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CENTRO STUDI INTERDISCIPLINARI – CHIAVARI

Archivio della Collana diretta da Adriana Dentone

 

 

 

I – AA. VV., Isolamento: depressione e angoscia, Bastogi, Foggia 1995

Contributi: di A. ALES BELLO – G. BENELLI – B. CALLIERI – L. CANDOTTI BETTOSCHI – A. DENTONE – L. PAVAN – M. POCHINTESTA – A. SALSA – C. SINI – V. VOLTERRA.

L’uomo in ogni tempo e di più nell’odierno disfacimento, nella chiusura e nell’isolamento, ha bisogno di parole autentiche. L’esistere, forse quanto più è affossato nel deserto, grido del silenzio, le chiede.E quando sembra rifiutarle ad ogni costo, implicitamente ancora le cerca e tenta di aggrapparsi a un segno, di cogliere la “voce”. Nell’eclissi ha esigenza di “verbo”, nella decostruzione agghiacciante di ritrovarsi, nello sgomento minaccioso di vivere serenità. Nella passione della perdita di sé, l’uomo porta sempre dentro, anche se occultata, la nostalgia strutturale di essere se stesso, con sé e con gli altri. In fondo all’animo, pur nella pena segreta, nel travaglio misterioso, può rigerminare il desiderio del giorno, nell’assenza e nel vuoto la ricerca di uno sguardo, di una mano tesa.

 

 

 

II – AA. VV. Esistenza.I vissuti: “tempo” e “spazio”, Bastogi, Foggia 1996

Contributi di: G. AGRIMI - A. ALES BELLO - B. CALLIERI - L. CALVI - G. CORSINOVI - A. DELOGU - G. DI PETTA - A. GAROFALO - M. GULI’ - R. RAIMONDI - R. ROSSI - G. SEVERINO - V. VOLTERRA.

Se il tempo e lo spazio fossero rispettivamente soltanto cronometrico e geometrico non ci troveremmo a un crocevia esistenziale tanto complesso e tanto più complesso perché spazio esistenziale e tempo esistenziale sono quegli stessi vissuti che, esperienze di ordine e armonia o di mondi dentro infranti o frantumati, presentano rapporti aperti e chiari oppure decomposti e alterati anche con lo spazio geometrico e il tempo cronometrico. Perciò il “vissuto”, oltre a implicare il rapporto sussistente fra le due regioni della vita psichica: conscio e inconscio, non è mai riducibile al fatto, a quantità, fuoriuscendo – come scrive Husserl – dall’” adombrato” mondo oggettivo e naturalistico[…]

Si infittiscono i problemi sui “vissuti” spazio-temporali, sull’esistente, sempre più pressanti anche quando il soggetto vive la “normalità” e sempre più complessi quando l’uomo vive la malattia psichica e si sente nel vuoto, chiuso nell’impaludamento: problemi all’interno del problema dell’esistente e dell’esistere, entro il quale la domanda e risposta si pongono senza soluzioni definitive. Il percorso esistenziale da qualsiasi angolazione si esamini è problema che si ripropone, ma anche per ciò più intensamente chiede incontri aperti di ricerche che possono e devono essere sempre più rigorosamente confrontarsi e collaborare.

 

 

III – AA.VV. Corpo e psiche. L’invecchiamento, Bastogi, Foggia 1998

Contributi di : A. ALES BELLO - E. BORGNA - P. CALISSANO - B. CALLIERI- A. DELOGU- B.M. D’IPPOLITO - P. FELE - A. GAROFALO - A. PAZZAGLI - R. ROSSI - G. SACCO - A. SALSA - C. SINI.

Complesso il problema affrontato ancora una volta da antropologi, filosofi, psichiatri, psicoanalisti, neurofisiologi, neurologi: l’esistente, corpo e psiche, nel suo percorso, con quel “vissuto”, l’invecchiamento, di cui spesso si tace o se ne parla formalizzando.

Ricerca attraverso filosofia, scienze umane, scienze naturalistiche che guardano in faccia la realtà, la analizzano e scandagliano per riuscire a compiere insieme qualche passo in più nell’ambito dei mondi psico-biologici e dei significati dell’uomo.

In una società che spesso si autocondanna alla povertà della parola incolore, la miseria dell’uguale, al rumore incontrollato, all’efficientismo e al tecnicismo, discoprire insieme il silenzio per conversare sui problemi dell’uomo, al di là di condivisioni, suggestioni possibili, diversità di posizioni, è un traguardo ambito e raggiunto.

 

 

 

IV- AA.VV. Dialogo Silenzio Empatia, Bastogi, Foggia 2001

Contributi di: A. ALES BELLO - L. ARRUGA - A. BERTI - E.BORGNA - M. BRACCO- B.CALLIERI - S. CAVACIUTI - A.DENTONE - A.GASTON - C.M.GASTON - L. LAVAGNA - M. LOSPINOSO - S. NANNI - P. PRINI - R. ROSSI - F.J. SCARSI - E. SEVERINO - F. VACCARONE - C. VECCHIATO.

Il dialogo può essere incontro e creatività o comportare strappo e violenza, perciò ci si deve sempre chiedere quando e perché l’incontro  tale è o non è, che cosa sia il dialogo con le sue implicanze di significati possibili nella “normalità” e nella “psicopatologia” e che cosa non sia e non possa risultare con le sue fratture, i suoi tagli e silenzi impossibili. Anche il silenzio presenta volti diversi e molteplici e se può significare chiusura e anche pietrificazione, può altresì aiutare a disgelare il senso del senso della parola e accompagnarne l’intenso accoglimento e la profonda disponibilità. E insieme dialogo e silenzio richiedono e implicano l’apertura dell’essere umano e il suo porsi dal versante dell’altro per scrutarne mondi segreti con finezza  e discrezione, per coglierne vissuti. Quanto possano essere ricchi di significato e di significati il dialogo, il silenzio, l’empatia è certo rilevato anche dall’esperienza quotidiana di ogni essere umano e in questo libro altresì dalle fitte analisi degli Autori.

 

 

 

V- AA.VV. Ascolto e Accoglimento, Bastogi, Foggia 2001

Contributi di: A. ALES BELLO - M. BRACCO - S. CAVACIUTI - A. DE LUCA –

A. DENTONE - P. PRINI - A. PRIORI.

Questo libro nasce dalla profonda esigenza di discutere temi e problemi relativi all’incontro interpersonale presenti o sfiorati in AA.VV. Dialogo Silenzio Empatia, Bastoni, Foggia 2000 (Atti del Convegno Nazionale organizzato dal Centro Studi Interdisciplinari, Chiavari 1-2 ottobre 1999), specificati ora con Ascolto e Accoglimento.

Gli autori sono stati parte attiva in modi diversi del Convegno indicato e si ritrovano in queste pagine per mediare ancora sul problema del dialogo, per esplorarne e approfondirne altri aspetti e condizioni essenziali. Ascolto e accoglimento  non prefissati, non prefigurabili, sono esaminati anche attraverso punti di vista al confine che possono, in campo interdisciplinare, dirigersi gli uni verso gli altri e forse confluire.

In un tempo in cui l’efficientismo, la corsa al “fare” che non concede tempo al silenzio interiore, sembrano la regola necessaria del nostro giorno; in un tempo di nichilismo, di significati perduti, doveri accantonati, valori disconosciuti, notte dell’apparenza e della decostruzione, ombra marciscente che avvolge il giorno, è fondamentale e costruttivo meditare sulle aperture fra gli esseri umani, sulle condizioni dell’incontro umano vissuto. Sembra esperienza lontana dall’oggi, fortunatamente mattino possibile anche fra esperienze culturali e religiose diverse.

 

 

 

 

VI-AA.VV. Radici dell’uomo: io singolo, io sociale, oggi, Bastogi, Foggia 2001

Contributi di : R. ALOISIO - E. BOTTO - D. COFRANCESCO - M. LOSPINOSO –

J. ONDARZA LINARES - A. SALSA - M. TOSCANO.

Il Centro Studi Interdisciplinari ha ritenuto maturo il momento per un confronto aperto tra studiosi impegnati nell’approfondimento teorico e nella ricerca sul campo intorno ai grandi nodi culturali del mondo contemporaneo.Filosofi,politologi,sociologi,psichiatri,antropologi,giuristi hanno così fatto il punto,alla luce delle rispettive competenze ma senza eccessi specialistici (secondo la consolidata vocazione del Centro), sulla problematicità del rapporto di interazione fra l’individuo ed il sociale.

L’insieme di questi contributi,raccordati da un ininterrotto fil rouge che unisce campi del sapere non isolati né difesi da steccati insormontabili, ci pare possa rispondere al principio dell’unità del sapere come fine ultimo della conoscenza.

 

 

 

 

VII - ANSELMO CAPUTO, Mente intenzionalità percezione in Edmund Husserl, Bastogi, Foggia 2001

Anselmo Caputo si addentra nella fenomenologia della percezione di Husserl nel tentativo di chiarire, da un punto di vista gnoseologico, la parte fondamentale della vita di “coscienza”. L’autore, in particolare, ha cercato di rendere conto della fenomenologia percettiva husserliana cercandone, da una parte, una collocazione tutta propria di fronte all’associazionismo classico e all’impostazione gnoseologica di Kant, dando una versione per molti aspetti alternativa alle più affermate interpretazioni del concetto di sensazione in Husserl, e da un’altra parte di fronte alle più affermate correnti della psicologia percettiva del Novecento, la Gestalt e il neocognitivismo, prime fra tutte.

Ciò che ne scaturisce è un contributo interpretativo che getta luce soprattutto sulla natura “schematica” delle strategie mentali-percettive in Husserl, nonché sul loro carattere abduttivo.

La qual cosa darà motivo all’autore di affermare la presenza in Husserl di processualità mentali autoreferenziali, ossia volte non solo,o non solo in maniera eminente,all’anticipazione e alla rappresentazione del mondo, ma anche e soprattutto alla loro autoedificazione ottenuta attraverso la complicata vita di coscienza impegnata nei suoi vari ”modi”.

 

 

 

 

VIII- AA.VV. Alla Ricerca della felicità, Bastogi, Foggia 2002

Contributi di: A. ALES BELLO - B. CALLIERI - S. CAVACIUTI -  - G. CORSINOVI - A. DE LUCA - A. DENTONE - M.DENTONE - E. GALARDI - F. GIUFFRA -L. LANDO’- R. ROSSI - G. SACCO - A. SALSA - F.J. SCARSI.

Il Centro Studi Interdisciplinari con le sue ricerche antropologiche tenta risposte su che cosa possa significare felicità e quali significati possa raccogliere.Risposte sempre aperte. Infatti, come è noto, il viaggio di ricerca non termina mai. La “ felicità” è certo poliedrica e con i suoi volti possibili e perciò anche con quello della patologia. I volti possibili lasciano aperti modi e sfumature di un vissuto, la felicità appunto, accanto ad altri vissuti; questo modo di Erlebnisse non è facile per i suoi intrecci qualitativi e non può essere, perciò, “calcolato” perché fuoriesce da ogni misura empirica, dallo spazio e dal tempo quantitativi.

 

 

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Ultimo aggiornamento: 02-02-03