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Come scrivere un testo con la CAA ( almeno secondo la nostra esperienza) |
La tabella - Le tabelle a tema - Boardmaker
La Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) consiste in tutti quei modi, quei gesti e quegli strumenti che ci permettono nel nostro quotidiano di rendere le nostre interazioni più efficaci.
Se questo discorso vale per qualsiasi persona, si carica di significato ed importanza per chi non riesce ad usare il linguaggio verbale ... o lo usa in modo limitato.
Chiara, era per cui già una piccola esperta in CAA, ma spesso la sua competenza era comprensibile solo a chi la conosceva e riusciva a codificare i suoi gesti e i suoi suoni. Questo limite era evidente quando Chiara voleva parlare di qualcosa che non era presente nella stanza in cui lei era. Tutto il suo mondo era racchiuso nello spazio che vedeva e poteva condividere con gli altri nello stesso momento.
Un primo approccio alla CAA fu la costruzione della scatola dei ricordi. Dietro indicazione della logopedista, abbiamo costruito assieme a Chiara, una piccola scatola in cui, mettevamo foto (al tempo usavamo la Polaroid), locandine di film, biglietti di invito per feste, ... . Chiara spesso andava a prendere questa scatola per "riparlare" con noi di esperienze vissute. Purtroppo, per Chiara, anche l'utilità comnunicativa di questo strumento era spesso limitato alla presenza di persone che conoscessero ciò che era accaduto, solo così poteva avere la possibilità di instaurare una piccola "conversazione".
Circa nel '98 la logopedista ci propose di avviare un progetto con il Centro Benedetta d'Intino specializzato appunto sulla CAA.
Dopo un lavoro di alcuni giorni con Chiara siamo tornati a casa con 2 fogli A4 divisi in quadretti (celle) al cui interno c'erano alcune parole con delle immagini.
Queste parole erano state inserite a seguito di piccole esperienze che Chiara aveva avuto al centro.
Le parole erano:
mamma, pappà, sorella, andare, fare, caffè, cucchiaimo, zucchero, albergo, dormire, felice, triste, ancora. Appena a casa Chiara sperimentò subito che attraverso con quei simboli poteva farsi capire e soprattutto comunicare ciò che lei pensava. I simboli iniziali furono (e sono tuttora) dell'archiviio PCS di proprietà della Mayer-Johnson che, ad onor di cronaca, ogni due anni circa produce aggiornamenti interessanti. La libreria iniziale è stata poi riccamente ampliata da noi per rispondere ai bisogni specifici di Chiara. |
Ben presto i simboli aumentavarono trasformando la tabella iniziale in un "tappeto" di 10 A4.
Questa enorme quantità di simboli venne separata in categorie:
persone, luoghi, oggetti, azioni, sentimenti/emozioni, generale (chi?, assieme, ...)
La scelta di mantenere tutto su un unico livello era stata fatta per permettere a Chiara di comprendere meglio la struttura della frase e facilitarla nella comunicazione.
Attualmente Chiara, quando usa la tabella cartacea ha un quaderno con dei segnalini laterali (tipo agenda) e si muove come un fulmine tra le varie pagine per "dire" ciò che vuole.
IMMAGINE QUADERNO
Molte volte il nostro linguaggio si arricchisce di parole specifiche che usiamo però solo in alcuni contesti (es. nomi di personaggi di film). Questo è uno dei motivi che ci ha fatto produrre un'enorme quantità di tabelle a tema, tabelle che raggruppano simboli specifici per parlare in modo più approfondito di un determinato argomento (es. nella tabella di Harry Potter sono inseriti i personaggi, gli oggetti particolari, ecc.). Nella stesura Chiara viene coinvolta in maniera attiva per scegliere le parole e le immagini.
Un'altra ragione non secondaria, è stata la necessità di raggruppare in un'unica tabella parole inerenti un argomento specifico, per utilizzarla in situazioni in cui era disagevole usare la tabella principale, ad esempio in bagno, in piscina, in spiaggia ... .
Ben presto la tabella-tappeto diventò lo strumento per la comunicazione quotidiana o estemporanea, integrata da un'enorme quantità di tabelle a tema sugli argomenti più disparati.
Così da allora ci sono a disposizione tabelle in bagno, in camera per vestirsi, nella borsa della piscina, con i giochi della spiaggia, ...
Il capitolo tabelle a tema è stato quello che ci ha mosso nel cercare per Chiara una soluzione diversa da quella cartacea. Tutte le volte che usciva di casa Chiara doveva scegliere che parole portarsi dietro, di cosa avrebbe potuto parlare. Un esempio per tutti fu quando, facendo le valige per le vacanze con la parrocchia, Chiara lasciò a casa la tabella del "Signore degli Anelli". Purtroppo il tema della vacanza era, appunto "Il Signore degli Anelli" e Chiara ha passato i primi giorni a cercare nuovi codici condivisi per poter dire ciò che lei aveva comodamente sulla tabella a casa. Se tutto ciò può essere stato di stimolo, è stato sicuramente stressante e faticoso, e se non fosse stato per la testardaggine di Chiara nel voler comunicare con gli altri, avrebbe rischiato di essere un buon motivo per tacere.
Senza voler fare una pubblicità alla Mayer-Johnson non si posso non dire due parole su questo programma che ci ha permesso di costruire le tabelle cartacee di Chiara.
Questa fase è stata soprattutto a carico nostro in quanto Chiara si stancava presto nel pensare a come costruire una tabella.
Da lei partiva la richiesta, assieme a lei pensavamo ad alcune parole chiave ma poi eravamo noi ad organizzare e a costruire la tabella. Tutto questo può essere opinabile, ma ricordo lo sforzo immane che una persona come Chiara deve fare per impossessarsi di una nuova parola. Sta a noi gestire le nostre aspettative e accetttare che, dopo tanto sforzo, Chiara ci faccia capire che lo strumento deve essere cambiato.
Tornando al programma, nella sezione risorse troverete il manuale.
Da sottolineare:
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