LA TEORIA

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Il rigo    
La scrittura spontanea, in altre parole, libera dal controllo della volontà e perciò gesto automatico, mostra una grande varietà rispetto al rigo di base, che è la linea idealmente parallela alla base del rettangolo rappresentato dal foglio. L’andamento e la direzione del rigo dipendono dalla forza interiore dello scrivente, vale a dire dalla sua tendenza a mantenersi lineare coi propri programmi, le proprie scelte oppure a farsi travolgere dall’entusiasmo e ad esagerare nel dinamismo o al contrario smarrirsi e deprimersi di fronte alla difficoltà.
La grafologia nello studiare il rigo prende in considerazione due aspetti.: l’andamento e la direzione.
Si tratta di due aspetti della scrittura separati e non in alternativa tra loro, con significati altrettanto diversi. Una scrittura può essere discendente e contemporaneamente mantenere il giro, può essere ascendente e non mantenere il rigo, eccetera. Il lettore comprenderà meglio dopo aver letto l’intero articolo.
ANDAMENTO
Il rigo può avere un andamento rettilineo (e allora si dice che lo scrivente mantiene il rigo) o decisamente ondeggiante (e allora si dice che la grafia non mantiene il rigo). Tra i due andamenti estremi c’è quello più frequente di un rigo leggermente ondeggiante, che rappresenta, come si vedrà, la posizione più equilibrata.
Mantiene il rigo (andamento retilineo)
È la scrittura che procede verso destra con un andamento rettilineo quasi fosse guidata da una traccia posta sotto il foglio. Mantenere il rigo è come tenere la strada in un terreno impervio, mentre si procede verso la meta. Quindi indica fermezza, costanza di carattere, tenuta psichica, linearità nei confronti degli impegni e dei doveri. Chi scrive con questo segno è una persona affidabile quanto a costanza dei propositi e degli impegni presi, ma, se il rigo è troppo rettilineo, può essere segno di ostinazione, rigidità, incapacità di modificarsi e di cambiare e quindi di intolleranza.
Alcune scritture, pur aderendo perfettamente sul rigo ideale danno l’impressione che tutte le lettere si appoggino pesantemente, senza energia e senza il minimo scatto in alto e in basso sulla linea orizzontale di base. In questi casi si parla di scrittura piantata sul rigo e indica che lo scrivente è senza mordente, con una personalità inerte che convive con le fantasticherie, incapace di crescita e di lungimiranza.
Non mantiene il rigo (andamento ondeggiante)
Al contrario la scrittura che procede in modo vistosamente serpeggiante e tortuoso è segno di instabilità, di variabilità d’umore. Si tratta di persone che passano facilmente dall’entusiasmo all’abbattimento, da posizione di eccessiva aggressività a inattesi atteggiamenti di cessione. Questa debolezza di carattere, cioè la scarsa tenuta psichica, a volte può determinare comportamenti tortuosi e caratterizzati da una certa astuzia o furberia. Ciò avviene non tanto per una cosciente intenzione di barare, quanto per la tendenza a risolvere con questi mezzi le situazioni difficili. Si tratta quindi di una tortuosità per debolezza di carattere: il soggetto promette, si impegna, però poi disattende le sue promesse perchè cede a delle tentazioni e a delle prospettive per lui più favorevoli e meno faticose; allora sente il bisogno di giustificarsi ricorrendo a menzogne e sotterfugi.
DIREZIONE
Scrivere significa seguire una strada, una linea di condotta. La scrittura che scorre verso destra (si ricordi: a sinistra c’è l’origine; a destra la meta, l’altro da sè, l’ambiente) è il simbolo del nostro camminare verso l’esterno, verso l’ambiente, la società, verso le persone e gli oggetti che sono altro da noi. C’è chi segue la strada convenzionale del realismo (il rigo orizzontale, parallelo ai bordi alto e basso del foglio), c’è chi affronta l’ambiente con una forza ed un’aggressività che sormonta gli ostacoli, c’è invece chi è portato a subire l’influenza degli altri, a soccombere e a cedere di fronte alla realtà e alle sue difficoltà. Il rigo pertanto può essere orizzontale, ascendente, discendente
Direzione Ascendente
È il segno dell’iniziativa innovatrice. Chi scrive con una direzione leggermente o mediamente ascendente è persona intraprendente che tende a modificare e a perfezionare l’ambiente e se stessa. È ottimista, non manca di coraggio e, se va incontro a degli insuccessi, ha delle buone capacità di recupero.
Se però la direzione della scrittura è troppo ascendente, specie se mancano le capacità intellettuali e morali di progettazione, valutazione e realizzazione, il segno può indicare la tendenza all’utopia, essere segno di presunzione e di avventatezza. La persona in questi casi appare spregiudicata, troppo sicura di sè e tracotante, capace di lanciarsi in imprese in modo avventato o sulla base di elaborazioni puramente fantastiche o per eccessiva fiducia nelle proprie forze.
Direzione discendente
È il segno della soccombenza, della debolezza psichica ed anche fisica. Chi ha questa scrittura, sul piano intellettivo, è persona influenzabile che accetta facilmente le idee altrui. Si scoraggia e si deprime; è rinunciatario e si rassegna facilmente alla sua condizione, qualunque essa sia. Di fronte agli insuccessi ha una scarsa capacità di recupero e si dà spesso per vinto. Manca di iniziativa e per questo subisce la pressione dell’ambiente senza reagire. Se il segno è molto accentuato, può essere indice di grave depressione o di accentuata debilitazione fisica, quale può presentarsi in presenza di malattie o di decadimento senile.
Direzione Orizzontale (aderente al rigo ideale)
È ovviamente il segno dell’iniziativa realistica e di un atteggiamento di media portata. Lo scrivente si autovaluta con una buon oggettività e, quando elabora progetti, si avventura nella loro realizzazione solo se sicuro di poterli portare a termine. Nei confronti dell’ambiente manifesta un’aggressività moderata e adeguata alle circostanze, in equilibrio tra l’invadenza e la soccombenza. È abbastanza perseverante nel perseguire le sue mete e, grazie ad una tenuta psichica sufficiente, sa affrontare gli insuccessi senza andare contro a crisi devastanti.

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