FIERA DI LUGLIO 2003

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FIERA DI LUGLIO 2003
MUSICA DELLE RADICI 2003
Dal 18 al 25 Luglio 2003

MUSICA DELLE RADICI 2003

Musica delle Radici è ritornata. Siete pronti a partire?
Unitevi all'equipaggio di questo vascello fantasma!
Con i CALICANTO, artigiani dei suoni, si naviga
nel LABIRINTOMARE della memoria veneta
quando la Repubblica di Venezia, vestita IN TURCHESE
intrecciava strambotti e contraddanze con l'Istria e la Dalmazia
in segno di pace.
L'Adriatico, mare di acute distanze e di prossimità possibili,
traccia come allora la rotta ed invita ad andare oltre ...
DE LA' DELL'ACQUA si raggiunge la costa calabra,
dove FUOCO, GRAZIA E PASSIONE incendiano ogni confine.
La chitarra di ANTONIO FORCIONE cancella ogni barriera.
Ribelle e testarda, travalica mari, approda su un'isola ospitale
e svela il segreto: IL CANTO, LA DANZA, LA MUSICA DELL'ESTASI
trascende i limiti di ogni egoismo,
estingue gli eccessi del troppo e del troppo poco,
accoglie l'altro con intima com-passione.
Raggiunge così la "via del cuore", si matura il coraggio di dire no
non siamo in vendita, non stiamo muti come pesci:
qui si suona, si canta e si balla finché non è TUTTAPPOSTO,
finché ogni uomo non ha il suo pane,
finché non si smette di gettare le bombe,
finché non si parla tutti il "patchankero" di PACI.
Solo così "la vita è bella" e con la carovana dei TARAF
possiamo riprendere il viaggio, come i banditi di una volta,
in cerca di terre di nessuno da abitare,
in cerca di un sogno comune da realizzare,
in cerca di una storia struggente da cantare.

L'Assessore alla Cultura
Vittoria Di Biase

VENERDI' 18 LUGLIO 2003 - ORE 21.30
PARCO VILLA RAIMONDI - INGRESSO GRATUITO
CALICANTO in "IN TURCHESE" - FOLK VENETO
Regia di Marcello Chiarenza

CALICANTOIl Gruppo nasce nell'autunno del 1981 con l'attenzione rivolta agli studi etnomusicali sul territorio veneto, a quel tempo estremamente rari. La ricerca sul campo da parte di Roberto Tombesi cui si unisce, nella metà degli anni ottanta, il contributo dei ricercatori Marina Dalla Valle e Guglielmo Pinna e le prime ricostruzioni di strumenti, tra i quali la piva (antica cornamusa veneto-emiliana) da parte di Massimo Fumagalli, portano all'uscita del primo LP nel 1983 (De là dell'acqua). L'originale proposta concertistica ed i consensi della critica rendono subito CALICANTO uno dei gruppi musicali di punta del movimento italiano di folk-revival. Al costante lavoro di formazione e di animazione nel territorio si affiancano i primi importanti concerti, le prime tournée all'estero: Belgio (1983), Spagna (1984 e 1985), Svizzera e Iugoslavia (1986) e l'uscita d'altri due dischi. Le fortunate apparizioni ai grandi festival europei di Lorient (F), Dranouter (B) del 1987 e Farnham (GB) del 1988, spianano la strada della notorietà in Europa. Nel 1990 riprendono le attività con tournée in Francia e Germania e concerti in Italia e all'estero: Vancouver, Toronto (Canada), Seattle (USA). Nel 1991, per i dieci anni di attività del gruppo esce il CD antologico "Diese" e nel 1993 "Carta del navegar pitoresco": un vibrante affresco tra passato e presente che conferma CALICANTO ai vertici della musica etnica italiana ed europea. Negli anni successivi ancora concerti in Italia, Vandea, Andalusia, Castiglia, Ticino, Galles, Austria, Portogallo, Croazia. Nel 1997 CALICANTO entra a far parte dell'etichetta discografica Compagnia Nuove Indye che produrrà il CD "Venexia", accolto in modo entusiasmante da pubblico e critica. (Un sondaggio del mensile "Folk Bulletin" lo indicherà come uno dei cinque migliori CD dell'anno). Oltre all'intensificazione dei concerti, ai passaggi radiofonici e televisivi in Italia e all'estero, c'è la partecipazione allo spettacolo "Transitalia" per la regia di Moni Ovadia e la direzione musicale di Riccardo Tesi. Esce nel 1999 il mini Cd "Murrine", quattro episodi musicali che sottolineano la versatilità del gruppo. Si sviluppa inoltre la collaborazione con il cinema (La ragazza sul ponte, Les enfants du siecle...) e il teatro (Labirintomare, Visioni, I due gemelli veneziani...) e prendono forma nuove che sottolineano la volontà di ritornare ad esplorare percorsi ed emozioni a 360°. Riprendono le ricerche storiche ed etnomusicologiche particolarmente tra le comunità venete e italiane di Istria e Dalmazia ed in coincidenza con i vent'anni del gruppo, nasce il progetto "Labirinto mare" che coinvolgerà oltre 25 artisti dell' Adriatico e dintorni e che porterà alla pubblicazione del CD omonimo in cui la storia di Venezia si confronta con quella, per alcuni tratti affine, delle coste e delle isole istriane e dalmate. 
Le positive risposte di pubblico e critica rispetto al progetto Labirintomare portano CALICANTO nel 2002 a vari festival, tra i quali spicca la partecipazione al prestigioso Smithsonian Folklife Festival in Washington D.C. con Silk Road project diretto da Yo Yo Ma. In quella sede lo spettacolo di CALICANTO ottiene entusiastici consensi. Il 2003 è caratterizzato dalla preparazione del concerto "IN TURCHESE" diretto da Marcello Chiarenza 
C. FERRONATO canto G. CARLO TOMBESI contrabbasso P .VIDAICH percussioni ROBERTO TOMBESI canto, organetti, plettri, ludro F. GANASSIN clarinetto G. COLTRI cornamuse e armonium.

SABATO 19 LUGLIO 2003 - ORE 21.30
PARCO VILLA RAIMONDI - INGRESSO GRATUITO
ANTONIO FORCIONE ACOUSTIC BAND in "FUOCO, GRAZIA E PASSIONE" - ETNO-JAZZ

ANTONIO FORCIONENasce in Italia nel 1960 in un piccolo paese della Calabria facente parte della minoranza linguistica Arberesh e attira l'attenzione del pubblico a soli 13 anni quando va in tour con la sua band, dove suona la chitarra, il mandolino e le percussioni. Si diploma nel 1979 all'Istituto d'Arte di Ancona con ottimi voti. Dopo due anni va a Roma dove studia armonia e chitarra. Subito dopo si trasferisce in Inghilterra in cerca della grande ispirazione. Nel giro di un anno ha già inciso il suo primo album 'Light and Shade'. Ne seguiranno altri nove di altissima qualità con compagnie come la Virgin Venture, Jazzpoint and Naim. Gli ultimi quattro saliranno nei Top lO ofvarious UK jazz charts. Le sue musicre sono usate inoltre come colonne sonore in diversi film e TV. Nel suo ultimo album 'Ghetto Paradise' (Naim Label), alla sua band si uniscono il percussionista indiano Trilok Gurtu e il bassista Kai Eckhardt de Camargo. 
Forse il più grande chitarrista (acustica e classica) al mondo. Uno stile tutto suo, che va dall'etno al jazz, una rivoluzione del modo di suonare la chitarra. Un'esplosione di energia sul palco' che lo rende irresistibile al pubblico. I suoi concerti sonno tutto ciò che non ti aspetti da un chitarrista. Un musicista immenso che la sua fama l'ha raggiunta a Londra dove vive e lavora. Pochissime le sue apparizioni in Italia. Un musicista da scoprire. L'arte di Forcione si comprende appieno solo ammirandolo nella sua totalità, soprattutto guardando le sue evoluzioni tecnico-stilistiche, che rendono la sua chitarra non più un semplice strumento, ma una macchina in grado di generare effetti speciali che stupiranno anche il più scettico degli spettatori. 
Ha aperto come solista i concerti di Phil Collins al Royal Festival Hall, Londra; di Hobby McFerrin in Germania; di Van Morrison a Madrid; di Zucchero in Austria; di Pino Daniele in Italia; di John Scofield in Spagna e Jools Holland in Inghilterra. 
"You have a beautiful touch" - Paul McCartney
"Extraordinary improvisational skills" - The Times
"One of the great acoustic guitarists" - The Guardian
"Forcione plays unstringed parts ofthe guitar other players carlt hope to reach" - The Independent 
ANTONIO FORCIONE - chitarra GIORGIO SERCI - chitarra JENNY ADEJAYAN - chitarra ADRIANO PINTO - chitarra.

DOMENICA 20 LUGLIO 2003 - ORE 21.30
PARCO VILLA RAIMONDI - INGRESSO GRATUITO
SABRI MAHMOOD E FANA' DERVISCI ROTEANTI (Pakistan) in "IL CANTO, LA DANZA E LA MUSICA DELL'ESTASI"

SABRI MAHMOOD E FANA' DERVISCI ROTEANTI (Pakistan) in "IL CANTO, LA DANZA E LA MUSICAFanà Dervisci Roteanti e la stupenda voce di Sobri Mahmood (Sobri Brothers), accompagnato dal suo percussionista di tabla, in uno spettacolo di Musica e Danze Sufi "Mahabbat Caravan", del Pakistan. 
Il gruppo musicale "Fanà" è costituito da Dervisci appartenenti alla Via Sufi Naqshbandi che definiscono il loro genere "musica Sufi contemporanea", e da Dervisci danzanti che hanno sviluppato il loro stile dalla tradizione Mevlevi, fondata dal poeta mistico Jalaluddin Rumi nell 'XI secolo, in Pakistan. 
"Fanà" significa "estinguersi", dissolversi nell'Uno, nel Divino. Il Sufismo è la "Via del Cuore" per eccellenza che mira a condurre ogni individuo oltre l'illusione della separazione dal Divino. Il gruppo "Fanà", con lo spettacolo "Mahabbat Caravan", porta al pubblico un messaggio d'amore e d'unità, offrendo agli spettatori l'opportunità di condividere un' esperienza autentica che conduce oltre i limiti e i -confini d'ogni "credo", riaprendo alla magia della vita. 
Lo spettacolo consiste in un'introduzione musicale che man mano accompagna alle profondità mistiche del "Samà",'la Danza dell'Estasi che vede i Dervisci danzanti diretti dal Maestro della Tariqa "Haqqani- Mevlevi" Sheik Ahmad Dede girare vorticosamente sul loro asse, come i pianeti, per volgersi verso il loro cuore, centro di connessione col Divino. Tale momento di spettacolo vede il coinvolgimento degli spettatori nello "Dhikr", il "ricordo di Dio", canto ritmico e scandito degli attributi Divini che accompagna il Samà. 
Il concerto della band, di per sé un evento originale e straordinario, con la presenza suggestiva dei Dervisci roteanti e la suggestiva voce di Sabri Mahmood, si traduce sul palco in una performance audiovisiva di potente impatto che permette agli spettatori di sperimentare una dimensione di profonda intimità e totale coinvolgimento. Il messaggio dell'evento concerne la necessità di creare un ponte tra i differenti percorsi di fede e di vita, per superare le intolleranze culturali che, purtroppo, quotidianamente causano conflitti e guerre di religione. 

FORMAZIONE MUSICALE 
HASSAN DYCK cello d'amore, voce 
MAHMOOD SABRI harmonium, leader vocalis
BURHANUDDIN HERRMAN chitarre, voce RUMI FRAGASSI basso, voce 
ALESSANDRO GANDOLA ISKANDAR sax soprano, percussioni
RAOUL SENGUPTA tabla, percussioni
GINO CARRAVIERI batteria
ROBIN MATUCK tastiere 

DERVISCI ROTEANTI 
SHEIKH AHMAD DEDE Maestro dei Dervisci della Tariqa
ALI ALI Derviscio danzante
SHARIF PATTISAHUSIWA Derviscio danzante

LUNEDI' 21 LUGLIO 2003 - ORE 21.30
PARCO VILLA RAIMONDI - INGRESSO GRATUITO
ROY PACI & ARETUSKA in "TUTTAPOSTO" - FOLK SICILIA

ROY PACI & ARETUSKA in "TUTTAPOSTO" - FOLK SICILIARoy Paci, trombettista-compositore-arrangiatore, nasce ad Augusta in Sicilia nel 1969. Si accosta alla tromba all'età di 10 anni e, a soli 13 anni, è già prima tromba della Banda comunale di Augusta. Giovanissimo entra a far parte delle big band siciliane di Jazz tradizionale. Dopo pochi anni iniziano i primi, tour nei più famosi JAZZ CLUB ITALIANI. Nell'86 l'incontro col compositore - sassofonista Stefano Maltese lo introduce verso direzioni musicali non convenzionali; partecipa ad importanti festival nazionali ed internazionali di jazz. Nel 1990 si trasferisce in sudamerica, suona con la BIG BAND di Stato argentina. Rientra in Italia non prima di aver sostato tra le isole Canarie ed il Senegal suonando con la formazione di Makossa di Papa Matelot Sabow. Riprende l'attività musicale con Stefano Maltese e contemporaneamente suona con la formazione Ska dei Persiana Jones. Nel '94 con alcuni musicisti siciliani forma i QBETA con i quali vince sempre nel '94 il Rock on Test (Firenze). Nello stesso anno incontra i MAU MAU con i quali calca le scene dei più importanti festival etnici europei e non, quali BAM (Spagna), P ALEO FESTIV AL (Svizzera), MIDEM (Francia), WOMAD di Peter Gabriel (Canarie). Il forte interesse verso la musica improvvisata lo spinge a costituire organici sia di ricerca sperimentale di estrazione jazz che etnica, e con il contrabbassista Fred Casadei forma il duo "Hajjaj", di sola improvvisazione, con il quale sonorizza dal vivo film muti e B-Movie. 'Nello stesso periodo, con il suo quartetto Taranta, riesce a contaminare l'avanguardia jazz con le matrici balcanico-kletzmer. Chiamato in qualità di trombettista-arrangiatore, mette a disposizione il proprio talento per Africa Unite (Regae), fratelli di Soledad (Ska), Lou Dalfin (Etno), il Parto delle Nuvole Pesanti (Rock-Folk) Con l'amico Fabio Barovero dei Mau Mau nel '98 realizza il progetto BANDA IONICA che raccoglie le più importanti marce funebri del Sud d'Italia. Nel '99 avviene l'incontro con Manu Chao, col quale suonerà dal vivo e anche nella trasmissione RAI di Celentano e registrerà "Proxima Estacion ... Esperanza", fortunato lavoro di Chao. Nel 2001 esce il secondo lavoro della BANDA IONICA "Matri Mia" che raggiunge la top ten dei migliori dischi di world music europea, con ospiti di riguardo come Vinicio Capossella. Contemporaneamente sviluppa il suo primo esplosivo progetto da solista con tutti giovani musicisti siciliani, gli ARETUSKA. Il 2001 lo trascorre interamente al seguito della carovana Radio Bemba di Manu Chao, in un tour di un centinaio di concerti in tutto il mondo, compreso la marcia per la pace a Genova durante il G8. Al termine del tour esce il primo lavoro discografico di Roy Paci & Aretuska "Baciamo le mani", una potente fusione di rock, Ska, Soul, Funk e melodie mediterranee: canzoni coinvolgenti, trascinanti, emozionanti. Nel 2002 con la band effettua un tour italiano ed europeo di più di cento concerti, partecipa a trasmissioni televisive come "Stasera pago io" di Fiorello; produce un nuovo singolo (Cantu siciliano) e due video che vanno su MTV e Rete All Music. Oggi Roy Paci, il vero Padrino della musica italiana sforna il suo ennesimo capolavoro, "Tuttaposto". li concerto si presenta come la summa delle sonorità più solari dell'intero pianeta, filtrate dall'inconfondibile sound della dirompente e brillante brass section, perfettamente sorretta dall'inossidabile sezione ritmica della banda. Il linguaggio utilizzato nei testi di Paci spazia dal siciliano al francese, dall'italiano allo spagnolo, fino all'arabo, compenetrandosi di vari generi in maniera fluida e originale e sfociando in un multi linguaggio "patchankero" irresistibile, frutto della sorprendente ed inesauribile creatività a 360° del signor Roy. 

MARTEDI' 22 LUGLIO 2003 - ORE 21.30
PIAZZALE DEL MUNICIPIO - INGRESSO GRATUITO
TARAF DE HAIDOUKS (Folk Romania) in "BAND OF GYPSIES"

TARAF DE HAIDOUKS (Folk Romania) in "BAND OF GYPSIES"Solo qualche luogo privilegiato nasconde una musica selvaggia e spontanea come quella che i Lautari suonano a Clejani, un piccolo villaggio in Romania. Prima conosciuto come il Taraf di Clejani, il Taraf di Haidouks è stato così ribattezzato in omaggio agli antichi banditi della Romania feudale, gli Haidouks. Questa figura simboleggia ancora oggi nelle campagne una certa libertà e giustizia sociale, l'arte di arrangiarsi di un popolo di fronte alle ingenuità del signore. Aldilà delle influenze bulgare, tUrche e slave, le antiche ballate dei Taraf de Haidouks sono tramandate di padre in figlio, in seno ai taraf, termine arabo che designa un ensemble vocale o strumentale a geometria variabile. Nella composizione odierna del taraf le tradizionali arie evolvono continuamente, trasformate dal desiderio di innovazione dei più giovani. Quello che fortemente colpisce è il legame, l'interazione viva tra vecchi e giovani. Sul palco gli occhi elettrizzati dei giovani guardano verso i loro padri, incalzando e inseguendo allo stesso tempo. I canti sono accompagnati al violino, con il supporto armonico del cymbalon, e quello ritmico del contrabbasso e della fisarmonica. Brani lunghissimi, che si sviluppano di generazione in generazione, senza protezionismo da parte degli anziani, che invece sono orgogliosi delle innovazioni portate dai giovani, anche se questi ultimi prestano molta attenzione al virtuosismo strumentale. E sul palco, con quattro violini, tre fisarmoniche, due cymbalon e il contrabbasso, di virtuosismi e di tenzoni all'ultimo graffio d'archetto se ne ascoltano tantissimi. La fisarmonica è uno degli strumenti prediletti dai giovani. Marius, fisarmonicista, gioca con le note come se la sua tastiera fosse quella di un sintetizzatore. Jonica, suonato re di cymbalon (sorta di arpa orizzontale percossa con delle bacchette) riesce a sorprendere i più anziani per il suo virtuosismo e l'audacia . nell'improvvisare. 
Chi detiene la tradizione sono i veterani del gruppo: si tratta di un vasto repertorio di ballate intervallate da strofe narrate, nelle quali una voce solista, dialogando a volte con un altro cantante, racconta storie a carattere sociale ("La ballata del ricco e del povero"), mitico ("La ballata del serpente"), satirico ("La moglie dell'oste'), o epico ("Mihou, l'Haidouks''). Crooner tzigano, barbiere a tempo perso, Ile Iorga canta i misfatti delle belle fioraie che tradiscono i loro mariti, il dolore delle madri che hanno il figlio in galera, insomma, le grandi e piccole tragedie della vita di tutti i giorni. Cacurica sorprendente cantante di 72 anni, modula la sua voce nell'antico stile dalle inflessioni gutturali, autentico stile "di villaggio", che i più giovani hanno abbandonato. La sua specialità sono i canti d'amore e d'avventura, nei quali l'Haidouks, grazie alla sua forza e soprattutto alla sua presenza di spirito (si traveste, truffa), finisce sempre per imbrogliare il signore. I Taraf de Haidouks hanno inciso tre album per l'etichetta belga Crammed (distribuita in Italia dalla Materiali sonori) e sono ormai conosciuti in tutto il mondo, partecipando ai più prestigio si festival internazionali. Hanno suonato con il Kronos Quartet alla Royal Festival Hall di Londra, hanno animato le sfilate dello stilista giapponese Yohji Yamamoto (il preferito di Wenders), hanno avuto una parte nel film (e nella colonna sonora) L'Uomo che pianse di Sally Potter. Recentemente i Taraf De Haidouks hanno registrato a Bucarest il loro nuovo album dal vivo "Band of Gypsies" uscito in maggio e distribuito in Italia dalla Materiali Sonori.

MERCOLEDI' 23 LUGLIO 2003 - ORE 21.30
PARCO VILLA RAIMONDI - INGRESSO GRATUITO
"MI E' CADUTA UNA CAVALLA NEL LETTO"
Commedia comico-brillante di Augusto Bonardi - Compagni teatrale "IL BOCCASCENA" di Nogara.
Regia di Massimo Cipolat

GIOVEDI' 24 LUGLIO 2003 - ORE 21.30
PARCO VILLA RAIMONDI - INGRESSO GRATUITO
"IL SOGNO"
Commedia musicale in due atti liberamente tratta da "Sogno di mezza estate" di W. Shakespeare.
Compagnia teatrale "LA NOCE" di Nogara.
Regia di Enrico Benati Fezzi.

VENERDI' 25 LUGLIO 2003 - ORE 21.30
PARCO VILLA RAIMONDI - INGRESSO GRATUITO
"TACABANDA - LINGUAGGI CHE SI INTECCIANO, CULTURA IN MOVIMENTO"
Spettacolo di danza dell'Associazione "IL LABORATORIO".
Coreografie e direzione artistica di Elena Filippi.

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RISTORANTE BAR VILLA RAIMONDI - Nel cortile di Villa RAIMONDI, durante la rassegna musicale, funzionerà uno spazio ristoro con servizio al tavolo. Il ristorante proporrà specialità gastronomiche delle tradizioni locali e piatti etnici. A cura dell'associazione "LA Rosa di Guglia".

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ENOTECA "IL BAGATTO" con degustazione di pregiati vini locali.

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CORTILE PALAZZO MAGGI - Dal 19 al 22 luglio stand gastronomici e spettacoli musicali a cura dell'A.N.T. di Nogara.

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MERCATO STRAORDINARIO DELLA SAGRA - Lunedì 21 luglio.

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TOMBOLA + SPETTACOLO PIROTECNICO - Martedì 22 luglio.

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LUNA PARK - In via Sterzi dal 18 al 23 luglio.

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Gli spettacoli si terranno anche in caso di maltempo nel Teatro Comunale di Nogara.

L'ARENA - Venerdì 4 Luglio 2003. NOGARA . Dal 18 al 21 luglio il parco di villa Raimondi ospita la rassegna «Musica delle radici». Tra dervisci e gitani fiorisce un «Calicanto». Il gruppo veneto sarà il protagonista della serata inaugurale con il suo «In turchese». Nogara. Ritorna l'appuntamento con «Musica delle radici», la rassegna di musica etnica nazionale e internazionale organizzata dal Comune nel parco di Villa Raimondi. La nona edizione inizierà venerdì 18 luglio in occasione dell'inizio della fiera, per terminare poi il martedì successivo. Ad inaugurare la rassegna saranno i «Calicanto» con il loro nuovo spettacolo dal titolo «In turchese». Un’esibizione quella dei «Calicanto» che arriva dopo una serie di spettacoli in tutto il mondo e la partecipazione nel 2002 al prestigioso «Smithsonian Folklife Festival» di Washington, dove il gruppo ha riscosso consensi davvero entusiastici. La sua musica spazia nella storia delle comunità venete, in quella delle popolazioni di lingua italiana dell'Istria e della Dalmazia. Per sabato 19 luglio il cartellone di «Musica delle radici» prevede il concerto di Antonio Forcione Acoustic Band: un quartetto di chitarre che certamente manderà in delirio gli appassionati di questo genere musicale. Antonio Forcione, calabrese di nascita ma inglese di adozione, ha aperto come solista i concerti di Phil Collins al «Royal festival hall» di Londra, di Bobby McFerrin in Germania, di Van Morrison a Madrid, di Zucchero in Austria, di Pino Daniele in Italia, di John Scofield in Spagna e di Jools Holland in Inghilterra. Domenica 20 luglio sarà invece il turno della musica pakistana con Sabri Mahmood & Fanà Dervisci Roteanti. Lo spettacolo sarà centrato sulla meravigliosa voce di Sabri Mahmood, accompagnata dal suo percussionista di tabla ed il contributo di dervisci danzanti che hanno sviluppato la loro tecnica dalla tradizione Mevlevi, fondata da un poeta mistico nell'XI secolo. I dervisci si esibiranno nella danza dell'estasi, durante la quale gireranno vorticosamente sul loro asse a rappresentare i pianeti. La musica etnica siciliana sarà invece la protagonista della serata di lunedì 21 luglio, con lo spettacolo «Tuttaposto» di Roy Paci & Aretuska, il gruppo che ha seguito Manu Chao nella serie di concerti in tutto il mondo. Il linguaggio etnico proposto da Roy Paci spazia dal siciliano al francese, all'arabo allo spagnolo raggruppando tutte le culture che si affacciano sul Mediterraneo. 
La serata conclusiva di «Musica delle radici» si trasferirà invece sulla piazza del municipio dove arriveranno «Taraf de Haidouks in Band of Gypsies». Il palco sarà letteralmente invaso da gitani rumeni con le loro travolgenti musiche tratte da antiche ballate di sperduti villaggi. Il gruppo ha suonato con il «Kronos Quartet» alla «Royal festival hall» di Londra, alle sfilate dello stilista giapponese Yamamoto e ha avuto una parte nel film «L'uomo che pianse» di Sally Potter. Tutti gli spettacoli dell'edizione 2003 saranno gratuiti. «Anche quest'anno Musica delle radici - spiega il vicesindaco Vittoria Di Biase - intende proporre una rassegna musicale di altissimo livello con gruppi che si sono distinti per la loro genialità e bravura a livello internazionale. La nostra rassegna è oramai apprezzata anche oltre i confini provinciali e regionali e attira un pubblico sempre più numeroso ogni anno». La manifestazione si svolgerà con il patrocinio della Provincia e della Regione Veneto. 

L'ARENA - Giovedì 17 Luglio 2003. Il gruppo di Tombesi apre domani a Nogara la rassegna «Musica delle radici» che si conclude martedì e ha un bel cast. La tradizione ha nome Calicanto. Dai Fanà Dervisci Roteanti ai romeni Taraf de Haidouks: 5 concerti.
Torna, puntuale come il solleone ma decisamente più piacevole, la rassegna «Musica delle radici», da parecchi anni ormai vero fiore all'occhiello dell'assessorato alla Cultura del Comune di Nogara, promotore dell'iniziativa in collaborazione con la Provincia e la Regione Veneto. Anche per questa edizione, un cast di notevole interesse, per un totale di cinque concerti, tutti ad ingresso gratuito con inizio alle 21.30, da domani a martedì sera. Eccezion fatta per l'ultimo appuntamento, ospitato nel piazzale del Municipio, tutti i concerti si terranno nel Parco di Villa Raimondi, e in caso di maltempo verranno comunque tenuti nel Teatro Comunale sempre a Nogara. 
La partenza, domani sera, è affidata alle abili e provette mani da «navigatori» dei Calicanto, seminale formazione, guidata da Roberto Tombesi, della nuova musicale tradizionale/popolare italiana. I Calicanto festeggiano nel 2003 i loro vent'anni ufficiali di musica, dato che nel 1983 diedero alle stampe il primo lp, "De là de l'acqua". Ma soprattutto nel decennio successivo, l'ensemble veneto ha inanellato una serie di lavori davvero di grande spessore e ricerca, a livello testuale oltreché musicale. Parliamo di dischi come "Carta del navigar pitoresco", "Venexia", fino all'ultimo "Labirintomare". Un viaggio storico-geografico sulle acque dell'alto Mediterraneo, ma che sulle ali delle vicende della Serenissima profuma anche di altre terre lontane. Lo spettacolo che apre «Musica delle radici» s'intitola "In turchese", e consta pure di trovate scenografiche e della regia di Marcello Chiarenza. Magari non è ancora notissimo dalle nostre parti il chitarrista Antonio Forcione, protagonista con il suo quartetto di chitarre del concerto di sabato, con il titolo di "Fuoco, grazia e passione". Forse soltanto perché Forcione, calabrese di nascita, vive e lavora a Londra, ove ha raggiunto grande fama. Etno-jazz acustico dalle soluzioni imprevedibili e spettacolari. A testimoniare lo spessore di questo musicista basterebbero i suo set solisti di apertura per Phil Collins, Bobby Mc Ferrin, Van Morrison, John Scofield, Zucchero e Pino Daniele. Evento/spettacolo quello di domenica, sotto il titolo di "Il canto, la danza e la musica dell'estasi", di cui saranno protagonisti Sabri Mahmood (voce solista e harmonium) con l'ensemble Fanà Dervisci Roteanti. Tre danzatori e otto musicisti per un concerto di "musica sufi contemporanea" che è nel contempo piacere per le orecchie, per la vista, e rituale di esperienza mistica. Dalla misterica solennità dei Dervisci alla gioiosa «cialtroneria» di Roy Paci e del gruppo Aretuska, che presenteranno il loro secondo disco, "Tuttaposto". Trombettista talentuoso e interprete travolgente, compositore creativo ed eclettico, Paci è ormai diventato, e lui scherzosamente va fiero dell'attributo, "il padrino" della musica italiana. Un po' perché ama il look dello strampalato gangster alla Buscaglione, un po' perché in effetti negli ultimi anni la sua tromba sembra possedere il dono dell'ubiquità, passando da Manu Chao ai Mau Mau, da Capossela al Parto delle Nuvole Pesanti e molto altro ancora. La verità è che Roy conquista con la simpatia e la solarità contagiosa del suo cocktail di ironia e swing, ska e profumi siciliani. Farà saltare dalle sedie. In cartellone lunedì 21. A concludere la rassegna, martedì 22 nel piazzale del Municipio, i Taraf de Haidouks, un "carro di banditi" provenienti dal cuore della Romania, e tuttora testimoni di una tradizione popolare tramandata di padre in figlio dagli antichi tempi feudali. Ballate, cantate e intervallate da strofe narrate, sui grandi e immutabili temi dell'esistenza, dal sociale al sentimentale, dal satirico all'epico. Tredici musicisti, con i violini interlocutori prìncipi (ma ci sono anche il cymbalum, le fisarmoniche, il flauto, il contrabbasso e il clarinetto) delle due voci di Ile Yorga e Cacurica. Il loro nuovo album, distribuito in Italia, come i tre precedenti, da Materiali Sonori, è stato registrato dal vivo e si intitola "Band of Gypsies".

Musica delle Radici: l'energia della musica per "disobbedire"
alle sirene della musica commerciale
agli incantatori dell'industria culturale
al pifferaio del profitto prima di tutto
allo slogan del produrre per consumare.

Musica delle Radici: la forza della musica per "resistere"
alla voglia di piccole patrie
alla paura dei migranti
alla ferocia della guerra
ai silenzi dell'informazione.

Musica delle Radici: la vitalità della musica per "accogliere"
lo straniero con ospitalità
la diversità con curiosità
la globalizzazione dei diritti con impegno
la pace con assunzione di responsabilità.

Musica delle Radici: il coraggio della musica per "condividere"
la disperazione dei popoli affamati
la speranza dei popoli oppressi
i desideri dei popoli colonizzati
le aspettative dei popoli migranti.

Musica delle Radici: la saggezza della musica per "riconciliarsi"
con l'umanità.

L'Assessore alla Cultura
Vittoria Di Biase

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