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Bobbio

 

Bobbio sorge alla sinistra del Trebbia e dista 45 km da Piacenza; è il centro più importante della valle ed è situato in un'ampia conca ai piedi del monte Penice. Insediata fin dall'epoca preistorica, vari reperti documentano la presenza dell'uomo fin dal periodo neolitico (5000-2800 a.C.).
Al Groppo di Vaccarezza, sito in comune di Bobbio, sono venuti in luce oggetti in bronzo a testimoniare l'esistenza di insediamenti che si protrassero dalla Preistoria all'epoca romana.

All'inizio dell'età del Ferro (1100-0 a.C.) giunge la popolazione dei Liguri, come indica la tomba rupestre della "Spanna". Nel V sec. a.C. i Celti costringono i Liguri a ritirarsi nelle zone interne dell'Appennino e, secondo la tradizione, Bobbio ha avuto origine dai Galli Boi, diversi secoli prima dell'era cristiana.
Qui i Romani si stabilirono dopo le guerre puniche, ma già nel II a.C. la zona di Bobbio aveva assunto importanza: per la sua vicinanza a Travo e alla Pianura Padana, le saline, le acque terapeutiche, il territorio adatto all'agricoltura e all'allevamento, la mulattiera che risalendo il Trebbia raggiungeva il genovesato.
Bobbio assurse ad importanza politica e religiosa nel VII sec con Colombano, monaco irlandese, che qui fondò nel 614 un monastero benedettino grazie ai privilegi concessi dal re longobardo Agilulfo e dalla regina Teodolinda.
Ciò consentì ai Longobardi di assicurarsi un importante presidio appenninico.
Il nome di Bobbio apparve infatti per la prima volta nel VII sec. nella biografia di S.Colombano redatta da Giona da Susa.Il cristianesimo si era diffuso in Italia fin dai primi secoli della sua storia, predicato dal martire Antonino; la prima chiesa della valle sorse a Bobbio, dedicata a S.Pietro; S.Colombano provvide al suo recupero e costruì sulle rovine della chiesa di S.Pietro la chiesa abbaziale e un grande monastero attiguo
al tempio.
L'Abbazia di Bobbio, con la sua Biblioteca, il suo Scriptorium, la sua organizzazione economica, diventò presto anche una potenza politica, oltre ad essere un faro di diffusione del cattolicesimo e una sede importante di cultura.
Nel 774 Carlo re dei Franchi pose fine al Regno Longobardo; nonostante ciò nel periodo che va dal IX al XII sec. Bobbio raggiunse l'apice della sua influenza e l'abbazia governò la più vasta proprietà ecclesiastica del continente nell'ambito del sistema economico "curtense". Sede vescovile nel 1014, nel 1230 viene occupata da Piacenza, che continua la sua politica di espansione tendente a controllare le vie del commercio con Genova. Nel 1313 i Visconti sono signori di Piacenza, che perde la sua autonomia: Bobbio nel 1387 è data in feudo ai Dal Verme, che la terranno fino al 1748 quando entra a far parte del Regno di Sardegna. Con la costituzione del Regno d'Italia viene incorporata alla Provincia di Pavia e nel 1923 passa a Piacenza.
Un intrico di stradine, antiche case signorili, pregevoli palazzi, portici è cresciuto intorno ai due nuclei principali del borgo: il Duomo con la sua piazza, l'antico monastero con la chiesa di S.Colombano. La piazza del Duomo è cinta da antichi portici; sul lato sud si erge la facciata quattrocentesca del Duomo affiancata da due torrioni romanici.
Nel 1015 Adaloaldo, abate di S.Colombano, nominato vescovo di Bobbio dall'imperatore Enrico II, dà inizio alla costruzione della cattedrale, poco lontana dall'Abbazia, terminata nel 1075.
La struttura architettonica di questo edificio ( lungh. 64m, largh. 22m ) segue le norme dettate dal movimento riformatore di Cluny: due torri in facciata, altare maggiore e presbiterio sopraelevati rispetto alle navate, cripta. ma la primitiva struttura ha subito nel corso dei secoli notevoli alterazioni sia all'interno che all'esterno: creazione delle volte alla fine del XIII sec., facciata rimaneggiata nel 1463, decorazione del 1896 nelle tre navate e settecentesca nel presbiterio e nel transetto, transetto e parte absidata modificati nel XV sec.
 

 

 

 

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