LA RADIOCOSTIERA SAMBENEDETTESE - 1950
     
 

Si era concluso da poco il secondo conflitto mondiale e la marineria sambenedettese cercava di risollevarsi da quel disastroso periodo che aveva portato solo lutti e fame. Molti pescherecci sambenedettesi requisiti dalla Regia Marina ed adibiti allo sminamento della costa marchigiana furono restituiti ai loro armatori che si prodigarono per riarmarli e rimandarli in tutta fretta alla pesca  con quel poco di  equipaggiamento sottratto ai bombardamenti che avevano devastato la citta' ed in particolar modo l'intera area portuale.

Molte di queste imbarcazioni e relativi equipaggi non fecero piu' ritorno, trovarono la tomba in fondo al mare a causa delle numerose mine disseminate in Adriatico. Mio padre avendo fatto opera di sminamento, mi raccontava spesso queste tristi storie, di donne angosciate che in attesa dei loro cari  si radunavano nei pressi del fanale verde, le disgrazie accadute, i  pianti, i lutti, le famiglie distrutte................ma questa e' un' altra storia.

 
     
 

 
   1950 -  LA RADIOCOSTIERA SAMBENEDETTESE ED IL SUO DIRETTORE  
   L'EX R.T. DELLA REGIA  MARINA ITALIANA  Rag. ELISEO BIANCO  
     
 

Ricordo  benissimo che fino al 1970/1975 era cosa assai comune ritrovarsi nella rete da pesca una mina. Rammento chiaramente un giorno di luglio del 1973 quando trovandomi  in porto vidi rientrare il M/p SANDPIPER ( oggi M/p IRIS ) dell'armatore Tommaso Palestini & Dante Biagini al comando del Cpt Tommaso Palestini, su cui era imbarcato anche un mio zio, Mario Silvestri detto "Besselette", con due grosse mine legate a poppa, lascio immaginare quello che successe ad l'ormeggio avvenuto  dopo aver contattato la Capitaneria di Porto............ Non mi soffermo a lungo perche' ne avrei di cose da raccontare ma, questa breve parentesi serve solo per mettere a fuoco il problema sottolineando  le condizioni operative dei marinai nell'immediato dopoguerra, ricordando ancora che molti furono  i pescherecci scomparsi nel nulla senza neppure aver avuto l'opportunita' di lanciare un SOS......

Il ripetersi delle disgrazie in mare tocco' l'animo e la mente di un uomo che giorno dopo giorno, aiutato da qualche volenteroso, manifesto' l'idea di munire le imbarcazioni di un ricetrasmettitore dando la possibilita' ai comandanti di contattare una stazione radio impiantata a terra per eventuali richieste di soccorso. Facile a dirsi ma molto difficile a farsi considerati i mezzi e le apparecchiature a disposizione in quel tempo (stiamo parlando dell'immediato dopoguerra, periodo in cui la vita era difficile per tutti e sicuramente, purtroppo, parlare di radio o stazioni radio per garantire la sicurezza in mare non era un problema di prima necessita', anzi, c'erano cose piu' serie a cui pensare).

 
     
   
  LO STABILE DOVE NACQUE NEL 1945  
  LA RADIOCOSTIERA SAMBENEDETTESE  
     
 

Cosi'  fu concepita inizialmente l'idea, l'embrione di una radiocostiera al servizio della marineria sambenedettese e non incomincio' a crescere e svilupparsi nella mente di un uomo. Dopo tanto lavoro di pochi, vari tentativi, prove in mare ed a terra con apparati di recupero, antenne autocostruite,  fallimenti seguiti da successi coronati da entusiasmo, apprezzamenti e consensi di tutta la cittadinanza, nacque ufficiosamente ed in via sperimentale nella primavera del 1945 la RADIOCOSTIERA SAMBENEDETTESE  per opera del Sig. Umberto Marcucci, ideatore e fondatore (scomparso nel 1995), fratello di quel famoso Marcucci di Milano molto conosciuto  nel campo radioamatoriale, originario della vicina Ascoli Piceno ma appartenente idealmente a questo laborioso popolo di marinai. Venne cosi' richiesta alle autorita' la licenza per impiantare una stazione radio che inizialmente,  causa problemi di carattere politico,  venne rilasciata e registrata a nome del Sig. Lelio Speranza, nipote del Sig. Marcucci, sambenedettese d'adozione ma originario della vicinissima Massignano. I primi collegamenti radio in fonia vennero effettuati in quell'anno da Umberto Marcucci con  apparati surplus tipo TRC 40 fatti arrivare da Milano ma  provenienti da uno dei piu' grandi depositi di materiale surplus di Livorno da cui attingevano la maggior parte dei  radiotecnici di allora.

 
     
   
   1949 –  LA RADIOCOSTIERA SAMBENEDETTESE  
  OPERATA DA  GIUSEPPE MOSCA OGGI I6TIH  
     
 

Tra mille difficolta' venne individuato il luogo per l'istallazione delle apparecchiature. Era una piccola casetta in mattoni di pochi metri quadrati, ex magazzino adibito a deposito di canapa dai locali funai, dotata di un solo vano e sopravvissuta miracolosamente ai bombardamenti del vicinissimo porto. Sorgeva a Nord Ovest del vecchio campo sportivo “F.lli Ballarin”, in via Morosini, a cento metri dal mare (costruzione ancora oggi esistente e trasformata in negozio). Li furono sistemate le prime apparecchiature reperite da Umberto Marcucci ed erette alcune strutture per il sostegno  delle lunghe filari. Trascorse qualche anno, il tempo necessario per sperimentare, sistemare e rendere operativa la stazione radio che venne inaugurata ufficialmente nel Giugno del 1949 garantendo un servizio radio in fonia tra San Benedetto del Tronto, le navi in transito ed i locali pescherecci.

IQP 1950 - Tecnici della S.I.R.M. al lavoro IQP 1949 - Inaugurazione
 
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Va ricordato e sottolineato che e' stata la prima stazione radio costiera italiana sorta nel dopoguerra nel settore della pesca marittima. Seguiranno a ruota a distanza di tempo, prendendo come esempio la Radiocosciera Sambenedettese, la sua organizzazione, i consigli e l'enorme esperienza accumulata con grandi sacrifici economici dei responsabili, pareri e suggerimenti dei tecnici ed operatori dopo aver constatato e dimostrato l'indiscussa utilita' ed il grande servizio offerto, servizio su cui potevano contare armatori e comandanti che dopo il periodo bellico ricominciarono ad affollare le vecchie rotte Adriatiche e Mediterranee: Bari, Pescara, Mazara del Vallo, Porto Torres, Molfetta, Fano, Grado, Giulianova, etc. etc. La RADIOCOSTIERA SAMBENEDETTESE era gestita dalla SIRM - Societa' Italiana Radio Marittima e la direzione fu affidata al Rag. Eliseo Bianco, abile telegrafista, ex capo RT della Regia Marina Italiana, uomo di grandi capacita’ tecniche, pioniere nel settore delle radiocomunicazioni marittime,  divenuto in seguito  armatore del M/p oceanico " LARUS".

Questa stazione radio, voluta a tutti i costi dai locali armatori ma soprattutto dalla grande marineria Sambenedettese che in quegli anni, in continua espansione, godeva di un irripetibile periodo di grande benessere seguito da necessita' ed esigenze che richiedevano risposte, soluzioni  pratiche immediate e fattibili.

 
     
   
  1949 –  GIUSEPPE MOSCA - I6TIH - A BORDO DI UNA  
  NAVE INTENTO A COLLAUDARE UN APPARECCHIO RADIO  
     
 

La  radiocostiera, come veniva chiamata da tutti,  era operativa 24 ore su 24 e sopperiva a diverse finalita' garantendo ad intervalli stabiliti la diffusione regolare dei bollettini meteo, unico supporto alla navigazione e garanzia per tutti i naviganti di  quel tempo, salvaguardia delle vite umane in mare, traffico commerciale e traffico in generale di collegamento marittimo per tutte le navi in transito nell'Adriatico e Mediterraneo. E' da ricordare che fino al 1952 la Radiocostiera Sambenedettese, gestita dalla SIRM (Societa' Italiana Radio Marittima) era l'unica autorizzata a trasmettere e ricevere i fonogrammi dalle navi in transito. Questa delicata ed importante attivita' proseguira' fino all'avvento delle stazioni costiere istituite dal Ministero delle Poste e Telecomunicazioni,1965 circa, ed allora la Radiocostiera Sambenedettese cambio' il suo nome in SAN BENEDETTO DEL TRONTO PT RADIO comunemente chiamata da tutti   SAMBENEDETTORADIO.

 
     
   
  LA RADIOCOSTIERA SAMBENEDETTESE– 1949  ED I SUOI OPERATORI  
  DA SX:  NEREO GROPAIZ – GIUSEPPE MOSCA  I6TIH – SERAFINO ROMANI  
  SI NOTI SULLA PARETE LA FOTO DI MARCONI E LA SCRITTA "SILENZIO"  NECESSARIA PER EVITARE  
  CONFUSIONE AI FREQUENTATORI  CHE ANDAVANO AD AVERE NOTIZIE  
     
 

Inizialmente il servizio radio veniva garantito da tre operatori che si alternavano a turni di otto ore ma, considerato il sempre piu' impegnativo lavoro da svolgere in stazione,  le sempre piu' frequenti richieste d' intervento tecnico, di manutenzione ed istallazione a bordo, gli operatori divennero quattro e successivamente cinque.

Riporto qui i nomi degli operatori della RADIOCOSTIERA SAMBENEDETTESE nella speranza di non dimenticare nessuno:

ELISEO BIANCO (direttore responsabile), FERNANDO BIANCO, NEREO GROPAIZ, ROMEO MERLINI , SERAFINO ROMANI, GIUSEPPE MOSCA (I6TIH), NICOLA GUIDOTTI, FAUSTO BOELLIS, VENANZIO PATRIZI, IMPERO BOELLIS e BRUNO RIEDLING.

Il  lavoro svolto da questi uomini era molto difficoltoso a causa dell' attenzione necessaria dovuta  all'ascolto della radio, ascolto reso difficile in quanto i pescherecci erano dotati di apparecchiature a sintonia continua, non quarzati quindi non facili da sintonizzare, veri residuati bellici recuperati e fatti funzionare alla meglio da quei pochi tecnici capaci, ma, e' bene ricordare che gli apparati in questione,  a quei tempi,  erano letteralmente "oro colato" e non tutti gli armatori potevano acquistarne uno. A rendere piu' ardua la ricezione era l'inesperienza del capitano o del direttore di macchina chiamato volgarmente  "motorista" che erano gli  unici responsabili della stazione radio di bordo.

 
     
   
  1958 –  IQP - SAN BENEDETTO PT  RADIO  
  DA SX I TECNICI / OPERATORI  GIUSEPPE MOSCA I6TIH ED IMPERIO BOELLIS ALLE PRESE CON  
  UN NUOVO APPARATO RADIO ARRIVATO DA POCO......UN  HALLICRAFTER !  
     
 

Spesso alla radiocostiera di San Benedetto venivano inoltrate richieste di soccorso da parte di navi che operavano in Atlantico, nel Mar Rosso ed in Mediterraneo con particolare riferimento alle zone dell'isola di Lampedusa ove le richieste di assistenza medica dovute ad incidenti vari ed in moltissimi casi a gravi e frequenti infezioni tetaniche, richieste prontamente ricevute dalla Radiocostiera Sambenedettese, ritrasmesse alla Radiocostiera di Anzio che a sua volta contattava il CIRM (Centro Internazionale Radio Medico) di Roma che automaticamente subentrava con il proprio servizio che spesso si tramutava in veri e propri soccorsi intervenendo sul posto con mezzi dell'aeronautica. Tutto questo trambusto via etere veniva a verificarsi solo perche' la piccola, spesso sconosciuta e dimenticata Radiocostiera Sambenedettese, in quegli anni, grazie alla posizione strategica ed  alle efficenti filari, era l'unica a ricevere le comunicazioni dall'isola di Lampedusa (gli operatori dell'epoca raccontano che era normale comunicare con navi e pescherecci in transito nei pressi di Gibilterra ed oltre). Intere notti passate in cuffia davanti agli apparati in compagnia di una sigaretta, della notte blu scura e profonda e da quel sottofondo incessante, familiare suono dovuto al frangersi delle onde che in qualche caso, nel corso di interminabili tempeste, nelle fredde e lunghe notti invernali, lambivano la stazione radio. Lavoro laborioso ed impegnativo reso possibile grazie alla professionalita' e disponibilita' di tutti gli operatori, alle collaudate apparecchiature radio spesso rappezzate qua e la' da validi tecnici, dalle lunghe filari  in grado di ascoltare e trasmettere fin  la' dove altri non erano in grado di arrivare, come ricorda l'amico e collega Giuseppe Mosca I6TIH.

   
Il direttore della radiocostiera  RT Eliseo Bianco
     
     
     

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San Benedetto del Tronto - Via Morosini - Al centro  IQP Giugno 1949, ai lati IQP Marzo 2012

Inaugurazione di IQP - SANBENEDETTODELTRONTORADIO alla presenza  di Autorita' Civili e Mmlitari
Sono riconoscibili nella foto: 2-Pignati Berardino (Velardi'), 7-Gino Mascaretti, 14-Giuseppe Mascaretti,
11-il direttore della radiocostiera  RT Eliseo Bianco, 9-Pietro Rosetti (Cra' Cra'), 16-Michele Caselli (Peco'),
4-Silvio Rosetti (Sciascio'), 10-Marchegiani Nicola, 13-Pitacco (del consorzio di Trieste  e 15-Giuseppe Olivieri (Gnerfi').

Nei periodi invernali era consuetudine fornire ai natanti informazioni relative alla nebbia, notizie di vitale importanza che consentivano di programmare in tutta fretta un rientro  in porto veloce e sicuro. Lo stesso I6TIH Giuseppe Mosca conferma che, spesso, quando qualche banco di nebbia si posava sulla cittadina e la sua permanenza coincideva con il rientro della flottiglia, l'unico sistema usato per avere la certezza di trovarsi davanti o nelle vicinanze del porto era quello dato dai fischi del treno in transito nella locale stazione ferroviaria e confermato via radio dalla Radiocostiera (l'entrata del porto di S. Benedetto del T. e' perpendicolare alla stazione ferroviaria), naturalmente il capitano doveva avere capacita' e fiuto e qui mi ritornano in mente i racconti di mio padre quando mi narrava che, prima della guerra, rientrando in porto a S. Benedetto in caso di fitta nebbia prendevano come "punto di riferimento" i forti effluvi emanati dalle foci dei fiumi Tronto distante dal porto un paio di miglia in direzione Sud o dal Tesino a circa un miglio a Nord. Certo, pensando ad oggi qualcuno non potra' fare a meno di sorridere  ma questa e' vita realmente vissuta dai nostri marinai che si sono misurarati con le dure leggi della natura che non consentiva errori ed ancor oggi raccontata dagli anziani del porto con i dovuti particolari, vere ed uniche memorie storiche a cui presto la massima attenzione e rispetto.

 
     
   
  LOCALITA' MONTESECCO E LE ANTENNE DI IQP  
  SAN BENEDETTO DEL TRONTO PT RADIO  
     
 

Presso i locali della Radiocostiera c'era sempre un gran fermento, un via vai di armatori, pescatori, familiari dei marittimi che giornalmente e puntualmente vi si recavano per avere notizie, conoscere l'andamento della pesca, le condizioni dell'equipaggio, eventuali pericoli corsi e naturalmente per concordare il rientro in porto per poter programmare la vendita del pescato. Non passo' molto tempo che, qualche anno dopo, sempre via radio, gli operatori di Sambenedettoradio furono  anche testimoni diretti delle prime catture, veri e propri sequestri di motopescherecci Italiani da parte delle motovedette slave alla caccia dei nostri natanti che, molto spesso sconfinavano; di rocambolesche fughe notturne  dalle acque territoriali  Yugoslave da parte di audaci comandanti inseguiti dalle motovedette di Tito, di fucilate,  mitragliamenti e cannonate con feriti gravi, qualche volta ci scappava anche il morto.
 

Queste situazioni si verificavano in quanto, a causa della grande pescosita' delle aree marine confinanti con le acque territoriali slave, spesso qualcuno sconfinava (?) e puntualmente si ritrovava alle "calcagna" la vigilanza costiera slava che non poteva intervenire in caso di cattivo tempo o durante le tempeste invernali ed allora............armatori consapevoli e comandanti coscienti azzardavano la' dove la maggior parte non osavano. Tutto questo per poter lavorare e portare  a casa la "pagnotta", tenendo bene presente che, il mare, in quel tempo, era l'unica fonte di sostentamento per la stragrande maggioranza dei sambenedettesi compresa la mia famiglia. Grazie al progresso tecnico/scientifico di quegli anni, erano in tanti a possedere in casa un apparecchio radio sintonizzato sulla 1855 khz A.M.,

Premio GUIDO GUIDA
12 Ottobre 1973
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frequenza di lavoro della Radiocostiera e sovente capitava ai diretti interessati di seguire in prima persona le vicende dei marittimi. Era cosa comune camminare per le vie del centro cittadino ed  ascoltare a volume sostenuto le notizie che si scambiavano tra  loro i capitani dei pescherecci o i colloqui con gli armatori per concordare il rientro in porto. I6TIH - Giuseppe Mosca che ha vissuto quel periodo, racconta che gli  armatori, consapevoli di essere intercettati in ogni momento dai loro colleghi, rivali, nonche' concorrenti commerciali,  inventarono un cifrato per scambiarsi le notizie, naturalmente ogni motopeschereccio aveva il suo codice segreto evitando cosi' di  far conoscere tipo, quantitativo del pescato e rientro in porto e tutto cio' solo per  esigenze di mercato nella speranza di essere tra i primi all'asta ittica e conseguentemente avere la possibilita'  di un maggiore incasso.

 
     
   
  IQP - SAN BENEDETTO RADIO – 1950  
     
 

Tutto questo era naturalmente possibile grazie alla disponibilita' degli operatori della Radiocostiera Sambenedettese che svolgevano un efficace ed indispensabile servizio.  Per queste qualita' alla Radiocostiera facevano capo tutti gli armatori della flottiglia Sambenedettese e delle localita' vicine, particolarmente le societa'  armatrici dei primi motopescherecci atlantici che oltrepassarono  Gibilterra tentando la grande fortuna sfidando l' Atlantico seguiti dalle grandi navi oceaniche degli anni 70 che venivano quasi monitorate via radio dalla partenza fino al raggiungimento delle zona di pesca dalla quale i comandanti fornivano giornalmente le coordinate nave avanzando richieste di ogni genere per le necessità di bordo: la messaggistica più importante era la trasmissione delle distinte del pescato agli armatori. 

IL PALAZZO P.P.T.T. DOVE SI TRASFERI'  IQP

SAN BENEDETTO PT  RADIO NEL 1962 AL SECONDO PIANO

Spesso questa modesta stazione radio, nelle ore notturne, era in grado di coprire distanze impensabili; comunicare con  navi Sambenedettesi in pieno Oceano Atlantico  usando l' AM (ampiezza di modulazione), era per quei tempi cosa non da poco.

 
     
   
  1968 - IQP - SAN BENEDETTO PT  RADIO  
     
 

Arrivo' il 1965  e lo Stato Italiano smise di finanziare la S.I.R.M.. Molte stazioni costiere vennero chiuse. Furono  lasciate aperte solo quelle di una certa importanza, per intenderci le stazioni radio dei principali porti della penisola come San Benedetto del Tronto, allora conosciuto da tutti come il primo porto italiano per la grande presenza di unità da pesca atlantiche, seguita da Mazara del Vallo e Porto Torres. Questa saggia decisione contribuì a rinforzare l’assistenza completa alla navigazione fornendo più appoggio e sicurezza a coloro che andavano per mare. Nello stesso anno Sambenedettoradio venne assorbita dal Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni ed inizio' a chiamarsi SAN BENEDETTO PT RADIO. Fu cosi' che la piccola e romantica stazione radio, posta in prossimità del porto quasi in riva al mare,  fu trasferita al secondo piano del nuovo stabile delle PP.TT., un palazzone sito in via Curzi 26 a S. Benedetto del Tronto, in pieno centro cittadino.

 
     
   
   1968 - IQP - SAN BENEDETTO PT  RADIO  
   L'OPERATORE  Sig. PIETRO PAPETTI  ALLE PRESE CON LA LISTA TFC  
     
 

Qui furono sistemate tutte le apparecchiature  riceventi e trasmittenti. Ricordo l'enorme traliccio che svettava  sulla sommità dello stabile  con le sue lunghe filari poste in ogni quadrante. Riporto per quello che mi e' possibile i nomi degli operaori che hanno prestato servizio a SAMBENEDETTO PT RADIO nella speranza  di non scordare nessuno:

ANTONIO CARMINUCCI i6YB - (DIRETTORE), MOSCA GIUSEPPE i6TIH, PIETRO PAPETTI, FERNANDO BIANCO, BOELLIS IMPERIO, SPINA, GROPAIZ NEREO, ROMANI SERAFINO, VAGNONI, VARAGNOLO, PATRIZI PIER VENANZIO, GUIDOTTI NICOLA ed altri di cui il collega I6TIH Giuseppe Mosca non ricorda piu' i nomi.

Nello stabile di via Curzi Sambenedettoradio vi rimase per oltre ventanni. Essendo io un radioamatore telegrafista, spesso, passando in quella via, non potevo fare a meno di lanciare uno sguardo alle antenne ed alle vetrate della Stazione Radio, specialmente di notte quando l'unica luce a trapelare in tutto lo stabile era quello della sala radio. Di frequente, tornando a casa all'imbrunire, incrociavo lo sguardo di qualche operatore affacciato alla finestra con in mano una sigaretta accesa forse in attesa del turno, forse in uno dei pochi momenti di riposo. Vorrei poter raccontare con dovizia di particolari gli ultimi anni di IQP, i suoi ultimi operatori nonchè le attrezzature in dotazione ma al momento non mi e' possibile.

 
     
 
Localita' Montesecco e le antenne di  IQP Sambenedettoradio che dominano
il porto e la citta' di San Benedetto del Tronto
  (Clicca sull'immagine per ingrandirla)  
 
     
     
 

Gli anni passarrono velocemente, arrivo' il 1987 e questa radiocostiera sita nel centro cittadino fu chiusa, o meglio parzialmente chiusa. Trasferita per esigenze tecniche nella vicinissima Grottammare , 1 km da San Benedetto, in localita' Montesecco a circa 200 mt. slm. fu dotata di due ricetrans Telettra HF L 1010 da 450 W, uno per la 1855 khz ed uno per la 2182 khz e due antenne che svettano tutt'ora sulla sommita' della collina dominando l'intera vallata del fiume Tesino, la citta' di S. Benedetto del Tr. ed il suo porto. Le due verticali di grosse dimensioni sono munite alla base di accordatore automatico ed hanno sempre fatto egregiamente il loro dovere fino ad oggi, tutto naturalmente telegestito da IAR Roma Radio. I Telettra 1010 hanno operato ininterrottamente fino al 2008 e sostituiti per vetusta' recentemente con due nuovi transceiver SUNAIR RT 9000 da 125 W affiancati da due aplificatori solid state SUNAIR LPA 9600 da 1 kw, un tandem di apparecchiature azzeccato come si  vede nelle foto qui riportate tratte dal WEB. Sambenedettoradio e' stata per mezzo secolo un punto di riferimento in Adriatico per tutta la marineria locale e  tutte le navi che hanno transitato in questo tratto di mare fino all'avvento del telefono cellulare che ha stravolto le comunicazioni marittime, noi compresi.

 
 

     
 
Antenne ed apparati HF di IQP
RTX 9000 C info transceiver (Clicca sull'immagine per ingrandirla) LPA 9600 info amplifier
       
 

     
 

Oggi  IQP - San Benedetto Radio - e' telegestita a distanza  da IAR - Roma Radio - che controlla le seguenti stazioni costiere:

 
     
 
IQX Trieste Radio 2624 khz
ICB  Genova Radio 2672 khz
IPD Civitavecchia Radio 1888 khz
IPL Livorno Radio 2591 khz
IDC Cagliari Radio 2680 khz
  IPA   Ancona Radio 2656 khz
IQP San Benedetto del Tronto Radio 1855 khz
IZN Porto Torres Radio 2719 khz
 
     
   
     
 

Per tutte le info e le foto relative alla nascita della Radio Costiera Sambenedettese si ringrazia gli ex operatori di SAMBENEDETTORADIO - IQP,  Giuseppe Mosca I6TIH,  Antonio Carminucci i6YB in seguito divenuto i6CJL e Lelio Speranza nipote di quel Marcucci noto in ambito radioamatoriale, tutti al di sopra degli anni ottanta, tutti disponibili, gentili  e particolarmente attenti alla mia ricerca sulle origini di questa piccola ma grande stazione radio che ha occupato sulla terra,  sul mare e nel tempo,  un posto di tutto rispetto.

 
     
 

I6HWD-Domenico Caselli

 
 

per ricordare un grande passato e con esso un gruppo di uomini che con pochi mezzi hanno fatto questa grande storia.

 


   
  di Domenico Caselli  "Marescia' "  
  (of Guerrino de Peco', Fadanne and Luci', Lambrezze, La Carlane family)  
     
  ....amare e ricordare il grande passato di SAMBENEDETTORADIO e di tutti i suoi operatori....