le due linguette all'esterno del corpo motori.

    motorglost


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    monum
    Il monumento a Vittorio Emanuele II.

    Torino - all'incrocio tra Corso Vittorio Emanuele II e corso Galileo Ferraris (semplicemente noto come "ël monument" - si pronuncia \ 'l mun[ue]m'ænt \) .
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    casa avanti

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