Bianconiglio
e Gegeniglia |
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15-18 agosto 2013:
VAL VENOSTA e |
Contatore delle visite dal 29/12/2009: | ||||||
Con quattro giorni di tempo a disposizione grazie al ponte di Ferragosto abbiamo messo in pratica l'idea che ci stuzzicava da un po': un tour molto montano per raggiungere la strada asfaltata aperta al traffico più alta d'Europa che da Sölden in Austria, porta al ghiacciaio Ötztaler, più una veloce esplorazione di due valli laterali della val Venosta: la val Senales e la val Martello.
15 agosto: Milano - Coldrano/Goldrain
(BZ) - 300 km
16 agosto: tour alla Ötztaler
Gletscherstrasse (Sölden, Austria) - 230 km
La strada del Passo del Rombo può essere considerata un museo a cielo aperto grazie alle cinque installazioni (due per versante e una al culmine) realizzate nel 2010 su progetto dell'architetto atesino Werner Tscholl, a significare l'importanza storica di questo passo apparentemente minore che invece ha avuto una storia travagliata e intrecciata con quella delle genti confinanti: già la presenza di quest'opera dovrebbe rafforzare il concetto di una Europa unita, dove queste impervie strade superano anche metaforicamente le divisioni. La rampa sud (versante italiano) è una ex-mulattiera che si arrampica ripida a tornanti serrati nella parte più alta, la rampa nord austriaca è più "dolce", mantenendo sempre le caratteristiche della strada di montagna. Qui si trova anche il casello (la strada è a pedaggio) dove paghiamo i 14 € del pedaggio moto per andata e ritorno (12 € solo andata) poiché intendiamo tornare per la stessa strada Discesi dal Rombo, in una ventina di km siamo a Sölden dove un visibilissimo portale "autostradale" (anche questa strada è a pedaggio, motociclette 5,50 €, con passeggero 9 €) ci invita ad infilare la nostra meta, la Ötztaler Gletscherstrasse che in altri 15 km e diversi tornanti ci porta al piazzale delle funivie del ghiacciaio Rettenbach, e una galleria di 1750 metri (la più alta asfaltata d'Europa) ci porta all'ultimo piazzale delle funivie del ghiacciaio Tiefenbach, dove il nastro d'asfalto, all'uscita della galleria, tocca la ragguardevole quota di 2829 m slm segnalata della tautologica indicazione Tunnelausgang ("uscita della galleria", che fantasia). Il paesaggio estivo qui però è desolante, il ghiacciaio è molto ritirato e sporco, poche auto punteggiano il piazzale e i locali di ristoro appaiono dimessi.
Dopo le foto di rito torniamo sulle nostre traiettorie e scendiamo a valle dove ci fermiamo per il pranzo in un localino con terrazza esterna appena fuori Sölden, ottima cucina austriaca. Il ritorno è senza particolare storia se non per vedere gli stessi panorami da un'altra angolazione, ripercorriamo la strada già percorsa (un'alternativa sarebbe il giro, ben più lungo, dal passo di Resia che abbiamo fatto tre anni fa) e rientriamo così in hotel per un bel bagno in piscina :) 17 agosto: val Senales e val Martello - 110 km: sono due valli laterali della Val Venosta che non abbiamo mai esplorato: questa è l'occasione... ma al mattino il clima è incerto e la notte è caduta qualche goccia di pioggia: decidiamo per un giro in treno a Merano, ci basta cadere dal letto per essere in stazione e prendere uno dei variopinti convogli della Ferrovia della Val Venosta. Già "ramo secco" delle FS e come tale chiusa nel 1990, è stata acquisita dalla Provincia Autonoma di Bolzano, e riaperta nel 2005 dopo un riammodernamento degli impianti fissi e l'acquisto di nuovi e moderni rotabili, ed assicura un efficace servizio sia agli abitanti che ai turisti. In un'ora siamo nell'elegante cittadina passeggiando per il centro, ma c'è davvero troppa gente in giro, e in più la temperatura si alza... dopo un paio d'ore riprendiamo il treno per rientrare a Coldrano e salire in moto. La val Senales si annuncia con un ingresso stretto tra due incombenti contrafforti di roccia grigio/bruna: il primo km di strada, tortuoso e impervio, è stato aggirato con una galleria, ma poi si entra in valle per strada molto curvaiola, apprezzandone l'orografia selvaggia: a giudicare dai prezzi degli alberghi immaginavamo un luogo molto più mondano, e invece il luogo natio di Reinhold Messner è una severa valle con pochi agglomerati, adatta agli escursionisti a piedi, in mountain bike e agli alpinisti; probabilmente durante la stagione sciistica l'atmosfera cambia... La valle è dominata dalla base del monte Similaun, dove è stata trovata la famosa mummia del cacciatore del neolitico soprannominato Ötzi. Una grande diga a gravità dal coronamento lungo ben 500 metri e dal contrafforte completamente ricoperto d'erba forma il lago di Vernago. La val Martello sbocca nella val Venosta proprio a Coldrano: la strada sale con maggiore dolcezza che nella precedente valle, tranne per i simpatici sei tornanti stretti che la movimentano in mezzo al bosco proprio accanto alla base della grande diga del lago di Gioveretto, facendo prendere quota di un centinaio di metri in nemmeno un km. Dopo la sosta alla diga, osservando con un brivido il grande sfioratore che inghiotte acqua (chissà che fine si fa cascandoci dentro...) rientriamo all'hotel. 18 agosto: Coldrano-Milano - 360 km: ovviamente per il ritorno si cambia strada! Lasciamo con un ottimo ricordo l'Hotel Goldrainerhof, che si meriterà un positivo giudizio su Booking e puntiamo su Merano, dove imbocchiamo la SS238 del Passo delle Palade, strada agevole e divertente che ci porta in Val di Non. Piccola sosta a Fondo (ricordi di gioventù...) con il suo piccolo ma bellissimo lago Smeraldo e la sua forra... certo che in 25 anni è cambiato un bel po' il luogo, compreso l'hotel dove Bian raggiungeva Gege che lavorava in colonia in estate... L'alta valle di Non è anch'essa un tripudio di meleti (le famose Renette) che circondano il grande lago di Santa Giustina formato dalla diga che sbarra il torrente Noce: optiamo per la SS42 che passa da Cles, più varia rispetto alla SS43 perché gira intorno al lago offrendo un bellissimo punto di vista dal paese di Cagnò:
Proseguiamo verso sud seguendo
proprio il corso del torrente Noce lungo la SS43, anche oggi si
viaggia benissimo e il traffico è scarso: il grosso degli italiani
deve essere ad arrostirsi in spiaggia nella puzza dell'olio
solare... va bè, de gustibus... noi invece affrontiamo la
bella salita a tornanti veloci che ci porta sull'altopiano della
Paganella, nel paese di Fai della Paganella dove ci fermiamo
gustando ottime specialità trentine in una Stube. Sotto le vette
delle Dolomiti di Brenta proseguiamo per Andalo e Molveno
con il suo bel
lago, notando durante la consultazione della cartina incrociata
con i cartelli stradali come ci siamo molte possibili strade da
percorrere in queste belle lande, che emozionano ad ogni curva.
Presso Comano Terme infiliamo la forra del Limarò,
all'estremità delle valli Giudicarie, dalla parte delle gallerie:
varrebbe la pena esplorare la zona -appunto- per vedere se è
possibile percorrere anche la strada dell'altro versante (ma una
veloce Googlata a posteriori ci fa pensare che sia stata trasformata
in ciclabile), poi la valle si apre e giungiamo a Tione di Trento:
qui inizia la lunga strada che punta a sud verso l'Eridio, il "lago
triste" (a Bian il lago d'Idro fa questa impressione...). Sosta a
Idro per fare due passi vicino al bar, classico ritrovo dei
motociclisti "spietati", e poi via ancora verso sud dove le
indicazioni invitano a seguire la nuova SS237 con le sue gallerie,
oggi inconsuetamente scevra di traffico. Sia per evitare un
possibile traffico più a sud, dove arrivano le auto provenienti dal
lago di Garda (per esperienza ci sono spesso code) sia per fare le
ultime curve del viaggio, a Sabbio Chiese deviamo per
Odolo sulla SP79 percorrendo il tratto a mezza costa noto come
"le Coste di Sant'Eusebio" dapprima famoso (fu teatro di gare
di Cronoscalata in auto fino al '75) ed ora famigerato perché
scambiato per circuito dai centauri della zona e pertanto teatro di
numerosi incidenti anche dalle conseguenze tragiche... ma oggi è
deserto e lo percorriamo a velocità turistica godendoci il
paesaggio, incrociando comunque una pattuglia dei CC che ha fermato
alcuni motard che procedevano in direzione opposta. Dopo le ultime
curve e due coppie di tornanti siamo ormai allo sbocco della valle e
intravediamo la periferia nord di Brescia... ancora pochi km ed
entriamo in autostrada a Brescia Ovest per dirigerci a
casa... ma che belli questi giretti di ampio respiro: km più, km
meno sono mille :) |
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