RECENSIONI
In ordine alfabetico
BREVE GUIDA AI DOCUMENTARI SU SEX PISTOLS
Di Mr. Bigelow

Ci sono in giro tre versioni di "Syd e Nancy", narrazioni più o meno fedeli della nascita della mitica band di Syd e della sua storia con Nancy.
Dico "più o meno perche vi ricordiate che la versione più eccellente e fedele è senza dubbio quella statunitense, dove Nancy è una magnifica Courtney Love, ma compete a buon diritto con quella canadese, dove la stessa Courtney recita un breve cameo, Syd è un ottimo Gary Oldman e vi è una strepitosa conclusione sulle note di My Way di Sinatra, ovviamente rielaborata dai SP.
Vi raccomando invece di tenervi alla larga dalla merda francese, un'accozzaglia di attorucoli che mettono in scena una brutta copia del "Rocky Horror Picture Show" smenazzandosela un casino e sconvolgendo la vera storia.
Buona visione! Mr. Bigelow

AMNESIA
Di Matador

Voglio parlarvi di Amnesia, recente opera di Gabriele Salvatores. Potremmo dire è un film sul rapporto genitori-figli, ma sarebbe molto riduttivo. Salvatores, infatti, ambienta la sua storia su Ibiza, l'isola dell'eccesso, dandone uno spaccato credibile e inquietante. L'intreccio è costituito da una vicenda principale e trainante, Sergio Rubini e la valigetta di droga, e altre due di sfondo: il capo della polizia e il figlio, Diego Abbattantuono (regista di film Hard) e sua figlia (Martina Stella). Mescolando il tutto e shakerando bene si ottiene un film estivo, vivace e trasgressivo, insomma alla Salvatores. Un saluto a tutti da Matador

BOYS DON'T CRY
di Diana

A tutti noi drop-out consiglio la vera storia di una, anzi uno di noi: Brandon teena, alias Teena Brando, l'ermafrodito ucciso nel 1992, a 21 anni, da due intolleranti americani, meravigliosamente interpretata da Hilary Swank, premio oscar proprio per il film i questione: Boys Don't Cry. Senza dubbio la pellicola è più dura di una craniata sul marmo e scuote come una carica da 300.000 volts, ma vale la pena, e chi vi dice che alla fine anche a voi non verrà qualche sano e legittimo dubbio sulle vostre scelte sessuali?
Siete pronti a due ore che vi faranno riflettere per la vita? Fatemi sapere! Diana

CRUEL INTENTIONS
Di Amarantha

Il film,un po' banale di per se, non manca tuttavia di una morale molto accentuata nella parte finale, che fa riflettere sulle generazioni del giorno d'oggi.
Il tema principale è il sesso,trattato in modo ossessivo e da questo nascono rivalità,sfide e inganni. Non mancano comunque i sentimenti,le parti commuoventi e il finale a sorpresa,un mix esplosivo che rende il film vario,originale nel suo genere e coinvolgente.E' ricco di collegamenti, storie che si intrecciano fra di loro e svariate sorprese di ogni genere che lasciano a bocca aperta gli spettatori.
Trovo che anche la colonna sonora meriti di essere citata nelle sue parti più interessanti,fra cui "EVERY YOU,EVERY ME" dei PLACEBO e "BETTERSWEET SIMPHONY" dei VERVE.
Agli amanti dei film poco impegnativi e,sotto certi aspetti anche comici,piacerà sicuramente.

DON’T SAY A WORD
Di Lindale

“Don’t say a word”, recente lavoro di Gary Fleder, è un thriller metropolitano ambientato in una cupa e invernale New York. Il genere viene rispettato seguendo fedelmente tutti i possibili luoghi comuni: una figlia in ostaggio, un rigido "countdown", un uomo qualunque che si trova di colpo catapultato in un incubo, la chiave del mistero contenuta nell'inaccessibile mente di una ragazza disturbata.
Funziona come puro intrattenimento, grazie al ritmo serrato dell'azione e ad una sceneggiatura che dosa con equilibrio indizi e colpi di scena, ma come spesso succede, la risoluzione del mistero concede piu' di una licenza alla credibilita'.
La tensione e' garantita per tutta la durata del film, anche se la certezza che il nostro eroe ce la fara' accompagna sempre i pensieri dello spettatore. Resta il dubbio unicamente del come, e su questo interrogativo e' costruito tutto il film.
Alcuni momenti, come la visualizzazione del trauma subito dalla ragazza in metropolitana, colpiscono per intensita' e abilita' della messa in scena.
Due paroline sugli interpreti… Michael Douglas pare perfettamente a suo agio (anche se mentre balla cucinando toast fa un po' ridere!) e la giovane Brittany Murphy, nonostante l'antipatica tendenza tutta hollywoodiana di standardizzare la malattia mentale con tic e mossettine, rende bene la fragilita' del suo personaggio. Odiosa la bambina prodigio, viso da infante ed espressioni da quarantenne disillusa, e bellissima, come al solito, Famke Janssen.
Da vedere, ma non “da non perdere”…

FIGHT CLUB
Di Ohiz86

Direi che se qualcuno è entrato in questo sito automaticamente DEVE VEDERE QUESTO FILM!
DICIAMO CHE E' LA RAPPRESENTAZIONE DELLA REALTA'!
Il protagonista ottimamente interpretato è schiavo del suo guardaroba A CUI MANCA POCO(????) per essere completo. Continua a sentire un vuoto dentro sè, come una malattia!
POI GRAZIE A DIO, FA QUELLO CHE DOVREMMO FARE TUTTI.....SI LIBERA!!!!!!!!!!!!!!!!
La storia si snodo in maniera mai banale, anzi per riuscire a raccogliere TUTTI I MESSAGGI MANDATI DAL FILM E COMRENDERLO A FONDO NON BASTA FORSE VEDERLO UNA VOLTA, cmq sia tutti dovrebbero vedere questo film SE NON ALTRO XKE' FA PENSARE che è una cosa importantissima!

GATTACA
De “I magnifici 7”

Resoconto di un venerdì sera-blockbuster, sette amici alle prese con Gattaca…
Volevamo vedere un film di fantascienza, ma non si può dire che questo lo sia. E' più un giallo ambientato in un futuro che somiglia molto agli anni Sessanta quando la corsa allo spazio entusiasmava gli animi dei bambini che con il naso all'insù scrutavano la Luna. Qui si tratta del sogno di un ragazzo che dalla nascita è classificato come non-valido, cioè geneticamente inferiore, incapace e impossibilitato a svolgere un lavoro diverso da quello di addetto alle pulizie. Una sorta di razzismo genetico che Vincent è deciso a superare a tutti i costi con l'aiuto di Jerome, un 'valido', per dimostrare di non essere inferiore. Ma un omicidio mette in pericolo gli sforzi di tanti anni… La classica storia di discriminazione, 'aggiornata' ad un ipotetico futuro, nel quale si andrà nello spazio in giacca e cravatta, come oggi si prende l'aereo. Il filone poliziesco si perde in quello 'etico', ma in fondo è solo un pretesto per tenere l'attenzione dello spettatore. Non si tratta di un film di azione o di pura fantascienza. E' soprattutto un accenno a cosa può succedere, se la scienza supera le barriere dell'etica e diviene legge, tutto trattato con leggerezza (che non guasta). Comunque consigliabile!

I SOLITI IGNOTI
Di Lindale

Ok, ora farò la figura dell’antiquato… ma vi consiglio caldamente di fare un bel salto nel passato e tornare al 1958, per trovarvi faccia a faccia con l’intramontabile “I soliti ignoti”.
Cinque amici (Mario, Tiberio, Peppe, Ferribotte e Capannelle) nella Roma degli anni Cinquanta vivono di espedienti per evitare il lavoro, aborrito come una cosa di cui vergognarsi. Quando Cosimo, il loro capo, finisce in prigione per un tentato furto d'auto, Peppe, il più intrapprendente di questi (interpretato da Gassman) lo segue nel tentativo di sostituirsi a lui, me viene scoperto. In cella si sacmbiano alcune confidenze, tra le quali la possibilità di un "colpo" fantastico che li potrebbe sistemare tutti per il resto della vita. Dopo un litigio con Cosimo, Peppe esce e si mette a capo della banda che tenterà (alle spalle dell'ormai ex-capo) il furto dell'anno. Ad aiutarli per espugnare la cassaforte del Monte di Pietà (l'obiettivo, appunto) vi è un esperto in grimaldelli, interpretato da un fantastico Totò!
Una commedia divertentissima, incalzante e valorizzata da un grande cast: oltre ai già citati Totò e Gassman vediamo anche Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Mimmo Carotenuto, Renato salvatori, Rossana Rory e Carla Cravina. Diretto dal grande Mario Monicelli, non si può perdere.

L’ORA DI RELIGIONE
Di Luca

Non perdete questo molto poco pubblicizzato lavoro di Marco Bellocchio.
Il pittore Ernesto Picciafuoco, ateo convinto, si trova a dover affrontare l'istanza di canonizzazione della madre, perseguita con avidita' dai familiari, speranzosi di poter sfruttare economicamente la presenza di una santa in famiglia. Il contatto con la burocrazia ecclesiastica offrira' al protagonista l'occasione di confrontarsi con un passato che ha voluto dimenticare. Il personaggio di Ernesto, interpretato da un bravissimo Sergio Castellitto, sembra avere gia' risolto da tempo i suoi conflitti nei confronti della madre, dei familiari e del rapporto con la propria fede, attraverso una scelta di non appartenenza a quel mondo. Tutto cio' che gli ruota intorno, quindi, appare piu' viziato dal punto di vista del regista, che conseguenza degli eventi narrati. Alcuni personaggi che il protagonista incontra nella Via Crucis del film, riescono a comunicare la vacuita' di un mondo dove la forma ha preso il sopravvento, la ricerca di una propria identita' che superi i confini delle etichette, le insidie dell'intimita' famigliare, il tentativo di raggiungere una laica purezza di pensiero. Basta pensare alla bravissima Piera Degli Esposti, che impreziosice con il suo carisma il vivace personaggio di zia Maria. Ma anche le altre zie, il conte Bulla, il miracolato, il fratello blasfemo. Altri, invece, non riescono a superare il confronto tra scrittura ed immagine e restano prigionieri delle intenzioni, come la pseudo insegnante di religione (forse l'episodio meno riuscito del film), la moglie inespressiva, il bambino chicchirichi', l'irritante editore, gli altri fratelli.
Probabilmente non e' un caso la composizione dell'immagine con cui si conclude il film e che ricorre piu' volte nel corso della pellicola, in cui la famiglia e le figure ecclesiastiche sono schierate, immobili, in fondo ad una sala.
Non perdetelo.
RAGAZZE INTERROTTE
Di Vento dell’Ovest


Se vi siete mai chiesti “ma sono pazzo?!” vi consiglio un film che a me è piaciuto moltissimo: si intitola “Ragazze Interrotte”. La storia è ambientata negli anni 50 e narra la vicenda si Susan (Winona Ryder) ritenuta da molti una ragazza instabile. In realtà, Susan è una diciassettenne che, come tante, non ha ancora trovato la sua strada e che appare anormale a chi non riesce (o non vuole) capirla. Non ci sono santi che tengano: Susan viene spedita dalla sua famiglia in una clinica femminile per malati mentali, dove conosce la direttrice, una donna di colore (Hopi Goldberg) che diventerà quasi la sua seconda madre, il suo unico appiglio in un ambiente e lei completamente nuovo e contorto. Ma conosce anche tutte le altre pazienti, ognuna con una storia diversa alle spalle, tra cui anche Lisa (Angelina Jolie premio Oscar come miglior attrice non protagonista), una ragazza realmente malata di mente, irruente, ribelle e con una grande leadership. Susan e Lisa stringono così un complesso
rapporto di Amore/Odio,
che finirà con lo sfociare in una fuga disperata che si concluderà con....
Un bellissimo film che narra quanto la “pazzia” sia una cosa soggettiva.
Il film è stato consigliato da una che di pazzia ne sa un po’....:-)


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