TAVOLA PERIODICA DEGLI ELEMENTI
In natura esistono
diversi elementi che sono stati classificati per la prima volta, nel 1868,
dal russo Dmitrij Ivanovich Mendeleev (1834-1907)
in una tabella, in base alle loro configurazioni elettroniche.Attualmente questi
vengono rappresentati nella Tavola Periodica degli Elementi secondo il Sistema
Periodico degli Elementi. Questa tabella è organizzata in maniera tale
che in ogni riga, denominata periodo, compaiono gli elementi caratterizzati
dello stesso Numero Quantico Principale (n) (Il
numero quantico principale, indicato con la lettera n,
nel modello atomico di Bohr determina il raggio
medio qudell'orbita delll'elettrone: ciò è connesso con la quantizzazione
dell'energia. Nel
modello quantomeccanico, n
determina la distanza media dal nucleo degli elettroni e la maggior parte della
loro energia. Orbitali con lo stesso numero quantico principale costituiscono
un livello energetico.)
e in ogni colonna, chiamata gruppo, da una configurazione elettronica simile
(esprime la distribuzione dei suoi elettroni nei
livelli energetici al suo stato fondamentale).
L'atomo non è altro che una struttura
di energia che ponendosi in una gerarchia di particelle assume una forma che
è possibile analizzare anche dal punto di vista chimico. Le
reazioni chimiche sono generalmente dovute alla forza elettromagnetica che un
atomo manifesta attraverso la sua carica positiva o negativa o attraverso altre
combinazioni che ora non vi sto a spiegare. L'atomo si divide in un nucleo
centrale costituito da protoni (carica
positiva) e neutroni
(carica neutra),
viene naturale pensare che i protoni del nucleo debbano respingersi fra loro
(cariche dello stesso segno
si respingono, cariche di segno opposto si attraggono),
ma la forza elettromagnetica viene vinta dalla forza nucleare forte che ha un
raggio d'azione molto limitato. E' per questo che più un atomo è
pesante (ossia costituito da più protoni e neutroni) più è
instabile (radioattivo)
come il caso del famosissimo Uranio usato per la
fissione nucleare, quando un atomo è troppo voluminoso la forza
forte che ha un piccolo raggio d'azione non riesce ha tenerlo unito per
molto tempo. Attorno al nucleo "orbitano"
gli elettroni (carica
negativa) che salvo condizioni particolari
sono dello stesso numero dei protoni, ogni elettrone si trova ad una certa distanza
dal nucleo che dipende dalla sua energia cinetica
(livello energetico)
ossia più un elettrone è veloce più riesce a stare lontano
dai protoni (similmente a
un satellite attorno a un pianeta -esempio
da prendere con le molle-).
Ecco che abbiamo costruito un atomo, ma la gerarchia di particelle non è
certo finita. Una breve parentesi per stupirvi ma su cui dovrete tornare dopo
un bel po' di studio, quindi se non capite non preoccupatevi (un
neutrone equivale a un protone più un elettrone, un protone equivale
a un neutrone più un positrone, un elettrone invece è già
una particella che si può considerare elementare).
Comunque ora ve la faccio molto più semplice, generalizzando parecchio
possiamo trovare due classi di particelle elementari, queste sono i leptoni
(le più leggere come gli elettroni)
e i quark (i più
pesanti che raggruppati formano neutroni e protoni).
Allora un elettrone è semplicemente un leptone, un protone è costituito
da due quark up e un quark
down (sottogruppi della famiglia dei quark)
mentre un neutrone è costituito da due quark down e un
quark up. Ora non saprete tutto, ma almeno
sapete abbastanza. L'atomo è l'unità fondamentale,
costitutiva della materia. Se potessimo scindere indefinitamente un solido la
nostra operazione avrebbe termine quando troviamo l'unità atomica che
non può essere ulteriormente scissa. Per approfondire questa definizione
bisogna conoscere la sua struttura. Esso è formato da tre tipi di particelle:
protoni (carica
positiva), neutroni
(carica neutra)
ed elettroni (carica
negativa). La geometria
dell'atomo determina la distribuzione di queste particelle all'interno
di esso. Oggi esistono diverse teorie che tentano di rendere ragione della costituzione
dell'atomo, ma tutte pongono al centro di esso il nucleo. Composto esclusivamente
di protoni e neutroni, è circondato da una nube di elettroni. Si chiama
"nube"
perché gli elettroni si muovono su orbite (precisamente,
orbitali o shell)
rigidamente prestabilite e fisse. Se prendessimo una foto di questa zona non
vedremmo nulla di definito, ma solo una vaga nebbia determinata dal moto degli
elettroni in queste orbite. Ogni atomo possiede un numero
atomico (N)
determinato dal numero di protoni e neutroni (entrambe
le quantità sono uguali) ed una
massa atomica (A)
derivante dalla somma di 'N'
più il numero degli elettroni; solitamente A ~
N x 2. Tramite degli esperimenti ci si è accorti che ogni atomo
è formato da diversi isotopi, cioè
atomi dello stesso elemento con massa atomica diversa (maggiore
o minore) dell'elemento
principale. Se la definizione non è eccessivamente chiara vediamo di
spiegarla tramite un esempio. Prendiamo l'atomo di rame (simbolo
'Cu'):
esso ha numero atomico N=29 e massa atomica A=63.
Quest'ultima quantità deriva dalla media di due isotopi che intervengono
in misura diversa a formare l'atomo principale. Per essere precisi gli isotopi
sono due: uno con A=63 e l'altro con A=65
; il primo interviene in misura del 69,1 % e l'altro
in misura del 30,9%. Esistono
tuttavia casi più complessi di questo, ad esempio per l'atomo
del gas nobile xeno (simbolo
'Xe')
che vanta ben nove isotopi, alcuni dei quali intervengono in misura dello 0,09%.
Gli atomi che hanno massa
atomica maggiore di quella dell'elemento base tendono
generalmente ad essere radioattivi, cioè
emettono delle particelle fino a quando non diventano stabili. Questa è
anche una particolarità di elementi particolarmente
"pesanti",
quali l'uranio e il plutonio,
che per diventare stabili decadono fino a diventare atomi
di piombo. Si chiamano nuclìdi (sing.:
nuclìde) quei
particolari isotopi radioattivi. La radioattività consiste, come già
accennato, nell'emissione di particelle denominate alfa
o beta. La radioattività consiste, come
già accennato, nell'emissione di particelle denominate alfa
o beta. Il primo tipo consiste
di due protoni e due
neutroni, quindi l'atomo che emette una particella del genere perde massa
in ugual misura. Le particelle beta
sono elettroni ed anche in questo caso la
massa atomica diminuisce di tale quantità. Esiste
anche un terzo tipo denominato gamma,
ma si tratta di radiazione elettromagnetica ad alta
energia.
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