Fotografie  Chi sono?  Pagina Iniziale  Posta  MonteMorello  Consigli  Natura  CreArte Fastifesto  ScriptaManent                     Nessi  Il Desueto  VerbaVolant  ElfoFastelli  ScusateilSito  Libri  GrandeSpirito  Il Novosueto

               Il Desueto - Il Novosueto

 

Non so quanti di voi se ne sono accorti ma l'italiano è in pericolo! La lingua di Dante, Petrarca, Boccaccio viene profanata e ferita a morte ogni giorno dalla modernità o, meglio detto, dalla banalità. E chi è questa banalità? (perché a noi ci piace fare sempre nomi e cognomi), è presto detto: tutti coloro, e sono tanti, che come aprono bocca infangano con disarmante pauperità un'idioma splendido e ricco insozzandolo di volgarità e scemenze degne  di un analfabeta.

Giovani pischelli dallo scooter truccato che comunicano attraverso monosillabi e sigle strani per rientrare dentro il piccolo schermo di un telefono cellulare; giornalisti ignoranti che si aggrappano alle parole/dogma dei media per nascondere i propri vuoti letterari, politici stupidi e superficiali che piuttosto che salvare il salvabile scivolano costantemente verso il populismo e la sua agghiacciante terminologia da Borghezio-Bossi-Berlusconi...

...insomma tutti quelli che contribuiscono alla sparizione di quel enorme patrimonio di vocaboli, aggettivi, verbi ed espressioni che stanno lentamente sparendo dai fonemi patri a favore di suoni e glotti dalla facile diffusione. Ed è proprio la facile diffusione, che corre sulle ali istantanee dei media moderni, che propaga il morbo della mediocrità esattamente come la mancanza d'igiene accompagna veloce il diffondersi di una pestilenza. Non è esagerato parlare di pestilenza, è una pestilenza d'intelletti, di ricchezza verbale e mentale...perché da sempre le parole, il linguaggio e la comunicazione in generale sono veicolo principe della libertà umana. Più si restringono gli strumenti a disposizione della comunicazione e minore sarà lo spazio di libertà per gli uomini. E' inquietante ma semplice: il meccanismo mediatico moderno, imperniato intorno alla comunicazione fonico-visiva dello schermo che intrappola e cattura l'attenzione si innesta nell'immaginario collettivo come una zecca succhiandone la linfa vitale della ricchezza e della varietà in favore della scarsità verbale, della banalità e relativa facilità di apprendimento ma, soprattutto, della totale mancanza di interattività nel processo a sfavore, quindi, di una possibile rielaborazione critica che viene osteggiata/ostacolata con un tam tam continuo di nuove immagini, nuove situazioni, nuovi scoop. Appare chiaro come questo meccanismo perverso faccia capo a finalità ben precise di controllo sociale che approfondirò più avanti.

Ecco, allora, l'idea del Desueto, che a mo' di un vecchio e un po' aristocratico poeta crepuscolare stende, ovviamente con il vostro insostituibile aiuto, un piccolo vocabolarietto di tutti quei termini (aggettivi, sostantivi, verbi, espressioni) che stanno cadendo in disuso ma che meriterebbero di salvarsi.

Per cominciare ecco una prima lista qui sotto. Per contribuire potete mandarmi il termine che secondo voi è da salvare alla posta del sito.

Come funziona? Le parole sono in semplice ordine alfabetico. Accanto troverete un "voto": * ancora usato ma in pericolo ** poco usato, in via d'estinzione ***raro, praticamente riservato a pochi eletti della lingua **** molto raro, quasi estinto ***** arcaico, da salvaguardare! Buona parte delle esplicazioni del significato del termine in oggetto sono tratte dal mitico e sempre impagabile Vocabolario illustrato della Lingua Italiana (quello verde in due tomi enormi e pesantissimi per intendersi!) di Giacomo Devoto e Gian Carlo Oli, Milano MCMLXVII (che poi sarebbe 1967); mentre gli esempi finali in corso sono opera mia!

A pieno titolo * E' un'espressione di fatto ancora usata ma che lentamente perde purtroppo di attrattività, meriterebbe maggiori attenzioni: questa osservazione si inserisce a pieno titolo nel discorso che stavamo sviluppare.

Acchito * Dal francese acquit e questo da acquitter 'liberare'. Descrive la messa in gioco della palla del biliardo, in senso lato indica al primo colpo, di primo impatto. E' ancora utilizzato ma lentamente si desuetizza. Es: Di primo acchito quella ragazza non gli era sembrata un granché, oggi non riusciva a vivere senza il suo corpo.

Acume ** Dal latino acumen ovvero dotato di punta, acuminato appunto. Significa acutezza, perspicacia. La trovo parola interessante, sia per l'origine etimologica sia per la fonicità asciutta, precisa, profonda, quasi quanto il colpo inferto da una lancia: il suo acume lo colpì nell'orgoglio come una lancia scagliata con impietosa precisione.

Alambicco**** Dall'arabo al-anbiq 'vaso'. E' parola praticamente scomparsa dal linguaggio corrente. L'alambicco è in sostanza un'ampolla, un vaso composto di tre parti che serve per la distillazione. Affascinante l'aria misterica e magica che circonda il nostro, soprattutto in riferimento a riti e stregonerie varie. Può ancora essere utile come metafora per contenitore: in poco tempo il giornale diventò per lui un perfetto alambicco col quale distillare in pochi articoli densi di odio tutto il suo disprezzo per quella classe politica.

Altercare***** Dal latino altercari tipico del linguaggio giuridico. Litigare con parole risentite, di solito con un solo interlocutore. Molto raro. Leggermente più frequente nella versione sostantivata alterco come discussione rumorosa e scomposta di solito tra due persone. Es: quel piccolo fraintendimento portò a un pesante alterco tra i due uomini.

Anacoluto ***** Dal greco (via latino) anakoluthon ovvero privo del compagno di strada. Praticamente inesistente, tanto da meritarsi il 5, ma meriterebbe ben altro trattamento dato che descrive una costruzione purtroppo frequente, ovvero quando il primo elemento appare campato per aria e messo in rilievo rispetto ai successivi. Es: io, purtroppo, mi sembra che non ci sia nulla da fare. Può essere usato sia per indicare errori madornali come questo, sia, in generale, per indicare un linguaggio traballante: Sono stanco dei tuoi anacoluti.

Anatema*** Dal greco cristiano anathema ovvero maledizione. Parola tecnica, molto rara eppure utile come sinonimo di grave accusa, di forte censura per qualcosa di inaccettabile. Es: la menzogna e l'infamia dei suoi compaesani lo colpì come un opprimente anatema.

Antelucano *** Ormai parecchio desueto, lo aggiungo su esplicita richiesta del mio carissimo amico Alessandro Mori detto Morini el Pupone! Deriva (antelucano, non Morini!) dal latino antelucanus nel senso di 'anteriore alla luce'. Si configura come aggettivo letterario per descrivere ciò che precede il giorno. Es: Nei languori melanconici della sua vecchiaia amava rimembrare spesso i bagordi e le avventure erotiche antelucane.

Arabesco ** Da arabo, sta a indicare un ornamento minuzioso a motivi geometrici o floreali stilizzati e ripetuti introdotto in Europa durante la dominazione araba. In senso figurato può indicare una scrittura sofisticata e illeggibile o un percorso complicato e inutilmente arzigogolato. Es: in Italia la linea più breve che unisce due punti è l'arabesco.

Archibugio **** Dal francese del XV sec. hacquebuche e questo dall'olandese hake-bus 'scatola a uncino'. Molto, ma molto desueto! Indica una delle primissime armi da fuoco portatili, strumento grosso e poco maneggevole. In senso lato può indicare un apparecchio vecchio, ingombrante e inutilmente pesante. Es: leva codesto archibugio!

Arcigno ** Incrocio di arco (delle ciglia) e di acre col suffisso derivato di benigno/maligno. Indica, pertanto, chi inarca in maniera acre e ostile l'arco delle ciglia, ovvero è accigliato e scostante oltremodo. Es: si avvicinò sinuoso e provocante alla ragazza ma lei lo guardo e gli restituì uno sguardo arcigno che non lasciava speranza a sviluppi futuri.

Ardire ** Dal francese hardir e questo dal franco hardjan 'render duro'. Indica un'azione fatta con coraggio e senza esitazione, con abnegazione. Es: hai avuto l'ardire di fare una cosa del genere?! Vocabolo non più molto usato, più comune l'aggettivo ardito, es: un comportamento ardito, quasi sfrontato.

Ardore** Dal latino ardor -oris calore intenso, incandescente, di qualcosa che arde. In senso lato alacrità, zelo, passione bruciante, desiderio implacabile. Es: negli anni, l'ardore della sua passione per lei lo aveva consumato lentamente.

Arduo ** Dal latino arduus nel senso di difficile, faticoso a percorrersi, a raggiungersi; alto, elevato. Es: si era posto obiettivi molto ardui da conseguire.

Astioso *** Moderatamente desueto. Deriva, è lapalissiano, da astio che pare derivi addirittura dal gotico haifsts ovvero 'contesa'. Ma pensa te! Es: sembrava riserbare rancore per tutti, tanto era astioso il suo atteggiamento.

Audace** Dal latino audax -cis che si spinge fisicamente o intellettualmente avanti senza una preventiva considerazione di rischi né di giustificazioni (secondo il Devoto-Oli). In generale di cosa arrischiata, pericolosa, di persona che si permette troppo. Es: con una mossa audace fece scivolare la sua mano sulla coscia della giovane amica.

Ausilio*** Dal latino auxilium 'aiuto'. Oggi sempre più raro, più frequente nella forma dell'aggettivo: ausiliare. Es: Buongiorno gentile utente, posso esserLe di qualsivoglia ausilio?

Avventato** Dal latino a(d)- e vento, frequentativo di advenire. Fatto, pronunciato senza riflessione né ponderazione, con leggerezza, a caso. Es: perché sei sempre così avventato nel fare le cose?

Azzardato* Ancora usato. Dal francese hasard e questo dall'arabo az-zahr 'dado'. Rischio cui si va incontro senza scorgere alcuna razionale possibilità a favore. Temerario, avventato. Es: non mi stupisce sia finita così, la sua decisione era azzardato sin dal principio.

Baccanale**** Molto raro. Dal latino Bacchanal-alis 'festa di Bacco'. Trae origine dal rito orgiastico con cui si celebrava il culto di Bacco. In senso figurato situazione di gran confusione e promiscuità. Es: quello che si trovò davanti ai suoi occhi stupefatti era un vero e proprio baccanale sfrenato e apparentemente inarrestabile. Più frequente l'aggettivo baccano nel senso di strepito intollerabile fatto da persone che altercano, giocano, protestano. Interessante anche la forma baccanella, arcaico, nel senso di riunione da bettola o da taverna; capannello di gente che beve e grida.

Bagordo**** Purtroppo sempre più raro. Dal provenzale arcaico beort 'specie di giostra'. Derivato da bagordare (quasi completamente estinto) nel senso di gozzovigliare, darsi ai bagordi. Più frequente la versione al plurale. Es: Lei era esasperata dai suoi continui bagordi che non intendeva né tantomeno approvava.

Baldoria* Dal francese antico baudoire incrociato con l'italiano baldo. Ancora abbastanza utilizzato, non infrequente. Indica allegria scomposta e rumorosa, riunione chiassosa e spensierata di amici. Il sempre impagabile Devoto-Oli aggiunge una versione gustosa: toscano: serie di luci o di fuochi accesi come espressione di giubilo in una festa pop. (!) Fate Voi! Erano proprio altri tempi!!!

Bifolco **** Parola ormai in via d'estinzione eppure, con la inarrestabile e deprimente volgarizzazione della società e delle anime, sarebbe un termine quanto mai utile ed efficacemente descrittivo. Deriva dal latino classico bubulcus, volgarizzato poi in bufulcus e indica il guardiano di buoi. In senso lato, spregevole, indica persona ignorante, volgare, uno zoticone, uno screanzato. Ancora molto frequenti, purtroppo, in quel d'Arezzo e di Prato. Es: per favore andiamocene da qui, questi bifolchi ottusi mi danno il voltastomaco. 

Bisticcio** Dissimulazione del latino medievale bischicium (XIV secolo). Indica litigio, scambio di parole concitato e stizzoso (come manifestazione di incompatibilità reciproca). Es: il loro iniziale disaccordo si era trasformato in un bisticcio che durava da quasi un'ora. Pregevole anche l'utilizzo come indicativo di gioco di parole o gioco di ingegno. Certo capo, in capo (scusi il bisticcio di parole!) a pochi minuti sarò da Lei.

Campanilismo *** Attaccamento esagerato e gretto alla propria città o al proprio paese, più specificamente al proprio campanile come simbolo del ristretto orizzonte di vita di una persona dalle limitate vedute. Es: il suo campanilismo da quattro soldi gli aveva precluso tante strade nella vita ma lui sembrava non essersene mai accorto veramente.

Canizza **** Ormai molto raro, descrive l'abbaiare insistente dei cani all'inseguimento della selvaggina. Incrocio del latino volgare canicia e canities. Es: si rifugiava in quel bosco ormai da tre giorni quando, improvvisamente, una canizza lo mise in allarme facendogli temere il peggio.

Cloaca *** Dal latino cloaca. Descrive un condotto che raccoglie e scarica i liquami di rifiuto e le acque piovane. Celebre la cloaca maxima a Roma dove confluivano tutti gli scarica della città eterna. Es: il programma televisivo condotto da quel Bruno Vespa gli sembrava sepre di più un'immensa cloaca aperta nell'etere dove confluivano senza vergogna tutta la sporcizia di quel paese così provato dalla propria stessa malvagità.

Concitato ** Di cosa formulata, attuata, eseguita con un ritmo incalzante e nervoso. In generale di qualcosa che dimostra ansia, nervosismo, turbamento. Dal latino concitare 'eccitare', da cum e citare, intensificativo di cire 'muovere'. Es: la sua presenza lo aveva eccitato al punto da rendere le sue parole così concitate che lei stessa non riusciva a capirle, pur intendendo benissimo dove mirassero!

Concistoro **** Molto raro, desueto a pieno titolo. Deriva dal latino consistorium 'sala d'aspetto', poi 'consiglio dell'imperatore', dall'origine consistere 'fermarsi'. Tecnicamente descrive una riunione di ecclesiastici costituiti in tribunale o assemblea, ad esempio assemblea solenne di cardinali convocati in Roma dal Papa, come suo consiglio. In generale adunanza, assemblea, consesso, collegio. Interessante il senso scherzoso e dispregiativo di adunanza di gente da poco. Es: Quel chiasso insopportabile, quello schiamazzo da pollaio impazzito arrivava da un non lontano concistoro di simpatizzanti di Forza Italia.

Cornucopia *** Anche questa è una delle tante splendide parole, questa addirittura con un sentore di magico, che la nostra lingua, un tempo ricca, sta lentamente perdendo a favore di slogan e spot televisivi e politici degni di un popolo di cerebrolesi. Deriva da latino tardo cornucopia, composto di cornu copiae ovvero corno dell'abbondanza. In origine uno dei corni della capra Amaltea, nutrice di Giove, riempito di frutti e coronato d'erbe e fiori. E' simbolo dell'abbondanza, attributo iconografico delle divinità cui si attribuiva un significato di prosperità o di augurio. Es: la sua fantasia era come una cornucopia mitologica che non s'arrestava mai di produrre idee nuove e originale.

Costipato ** Affetto da stipsi o raffreddore. Dal verbo costipare, nel senso di ammassare, comprimere. Anche rendere compatto di un terreno sottoposto a frantumazione allo scopo di migliorarne la stabilità. Dal latino constipare composto di cum e stipare 'serrare insieme, stivare'. Es: i tagli del governo dei post-fascisti ai servizi pubblici costringevano le persone a viaggiare sugli autobus costipati come bestie destinate al macello.

Crapulone **** Ormai molto desueto, pure il Devoto-Oli gli dedica poco spazio. Deriva dal latino crapula, a sua volta dal greco kraipale, e significa gozzovigliare. Crapulone quindi come mangiatore e bevitore smodato e vizioso. Es: In quel periodo della sua vita si era lasciato andare completamente ai sensi, fino a dinventare un deprecabile quanto irresistibile crapulone.

Desueto *** Poteva forse mancare la parola desueto?! Così desueta che il Devoto-Oli la scrive addirittura così: desüèto! Dal latino desuetus, ovvero ciò che non è più in uso. Es: consigliò a tutti i suoi amici di visitare l'ottima pagina del Desueto sul sito di Fastelli! 

Desuetudine **** Secondo il Devoto-Oli sarebbe meno comune di dissuetudine. Indica la costante inosservanza di una legge tale da provocarne l'abrogazione. Es: le pratiche degne dei ladri più sfacciati perpetrate da Berlusconi e i suoi esegeti portarono il reato di falso in bilancio fino alla desuetudine nella generale disapprovazione delle poche persone oneste superstiti di quel paese.

Edulcorare *** Dal latino medievale edulcorare. Addolcire ma con effetto non gradevole. In senso lato cercare di rendere accettabile o credibile mediante una propaganda banalmente ottimista una realtà ben diversa. Es: Non tentare di edulcorare la situazione! Mi è più che sufficiente la propaganda ideologica di questo governo di ladri!

Famelico ** Dal latino famelicus. In preda alla fame, affamato, specialmente di animali. Es: nella loro rincorsa al potere politico ed economico gli assessori fiorentini dei Ds apparivano sempre più famelici, proprio come un branco di lupi che non guarda in faccio a nessuno pur di soddisfare la propria insaziabile voracità.

Florilegio **** Dal latino rinascimentale florilegium, calco sul greco anthologia. Indica una scelta antologica di passi ed opere esemplari. Es: Quello che si trovò tra le mani era un florilegio degli scritti più interessanti dello scrittore.

Fulvo*** Dal latino fulvus. Indica un colore biondo tendente al rosso. Es: le pulzelle che più lo eccitavano erano quelle di pelo fulvo.

Gagliardo ** Dal provenzal galhart. Parola che si può ancora incontrare ma sempre più raramente. Di cosa o persona robusta, vigorosa con un certo senso di sicurezza e di baldanza. Anche ardito, prode, valoroso. Es: Fosti proprio gagliardo a battere codel fellone con cotanto ardore  e cotanta destrezza!

Gamella *** Dallo spagnolo gamella. Ormai parecchio desueto per la perdita dell'abitudine di portarsi appresso il pranzo. Indica, infatti, un recipiente di latta per consumare il rancio. Es: salì su un treno regionale pieno di pendolari, tutti poveramente vestiti e poveramente forniti di misera gamella al seguito.

Gozzovigliare ** Fortunatamente ancora in parte usato, ma sta cadendo in disuso. Originario della parola gozzo indica l'abbandonarsi a intemperanze in chiassosa brigata, ovvero far baldoria con gozzo. Es: sapeva bene che quella sera avrebbero gozzovigliato a oltranza, fino allo sfinimento.

Greto *** Da gr(av)eto, incrociato con ghiara, forma settentrionale per ghiaia. Indica striscia marginale asciutta del letto di un fiume, cosparsa di ciottoli e di ghiaia. Parola poco usata anche se, purtroppo, per l'incompetenza e l'avidità di tanti politici, è una modalità sempre più frequente di manifestazione dei fiumi e dei rii. Es: l'infamia degli amministratori locali diessini e la loro insaziabile avidità ha portato al perforamento di Monte Morello e di tutto il Mugello con conseguente inarrestabile moltiplicazione di greti asciutti, falde acquifere contaminate e dispersione di acqua.

Grottesco * Ancora abbastanza frequente. Dalle grotte, nome rinascimentale dei resti delle Terme di Tito e Traiano a Roma. Deriva, infatti, il suo nome da un elemento caratteristico di un tipo di decorazione parietale, costituita da fantastici motivi vegetali misti a figure umane o animali bizzarramente deformate. In senso lato, indica stranamente deforme e innaturale, paradossale e inspiegabile. Anche di effetto tragicomico fondato su una voluta sproporzione degli elementi costitutivi di un momento drammatico. Es: Calderoli ministro? Semplicemente grottesco!

Impudico *** Dal latino impudicus. Ormai sempre più raro. Che rivela, spesso con la rinuncia ad ogni motivo di apparente ritegno, una compiaciuta irriguardosità. Es: quello che caratterizza il comportamento delle cosiddette "donne moderne" non è affatto una conquistata e tanto anelata consapevolezza di se stesse ma semplicemente un atteggiamento sfrontato, provocatorio e sfacciatamente impudico.

Incunabolo ***** Parecchio desueto. Dal latino plurale incunabula 'fasce'. Nome attribuito ai primi prodotti dell'arte della stampa modellati sull'esempio dei manoscritti. In senso lato indica le primitive manifestazioni di un fatto di cultura. Es: gli incunaboli dei nuovi cosiddetti "intellettuali" di destra, tipo Veneziano, erano così risibili e infimi da sembrare opera di uno svogliato studentello di qualche triste borgata di periferia.

Indefesso *** Dal latino indefessus. Instancabile, assiduo, implica generalmente coraggio e abnegazione, per questo oggi così raro. Es: nonostante i proclami ideologici e mediatici della massoneria nera al potere, continuò a scrivere indefesso la verità e la Storia gli diede ragione.

Inficiare *** Dal latino infitiari 'sconfessare'. Compromettere irrimediabilmente quanto alla validità o alla veridicità, usato più che altro nel linguaggio giuridico. Es: se solo gli fosse stato permesso di parlare la sua testimonianza avrebbe inficiato tutto quel processo farsa contro giovani innocenti colpevoli solo di aver voluto manifestare pacificamente il loro dissenso.

Ingordo * Dal latino tardo gurdus. Che denota insaziabile e riprovevole voracità o avidità. In senso lato anche di macchine o strumenti che lavorano male e in fretta consumando eccessivamente il materiale su cui agiscono. Es: con il tempo e con l'avanzare della vecchiaia era diventato sempre più ingordo e famelico, quasi sperasse intimamente di rendere più saldo il suo legame alla vita.

Intruglio *** Ancora visibile qua e là ma va costantemente verso l'oblio, mentre meriterebbe qualche attenzione maggiore. Es: in nel mentre che la strega stava preparando i suoi intrugli, la luna piena era appena sorta piena di energia e potere occulto. O anche: ad un certo punto, la gente si stufò realmente di mangiare i loro intrugli chimici assassini che giovavano solo ai loro portafogli e decise di tornare a mangiare solo ciò che può vedere crescere dalla Terra stessa.

Lapalissiano*** Dal nome di J. de Chabannes de Palice. Di fatto talmente ovvio ed evidente che la enunciazione o la constatazione ne risulta ridicola. Es: le sue erano verità così lapalissiano che sarebbe bastato un leggero alito di vento per portarle via.

Lestofante ** Da lesto e fante ovvero garzone (troppo) lesto. Indica un imbroglione con una sfumatura accentuata di volgare o di losco. Oggi capita ancora di sentirlo per descrivere e spaventare la gente con la microcriminalità, in realtà, coi tempi che corrono sarebbe di maggior uopo utilizzarla per descrivere la classe politica. Es: Cosa ne penso del nuovo sottopasso stradale davanti alla Fortezza da Basso di Firenze? Un'opera tanto inutile e costosa per la cittadinanza fiorentina quanto utile e lucrosa per i lestofanti diessini al potere locale!

Luculliano **** Dal nome di L. Licinio Lucullo 106 ca.-57 ca. a.C., ricco uomo politico romano. Improntato ad una fastosa raffinatezza, specie dal punto di vista gastronomico. Es: la continua compressione dei salari reali dei ceti medi aveva permesso a tutta una classe di ignobili parassiti senza dignità di vivere nel lusso e nello sfarzo con consumi luculliani. Suo più ardente desiderio era di far pagare loro col sangue tutto ciò che avevano sottratto.

Macchinoso* Da macchina, ovvero di qualcosa che sia inutilmente complicato e farraginoso. In realtà non è propriamente una parola in pericolo visto che capita ancora di incontrarla, ma è sempre più raro e, a mio parere, meriterebbe maggiore attenzione.

Manicaretti*Da manicare ovvero mangiare. Di pietanza elaborata con estrema accuratezza e gusto squisito. Insomma, qualcosa di veramente buono!

Mellifluo *** Dal latino mellifluus. Improntato a una blandizia affettata o addirittura simulata e insincera. Arcaico: che scorre con dolcezza e soavità, con speciale riferimento ai pregi dell'eloquenza. Es: Riuscì a blandirla e a conquistare i suoi favori sessuali con una lode melliflua e irresistibile per la sconfinata vanità femminile.

Mendace *** Dal latino mendax -acis. Ormai poco usato ed è un peccato visto che nella società della menzogna e della mistificazione perenne una parola come mendace risulterebbe di valido ausilio. Secondo il Devoto-Oli è mendace colui o ciò che è improntato a menzogna e ad inganno, ovvero di persona che mentisce abitualmente e deliberatamente. Es: ma perché tu pensi che sapremo qualcosa su come sono andate veramente le cose nella sparatoria dove gli americani hanno trucidato Calipari dai mendaci leccaculo del governo italiano?!

Monigerato ** Ancora in uso, d'altra parte in un paese come questo con la fissa del sesso una parola come questa non poteva certo mancare. Quello che, invece, mi stupisce è che manchi dal Devoto-Oli, cosa alquanto strana...

Munifico*** Parola che rischia molto, anche se è ancora possibile incontrarla in testi più elaborati. Descrive una persona che, secondo il Devoto-Oli, dà prova di ampia e splendida generosità. Anche solo per quel "splendida" merita di essere usato di più, nevvero?!

Ossesso** Dal latino obsessus ovvero 'assediato', quindi posseduto dal demonio, indemoniato. E' una parola che, purtroppo, nella nostra società schizofrenica descrive situazioni, atteggiamenti e persone anche troppo frequenti. Es: urlare come un ossesso.

Plaudo *** Dal latino plaudire. Indica approvazione entusiastica. Più frequente nella forma verbale plaudire o applaudire. Una curiosità: secondo alcuni scienziati l'abitudine di manifestare la propria approvazione battendo le mani una contro l'altra sarebbe da ricondurre alla stessa manifestazione del battere una mano sulla spalla di qualcuno per trasmettergli il proprio sentimento di empatia. Es: le sue invettive demagogiche e populiste scatenarono una selva di plaudi tra gli astanti mentecatti e razzisti.

Plenilunio ** Dal latino plenilunium. Descrive la fase della Luna durante la quale l'emisfero lunare illuminato dal Sole è interamente visibile dalla Terra. Bella parola troppo frequentemente sostituita dall'espressione luna piena che non rende onore alla bellezza misteriosa e surreale di una notte illuminata dal plenilunio. Es: anche se per molti è solo una leggenda, visto che male non fa ti consiglio di piantare i tuoi semi di cannabis sativa nella notte di plenilunio come beneaugurio. 

Pletora **** Dal greco plethora. Ha un senso tecnico ben preciso, caratteristico della medicina ma anche in botanica. In senso lato denota sovrabbondanza, specie in contrasto con le disponibilità dell'ambiente o del lavoro. Si configura, allora, come vocabolo ideale per descrivere l'ignobile ricchezza di tanti maiali arricchitisi sulle nostre spalle. Es: la crescente sperequazione dei redditi e della ricchezza aveva creato un'ignobile pletora di parassiti che sguazzavano nella ricchezza trafugata come porci nel fango.

Occulto ** Parola che è ancora caratterizzata da una certa gagliardia un pò nascosta, ma tende comunque verso un lento oscuramento, eppure, in una società comandata da forze nascoste che non sono chiare alle persone che ne subiscono gli effetti più negativi sarebbe un termine degno per dipingere efficacemente queste manovre oscure, occulte appunto! Es: ad un certo punto della sua vita capì che la tragica situazione attuale era l'effetto inequivocabile della spinta verso una ben precisa direzione da parte di forze occulte e potenti; se l'uomo voleva davvero liberarsene, avrebbe dovuto dare un cambio radicale a tutto il suo modo di vivere e tornare di parecchio indietro nella sua originalità e genuinità. E per questo, forse, ci sarebbe voluto un Salvatore che indicasse la Via della salvezza, ma forse era solo un altro modo per posporre l'azione risolutiva per nascondersi dietro una comoda inerzia colpevole.

Rocambolesco ** Dal francese rocambole. Propriamente significa degno di Rocambole, popolare personaggio di romanzi d'appendice di P.-A. Ponson du Terrail. Usato comunemente, anche se sempre meno, per sottolineare, con intonazione più o meno ammirativa, un'audacia incredibilmente spericolata e avventurosa. Es: Le fughe di Henri Charriére, detto Papillon, dalle crudeli carceri francesi erano così rocambolesche da rendere la sua autobiografia uno squisito romanzo d'avventura.

Scaltro *** Parola che apprezzo molto e che, purtroppo, è sempre più desueta. Deriva dall'antico colterire verbo derivato da cauterio equivalente prima a 'bruciare a fondo' poi a 'rendere esperto a fondo'. Il verbo scaltrire, ancora più raro di scaltro indica insegnare una più sagace accortezza nell'intendere e nell'agire o una maggiore abilità nell'arte e nella professione. Es: con gli anni il ragazzo si era fatto sempre più scaltro, presto avrebbe scalato la gerarchia sociale di quello strano posto e sarebbe stato lui a dettare le regole.

Scemare *** Ormai poco utilizzato. Dal latino volgare (e)xsemare, verbo derivato dal latino tardo semus 'mezzo'. Diminuire di intensità, di capienza, di efficienza, come effetto di un'asportazione, di un processo di recessione o decadenza o menomazione progressiva. Ben più noto l'aggettivo scemo nel senso generale di colui privato di qualcosa, in particolare dell'intelligenza. Es: il senso morale di questo paese sta scemando costantemente e inesorabilmente. Se la tendenza non si invertirà ci troveremo infognati in una decadenza senza uscita che segnerà il lento declino della civiltà occidentale come la conosciamo oggi.

Schietto * Parola ancora usata ma non più così frequente come un tempo. Dal gotico slaìths, semplice, liscio. Indica una perfetta integrità di caratteri e di qualità per assenza di mescolanze, modificazioni od artefazioni, cui si riconduce, in senso figurato, cui si riconduce, in senso figurato, il pregio di un atteggiamento immune da infingimenti. Es: Davvero non riusciva ad arrabbiarsi con lei, in fondo era una femmina e in quanto tale completamente capace di essere schietta e sincera.

Scialbo ** Dal latino tardo (e)xalbare. Dal colore smorzato simile a un bianco pallido, cui corrisponde in senso figurato un carattere inespressivo o privo di rilievo. Parola poco usata ma che perfettamente definisce i moderni costumi. Es: Tutto ciò che poteva vedere in televisione gli appariva così scialbo da creargli un fastidioso e nauseante senso di vuoto interiore.

Screanzato

Segaligno

Serafico

Sinuoso

Sornione

Spigliato

Stantio

Stizzoso

Stopposo

Sturare

Succulento

Temerario

Tracotante

Trastullo

Truffaldino

Uccellare

 

Attenzione: tutto il materiale simil-divertente di questo sito è di proprietà della Fastelli&Tonti 2005, società a responsabilità limitatisssima ed è copy-left, e icché vo' di' direte Voi caproni ignorantoni. Vuol dire che ne potete usufruire liberamente godendone a piene (2) mani purché citiate sempre la fonte (cioè Me) e che non ne facciate uso commerciale, cioè che non ci facciate vaìni perché se no vengo lì e Vi riempo di nocchini il capino, chiaro o brodi?!