CONNESSIONE
CUBANA
Di Ninoska Perez Castellon
“
I popoli ei governi di Iran e Cuba possono mettere gli
Satati Uniti di America in ginocchio”
Fidel
Castro
Il terrorismo
internazionale è un male che attacca senza fare
distinzioni.
E’ un vincolo che unisce quelli che usano la morte
e la distruzione come strumenti per seminare terrore
tra i popoli che intendono soggiogare. I bersagli
sono, di solito, vittime innocenti usate per lasciare
prova tangibile della loro capacità di arrecare
danno.
Il terrorismo contemporaneo è uno sforzo mirato a
smontare e, al limite, a distruggere l’ordine
democratico stabilito. Il suo potere si basa sul grado
di freddezza con cui si porta a termine il crimine.
Non stiamo parlando di gruppi isolati o di azioni
scollegate tra di loro, bensì di una rete
internazionale, solidamente strutturata nella quale si
ritrovano diverse chiavi di lettura del fenomeno.
Mascherate da ideologie o religioni, condividono
profondi nessi con il piu nefasto dei sentimenti:
l’odio.
“Sopra ogni cosa dobbiamo mantenere vivo il nostro
odio ed alimentarlo fino al parossismo”, queste sono
le parole del guerrigliero Ernesto Che Guevara poco
prima della sua morte. Il suo messaggio di addio
instava all’uso dell’odio come strumento di lotta.
“ L’odio intransigente verso il nemico che porta
l’essere umano al di là delle sue limitazioni e lo
fa diventare una fredda e selettiva macchina per
uccidere”.
Il macabro messaggio diventò credo ufficiale di ogni
cubano inviato a lottare in guerre internazionaliste e
nella filosofia di ogni movimento guerrigliero
contemporaneo. Durante gli ultimi 40 anni il
terrorismo internazionale ha avuto un nefasto padrino
nella figura di Fidel Castro.
Il presidente degli Stati Uniti d’America, George
W.Bush, come risposta agli attacchi terroristici
dell’11 Settembre 2001 ha avvertito che non
sfuggiranno i colpevoli e nemmeno chi li ospiti o li
protegga.
Basta solo dirigere lo sguardo a 90 miglia a sud
della Florida per trovare un paradiso per terroristi e
fuggitivi che vivono sotto la protezione del regime
cubano.
Alla luce dei fatti piu recenti, come l’arresto di
Ana Belèn Montes, funzionaria del Dipartimento della
difesa (il Pentagono per intenderci) degli Stati
Uniti, accusata di essere una spia di Cuba e arrestata
dieci giorni dopo gli attacchi dell’11 Settembre,
sorgono serie domande. Che ruolo gioca Fidel Castro
nella vendita di informazioni ai paesi terroristi? Gli
arresti e le condanne di cinque spie della chiamata
Rete Avispa e le ammissioni di colpevolezza da parte
dei rimanenti sette membri hanno chiarito che piu che
spiare gli esuli cubani la priorità per Cuba era
avere informazioni sulle basi militari americane e
l’introduzione di armi attraverso le isole della
Florida.
L’isola di Cuba per la sua privilegiata vicinanza
agli Stati Uniti continua ad essere un trampolino per
il contrabbando. Un giorno prima degli attacchi contro
le Torri Gemelle ed il Pentagono è stata pubblicata
la notizia dell’arresto di quattro cittadini cinesi
responsabili traffico di esseri umani, che, al costo
di 60.000 dollari a persona introducevano clandestini
in territorio americano facendoli passare per Cuba ed
altre isole dei caraibi. Un altro fatto degno di nota:
tre cittadini afgani arrestati nelle isole Cayman sono
stati accusati di essere entrati in territorio
americano in modo illegale, provenienti da Cuba.
Ancora piu preoccupante è la testimonianza di un
disertore afgano che si allenava in uno dei campi di
Osama Bin Laden nelle montagne di Kunar. Costui ha
testimoniato circa la presenza di armi chimiche e
mercenari sudanesi, libici e cubani.
Come non credere che Fidel Castro sia ancora una
pedina chiave nell’aiuto logistico al terrorismo
internazionale?
E’ molto probabile che la disinformazione fornita
dalla spia Belen Montes abbia cambiato la percezione
generale facendo credere che Castro non rappresenti
una minaccia per gli Stati Uniti. Invece il suo
arresto subito dopo i fatti dell’11 Settembre
evidenziano che la percezione è cambiata.
Il rapporto annuale del Dipartimento di Stato
americano che disegna i profili dei protagonisti del
terrorismo mondiale include Cuba nella lista degli
stati connessi con il terrorismo.
Il segretario di stato americano alla difesa Donald
Rumsfeld ha parlato alla rete televisiva CBS lo scorso
anno per evidenziare il collegamento: “sappiamo
quali stati figurano nella lista dei paesi terroristi,
l’Irak è uno di questi, come la Siria, la Corea del
Nord, Cuba e anche la Libia”. Sappiamo che questi
stati hanno fornito protezione ed assistenza a
organizzazioni terroristiche per portare a termine
azioni in altri paesi”.
Il segretario Rumsfeld ha puntualizzato che questi
paesi sono molto attivi in programmi di guerra chimica
e batteriologica.
Osama Bin Laden è considerato il principale
responsabile del crimine che è costato la vita a più
di 6000 cittadini civili l’11 Settembre. Ma fatti
come questi sono il risultato delle azioni di
estremisti che hanno trovato formazione, allenamento,
e supporto economico e professionale in una ampia rete
internazionale terrorista.
Per piu di 40 anni Cuba è stata una pedina chiave in
tale rete del terrore.
Il recente arresto dell’ “ambasciatore”
dell’esercito irlandese Niall Connolly, inviato a
collaborare con la guerriglia colombiana ha reso
pubblico il fatto che il terrorista irlandese Sien
Fein da cinque anni vive ed opera a Cuba e ha
contattato la guerriglia colombiana con l’aiuto dei
servizi segreti cubani. Il ministro degli esteri
spagnolo, senza interessarsi degli interessi degli
investitori spagnoli sull’isola, ha accusato
L’Avana di dare asilo e supporto logistico ai
terroristi baschi dell’ETA.
Ieng Sary, uno dei capi dei Khmer Rossi, responsabile
dell’assassinio di piu di due milioni di cambogiani,
ha comprato una fattoria a Cuba per scappare dalla
giustizia e “vivere in pace”.
L’FBI ha denunciato che Cuba ospita, come minimo,
77 ricercati dalla giustizia americana.
La visita di Fidel Castro a maggio del 2001 nei paesi
arabi e le sue provocatorie dichiarazioni contro il
governo americano, danno la prova del ruolo che ancora
oggi Cuba gioca come epicentro del terrorismo
internazionale.
Secondo il giornale Ettelaat, Fidel Castro è stato
ricevuto da centinaia di studenti dell’Università
Tarbiate-Modarres a Teheran, che urlavano:
“guerriglia! Guerriglia!”. La risposta del padrino
del narco-terrorismo è stata, secondo il giornale
Kayhan: “Solo rimane uno Sha nel mondo, e quello Sha
è l’imperialismo americano……..vicino alla mia
patria. E’ uno Sha sfruttatore, e così come quello
dell’Iran è stato abbattuto, anche questo Sha cadrà”.
Il collegamento cubano con il terrorismo
internazionale nacque agli inizi degli anni sessanta.
Sotto la copertura di medici e insegnanti migliaia di
cubani furono inviati in Algeria. Solo due anni più
tardi ci fu il golpe marxista in quella regione. Il
nuovo leader di Zanzibar si appropriò dell’isola
africana nel 1964 dopo aver trascorso tre anni
allenandosi a Cuba con i suoi uomini.
John Okello scatenò un massacro paragonabile a
quello di Fidel Castro quando prese il potere nel
1959. Attraverso il terrore Cuba contribuì a creare
una solida base operativa per penetrare nel continente
africano dando così inizio all’esportazione di
guerriglieri a poco prezzo, per cortesia di Fidel
Castro.
In Guinea i consiglieri cubani erano i
“genizaros” che accompagnarono Francisco Macias
Nguema fino al termine del suo regno del terrore,
responsabile della
morte di 50 mila dei 350 mila cittadini della
ex colonia spagnola.
Nell’estate del 1968 si allargò il raggio
d’azione.
L’Unione Sovietica, che grazie ai generosi sussidi
economici tolse a Cuba la sua autodeterminazione,
chiese a Fidel Castro di consegnare le redini della
sua politica al Cremlino e di mettere i suoi servizi
segreti a disposizione del K.g.b.. Proprio durante
quell’estate, i comunisti arabi riuniti a Mosca,
ricevettero l’ordine di infiltrare spie nel
movimento armato palestinese.
Il padrone sovietico impartiva gli ordini e Cuba li
eseguiva, rendendo il suo territorio terreno di
addestramento di terroristi delle piu varie tendenze e
nazionalità.
Le basi per queste operazioni sovversive si crearono
nel gennario del 1966.
Alla Conferenza Tricontinentale all’Avana, alla
quale assistettero 513 delegati rappresentanti di 83
gruppi del terzo mondo: alla base vi era la
convinzione di intraprendere la lotta armata contro
l’imperialismo; Fidel Castro apriva le porte di Cuba
al terrorismo con il suo appoggio incondizionato a
tutti i movimenti rivoluzionari del mondo.
Da quel momento il nuovo fronte era
un’organizzazione, con sede a Cuba, di solidarietà
con i paesi africani, asiatici e latinoamericani,
conosciuta col nome di OSPAAL. Il suo primo segretario
generale fu il rinomato assassino Osmany Cienfuegos.
La sua crudeltà nel rinchiudere piu di 100
prigionieri in un camion chiuso ermeticamente e la
conseguente morte per asfissia di molti di questi, gli
conferiva tutti i titoli per questo nuovo incarico.
La sinistra radicale d’Africa, Europa, Asia, Nord e
Sud America, è rimasta unita a benedire Fidel Castro
nel suo avvilente linguaggio della violenza.
Vennero scatenati disordini in Francia, Germania,
nelle Università degli Stati Uniti e in Turchia. Il
rumore delle armi scosse anche il Giappone con in
testa l’estremista Zengakuren. Scoppiò la violenza
nei territori baschi ed in Irlanda del Nord.
In ogni singolo focolaio è stata provata la presenza
cubana.
La dottrina del libro rosso di Mao Tse Tung e la
logorroica retorica di Fidel Castro contaminavano le
menti dei giovani e nel frattempo a Beirut, George
Habash inaugurava un nuovo stile di terrorismo
mandando un commando a dirottare un aereo di El al a
Roma, dove un altro protetto di Fidel Castro, lo
stravagante miliardario Giangiacomo Feltrinelli,
faceva pubblicamente appello alla guerra di
guerriglia.
A Rio de Janeiro, Carlos Maringhella pubblicò il
mini manuale della guerriglia, e L’Avana si incaricò
della sua distribuzione. Fidel Castro riceveva
migliaia di tecnici sovietici che imponevano la volontà
del Cremlino.
Fra i piu importanti vi era Victor Simenov il quale
fu messo a capo della Direzione Generale della
controintelligenza cubana (DGI).
Tutti i movimenti terroristi internazionali
dell’epoca avevano un debito con L’Avana. Tutti
ricevevano addestramento a Cuba nonché aiuti
economici e logistici nelle ambasciate cubane in tutto
il mondo.
Un colonnello del K.g.b., certo Vadim Kotchergine fu
incaricato di fare in modo che Fidel Castro non
mettesse in atto le sue volontà di distruzioni
apocalittiche.
La richiesta di Castro a Nikita Kruschev di lanciare
missili verso gli Stati Uniti durante la Crisi di
Ottobre, era un avvertimento per i sovietici a non
lasciare libertà di movimento al “pazzo caraibico”.
Nei primi anni settanta, un disertore della DGI,
Orlando Castro Hidalgo, testimoniò davanti al Senato
americano. Castro Hidalgo illustrò la complessa rete
d’appoggio che offriva Cuba tramite le sue
ambasciate ai movimenti terroristici.
Denaro, biglietti aerei, alloggio, passaporti e visti
erano solo alcune delle agevolazioni che Cuba
dispensava generosamente, mentre la sua popolazione
era vittima della povertà, ufficializzata dalla
tessera di razionamento.
Più tardi il suo superiore comandante e capo della
missione cubana in Francia, Armando Lopez Orta, un
generale della DGI che operava con il nome in codice
di “Archimede”, fu espulso dalla Francia per aver
dato appoggio logisitico a Carlos Ilich Ramirez, il
noto terrorista venezuelano detto “lo sciacallo”.
Le ambasciate cubane in tutto il mondo alimentavano
una complessa rete di terroristi e iniziarono anche ad
attuare un reclutamento su larga scala.
Un altro ufficiale della DGI, Adalberto Quintana si
rendeva importante per lo sviluppo di una complessa
rete che si espandeva per il mondo molto velocemente.
Le “Brigadas Venceremos” vennero create con lo
scopo di destabilizzare il “nemico del nord”.
Migliaia di studenti americani furono addestrati
all’arte di creare caos in grande scala, nel
fomentare rivolte e azioni violente. Esistono
documenti che che raccolgono le lezioni che venivano
impartite a Cuba nei campi di addestramento: gli
ingenui americani venivano illusi di fatti come in
mancanza d’armi un pezzo di legno con un chiodo può
essere efficace come una pistola.
Più tardi sarebbero stati i sandinisti e i
palestinesi coloro che avrebbero goduto le maggiori
attenzioni per quanto riguardava l’addestramento. I
militari che portarono il terrore in Nicaragua
nell’epoca sandinista furono tutti addestrati a
Cuba.
Poi sarebbe arrivato Yasser Arafat insieme a George
Habash all’Avana per creare le basi di quello che
sarebbe stato l’inizio di una lunga e continua
cooperazione cubana con i movimenti palestinesi e i
regimi terroristici medio orientali che ancora oggi
sono al potere. La complessa rete d’appoggio offerta
dalle ambasciate cubane alla Siria ed al Libano è
servita da ombrello per i gruppi terroristici del
medio oriente.
Negli Stati Uniti l’allora ambasciatore cubano
all’Onu, Ricardo Alarcon, appoggiava apertamente i
palestinesi. L’ambasciata cubana a Cipro si
incaricava di sommistrare armi all’OLP.
Nel 1978 come documentato dalla stampa libanese,
arrivarono i primi “consiglieri” cubani nei campi
di addestramento dell’OLP.
Nello stesso anno l’agenzia Reuters confermava che
migliaia di adepti dell’OLP riceveva addestramento a
Cuba.
Era il risultato dell’accordo firmato da Castro e
Arafat per la cooperazione militare e la fornitura di
armi ai territori palestinesi.
Fidel Castro non tardò a manifestare per
l’ennesima volta il suo antiimperialismo denunciando
gli accordi di Camp David qualificandoli di
“tradimento”.
Un anno dopo il giornale inglese The Economist
rivelava prove inconfutabili circa la cooperazione tra
Cuba ed OLP per offrire addestramento ai guerriglieri.
Questa volta lo scenario sarebbe stato il centro
america. Ancora la piaga dei conflitti armati che
minacciava l’emisfero occidentale aveva le sue
origini all’Avana.
Nello Yemen del sud si era creato un altro fronte di
cooperazione con Cuba.
Ricevevano addestramento di guerriglia da istruttori
cubani i tedeschi de Baader Meinhof fino ai
giapponesi, turchi, iraniani, armeni, curdi, italiani
e francesi.
In Algeria si sono create condizioni simili per
l’addestramento del fronte Polisario con l’aiuto
di personale cubano sotto le spoglie di medici e
maestri.
Nel 1980 quando Muammar Gheddafi accolse sotto la sua
protezione i terroristi baschi 150 istruttori cubani
vennero incaricati di addestrare i baschi che ancora
oggi seminano terrore in Spagna.
La cooperazione di Cuba con la Siria e Libano si
sarebbe rivelata importante nella destituzione dello
Sha di Persia in Iran.
Le attività giunsero al punto che, secondo il
giornale svizzero Journal de Geneve, dei missili Sam
trasportati a bordo di navi sovietiche insieme a un
contingente che sbarcò nel paese arabo con passaporti
falsi, permessi di lavoro e ottima conoscenza dei
dialetti e delle abitudini dei diversi paesi della
zona.
Cortesia di Cuba, molti di loro erano stati
perfettamente addestrati nell’arte della guerriglia
urbana, la lotta nel deserto, operazioni di
demolizione e sabotaggio a installazioni petrolifere
etc.
Queste tattiche, più tardi, sarebbero state
insegnate ai guerriglieri colombiani delle FARC (Fuerzas
armadas revolucionarias colombianas) e all’ELN
Esercito di liberazione nazionale che ancora oggi
mantengono attive basi a Cuba.
In quel periodo sorgono in tutta Cuba campi che sono
stati utilizzati per l’addestramento di diversi
gruppi latinoamericani come i Montoneros argentini, i
Tupamaros uruguaiani e Sendero Luminoso in Perù.
In meno di 3 mesi si rendeva un giovane inesperto in
un’autorità nell’uso di esplosivi, sabotaggi e
guerriglia urbana.
Ancora una volta Cuba era responsabile dello
spargimento di sangue nel continente americano. E
negli anni 80 l’esportazione del terrore prese una
piega militarista quando le truppe cubane giunsero in
Africa e nei paesi arabi.
Fonti della NATO a Bruxelles informarono che tra i
cadaveri recuperati nello Yemen del Nord c’erano dei
cubani.
Più tardi il conflitto angolano lasciò una scia di
morte e devastazione con l’aiuto di truppe cubane.
Fidel Castro, come Osama Bin Laden è un elemento
dannoso che si nutre dell’odio per imporre le sue
terribili dottrine.
Entrambi pretendono dominare le società libere
attraverso il terrore. Entrambi hanno passato le
frontiere dei loro feudi per diffondere il terrore
nell’umanità.
Nell’ultimo vertice Iberoamericano a Panama, il
presidente del Salvador, Francisco Flores ha avuto il
coraggio di affrontare il dittatore cubano e di
ricordargli la sua responsabilità nell’aver sparso
tanto sangue nel Salvador mentre tanti altri
presidenti codardi sono rimasti zitti.
Il presidente George W. Bush ha detto che questa
guerra contro il terrorismo perseguiterà e punirà i
colpevoli e i loro complici.
C’è una frase che turba in modo particolare
il dittatore cubano: “o sono con noi o sono con i
terroristi”.
L’enorme file di Fidel Castro indica che al
comandante restano pochi amici.
Miami, Florida
Settembre 2001
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