LA DIOCESI
|
|
Se possiamo affermare che l'evangelizzazione dell'isola d'Ischia
sia stata effettuata presto fondandoci sulla testimonianza che ne fanno
gli scavi archeologici, non ugualmente possiamo dire di conoscere con precisione
quando fu costruita come chiesa locale giuridicamente autonoma e guidata
da un proprio vescovo questa porzione di chiesa che per le sue condizioni
geografiche era detta "ecclesia insulana" per antonomasia. I vari autori
che riportano le cronotassi dei vescovi delle diocesi italiane, dall'Ugelli
al Faid-Kehr, dall'Eubel al Gams ne fissano tutti l'inizio al 1179, ponendo
come primo della serie un tal Pietro del quale si dice che prese parte
al Concilio Lateranense III, indetto da Alessandro III proprio in quell'anno.
Ma se vi partecipò vuol dire che già in precedenza aveva
ottenuto la sede ad Ischia, quindi non é possibile che con lui ebbe
inizio questa diocesi. E’ chiaro che quella data, ripetuta pedissequamente
da vari autori, é certamente tardiva. L'istituzione della circoscrizione
ecclesiastica autonoma in Ischia va ricercata molto più indietro
nel tempo, per lo meno un secolo e mezzo prima. Non siamo in grado di fissare
una data, neppure approssimativa, per 1'assoluta mancanza di documenti.
L'isola d'Ischia fu vittima di terremoti, incursioni piratesche, incendi,
epidemie e distruzioni varie attraverso i secoli e tutte queste calamità,
oltre all'incuria degli uomini, hanno cancellato tutte le testimonianze
della storia antica. E’ noto come altre diocesi, per lo più ora
soppresse o incorporate, conoscono con esattezza 1'anno della loro erezione
canonica. Forse furono più fortunate di questa diocesi di Ischia
o ebbero la sorte di meglio conservare il loro patrimonio storico. Come
é possibile che paesi vicino ad Ischia, come Cuma, ora non più
esistente, riporta 1'erezione in diocesi al 268; Capri e Scala al 987,
Ravello al 1088 senza parlare di Pozzuoli che addirittura di fondazione
apostolica e poi 1'isola d'Ischia, sia divenuta diocesi solo nel 1179?
Perché mai Ischia che ha una consistenza territoriale certamente
maggiore di Capri, di Scala o di Ravello avrebbe avuto la sua sede vescovile
con tanto ritardo? Si sa che i primi vescovi di Ischia, secondo antichissime
consuetudini, venivano eletti dallo stesso clero locale. Questo privilegio,
goduto ab immemorabili, fu confermato il 4/2/1255 da Alessandro IV, benché
in quel periodo la Sede Apostolica tendesse a sopprimere o almeno a circoscrivere
tali privilegi. Comunque la data di nascita della diocesi isolana potrebbe
verosimilmente porsi all'inizio dell'undicesimo secolo. Precedentemente
la giurisdizione ecclesiastica doveva essere affidata a qualcuno degli
abati dei vari monasteri che sorgevano sul territorio isolano, dato che
mai Ischia ha fatto parte dei territori delle diocesi vicine. La primitiva
Cattedrale con il palazzo di residenza del Vescovo andò distrutta
dalla lava ignea dell'eruzione che ebbe inizio il 18 gennaio 1301 e che
annullò intere "ville", cioè vari agglomerati di case. Ci
fu allora una larga diaspora della popolazione, atterrita da ciò
che era accaduto, verso i paesi di terraferma. Alcuni vi si stabilirono,
altri, dopo qualche anno, tornarono sull'isola, prendendo dimora lontano
dalla zona interessata dalla lava vulcanica e soprattutto su 1'isolotto
adiacente, detto "Ischia minore", ove si ebbe una altissima intensità
di popolazione e dove fu costruita la nuova Cattedrale con 1'attiguo palazzo
vescovile, nonché tutti gli edifici pubblici. Ivi si svolse per
secoli la vita di buona parte degli isolani essendo quella rocca ben munita
e ritenuta sicura dagli assalti ben frequentati dei saraceni e dei corsari.
Soprattutto nei secoli XV e XVI il Castello d'Ischia fu luogo di convegno
di uomini d'arme, di uomini di go- verno, di letterati. Più tardi
sarà pure luogo di pena per patrioti confinati per reati politici
ed infine domicilio coatto per delinquenti comuni. Quando cessò
il pericolo delle incursioni dei turchi il Castello si andò man
mano spopolando, finché non fu indemaniato. Allora, cioè
nel 1810, fu abbandonata la Cattedrale del Castello e fu adattata a Cattedrale
la chiesa che fu già degli Agostiniani del Convento di S. Maria
della Scala in Ischia, soppresso nel 1809. Anche il Vescovo abbandonò
il suo palazzo sito nell'ambito del Castello e prese dimora presso il palazzo
del Seminario. Quando si concluse il periodo della lunga vacanza della
sede vescovile durata dalla fine del 1799 alla meta del 1818. In quest'anno,
tornato il Vescovo ad Ischia nella persona di Mons. Giuseppe D'Amante,
fu legalizzato il trasferimento della Cattedrale nella chiesa ex monastica
di S. Maria Assunta nel Borgo di Celsa di Ischia con rescritto della S.
C. del Concilio del 5/9/1818. La diocesi di Ischia é racchiusa nell'isola
omonima, ma anticamente e fino al 13 ottobre 1770 il Vescovo di Ischia
aveva anche giurisdizione sull'isola di Ventotene che allora passò
sotto quella del Vescovo di Gaeta. L'esistenza della diocesi di Ischia
più volte é stata posta in discussione. Nel 1818, quando
pur essendo stata già inclusa nelle diocesi da sopprimere con il
Concordato di quell'anno, fu invece conservata per espressa volontà
del Re di Napoli, nel 1925, dopo il trasferimento di Mons. Ragosta di qui
a Castellammare e Ischia restò vacante per circa 4 anni, nell'ultimo
riordino delle diocesi italiane, dopo essere stata vacante per quasi un
decennio fu riconfermata come diocesi nel 1980. L'isola d'Ischia ha dato
alla Chiesa, attraverso i secoli, non pochi vescovi. In tempi remoti, il
Card. Baldassarre Cossa, il Card. Inigo d'Avalos, Mons. Paolo Strina, Vescovo
di Capri; in tempi più recenti, Mons. Giovanni Andrea Schiano, Vescovo
di Massalubrense. Mons. Francesco Lanfreschi, Arcivescovo di Acerenza e
Matera, Mons. Bernardo Onorato Buonocore, Vescovo di Trevico, Mons. Francesco
Morgioni, Vescovo di Minori, Mons. Carlo Mennella, Vescovo titolare di
Mennith e Ausiliare del Vescovo di Ischia, Mons. Giovanni Regine, Arcivescovo
di Trani e Barletta, Mons. Giovanni Scotti, Arcivescovo di Rossano, Mons.
Onorato Carcaterra, Vecovo tit. di Ipso, Card. Luigi Lavitrano, Arcivescovo
di Palermo, Mons. Agostino d'Arco, Vescovo di Castellammare di Stabia.
E’ innumerevole la schiera di sacerdoti dotti e santi che spesero la vita
per le anime di questa diocesi. E’ impossibile ricordarli tutti, basti
ricordare Don Francesco Migliaccio, Canonico Penitenziere della Cattedrale,
morto in concetto di santità nel 1716 e il Servo di Dio Don Giuseppe
Morgera, Canonico onorario della Cattedrale, Parroco di Casamicciola, morto
nel 1898, del quale é in corso la causa di beatificazione. Anche
molti Ordini e Congregazioni religiose hanno abbellito questa Chiesa isolana.
Nel passato remoto, i Benedettini, i Domenicani, i Carmelitani, i Servi
di Maria, gli Agostiniani, i Frati Minori Conventuali, i Frati Minori Osservanti,
i Signori della Missione. Attualmente danno una mano al clero locale i
Frati Minori, i Passionisti, i Figli della Provvidenza di Don Orione. Ischia
ha dato pure molti suoi figli ai vari ordini religiosi. Basti ricordare
uno per tutti, che tutti supero per santità, Carlo Gaetano Calosirto,
fra Giovan Giuseppe della Croce, Alcantarino, patrono della Città
e Diocesi di Ischia. Né vanno passate sotto silenzio le religiose,
numerosissime. Le Clarisse di S. Maria della Consolazione, fondate nel
1576 e qui residenti ininterrottamente fino al 1911, le Betlemite, le Figlie
della Carità, le Suore della Carità, le Stimmatine, le Suore
della Provvidenza, le Figlie della Chiesa, le Discepole di S. Teresa di
Gesù Bambino, le Piccole Apostole della Redenzione. Tra di esse
si ricorda Suor Teresa Menga clarissa, morta in concetto di santità
il 26/12/1733, Suor Mariangela della Croce, terziaria francescana, discepola
del Beato Bonaventura da Potenza, che per 10 anni edificò Ischia
delle sue virtù e convertì innumerevoli peccatori, e anch'essa
morì in concetto di santità nel 1731. A tutte queste anime
elette di Vescovi, Sacerdoti, Religiosi, Religiose che tanto si adoperano
per il bene spirituale di quest'isola e ora godono la ben meritata ricompensa
eterna affidiamo il presente di questa nostra Diocesi perché con
la loro intercessione ottengano quelle grazie necessarie a coloro che reggono
oggi spiritualmente il popolo di Dio, perché emulino le gesta di
coloro che ci hanno preceduti.
|
Cronotassi dei Vescovi
1. | Pietro episcopus insulanus, 1172, nominato da Papa Alessandro III |
2. | Sergio III ... per dirsi terzo ci saranno stati precedentemente Sergio I e II. |
3. | Amenio 1206 |
4. | Matteo 1239 |
5. | Salvo 1293(?) - 1305 |
6. | Pietro II 1306 - ? |
7. | Ugolino da Osimo 1340 |
8. | Guglielmo ? - 1348 |
9. | Tommaso da Marsico 1348 - ? |
10. | Giacomo da Itri ? - 1358, poi vescovo di Martirano. |
11. | Bartolomeo Bussolaro O.E.S.A. (Agostiniano), da Pavia, 1359 - 1389 |
12. | Paolo Strina 1389 - 1392 |
13. | Nicola Tinti O.P. 1396 - 1402 (?) |
14. | Andrea ?
Cardinal Baldassarre Cossa, Administrator, 1406 (?) - 1418 |
15. | Lorenzo de Ricci di Firenze 1419 - 1436 |
16. | Giovanni di Sicilia O.E.S.A. (Agostiniano) 1436 - 1454 |
17. | Michele Cosal 1454 - 1464, O.Cister. spagnolo. La cronaca
dice che fosse " il modello dei vescovi "
ed il re Alfonso d'Aragona lo teneva in gran stima. |
18. | Giovanni de Cico 1464 - 1479 |
19. | Marco Antonio Fioda ? |
20. | Bernardo de Leis, Romano 1503 - 1504 |
21. | Giovanni (o Donato) Stinco 1504 - 1534, ex vescovo di Castro |
22. | Agostino Falivenia (o Pastineo) 1534 - 1548, di Giffoni |
23. | Francesco Guttierrez 1548 - 1554, spagnolo |
24. | Virgilio Rosario 1554 - 1559, di Spoleto, poi Cardinale Vicario di Roma nel 1557. |
25. | Filippo Geri (o De Gheri) 1560 - 1564, di Pistoia. Fu nominato
vecovo di Assisi, dove, tra le altre cose,
fece costruire la Basilica di S.Maria degli Angeli. Cardinal Inico d'Avalos, Abate Commendatario di Procida, reggente della diocesi 1564 - 1565 |
26. | Fabio Polverino 1565 - 1590, di Napoli |
27. | Innaco d'Avalos C.R.S.A. 1590 - 1637 |
28. | Francesco Tontori C.R.S. 1638 - 1663, di Manfredonia |
29. | Giovannantonio de Vecchis 1663 - 1672, di Capua |
30. | Girolamo Rocca 1672 - 1691, di Catanzaro. Famoso giureconsulto
che pubblicò varie opere di diritto
sotto il titolo " Disputationis juris selectae ". |
31. | Michelangelo Cotignola 1692 - 1698, di Napoli |
32. | Luca Trapani 1699 - 1718, di Napoli. Sotto questo vescovo fu celebrato il primo Concilio Diocesano. |
33. | Giovanni Maria Capecelatro 1718 - 1739 |
34. | Nicola Schiaffinato O.E.S.A. 1739 - 1743, il quale fece costruire
il seminario ed il palazzo vescovile in
cui trasferì la sua sede nel 1741 |
35. | Felice Amato 1743 - 1764, di Salerno |
36. | Onofrio De Rossi 1764 - 1775, di Aversa |
37. | Sebastiano de Rosa 1775 - 1792, di Arzano |
38. | Pasquale Sansone 1792 - 1799, alla morte del quale, durante
la sede vacante che durò fino al 1818, il
Canonico Giosuè Mazzella governò la diocesi in qualità di Vicario Apostolico. |
39. | Giuseppe D'Amante 1818 - 1843, di Procida |
40. | Luigi Gagliardi 1843 - 1854, di Molfetta. Rinunziò al vescovado nel 1854. |
41. | Felice Romano 1854 - 1872, di Torre del Greco. |
42. | Francesco di Nicola 1872 - 1885 |
43. | Gennaro Portanova 1885 - 1888
Gennaro Portanova 1888 Amministratore Apostolico |
44. | Giuseppe Candido 1889 - 1901 |
45. | Mario Palladino 1901 - 1913
Vacante (Vicario Capitolare Antonio Venci) 1913 |
46. | Pasquale Ragosta 1914 - 1925
Giuseppe Petrone, Vescovo di Pozzuoli, Amm. Apostolico 1925 - 1929 |
47. | Ernesto de Laurentiis 1929 - 1956 |
48. | Antonio Cece 1956 - 1962 |
49. | Dino Tomassini 1962 - 1970
Cardinal Corrado Ursi, Arciv. di Napoli, Amm.Apostolico 1970 - 1972 Diego Parodi M.C.C.I., Amministratore Apostolico 1972 - 1980 |
50. | Diego Parodi 1980 - 1983
Vacante (Vicario Capitolare Vincenzo Scoti) 1983 |
51. | Antonio Pagano 1983 - 1997 , dimissionario per raggiunti limiti di età. |
52. | Filippo Strofaldi 1998 - 2012, di Napoli Sede Vacante 2012 - 2013 |
53 | Pietro Lagnese 2013 - , di Vitulazio (Caserta) |
I 12 Vescovi di origini
ischitane
che hanno operato fuori della loro
isola.
Deposto nel Concilio di Costanza nel 1415 e' tuttora seppellito nel Battistero ottagonale della Cattedrale di Firenze (tomba disegnata da Donatello). |
Fu Abate Commendatario di Procida. |
Vescovo di Ruvo di Puglia e poi di Minori. Morì ad Ischia il 18 Novembre 1712. |
|
Morì a Matera il 18 Novembre 1772. |
Morì a Trevico (Avellino) il 31 Dicembre 1773. |
Morì a Casamicciola il 30 Luglio 1883. |
|
Fu Custode di Terrasanta a Gerusalemme, poi Vescovo titolare di Ipso. Morì a Grumo Nevano il 14 Marzo 1940. |
Morì a Castel Gandolfo il 2 Agosto 1950. |
Morì a Procida il 16 Ottobre 1930. |
Morì a Castellamare il 29 Settembre 1966. |
Home Page | Il Vescovo | La Curia |
Le Parrocchie | Orario Messe | Lettere Pastorali |