Unione per le Libertà a Cuba
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lunedì 5 maggio 2003 | ||
Palazzo Borsalino veste i colori della pace | ||
Palazzo
Borsalino, domani, si trasformerà nel Palazzo della Pace. La sede
alessandrina dell'Ateneo "Avogadro" aprirà ad una serie di
incontri e "spunti di riflessione sul tema", non solo per gli
studenti, ma anche per gli alessandrini sensibili al problema. Le Associazioni coinvolte spiegano così l'idea della girnata: In un momento in cui le parole Pace e Guerra sono entrate di prepotenza nel nostro “lessico familiare” è fondamentale fermarsi un momento per osservare ascoltare e discutere. Questa iniziativa, promossa dalle associazioni studentesche universitarie e appoggiata dai docenti delle Facoltà Alessandrine, propone agli studenti e alla cittadinanza vari spunti di riflessione sul tema. Immagini parole e azioni riempiranno per tutto il giorno Palazzo Borsalino. Uno spazio sarà dedicato alle Associazioni che a vario titolo si sono adoperate per la realizzazione di questa iniziativa.. |
A cura di Alfa-Omega, http://www.alfa-omega.net
Aula 103,
“Non c’è pace senza libertà.
Cuba: storia di ordinaria violazione dei diritti umani”,
con
Joel Rodriguez (esule cubano).
SPECIALE PACE A CUBA!!!
Intervento di Alessio Giacomini alla conferenza su Cuba
CI SONO STRANEZZE CHE DIVENTATE
FREQUENTI SEMBRANO NORMALITA’
CUBA E’ UNA DI QUELLE E SI UNISCE A QUEI REGIMI CHE VENGONO DEFINITI MONARCHIE
RIVOLUZIONARIE.
QUEI REGIMI SORTI DOPO UNA RIVOLUZIONE O UNA SUA PARODIA CHE SI TRAMUTANO IN
POTERI VITALIZZI E ADDIRITTURA IN DINASTIE EREDITARIE.
CUBA DOVE FIDEL CASTRO E’ IL CAPO SUPREMO DALLA BELLEZZA DI 44 ANNI HA LE
STESSE PROSPETTIVE DI POTERE DI UNA MONARCHIA ASSOLUTA.
LA REGOLA E’ UNIVERSALE, DALLA ROMANIA DI CAUSESCU E FIGLI ALLA JUGOSLAVIA DI
MILOSEVIC E FIGLI. E PRIMA L’UNIONE SOVIETICA E SI SUOI STATI SATELLITE EMULI
DEL SOCIALISMO REALE, LE RIVOLUZIONI INSTAURANO SEMPRE DELLE MONARCHIE.
EPPURE ALL’ORIGINE ERANO PER DEFINIZIONE REPUBBLICANE.
MA QUALE REPUBBLICA GARANTISCE L’ORDINE CON LA REPRESSIONE?
A CUBA, TRE ESECUZIONI IMMEDIATE DOPO UN PROCESSO D’APPELLO DURATO SOLO 1
GIORNO; OLTRE 80 CONDANNE PER PRESUNTI COSPIRATORI CHE AVREBBERO “ATTENTATO
ALL’INDIPENDENZA E ALL’INTEGRITA’ TERRITORIALE DELLO STATO”, ARRESTI
ARBITRARI, ORDINI DI COMPARIZIONE MINACCE, SFRATTI, LICENZIAMENTI E RESTRIZIONE
DEI MOVIMENTI. A CUBA TORNA A REGNARE IL TERRORE.
SI TRATTA DELL’ONDATA REPRESSIVA PIU’ GRANDE DEGLI ULTIMI DECENNI.
SEMBRAVA CHE LE COSE STESSERO CAMBIANDO MA POI… IL COLPO DI CODA DEL REGIME.
NEGLI ULTIMI ANNI MOLTI PRGIONIERI POLITICI SONO STATI RILASCIATI E GLI
OSSERVATORI INTERNAZIONALI AVEVANO LA SPERANZA CHE IL LEADER MAXIMO STESSE
PORTANDO IL PAESE VERSO L’APERTURA DI SPAZI PER UN CONFRONTO DEMOCRATICO.
PURTROPPO MERA SPERANZA.
LE TRE ESECUZIONI DEI DIROTTATORI DEL TRAGHETTO INTERROMPONO UNA MORATORIA NELLE
CONDANNE A MORTE CHE DURAVA DA 3 ANNI ANNULLANDO I PROGRESSI DELL’ULTIMO
PERIODO, COME DENUNCIANO ASSOCIAZIONI UMANITARIE COME AMMESTY INT E HUMAN RIGHTS
WATCH.
CUBA E’ UNO DEI POCHI PAESI AL MONDO CHE CONTINUA A NEGARE COMMISSIONI
INTERNAZIONALI DELLA CROCE ROSSA NELLE PRIGIONI.
GLI ATTIVISTI OGNI GIORNO AFFRONTANO PERICOLI E OSTACOLI, DALLE INTERCETTAZIONI
TELEFONICHE FINO AL CARCERE.
LA RECRUDESCENZA DELLA REPRESSIONE DI GIORNALISTI E DISSIDENTI POLITICI TRA CUI
AUTOREVOLI MEMBRI DELLA COMMISSIONE CUBANA DEI DIRITTI DELL’UOMO E DI
RICONCILIAZIONE NAZIONALE, DELL’ASSEMBLEA PER LA PROMOZIONE DELLA SOCIETA’
CIVILE, DELL’ISTITUTO DEGLI ECONOMISTI INDIPENDENTI E DEL CONSIGLIO UNIFICATO
DEI LAVORATORI CUBANI RAPPRESENTA L’ENNESIMO ED INTOLLERABILE ATTACCO AI
DIRITTI UMANI.
DI FRONTE A QUESTO CLAMOROSO,
VIOLENTO ED ENNESIMO EPISODIO DI PREPRESSIONE DELLE LIBERTA’ FONDAMENTALI DEI
CITTADINI CUBANI NON POSSIAMO E NON DOBBIAMO RIMANERE INDIFFERENTI.
PACE NON VUOL DIRE SOLAMENTE FERMARE I CONFLITTI O FARE IN MODO CHE NON NASCANO
MA VUOL DIRE ANCHE DARE A TUTTI GLI assoluti E INALIENABILI DIRITTI CHE LA CARTA
UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO SANCISCE.
PER QUESTO CI UNIAMO AL CORO DI CHI URLA CUBA LIBERA, SIAMO AL FIANCO DEI RIFUGIATI POLITICI CUBANI CHE PROTESTANO PER LE ESECUZIONI E LE CONDANNE DEGLI OPPOSITORI
PERCHE’ IL RISPETTO DEI DIRITTI INDIVIDUALI E’ LA SOLA BASE POSSIBILE DELLA CONVIVENZA CIVILE E DEI DIRITTI SOCIALI E COLLETTIVI.
PERCHE’ LA DEMOCRAZIA NON E’ UN LUSSO DEI PAESI RICCHI, E’ LA CONDIZIONE NECESSARIA PER LO SVILUPPO ECONOMICO DEI PAESI POVERI.
PERCHE’ LA PACE NON E’ POSSIBILE SENZA IL RISPETTO DEL VALORE ASSOLUTO DELLA PERSONA UMANA.
CHIEDIAMO ANCHE NOI, INFINE, CHE L’UNIONE EUROPEA INTERROMPA IL SUO STATUS DI PRINCIPALE PARTNER ECONOMICO DI CUBA FINO A QUANDO NON SARA’ RIMARGINATA QUESTA GRAVE FERITA.
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Stop ai dittatori e I pericolosi criminali
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