Unione per le Libertà a Cuba
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“CUBA
NO ES LIBRE : PAROLA DI DISSIDENTI”
I perchè di una battaglia
di Cecilia Cappelletti
Tutti, più o meno, sappiamo che, al di là della
naturale bellezza, l’isola di Cuba non è quel paradiso che il comandante
Fidel Castro dichiara, sebbene ancora qualcuno, fra gli ex, i post, e i
comunisti, fans del bel guerrigliero Ernesto Che Guevara, continuino a
credergli. Strumentalizzando, infatti, la bandiera della democrazia, il
comandante Fidel ha in realtà messo in atto non solo una vera e propria
repressione diretta contro tutti coloro che non sottostanno al regime con
fucilazioni, repressioni poliziesche, arresti arbitrari; ma anche una
repressione indiretta, ancor più penetrante e purtroppo efficace, per ottenere
il totale controllo della popolazione: a Cuba, infatti, si mangia, si lavora, si
studia e si riceve assistenza medica solo dallo Stato e solo se si è inseriti
in quel sistema politico ed ideologico. I risultati di quella rivoluzione che
quarant’anni fa ha portato Fidel Castro al governo di Cuba e quindi
all’instaurarsi di un’ennesima dittatura di matrice comunista potrebbero
essere sintetizzati con alcuni numeri: dal 1959 più di un milione e mezzo di
cubani ha lasciato l’isola, alcuni per vie legali altri, circa 20.000,
fuggendo con zattere improvvisate, i cosiddetti “balseros”, spesso vittime
di quel pezzo di oceano che li separava dalle coste americane. Una vera e
propria diaspora a cui devono aggiungersi i numerosi esiliati sparsi per il
mondo, rifugiati politici perché dissidenti al governo cubano. Proprio in
questi ultimi giorni, Alleanza Nazionale con Azione Giovani, ha promosso
manifestazioni per denunciare la grave situazione del popolo cubano incontrando
e facendo da vera e propria cassa di risonanza ad un gruppo di dissidenti cubani
che vivono in Italia e che hanno fondato l’ “Unione per le Libertà a
Cuba” il cui portavoce, Joel Rodriguez, parteciperà a Napoli ad un incontro
dei Dirigenti Nazionali di Azione Giovani con il Ministro Gasparri. E proprio
per suggellare il rapporto che tra i giovani di AN ed il popolo cubano sta
concretizzandosi, alcuni dirigenti hanno incontrato ieri a Roma Alina Fernandez,
figlia illegittima di Fidel Castro, scappata dieci anni fa dal “regno”
paterno, che con la forza e la tenacia propria solo di chi a Cuba ci ha vissuto
e nel regime purtroppo ci è nato, gira il mondo al grido di “Cuba non es
libre”. Parola di dissidenti.
8 Luglio 2003