David Foster Wallace

 

Infinite jest
1996 - Fandango, pag.1434


 

Infinite Jest è un romanzo di oltre 1400 pagine, scritto in una lingua capace di muoversi tra la prima e la terza persona, tra passato e presente, di rallentare fino a fermarsi e poi accelerare di colpo, di avvicinarsi al protagonista (ce ne sono tantissimi!) fino a metterlo sotto la lente di ingrandimento. Dal dettaglio alla visione ampia di un mondo slabbrato, proiettato in un futuro prossimo in cui anche gli anni saranno sponsorizzati e gli Stati Uniti e il Canada si saranno fusi in una superentità chiamata ONAN. E' un romanzo che tratta anche di droga, di tennis - il luogo del romanzo è una scuola di tennis per giovani promesse fondata dall'ahimé morto James Incandenza, regista sperimentale- di indipendenza del Quebec, di cinema. Infinite Jest è il titolo del film di Incandenza, capace di far precipitare chiunque lo guardi in una specie di ipnotica beatitudine.

http://www.fandango.it/ita/libri.htm

***

frammenti..

Siedo in un ufficio, circondato da teste e corpi. La mia postura segue consciamente la forma della sedia. Sono in una stanza fredda nel reparto Amministrazione dell'Università, dei Remington sono appesi alle pareti rivestite di legno, i doppi vetri ci proteggono dal caldo novembrino e ci isolano dai rumori Amministrativi che vengono dall'area reception, dove poco fa siamo stati accolti io, lo zio Charles e il Sig. deLint.
Sono qui dentro.

All'altro lato di un grande tavolo in legno di pino che splende della luce del mezzogiorno dell'Arizona tre facce sono materializzate sopra giubbotti sportivi leggeri e Windsor a mezze maniche. Sono tre Decani - Ammissione, Affari Accademici e Affari Atletici. Non so attribuire le facce.

Credo di sembrare un tipo normale, forse perfino simpatico, anche se mi hanno consigliato di apparire il più normale possibile, e di non provare nemmeno a fare quella che a me parrebbe un'espressione simpatica o un sorriso.

Ho deciso di incrociare le gambe come si deve, con attenzione, caviglia sul ginocchio e mani riunite in grembo. Tengo le dita intrecciate e mi sembrano diventare una serie di X vista allo specchio. Il resto delle persone presenti nella sala include: il Direttore di Composizione dell'Università, l'allenatore di tennis, e il prorettore dell'Accademia, il Sig. A. deLint. C.T. è accanto a me; gli altri sono rispettivamente seduto, in piedi, in piedi, alla periferia del mio campo visivo. L'allenatore di tennis giochicchia con degli spiccioli. C'è qualcosa di vagamente digestivo nell'odore della stanza. La suola ad alta trazione della mia Nike regalatami dalla Nike è parallela al mocassino fremente del fratellastro di mia madre, qui nel suo ruolo di Preside, seduto anche lui davanti ai Decani a quella che spero sia la mia destra.

Il Decano sulla sinistra, un uomo magro e giallognolo il cui sorriso fisso ha la precarietà delle cose impresse su materiale non-cooperativo, fa parte di un tipo di personalità che di recente ho imparato ad apprezzare; è il tipo che, raccontando per me, a me, la mia versione dei fatti, allontana la necessità di una qualunque risposta da parte mia. Ha davanti a sé una pila di fogli scritti al computer appena passatigli da un Decano spelacchiato al centro, sta praticamente parlando a quelle pagine e sorride.

"Lei è Harold Incandenza. diciott'anni, conseguirà la maturità di scuola superiore approssimativamente entro un mese da oggi, attualmente frequenta l'Enfield Tennis Academy di Enfield, nel Massachusetts, il collegio presso cui risiede." Ha degli occhiali da lettura rettangolari, a forma di campo da tennis, con le righe in cima e in fondo. "Lei è, secondo l'Allenatore White e il Decano [incomprensibile], un giocatore di tennis juniores classificato a livello regionale, nazionale e continentale; un potenziale atleta di livello O.N.A.N.C.A.A., una grande promessa. È stato contattato dall'Allenatore White attraverso uno scambio di corrispondenza con il qui presente Dott. Tavis a partire dal... febbraio di quest'anno." Una volta letta, la pagina in cima alla pila viene metodicamente messa in fondo al mazzo. "Lei vive alla Enfield Tennis Academy dall'età di sette anni."

Sto cercando di capire se posso correre il rischio di grattarmi il lato destro della mascella, dove ho una cisti sebacea.

 

 

 

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