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Sezione CAI San Vito al Tagliamento |
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8
Agosto 2002 |
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“IL CERVINO”, un’impresa affascinate,
un ricordo indelebile nella nostra vita di appassionati di montagna, …
ma non solo: un’esperienza interiore, non importa come, da dove, quando. |
Da qualche anno attendevamo
l’occasione, i compagni fidati, le condizioni meteo favorevoli, la
disponibilità delle giornate necessarie per la salita, mancava sempre
qualche cosa, finalmente la grande opportunità. |
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Arriviamo velocemente nella Val Tournance che ci accoglie nel migliore dei modi, cielo azzurro, colori intensi e una sconfinata vista sul Cervino e le valli che lo circondano. Dopo i preparativi e i controlli di rito, verso le ore 13, da Cervinia (mt. 2000) raggiungiamo, utilizzando la funivia, il Plateau Rosà (mt. 3480) dove gli ultimi sciatori stanno rientrando in quanto la temperatura, piuttosto alta, non permette di sciare. Caricati gli zaini in spalla, ci avviamo risalendo il ghiacciaio verso il Piccolo Cervino (mt. 3883), la ricerca di un itinerario più breve rende la salita più impegnativa in quanto il ghiacciaio, com’è noto, nasconde molte insidie.
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E’ quasi il tramonto, incontriamo gli ultimi alpinisti che rientrano, ci
informano che le difficoltà per l’attraversata non sono eccessive, c’e poca
neve ma la via è molto lunga. Ci inoltriamo in quei sentieri ora sicuri ora
strapiombanti, siamo soli: davanti a noi la montagna non ha più sfumature, è
un unico grande muro scuro, un cuneo slanciato verso il cielo contornato
dalle luci del tramonto. Valeva la pena anche arrivare solo quassù. Lo
spettacolo è indescrivibile, l’ambiente severo e aggraziato nello stesso
tempo ci dà energia per uno ultimo sforzo per arrivare al rifugio;
..... si
parla poco, dobbiamo andare! |