27/12/2002
"Certezze nuove e definitive": questo è l'obiettivo delle famiglie dei malati psichici e della nostra Associazione. Rendiconto annuale 2002

Il 2003, nel cui secondo semestre l'Italia avrà la Presidenza dell'Unione Europea, è l'Anno Europeo dei disabili. L'apertura ufficiale è prevista in Grecia il 26 gennaio p.v., la chiusura in Italia ai primi di dicembre. Auspichiamo che in questa ricorrenza non venga trascurata la situazione in cui "vive" la malattia mentale.

I problemi inerenti questo comparto sanitario-legislativo rivestono per la Comunità Europea un'importanza crescente a livello delle stesse Istituzioni Europee, anche a causa delle loro ripercussioni economiche sul tessuto sociale e la necessità di azioni nel quadro delle strategie comunitarie di salute pubblica, tanto che il "Consiglio Sanità" il 13 dicembre 1999 ha approvato una Risoluzione sulla promozione d'interventi mirati in Europa. (Così ci comunica la UE il 29/05/200 Prot. CM/412554IT.)

L'Esemed (European study of epidemiology of mental disease) da un recente sondaggio sostiene che un europeo su tre soffre di disturbi mentali e uno su sette di depressione o ansia. L'Italia è "allineata" con gli altri Paesi per malati con disturbi psichici, ma con livello più basso di terapie e strutture non sufficientemente appropriate.

1...La nostra Associazione nel breve rendiconto annuale 2002 ritiene di aver sempre operato in favore della "collettività malata" e di non aver perso mai occasione per evidenziare il disagio etico-sociale costituito dalle anomalie mentali che ogni giorno "arricchiscono" le cronache dei mass media- Dobbiamo, peraltro, porre in evidenza ed essere lieti sulla possibilità, davvero straordinaria, di aver ottenuta abbinata la nostra Petizione n. 23 alle proposte di legge unificate e concordate in esame per la riforma della legge 180 sulla salute mentale. Ne siamo contenti e riconoscenti al Legislatore per avere apprezzate le nostre proposte, ma non siamo soddisfatti finché non si addiviene ad un risultato definitivo che ponga fine a questo disagio sociale.

Le lacune normative ed attuative di questa tormentata "malattia" affondano le radici nel 1904, dove una legge istituiva il "manicomio" quale struttura cardine per l'assistenza ai malati mentali. Nel 1978 con la legge Mariotti veniva introdotto il ricovero volontario in ospedale psichiatrico e si istituivano i Centri di Salute Mentale. Con la legge 180 veniva "abrogato" il manicomio in fretta sotto la spinta minacciosa di un referendum abrogativo che forse avrebbe "ricostituito" il manicomio. Ora si dovrebbe aprire una fase di "strutture residenziali di cura" e "reinserimento sociale" (se positivo!).

Si è quindi di fronte ad un testo parlamentare unificato non governativo, aperto a critiche e correzioni che dovrebbero individuare doveri delle Istituzioni, diritti dei "malati", alleviare l'impotenza delle famiglie e della collettività, per fornire decisamente aiuti reali ai pazienti più gravi, specie se giovani, e sostengo alle famiglie non solo con "sussidi". Le famiglie continuamente frastornate ambiscono ad ottenere, con urgenza, non burocrazia stemperata nei provvedimenti legislativi in itinere, ma concretezza con certezze nuove, reali e definitive. Sarà, anche la nostra battaglia. Ne siamo pienamente convinti.

2. Non a caso abbiamo proposto alla 12a Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati la possibile formazione di un FONDO SPECIALE attraverso, per chi vuole, il versamento di una parte del patrimonio familiare per un sicuro sostegno del "malato" quando questi resterà solo. E' l'assillo tormentoso, ma giusto, dei parenti. Anche questo sarà il nostro obiettivo!

Il 2003, Anno Europeo del disabile deve essere un'occasione per dimostrare che la civiltà, della quale è stata sempre faro nel mondo l'Italia, si esplica anche con l'aiuto alle persone disabili di diverse patologie, come sono i "malati" psichici.

L'Abbè Pierre ha detto: «L'atteggiamento nei confronti dei disabili dice veramente quanto vale una civiltà».

Con le parole del S. Padre Giovanni Paolo II non ci stanchiamo di ripetere: "ANDIAMO AVANTI CON SPERANZA!".

Franco Previte

Cristiani per servire

Faq
 
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