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Di cosa parliamo quando parliamo d'amore - Raymond Carver

Carver è uno di quegli scrittori che io amo definire "densi". Mi piace pensare, infatti, che sia possibile, magari con ampie approssimazioni, dividere tutti gli scrittori in due grosse categorie: quelli "densi", quelli da cui non puoi togliere nulla, semmai puoi aggiungere, e quelli "diluiti", ai quali aggiungere qualcosa risulterebbe ridondante, piuttosto sarebbe il caso di togliere. I primi sono scrittori del tipo Hemingway, scrittori che stillano le parole, scrittori sostanziosi, molto materiali: ogni parola è al suo posto e guai a toglierla che si perderebbe molto. Gli altri, più sciolti e forse anche disinvolti, sono del tipo Hesse: volendo dai loro scritti si potrebbe anche scremare molta roba senza perdere il nocciolo del discorso. In poesia ci passa un pò la stessa differenza tra un Montale e un D'Annunzio. Non vuole essere una critica a chi scrive troppo o troppo poco, è solo un mio modo con il quale mi faccio un'idea anche della personalità dell'artista. In pittura potremmo mettere da una parte Dalì e dall'altra Picasso, per rendere meglio l'idea.

Carver fa sicuramente parte di quelli "densi". La sua scrittura è asciutta, completa, perfettamente funzionale, quasi minimalista eppure superbamente efficace nel trasmettere sensazioni, immagini, idee, situazioni. E' incredibile quanto riesca a smuovere nell'animo del lettore con i suoi brevi racconti di poche pagine. Davvero un grande artista. In Italia è ancora poco conosciuto, ma ultimamente con l'aiuto dell'ottima Minimum Fax si sta conquistando la sua meritatissima fetta di attenzione e di pubblico. Di cosa parliamo quando parliamo d'amore è un libro che parla sì di amore ma lo fa in modo non convenzionale, non lo fa mai in modo diretto ma sempre rifacendosi alle piccole cose di un rapporto amoroso: piccoli gesti, frasi, abitudini, profumi, sogni, pomeriggi passati da amici comuni, serate davanti alla televisione...credo che la forza della sua comunicativa stia proprio in questo: nella capacità di descriversi la vita reale così com'è, esattamente così com'è attraverso gli aspetti più microscopici del quotidiano che ci legano tutti. E' questo che ce lo fa sentire così vicino, e che ci fa sentire i suoi racconti così vivi, così pregni, a volte sembra quasi che respirano, sudano, piangono...vivono come viviamo noi.

Non mi dilungherò troppo su Carver, anche perché credo sia difficile darVi un'idea della sua arte, la cosa migliore è affrontarlo e scoprirlo racconto dopo racconto, a mio parere è davvero un grande scrittore che merita di essere letto e riletto. Ne venni a conoscenza circa un anno fa, grazie all'impagabile Salvatore detto Zazà, obiettore per un paio di mesi insieme a me e a Lorenzo presso la pessima Arci di Firenze, ma questa è un'altra storia...

 http://www.minimumfax.com/libro.asp?libroID=137 

http://www.oceanomare.com/ipsescripsit/articoli_letteratura/carver.htm 

 

 

Attenzione: tutto il materiale simil-divertente di questo sito è di proprietà della Fastelli&Tonti 2005, società a responsabilità limitatisssima ed è copy-left, e icché vo' di' direte Voi caproni ignorantoni. Vuol dire che ne potete usufruire liberamente godendone a piene (2) mani purché citiate sempre la fonte (cioè Me) e che non ne facciate uso commerciale, cioè che non ci facciate vaìni perché se no vengo lì e Vi riempo di nocchini il capino, chiaro o brodi?!