Sertum Web Page

 La Sertum 

 


....per chi non lo sapesse.... (e sono tanti!!!)....

Personalmente ho incontrato solo 5 persone che conoscevano il marchio Sertum, la quasi totalità delle altre persone neanche sapeva dell'esistenza di una fabbrica di motociclette con questo nome ..... che per di più è italiana!!!!!  (......ma come è corta la memoria degli italiani!!!!!!) Allora mi sembrano doverosi alcuni cenni storici di questo marchio.

Come e Dove Nasce la Sertum

Le Officine Meccaniche FAUSTO ALBERTI S.p.A. nascono a Milano nel 1922 per la produzione di utensili, macchine utensili e in generale macchinari per lavorazioni meccaniche di precisione. Nel 1931 viene aperto un reparto motociclette con il marchio Sertum che realizza, a partire da disegni e da progetti originali, una prima serie basata su telaio tubolare rigido, motore 175cc con testata verticale 4 tempi , distribuzione a valvole laterali, tre marce a mano e forcellone anteriore a parallelogramma deformabile. La produzione incontra il gradimento del pubblico e così inizia, nei nuovissimi stabilimenti in Viale Certosa di Milano, la produzione negli anni successivi su grande (per allora ) scala di vari modelli di 120cc a 2 tempi tre marce, con soluzioni tecniche innovative per l'epoca (telaio stampato), 175cc 4 tempi valvole laterali a tre marce, 250cc 4 tempi valvole laterali, a valvole in testa ad aste e bilancieri, e a valvole in testa con distribuzione a camme a tre e quattro marce  e 500cc bicilindrica e monocilindrica a valvole laterali e valvole in testa a quattro marce, nonché motocarri e motocarrozzette a tre ruote. A partire dal 1939, consolidato un'importante quota del mercato, anche grazie a consistenti forniture militari che fino ad allora erano di esclusivo appannaggio di Guzzi e Gilera, la Sertum si distingue con numerose medaglie d'oro nelle gare internazionali di regolarità - le gloriose Sei Giorni Internazionale -di Germania, Cecoslovacchia, e Inghilterra.  La Sertum, il cui nome latino indica la corona d'alloro (il serto) dei vincitori, nel dopoguerra ha continuato la produzione aggiornata di due soli modelli e preparato uno nuovo che doveva lanciare negli anni '50, ma che, per mancanza di finanziamenti e di fondi, non ha potuto realizzare, chiudendo definitivamente le fabbriche nel 1952. Una sintetica descrizione della Sertum e delle sue motociclette, tratta da un' ENCICLOPEDIA delle MOTO, la vedi qui

....Ma come mai nessuno....ma proprio nessuno ... o meglio pochissimi..... conoscono il marchio Sertum???? ....come è possibile che sia "sparito" ...così....all'improvviso...dalla memoria di tutti gli italiani, quando il parco circolante di motociclette Sertum nel dopoguerra doveva essere abbastanza ampio...forse non quanto quello Guzzi o Gilera, ma pur sempre dell'ordine di qualche decina di migliaia o forse di più ...????................ io forse una spiegazione ce l'avrei...  e mi è venuta alla mente di recente ragionando con i miei figli sulle possibili cause di un fenomeno così anomalo ed apparentemente inspiegabile e sulla sua  probabilità di accadere (....la matematica è di casa!!!!) ....... ed allora.....ragiona che ti ragiona il cervello... mi sono ricordato di un particolare che mi avevano riferito quando ho cominciato il primo restauro della Sertum nel 1970 (vedi dopo). A quel tempo mi ero rivolto al più grosso e meglio fornito negozio di parti ricambio per motociclette di varie marche della zona di Lecco, chiedendo quali ricambi avessero disponibili per la mia Sertum, e il titolare, che stava anche lui dietro il bancone, oltre a dirmi che praticamente non aveva nessun pezzo di ricambio per la mia moto, si ricordava che una decina di anni prima, o forse quindici, aveva saputo delle vendite giudiziarie per fallimento dei beni restanti della società Officine Meccaniche Fausto Alberti, tra cui interi magazzini di parti ricambio dei vari modelli di motociclette. E siccome era interessato a sapere chi si aggiudicava i magazzini dei ricambi Sertum, per potersene successivamente approvvigionare per il suo negozio, aveva seguito tutta la vicenda delle vendite, scoprendo però alla fine, che tutti i macchinari, tutti i ricambi  dei magazzini e quanto restava di metallo delle fabbriche, se li era aggiudicati una delle più grandi acciaierie di Milano (forse la Falck) per usarlo come rottame da mettere negli altiforni....... decretando così la "morte" prematura e praticamente "immediata" dell'intero parco circolante di motociclette Sertum !!!!!......... in mancanza di parti ricambio nel giro di pochissimi anni (penso tra due e quattro) sparirono dalle strade e dalle case degli italiani tutte le motociclette Sertum...... iniziando così l'oblio del nome e del marchio.

Sarebbe interessante fare qualche ricerca storica presso gli archivi del tribunale fallimentare e della Camera di Commercio di Milano per appurare questi fatti,  .... anche se mi sto chiedendo se alla fine tutto ciò può mai interessare qualcun'altro oltre il sottoscritto.


  La storia della mia Sertum 


L'Acquisto e il primo restauro

Nel 1970....erano i primi di febbraio (... che freddo ragazzi!!!!), avevo poco più di vent'anni, e durante il rientro di uno dei miei giri con la moto da cross (allora avevo un Gilera Giubileo-98 super-elaborato con il quale, quando potevo, giravo per boschi e montagne attorno a Lecco) trovai questa moto, con un nome per me allora completamente  sconosciuto, sola soletta e abbandonata in un viottolo della campagna, appoggiata ad un muretto in mezzo alle vigne, esposta a tutte le intemperie, estate ed inverno ... sole, acqua, neve, tivano e breva tutti i giorni dell'anno !!!!.  Sarà stata lì da almeno 4-5 anni, credo, forse di più, ed era un bel mucchio di ruggine .... ma mi innamorai subito del suo  serbatoio, anche se arrugginito, per la sua forma strana.... "vecchiotto".... filante.... a goccia totalmente diverso da quello delle altre moto....continua

 


Il secondo restauro 

Durante l’inverno del 2003, che l'impegno del lavoro cominciava finalmente a darmi fiato, decido di rimontare la Sertum.  Però non me la ricordavo bene di come si era ridotta in più di dieci anni di onorato servizio: in effetti era riapparsa sulle cromature e sulla carrozzeria buona parte della ruggine che le avevo levato nel 1970, e quindi mi sono messo di buona lena per restaurarla una seconda volta!!!!…. e questo web, oltre ad un omaggio al marchio SERTUM (... o anche soltanto alla "mia" Sertum....)  vuole essere principalmente la storia di questo restauro, storia di un restauro effettuato nella città di Roma, che per alcuni aspetti assomiglia di più ad una "odissea" che ad una commedia a lieto fine...... e se avete pazienza di leggermi capirete anche perchè....

 


La documentazione 

Durante le prime fasi di questo secondo restauro, ho cercato di documentarmi il più possibile sul marchio Sertum, cercando naturalmente su Internet e in qualunque altro posto (riviste, enciclopedie varie e annunci), cercando tutte le possibili notizie riguardanti il marchio. Un interessante lista di link sulla Sertum la trovi qui

Ho anche scritto una lettera a MOTOCICLISMO D'EPOCA e qui trovi la mia lettera e qui la risposta della Redazione......per la cronaca l'indicazione della redazione del meccanico  Sig. Franco Dall'Aglio di Medicina (prov. di Bologna) come esperto restauratore di Sertum non corrisponde a verità, perchè, sentito personalmente al telefono, era letteralmente "imbufalito" con la rivista perchè non l'avevano nemmeno interpellato e, se mai, lui era un restauratore di Gilera, ma certamente non di Sertum....e al proposito non poteva che farmi gli auguri di un buon lavoro!!!!!!!

I documenti di circolazione (libretto e foglio complementare, vedi qui) riportano come modello "Sertum 500"  e l'anno di costruzione il 1950. Da un'attenta lettura delle notizie riportate nell'Enciclopedia della Moto e anche dalle informazioni contenute nella risposta della redazione di Motociclismo d'Epoca, e anche considerando le caratteristiche meccaniche del motore e del telaio, nonché l'anno ufficiale di costruzione, si potrebbe pensare che la moto sia un “ibrido”, realizzato dalla fabbrica poco prima di chiudere, utilizzando un motore originale, con i cilindri in ghisa e la testata in lega, e un telaio molleggiato, però modificato per le sospensioni telescopiche.

Attraverso internet sono riuscito anche a trovare un sito che vende diversi manuali (Parti ricambio, Manuale d'Officina, ecc) di vari Marchi tra cui quello Sertum (vedi nei link), e così mi sono procurato il Manuale Parti Ricambio della Sertum 500 bicilindrica - Telaio Rigido e Telaio Elastico -vedi qui , e il Manuale di Officina - Motociclo 500 MCM monoposto e biposto (versione militare) - Istruzioni per lo Smontaggio il Rimontaggio e la Revisione - vedi qui. Il primo manuale è stato molto utile per approfondire l'analisi dei particolari dei vari dettagli meccanici, mentre il secondo, anche se relativo ad un modello diverso (500-monocilindro), è stato molto utile per definire i livelli di consumo e usura di varie componenti, nonchè per le modalità di revisione e restauro degli stessi (freni, frizione, valvole, fasce elastiche, pistoni ecc).

 


Il lavoro di Restauro

La gran parte di questo secondo restauro, iniziato a novembre 2003, è durato fino a maggio 2004, con una coda di lavoro per i tubi di scarico, che si è conclusa ai primi di ottobre 2004 (se sei curioso di sapere subito perchè abbia impiegato tanto tempo per i tubi di scarico, vedi  qui). Tutto il restauro mi ha  impegnato per circa 700 ore di lavoro effettivo. Tanto per cominciare mi sono dovuto trovare un posto abbastanza agevole dove allestire l'officina. Dovevo costruire il bancone di lavoro per la moto, sostanzialmente costituito da un robusto piano di lavoro, regolabile in altezza, dotato di paranco scorrevole per movimentare le cose più pesanti (il motore), e che fosse possibile "richiudere" ermeticamente con teloni di plastica per le lavorazioni più "sporche" : sabbiatura, smerigliatura, pulizia con spazzole di ferro montate sul frullino, saldatura e verniciatura. Questo bancone l'ho realizzato con del legname edilizio, con morali da 10 cm e tavelloni da 5 cm. e un pezzo di tubo Dalmine per far scorrere il paranco con una carrucola.  Le attrezzature principali erano (..e sono ancora oggi), un compressore 10 atm da 25 litri con tutti gli accessori (pistola per verniciare a spruzzo, pistola per la sabbiatura, ecc), un tornio con mandrino a 3 e 4 ganasce, altezza centro di 140 mm, interasse 300 mm con avanzamento automatico per tutti i passi metrici, e relativi utensili, una fresa verticale, autocostruita, utilizzando un vecchio piccolo tornio di precisione montato su un piano di riscontro di ghisa con sopra un piano a "T", e con i relativi utensili, un trapano a colonna, una sega a nastro per metallo, una saldatrice elettronica ad arco, e naturalmente attrezzatura varia come frullini, trapani, mola elettrica a due dischi, cannello a gas, nonché gli estrattori che avevo costruito nel 1970, chiavi spaccate e chiuse, chiavi speciali e sagomate con la mola, che mi ero conservate dal 1970 e una chiave dinamometrica. Lo spazio dell’officina l’ho ricavato nella cantina che si trova al livello dei garage, e in previsione di allestire quel po’ po’ di attrezzatura, e di metterci la "signora" dentro, ho fatto sostituire la porta di legno con una porta di acciaio con serratura di sicurezza  (infatti…. alcuni “gentiluomini” me l’avevano già visitata in precedenza!!!).  Tra l’altro nella mia cantina ci passano dei tubi dell’impianto di riscaldamento della palazzina e quindi d’inverno, anche se a Roma non è mai troppo rigido, risulta abbastanza confortevole, e poi nel garage c’è anche un lavabo con l’acqua per il lavaggio mani (ricordatevi che....per il restauro completo di una Sertum …ci vogliono almeno due barattoli di pasta lavamani!!!!!.......fondamentale!!!!!).   

qui  potete farvi un idea dell'attrezzatura utilizzata e di come ho sistemato l'officina. 

qui  potete vedere le fasi e i lavori del restauro dei singoli componenti.  

qui  potete vedere, una volta terminato il restauro dei singoli componenti, le fasi e i lavori del rimontaggio della moto completa.  

qui. potete vedere il risultato finale di tutto il lavoro di restauro.


La  Burocrazia

In questi ultimi tempi mi sto dedicando alle pratiche burocratiche per la regolarizzazione dei documenti di proprietà e circolazione della motocicletta ; Il primo passo è stata l'iscrizione della moto al Registro Storico FMI, iscrizione fatta attraverso il MotoClub "Moto d'Epoca" di Roma. Niente di trascendentale, un modulo di domanda con i dati della moto, fotocopia del Libretto di circolazione con i dati tecnici, sei fotografie della "Signora Maestrale", un versamento postale di pochi Euro; .....tempo una ventina di giorni dalla presentazione della domanda, inoltrata dal segretario del MotoClub, mi arriva a casa per posta dall'FMI il Certificato d'Iscrizione; con questo Certificato, assieme ai documenti originali in mio possesso di Carta di Circolazione, Foglio Complementare, visura al PRA di Lecco del Registro con la targa in cui risulta il timbro "Cancellata d'Ufficio il 29 ottobre 1987" e il versamento postale di tre anni di Tasse arretrate, posso presentare la domanda di "reiscrizione al PRA" come proprietario, presentando agli uffici provinciali un modello di domanda, dove, in una sezione, mia sorella che era l'ultima intestataria al PRA di Lecco prima della cancellazione d'ufficio, dichiara di vendermi la motocicletta con l'autentica notarile della firma. Dopo dieci minuti, forse dodici, l'impiegata del PRA mi consegna il nuovo Certificato di Proprietà che sostituisce il Foglio Complementare, con tutti i dati della moto e quelli del proprietario (io)!!!!!!! .....da non credere!!!  chiedo ...ma in che paese siamo ??? ....in America forse?????... in Germania forse????.... no.. forse in Svizzera!!!!!........ evviva il belpaese che non smette di stupirci!!!!!!!  ....li mi dicono anche che devo andare alla Motorizzazione Civile per annotare il nuovo proprietario sul Libretto di Circolazione, e forse fare anche qualche altra pratica... bene!... allora telefono alla Motorizzazione Civile di Roma - sede Casilino - Ufficio al Pubblico, per chiedere cosa devo ancora fare per completare la regolarizzazione.  (infatti nessuno mi sapeva dire quali altri passi dovevo fare). Un signore, anche questo gentilissimo (.....siamo stati annessi alla Svizzera e io non lo so ancora....!!!!)  mi dice che è meglio che mi presenti con tutti i documenti originali, perchè le cose da fare dipendono dai documenti in mio possesso..... così mi presento, il signore gentilissimo guarda con attenzione i documenti, consulta il terminale, sente un suo collega,.... ripensa.. consulta delle circolari..... alla fine mi consegna due moduli e quattro bollettini postali con gli importi già compilati, dicendomi che la motocicletta deve fare una visita tecnica, del tipo revisione periodica, e inoltre, non essendo mai stata inserita negli archivi della Motorizzazione, ....strana cosa, dice.... doveva, dopo la visita, inserire a terminale tutti i dati tecnici della moto per essere finalmente e ufficialmente "resuscitata" ....allora telefona ad un altro ufficio ..... mi prende un appuntamento per la revisione e appiccica uno sticker ad uno dei due moduli con il quale sono autorizzato a circolare quel giorno per recarmi in Motorizzazione per la revisione..... mi dice ...non si sa mai che vigile pignolo si può mai incontrare.... meglio essere regolari...!!!   ....... Bene ragazzi, ora sono a questo punto, sto aspettando il giorno della revisione......... poi vi farò sapere come è andata a finire.  ciao a tutti!!!!!!  


Aggiornamenti

21 Luglio 2005 ....rieccomi ad aggiornarvi sul finale di questa storia. Il giorno fissato per l'appuntamento esco presto di casa perchè gli uffici della Motorizzazione sono abbastanza lontani ... quasi di 25 Km .... certo per Roma non è gran che!!!! ...  però mi preparo a fare il tragitto con almeno 2 o 3 tappe perchè il motore è praticamente in rodaggio, infatti....ci sono le fasce elastiche nuove!!!.. e di questi giorni fa proprio un bel caldo.  e così ho fatto, anche se il motore, almeno all'andata, ogni tanto sputacchiava un po' per cattiva carburazione... che cercavo di sistemare, ma non c'era verso di aggiustarla... comunque alla fine arrivo in Motorizzazione, .... l' Ingegnere, quello gentilissimo, mi aspettava... scende nell'officina delle revisioni, vede la moto.... resta abbagliato dalla sua bellezza... controlla il numero del telaio e del motore, le misure dei pneumatici, ...e certo che questa moto non può avere gli specchietti retrovisori e le frecce di direzione .... bene .... tutto bene!!!  e mi affida al tecnico che me la fa mettere sul bancone di prova....  dove controlla sul rullo la frenata della ruota anteriore e di quella posteriore ....certo non i gas di scarico... tutto bene!!!! ... controlla poi le luci di posizione, davanti e dietro, anabbaglianti e abbaglianti, luce di stop del freno e il clacson....tutto bene!!!!.... compila e firma il modulo di revisione che lo prende l'  Ingegnere e andiamo in un altro ufficio dove, a terminale, vengono inseriti i dati della moto, del passaggio di proprietà e della revisione e vengono stampati i due sticker che vendono appiccicati sul libretto di circolazione  e annotato "veicolo di interesse storico e collezionistico"  .... tutto a posto finalmente!!!!   rimonto in sella e me torno a casa beato come una pasqua... che anche la moto va che è un piacere... faccio tutti i 25 Km in una tirata sola ... anche bello allegrotto .... con il tachimetro ogni tanto a fondo scala sopra gli 80 e con quel bel rumore pienotto delle marmitte !!!!!!......e anche questa avventura nella burocrazia è felicemente conclusa!!!!!!!

15 Novembre 2005....rieccomi ad aggiornarvi sull'ultimo elemento ancora mancante....è arrivata la targhetta di metallo del Registro Storico, con i dati della motocicletta. Eccola qui  ....carino lo stemma dell' FMI, vero?.... ora devo decidere dove e come montarla sulla motocicletta. Quando sarà fatto mi rifarò vivo con voi.....per ora un ciao a tutti!!!!!


La prima "uscita ufficiale"

maggio 2006 ......rieccomi con qualche altra novità......intanto devo dire che mi avete scritto in tantissimi....veramente non credevo di suscitare tanto interesse e/o curiosità....!!!!!....e devo anche dire che mi ha fatto molto piacere ricevere tutte quelle e-mail e a ciascuno ho sempre risposto con piacere ancora maggiore!!!!!! ....... ma ora vorrei venire al "dunque" di questo aggiornamento..... vi vorrei parlare della prima uscita ufficiale della "vecchia signora" che è avvenuta la domenica 14 maggio per partecipare al Motoraduno per la rievocazione storica del "Circuito di Monte Mario" di Roma, organizzato dal Motoclub "Guzzi Roma". Il venerdì 12 maggio mi telefona il segretario del mio motoclub (....grande Bonanni!!!!!) per dirmi di questo evento e che devo assolutamente partecipare con il "mio pezzo raro"....l'appuntamento è alle 9.30 a piazza Risorgimento....... dai vieni!!!!! ...ci vediamo lì domenica!!!!!!....detto e fatto......la domenica al mattino verso le 9 inizia l'avventura per le vie di Roma con la "vecchia signora"


Spero con tutta questa storia di non avervi annoiato troppo .... se non altro credo di aver aiutato, con alcune informazioni chi, ....e spero si faccia vivo, intende iniziare il restauro di una Sertum .... magari proprio a Roma!!!!!!!

se avete domande e/o commenti, potete inviarmeli a bob_colombo@libero.it