Vuoti di memoria

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VUOTI DI MEMORIA - I GENOCIDI DIMENTICATI Comune di Nogara - Assessorato alla Cultura
Biblioteca Comunale "Elisa Masini"

VUOTI DI MEMORIA
I GENOCIDI DIMENTICATI

Incontri con l'autore
Palazzo MAGGI (Nogara - VR)
Ingresso Libero

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GIOVEDI' 11 NOVEMBRE 2004 (Ore 21.00) - "L'ARMADIO DELLA VERGOGNA" di Franco Giustolisi (Ed. Nutrimenti).

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VENERDI' 19 NOVEMBRE 2004 (Ore 21.00) - "ALTRE TRACCE SUL SENTIERO PER AUSCHWITZ" di Luca Bravi (Ed. Cisu).

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GIOVEDI' 25 NOVEMBRE 2004 (Ore 21.00) - "LE RAGIONI DI UN SILENZIO. LA PERSECUZIONE DEGLI OMOSESSUALI DURANTE IL NAZISMO E IL FASCISMO" a cura del Circolo Pink (Ed. Ombre Corte).

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MERCOLEDI' 1 DICEMBRE 2004 (Ore 21.00) - "LA MASSERIA DELLE ALLODOLE" di Antonia Arslan (Ed. Rizzoli).

Fronte - VUOTI DI MEMORIA - I GENOCIDI DIMENTICATI

Retro - VUOTI DI MEMORIA - I GENOCIDI DIMENTICATI

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GIOVEDI' 11 NOVEMBRE 2004 - ORE 21.00
"L'ARMADIO DELLA VERGOGNA" 
di Franco Giustolisi
(Ed. Nutrimenti)
"L'ARMADIO DELLA VERGOGNA" di Franco Giustolisi (Ed. Nutrimenti)

Saranno presenti:

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Franco Giustolisi - Giornalista de "L'Espresso".

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Bartolomeo Costantini - Procuratore Militare della Repubblica di Verona.

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Guariente Guarienti - Avvocato.

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Costantino Di Sante - Ricercatore Università degli Studi di Teramo.

Chi e perché ha voluto proteggere nazisti e fascisti colpevoli delle mille stragi che hanno insanguinato l'Italia fra il 1943 e il 1945? Quindici, forse ventimila italiani innocenti, per lo più donne, vecchi e bambini, sono stati ferocemente massacrati, ma la gran maggioranza dei carnefici ha potuto tranquillamente farla franca. Oggi si pubblicizza la triste storia del sangue dei vinti, ma nessuno ha finora reso giustizia al sangue delle vittime delle stragi nascoste nell'Armadio della vergogna.Leggi le recensioni.

Franco Giustolisi, giornalista, è inviato speciale dal 1960, prima per Il Giorno, poi per la Rai (Tv7), quindi per l’Espresso con cui collabora ancora oggi. Insieme a Pier Vittorio Buffa è autore di Al di là di quelle mura (Rizzoli, 1984) e di Mara, Renato e io (Mondadori, 1988). Insieme ad altri è coautore di Tra storia e memoria (Carocci, 2003). Dal 1996 conduce la sua battaglia per far luce sull’Armadio della vergogna. In questi anni è stato uno dei più attivi promotori delle diverse iniziative a favore della costituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle stragi nazifasciste. Per questo motivo, il 12 dicembre del 2001 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Stazzema. 

Costantino Di Sante. Nato a Teramo, è ricercatore presso l’Università degli studi di Teramo e fa parte del direttivo dell’Istituto provinciale per la storia del movimento di liberazione delle Marche. Ha pubblicato L’internamento civile nell’ascolano e nel campo di concentramento di Servigliano 1940-1944 (1998) e I campi di concentramento in Italia. Dall’internamento alla deportazione (2001). Ha curato diverse esposizioni storico-documentarie, tra cui nel 2000 la mostra I campi di concentramento in Abruzzo 1940-1944. Attualmente sta lavorando a un libro sui profughi civili in Italia dopo il secondo dopoguerra, mentre è di imminente pubblicazione, presso l'editore veronese Ombre corte, I generali dimenticati. I mancati processi per i crimini Italiani in Jugoslavia

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VENERDI' 19 NOVEMBRE 2004 - ORE 21.00
"ALTRE TRACCE SUL SENTIERO PER AUSCHWITZ" 
di Luca Bravi
(Ed. Cisu)
"ALTRE TRACCE SUL SENTIERO PER AUSCHWITZ" di Luca Bravi (Ed. Cisu)

Saranno presenti:

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Giovanna Boursier - Giornalista di "Report" (RaiTre).

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Luca Bravi - Scrittore.

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Paola Bonatelli - Coordinamento laico e antirazzista "Cesar K.".

Sono circa mezzo milione le vittime Rom della persecuzione razziale nazista. Sottoposti a sterilizzazione coatta e ad esperimenti eugenetici, costretti nei campi di sosta forzata, trucidati dalle squadre d'azione nelle steppe dell'est, deportati nei campi di concentramento, anche i Rom giunsero ad Auschwitz-Birkenau, il luogo appositamente individuato per portare a termine la soluzione finale della “questione zingara”. Il lager di sterminio polacco fu punto di convergenza e d'incontro per ebrei e rom, unici popoli destinati all'annientamento totale perché considerati geneticamente inferiori. Da qui l'analisi storica riannoda i fili di un racconto passato sotto silenzio per più di cinquant'anni tramite un percorso che prende il via dai contributi relativi alla Shoah per individuare un evidente parallelismo tra i due eventi storici. Shoah e genocidio dei Rom divengono complementari tra loro, tasselli di un unico mosaico capaci d'illuminarsi a Vicenda per restituire all'indagine storica una visione d'insieme di quello che fu un crimine compiuto contro l'umanità intera.

Luca Bravi si è laureato in Scienze dell'Educazione discutendo una tesi in Storia Contemporanea sul genocidio dei Rom sotto il regime nazista. La tesi ha ricevuto il PremioMiriam Novitch 2001, istituito dalla Fondazione Istituto Andrea Devoto e dalla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi diFirenze. La ricerca relativa alle tematiche sviluppate nella tesi è proseguita ed ha permesso la presente pubblicazione. Attualmente lavora presso la Fondazione Opera Santa Rita di Prato.

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GIOVEDI' 25 NOVEMBRE 2004 - ORE 21.00
"LE RAGIONI DI UN SILENZIO. La persecuzione degli omosessuali durante il nazismo e il fascismo"
A cura del Circolo Pink
(Ed. Ombre Corte)
"LE RAGIONI DI UN SILENZIO. La persecuzione degli omosessuali durante il nazismo e il fascismo"

Saranno presenti:

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Gianbattista Novello Paglianti - Professore di Antropologia Culturale (Università di Padova).

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Gianni Zardini - Presidente del Circolo Pink (Verona).

Deliberatamente esclusi dalla cultura della memoria, trattati come criminali e pervertiti, agli omosessuali che lasciarono i campi nel 1945 non è stata riconosciuta la dignità di "sopravvissuti". Essi hanno unicamente sopravvissuto. La ricerca storica e la cultura della memoria hanno taciuto per decenni la violenta repressione che i regimi nazista e fascista operarono, con modalità e intensità diverse, nei confronti degli omosessuali, contribuendo al silenzio sulle vittime e i sopravvissuti. Gli interventi e i materiali raccolti in questo libro intendono rompere questo silenzio colpevole.

Gli autori: Carlo Saletti, RŸdiger Lautmann, Dario Petrosino, Gianfranco Goretti, Giovanni Battista Novello Paglianti, Klaus MŸller, Andreas Sternweiler.

Il Circolo Pink, la cui dizione per esteso è "Centro di Iniziativa e Cultura Gay, Lesbica, Bisessuale e Transgender", è attivo a Verona dal 1985, avendo raccolto l’eredità dell’allora "Arcigay 302.0". Il circolo opera per un riconoscimento giuridico e sociale delle pari opportunità per le persone con diverso orientamento affettivo e sessuale, svolge attività di prevenzione nei confronti dell’hiv e delle malattie sessualmente trasmissibili, organizza attività ludiche e ricreative ed ha una linea di counselling telefonico. Nell’ottica della memoria dei cosiddetti "olocausti dimenticati", da diversi anni documenta la persecuzione degli omosessuali durante il nazifascismo. Questa attività è svolta soprattutto da Giulio Russo e Gianni Zardini, che nel 1998 hanno ideato e condotto per la Regione Veneto una campagna di prevenzione dell’Hiv e delle malattie sessuali trasmissibili rivolta a omo-bisessuali. Gianni Zardini ha corealizzato due mostre fotografiche sulla visibilità gay e lesbica ("Visibilità cercasi. Per un mondo più gentile", 1994; "Una visibilità tira l’altra", 1996) e due manifestazioni glbt nazionali a Verona ("Alziamo la testa", 1995; "La cittadinanza va scritta", 2001). Giulio Russo ha organizzato a Verona, nel 1999, il seminario "Le Ragioni di un silenzio. La persecuzione degli omosessuali durante il nazifascismo".

CORRIERE DELLA SERA 13-07-2002: Gay e zingari: gli altri Olocausti - di Frediano Sessi.
Un articolo contro il reato di omosessualità, il 528, era previsto nel codice Rocco e proponeva il carcere da uno a tre anni per chiunque avesse relazioni omosessuali; ma nella discussione conclusiva, venne cassato, perchè "per fortuna e orgoglio dell' Italia il vizio abominevole" fu considerato mero appannaggio degli "stranieri". Eppure, nonostante questa assoluta affermazione della "purezza della razza italiana ariana", libera per natura da ogni perversione, la repressione e la persecuzione de gli omosessuali durante il fascismo sarà messa in atto anche con misure di confino e internamento. Più pesante la politica di oppressione nazista che agì con determinazione, deportando oltre 10.000 "triangoli rosa" nei lager; ma la stima del loro num ero é destinata a crescere, grazie alla rottura del silenzio sulla sorte dei gay e delle lesbiche nell' Europa nazifascista, come spiegano gli storici italiani e tedeschi nel libro a cura del Circolo Pink di Verona. L' eliminazione degli omosessuali cominciò assai prima dello sterminio degli ebrei e tra il 1933 e il 1944 furono oltre 60.000 coloro che vennero accusati e perseguitati per questa "offesa alla razza". Presentati come "vermi", "ulcere cancerose", "tumori", "peste", gli omosessuali come gli zingari ("triangoli neri" in quanto asociali) vennero trasformati in sottouomini e, per questo, perseguitati. Grazie al lavoro di Guenter Lewy, disponiamo di un' analisi accurata e sistematica del trattamento riservato ai sinti e ai rom, decine di migliaia di zingari (forse seicentomila) sottoposti alla "soluzione finale". Anche in questo caso, come scrive lo storico Brunello Mantelli nell' introduzione al volume einaudiano, il fascismo fece la sua parte, avviando all' internamento, già nel settembre del 1940, gli zingari in territorio italiano. E se gli omosessuali e gli zingari non rappresentarono "una minaccia incombente sul popolo germanico" come gli ebrei, il trattamento che venne loro riservato può essere inserito, oggi, nelle politiche razziali di annientamento dei "diversi" attuate da fascismo e nazismo. 
GUENTER LEWY La persecuzione nazista degli zingari, Einaudi, pagine 363, CIRCOLO PINK Le ragioni di un silenzio. La persecuzione degli omosessuali durante il nazismo e il fascismo, Ombre Corte, pagine 156.

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MERCOLEDI' 1 DICEMBRE 2004 - ORE 21.00
"LA MASSERIA DELLE ALLODOLE"
di Antonia Arslan
(Ed. Rizzoli)
"LA MASSERIA DELLE ALLODOLE"

Saranno presenti:

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Antonia Arslan - Scrittrice e docente di Letteratura Italiana all'Università di Padova. Seconda classificata al Premio Campiello 2004.

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Giuseppe De Santis - Scrittore ed insegnante di Lettere e Storia.

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Interverrà la Sig.ra Sonia Balasini Shaghoyan che porterà la sua testimonianza.

Il genocidio degli Armeni, il primo del secolo è avvenuto novant'anni fa in Turchia con lo scopo di "liberarla" dalla presenza armena: è la prima pulizia etnica di un secolo che ha chiuso il millennio con altre "pulizie" orride. In questo suo primo romanzo, Antonia Arslan attinge alle memorie familiari per raccontare la tragedia di un popolo "mite e fantasticante", gli armeni, e la struggente nostalgia per la patria e una felicità perduta.

ANTONIA ARSLAN, laureata in archeologia, è stata professoressa di Letteratura italiana moderna e contemporanea all'università di Padova. È autrice di saggi pionieristici sulla narrativa popolare e d'appendice (Dame, droga e galline. Il romanzo popolare italiano fra Ottocento e Novecento) e sulla "galassia sommersa" delle scrittrici italiane (Dame, galline e regine. La scrittura femminile italiana fra '800 e '900). Attraverso l'opera del grande poeta Daniel Varujan — del quale ha tradotto (con Chiara Haiganush Megighian e Alfred Hemmat Siraky) le raccolte II Canto del Pane e Mari di grano — ha riscoperto la sua profonda e inespressa identità armena. Ha curato un libretto divulgativo sul genocidio (Metz Yeghèrn. Il genocidio degli Armeni, di Claude Mutafian) e una raccolta di testimonianze di sopravvissuti rifugiatisi in Italia (Hushèr. La memoria. Voci italiane di sopravvissuti armeni). Infine, ha scritto il suo primo romanzo, La Masseria delle Allodole, perché non ha potuto farne a meno. Quei personaggi, quelle persone dal destino incompiuto, erano lì, e l'hanno chiamata. Hanno voluto essere ascoltati.

Giovedì 2 dicembre, Antonia Arslan incontrerà al mattino i ragazzi delle Scuole Medie e, nel pomeriggio, gli iscritti all'Università Popolare di Nogara "Libera...mente".

IL POPOLO ARMENO
Immagini e testimonianze
Verona ex-Macello * 20-29 novembre 2004

IL POPOLO ARMENO

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"Non furono...
inerti automi a pianificare ed eseguire,
con spietata efficienza, il genocidio.
Furono uomini in carne ed ossa come noi...
grazie alla diabolica capacità del nazismo e del fascismo
di ridurre uomini pensanti e coscienti,
in impassibili strumenti di morte"
[Sandro Pertini]

Si ringraziano per la collaborazione:

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Libreria RINASCITA (Verona).

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Circolo PINK (Verona).

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Coordinamento laico e antirazzista "CESAR K." (Verona).

Al termine della rassegna verrà rilasciato un attestato di partecipazione valido ai fini del riconoscimento del credito formativo.

Per informazioni: 

  1. Biblioteca Comunale di Nogara (VR): 0442/88708.

  2. Libreria Rinascita di Verona: 045/594611.

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Selezione di alcuni articoli riguardanti la rassegna (in formato ):

  1. LA VOCE DEL BASSO VERONESE (Novembre 2004).

  2. IN CITTA' VERONA (11 Novembre 2004).

  3. PRIMO GIORNALE (16 Novembre 2004).

  4. IL NUOVO GIORNALE (1 Dicembre 2004).

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