Sergio Gentilini "incontra"
la scultrice di Pordenone... |
A Costalta, in via Carducci, quasi in centro, sulla 'Ceda di
Tmade' si fa ammirare la scultura di Maschio (di Majano) che
raffigura Elisa e Gabriele, scultoreo omaggio ai bambini ma in
particolare a questi due bambini nati a Costalta nel 2005.
Proseguendo il cammino, scendendo, dall'alto di un'altra antica
'casa' ci saluta e ci accoglie una splendida statua, opera della
giovine scultrice pordenonese Arianna Gasperina (di recente
invitata anche a un simposio internazionale di scultura su pietra
a Vergnacco - Udine: lei l'unica friulana, con dodici artisti
da tutto il mondo).
La
scultura che si intìtola "Contro vento ", è
collocata sulla Ceda d cöi d Pasca e dla Paulara,
a due passi dalla cascatella del torrente Modna e del vecchio
lavatoio: realizzata in legno di cirmolo, rappresenta una giovine
madre che procede sicura 'contro vento' tenendo per mano la figlioletta,
rivolta all'indietro e che tiene ben stretta la sua bambolina;
scultura di notevole impatto visivo, che invita a sostare, per
rimirarla con commossa ammirazione e
profondi pensieri. |
La Gasperina, oltre alla scultura in legno, si dedica anche
a lavori in pietra, gesso, bronzo e terra cotta.
Ecco alcuni miei "pensieri" sulla sua interessante
espressione artistica.
Aprile 2008:
mia presentazione a Pordenone
in un incontro nella locale sede della Società Filologica
Friulana |
- Nata a Pordenone "pochi" anni fa, la signora Gasperina
si dedica alla scultura da una decina d'anni, al termine di un
quadriennio di studi, ed essersi diplomata al Liceo artistico
a Oderzo.
- Si è avvicinata alla scultura dimostrando sin dall'inizio
una sua ben precisa e personale gestualità , immediata
ed efficace, con una " freschezza istintiva e genuina"
(così ha scritto di lei Elena Ortica Pn, nel 1996) operando
con diversi artisti a Treviso, a Frisanco e Monguelfo, con Gaetano
Brugnano, Gianni Padovan e Kurt Wierer , lavorando il legno,
la pietra e il bronzo, e la terra-cotta; impegnata anche nel
disegno e in pittura.
- Con la sua tecnica sicura e impetuosa ( bellissimo e coinvolgente
vederla al 'lavoro ' !) sa ricavare dalla materia che le sta'
dinanzi, cio' che lei ha già intravvisto racchiuso e ingabbiato
realizzando le sue creazioni in questa sua maniera e forma apparentemente
al grezzo e così scabra e coinvolgente, e di certo non
priva di fàscino
- Sappiamo anche che spesso confida i suoi pensieri alla pagina,
e li traduce in poesia , come poi sentiremo direttamente dalla
sua viva voce per cui possiamo dire che poesia e scultura sono
le due facce di un unico percorso, spesso a carattere autobiografico
: che son come le pagine di un diario che si dipana via via nel
tempo , dove annota e scrive i suoi pensieri o da' loro forma
nella scultura : pagine di un diario scritto con le emozioni
che le sgorgano dal suo intimo piu' segreto e recòndito
: perché è da dentro che la Gasperina trae la linfa
per le sue creazioni.
- Scolpire significa scartare, scartare il di più ,
fino a dar forma concreta alla figura e al sogno che le si è
maturato dentro, nel cuore.
- Il mio primo incontro è stato in Fiera a Pordenone
mentre presentavo un'ampia rassegna di presepi e lavori di artigiani
, in Fiera a Pordenone, e sono rimasto particolarmente colpito
da alcune sculture in legno, collocate nel bel mezzo della sala,
e così volendo conoscere l'autore ho incontrato questa
giovane, di nome Arianna Gasperina.
- In sèguito le ho fatto visita nel suo studio-laboratorio
a Porcia, con tante opere, alcune figure femminili già
ultimate, altre appena abbozzate, e un tronco con i segni della
matita per una futura 'Crocifissione'.
- In un secondo momento, ho avuto il piacere di scrivere una
recensione sui suoi lavori per il Catalogo di una Rassegna d'arte
contemporanea che si teneva a Villa Contarini sul Brenta; e così
via.
- Ha esposto un po' dovunque, riscuotendo sempre sincera e
aperta ammirazione: chi si reca in Cadore, a Costalta (un paesino
antico, con tutte le case di legno) non mancherà di ammirare
una sua splendida scultura nel dolce e profumato legno di cirmolo,
che rappresenta la famiglia, anzi la ' esalta' in maniera commovente
: si vede una mamma , che tiene per mano la sua bambina , che
a sua volta stringe al petto una bambolina, dal titolo assai
significativo 'contro vento ' = scultura collocata all'inizio
del paese, che risalta così bene , in bella vista in alto
sul puiûl di questa antica abitazione in legno , a Costalta
dove l'anno scorso è stata anche ospitata una interessante
rassegna
di sue sculture, sistemate in un caratteristico ambiente,
che rendeva ancor piu' suggestive le sue opere in mostra.
Ma torniamo alle sue sculture che sono il suo canto sincero,
e a volte forse accorato in un desiderio cocente e vivissimo
di librarsi oltre e sempre più in alto, in un ideale supremo
di vita vera, in un canto purissimo di libertà.
- "Emozioni visive" le sue sculture che nascono come
propositi , o sogni o inquietudini, con motivazioni profonde
e che lei ripropone in tutta la loro squisìta essenzialità,
immediate come le ha percepìte e quindi risolte con immediata
intensità: mai banali, né superficiali, o di mercato,
basta leggere anche soltanto i titoli che lei stessa dà
alle sculture
Questi i sentimenti che sùscitano le sue opere, di notevole
intensità, umana e spirituale, talvolta pervase di profumata
nostalgia : lei , con il suo sorriso aperto, semplice , sincero
e soprattutto sempre 'brava' .
- Bellissimo vederla adoperare gli attrezzi, quando lavora
per tagliare, penetrare, togliere e scavare e scartare il di
più per dar forma concreta alla sua immagine ancor racchiusa
nel tronco che, ritto, le stà dinanzi : immaginàtela
allora, con gli occhiali , il viso protetto e l'ampio fazzoletto
ben stretto in testa mentre "lavora" il suo tronco
massiccio, di legno.
- Con le sue sculture, ricordo ancora, canta alla vita e all'amore,
ma anche le inevitabili amarezze , a volte con dolcezza, altre
volte con sofferenza.
Ecco come ha intitolato qualche sua opera...
- "flamenco" per la danza
- "
a vita nuova
"
- "voglia di volare"
- "dolce riposo"
- "cercarsi e non trovarsi mai"
- "questo mondo non mi appartiene"
e per una coppia di figure, purissime,
- "volgi lo sguardo al cielo"
...insomma una sinfonia di note esistenziali, di vibrante armonia
che lei ricava come alimento fecondo dal suo cuore di donna e
di artista.
Concludendo:
le sue opere non si scordano facilmente, sono il frutto di un
diletto apparente o appagato, talora gioioso o sofferto, profondamente
umane e cariche di motivazioni profonde e spirituali; me l'ha
confidato lei stessa , dicendo: "Racconto i miei sentimenti,
le mie gioie e le mie paure: la scultura è la mia parola"
.
Luglio 2005:
mia presentazione in Catalogo, per la Mostra "Continuità",
rassegna d'arte contemporanea dal 900 a oggi,
a Villa Contarini sul Brenta |
E' quantomai interessante visitare il 'laboratorio' della
giovane scultrice Arianna Gasperina, in via Verrazzano 2 a Porcia/Pordenone:
vera fucina di idee con molte opere alcune già ultimate
altre in fieri, appena abbozzate o qualche bel tronco verticale
con i segni della matita per una futura crocifissione ; sculture
in legno con immagini femminili, come 'Flamenco' per la danza,
o sdraiate in 'dolce riposo'; o 'disperazione' con un taglio
centrale come una ferita; o come nel dettaglio una figura 'libera
di volare' slanciata, protesa verso l'alto, con i capelli al
vento, pronta a spiccare il volo.
Pagine di un diario personale, di pensieri ed emozioni materializzate,
espresse con indubbia abilità, per una grande voglia di
vivere, in un gioioso anelito di libertà. Come in 'solleva
il viso dalla polvere' una figura maschile in felice torsione
che pur protesa nel suo cammino, si volge all'indietro verso
un povero derelitto dal volto scavato, che tende la mano in cerca
d'aiuto: una scena di bravura, carica di 'pulizia', anche se
i volumi son quelli ricavati con la motosega, che sorprende per
la forza e la spiritualità.
Già esperta nei lavori in pietra e gesso, bronzo e
terracotta (anche in disegno e pittura) da tempo predilige la
scultura in legno che per lei rappresenta una sorta di sfida
per la varietà e le caretteristiche della materia che
tratta, in una continua ricerca nella novità: "racconto
i miei sentimenti (confessa), le mie gioie e le mie paure, per
quel fuoco nel mio intimo che arde e prorompe indomabile: e la
scultura è la mia parola". Un 'racconto' il suo,
risolto con tecnica sicura e impetuosa, accorata e affascinante,
la cui lettura convince e avvince , anche quando il modellato
non è tornito nè liscio, ma solo abilmente appena
abbozzato e scabro , quasi al grezzo. Attiva da una decina d'anni
in diverse località italiane, e presente anche a 'prove
' di livello internazionale, ha già ottenuto premi e ambìti
riconoscimenti: e ricorda ancora le sue prove iniziali (dopo
il Liceo artistico a Oderzo) con gli abili artisti di Treviso,
Frisanco e Monguelfo/val Pusteria (con Elena Ortica e Gaetano
Brugnano per il bronzo e la pietra, e poi Giovanni Padovan e
Kurt Wierer) dove ha imparato ad affinare il suo 'dire' con uno
stile che oggi è ormai maturo e riconoscibilmente 'personale'.
(a cura di Sergio Gentilini - Roveredo in Piano - PN)
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