9 Settembre.

Giornata di trasferimento su Big Island.

Prima del volo riusciamo a farci entrare una puntata allo Spouting Horn, per ammirarlo/rifotografarlo sotto il sole. Ma l'oceano e' tranquillo, e il soffione risulta asfittico..

Partenza alle 13,30 con scalo a Honolulu: un paio d'ore abbondanti di viaggio.

Atterrando su Kailua-Kona il pahoehoe intorno alle piste riluce sotto il sole ("pahoehoe" e' la lava a superfice compatta, piu' o meno ondulata, frutto delle colate, mentre "a'a" e' quella porosa/scabrosa prodotta nel corso delle esplosioni gassose).
Inizio promettente.

Abbiamo 110 miglia fino al Volcanoes National Park sul lato Sud dell'isola, e siamo impazienti di arrivare. Invece il traffico va addensandosi man mano che ci avviciniamo a Kailua, e diventa una lenta fila che scorre a singhiozzo fino all'ultima cittadina della fascia del caffe', Captain Cook. Una ventina di miglia che ci impegnano per oltre un'ora.

Poi, come per incanto, la coda si dissolve e proseguiamo spediti, fino a ritrovarci praticamente soli sulla salita che porta in vetta al Kilauea, a 1200 metri.

Cala l'oscurita', man mano che avanziamo sul 'drive-in volcano', per un pendio dritto e regolare che quasi non ci si rende conto di stare salendo su un monte. Questa e' una caratteristica dei due vulcani attivi di Big Island, la grande estensione rispetto all'altezza, dovuta all'abbondanza delle colate liquide, che li rende poco evidenti. Il Mauna Loa alla nostra sinistra sembra un collinone: in realta' passa i 4100 metri !

Arrivati in cima, all'ingresso del Parco, e' ormai buio e avvertiamo una certa suspence. Chissa' cosa ci si parera' davanti...

Raggiungiamo il Volcano House Hotel, dove abbiamo prenotato due notti, che affaccia direttamente sulla grande caldera (circa 13 Kmq di superficie).

Nota sulla Volcano House:
Il piu' antico Hotel delle Hawaii in attivita' ininterrotta fino ad oggi. Costruito nel 1846 per accogliere i tanti visitatori da tutto il mondo attratti dal grande spettacolo delle eruzioni e del lago di lava incandescente che ha occupato il cratere continuativamente per 101 anni a partire dal 1823.
Ristrutturato o ricostruito varie volte, ma mai per colpa del vulcano che si e' sempre comportato da gentleman, almeno con l'albergo.. La versione attuale e' del 1941 e ha conservato un caratteristico stile rustico/coloniale.
Mark Twain vi soggiorno' nel 1866, e pote' ammirare il lago di fuoco (ma pare che apprezzasse di piu' il comfort dell'Hotel..)

Purtroppo per noi invece dal 1983 non si hanno piu' attivita' superficiali nel cratere, cosi' ci affacciamo sul vuoto buio silenzioso, che e' comunque suggestivo, mentre le stelle stanno a guardare.

Cena in Hotel, una delle migliori del viaggio, ma anche la piu' cara..

E per oggi niente foto.



10 Settembre.

Big Island, l'isola piu' grande, patria del gigante Kamehameha il Grande che unifico' sotto di se' le Hawaii, sede del piu' grande vulcano (e in generale singola montagna) al mondo, del piu' grande ranch degli USA..

Piccola mappa della grande isola:
http://www.nps.gov/havo/images/map_island_large.gif

Oggi per noi e' Volcano Day. Si comincia con l'alba sul rim, e Mauna Loa gia' illuminato:


Steam Vents (vedi oltre) visti dalla Volcano House:


La luce del mattino raggiunge il fondo della caldera:


Facciamo colazione al Volcano Village, subito fuori dal parco, dove si trovano caffe', ristoranti, drugstore, carburante e alloggi alternativi alla Volcano House: B&B o cottages, meno storici e meno spettacolari ma in qualche caso un po' piu' economici (non molto).

Rientriamo nel parco col pass settimanale. Scalo tecnico in camera con vista sul tropical garden (scusate il disordine..)


Ci muoviamo lungo la Crater Rim Drive, percorso di 11 miglia che circoscrive, attraversandola anche in parte, la caldera, con vari punti di interesse lungo l'anello.
Cartina con link e spiegazioni qui:
http://volcano.und.nodak.edu/vwdocs/Parks/hawaii/crater_rim_drive/cr_drive_intro.html

In generale, siti dell' HVO, Hawaian Volcano Observatory e dell Hawaii Volcanoes National Park:
http://hvo.wr.usgs.gov/
http://www.nps.gov/havo/home.htm

Si comincia dagli Steam Vents, emissioni di vapore acqueo generate dal contatto dell'acqua piovana con gli strati caldi sottostanti.

La Volcano House vista dagli Steam Vents:


Offerta a Pele, divinita' del fuoco nonche' Dea Madre (generatrice, non distruttrice) per gli Hawaiani nativi, con scorcio di Halema'uma'u, il cratere nel cratere, sede ultima del lago di fuoco (dopo il 1924) e dimora di Pele.


Tappa al Jaggar Museum, sede di esposizioni didattiche sui fenomeni vulcanici, con attigua sede dell'HVO. Ulteriore vista di Halema'uma'u:


Passaggio dal Southwest Rift, frattura creatasi nel corso di un forte terremoto nel 1864. La frattura si estende in direzione del Ka'u Desert, deve nel 1790 una violenta eruzione esplosiva spazzo' via un gruppo di 80 guerrieri che combattevano contro Kamehameha, palesando l'orientamento di Pele nella contesa..


Il rim si abbassa, e la strada ne approfitta per scendere verso il fondo della caldera. Mauna Loa sorveglia.


Piu' a sud il rim e' ridotto a basse collinette, facilmente scalabili a piedi


Cespugli di ohelo, con le bacche colorate, pianta sacra a Pele:


Sosta obbligata al belvedere su Halema'uma'u. Offerte a Pele:


Affaccio sul baratro, senza protezioni e con un inquietante crepaccio alle spalle. Visioni sulfuree:


Percorriamo il primo tratto del Halema'uma'u Trail (che attraversa tutta la caldera) fino alla soglia dei resti dell'ultima eruzione sommitale (1982).

Altro paesaggio sulfureo:


Tra i prodotti dell'ultima eruzione, rocce 'vulcanizzate', friabili e brillanti


Varie rugosita':




Nota sui sentieri del parco.
Quelli che attraversano le colate o i crateri, spesso non hanno segnalazioni ma vanno seguiti con l'ausilio delle carte e/o seguendo le tracce dei passaggi precedenti. Le cose si complicano in caso di pioggia battente e/o oscurita'.

Fortunatamente, svolgendosi in spazi aperti e relativamente pianeggianti, possono essere anche improvvisati una volta che ci si prefissi (a vista) il punto di arrivo.
A noi pero' ogni tanto veniva il dubbio se la crosta lavica su cui stavamo passando, che spesso era la copertura di qualche bolla, fosse robusta a sufficienza per sostenere il nostro peso. Tra l'altro certi tipi di lava, a alto contenuto vetroso, sono piuttosto fragili e taglienti.

Sembra che le autorita' del Parco, a parte fornire tutte le informazioni e i consigli utili presso il centro visitatori e in altri punti sparsi, si affidino poi abbastanza al discernimento e alla buona stella degli ospiti. I divieti sono pochissimi, quasi tutti orientati alla difesa dell'ambiente, piuttosto che all'incolumita' del turista.

Del resto un parco con quelle caratteristiche o non lo si apre al pubblico, oppure una certa dose di ottimismo bisogna avercela.. un approccio che avevamo gia' incontrato nei parchi di Kauai: qui sono annegati tot bagnanti, qui sono precipitati tot fotografi.. regolatevi un po' voi..

Visita al Thurston lava tube, grande tubo lavico cavo, percorribile a piedi. Si scende brevemente attraverso la foresta pluviale e si entra nel tunnel:


Galleria suggestiva ma poco fotogenica. C'e' un tratto finale che puo' essere percorso solo con l'aiuto di una torcia, perche' privo di qualsivoglia forma di illuminazione.

Nota su Lorrin A. Thurston.
Figlio di missionari, avvocato ed editore, fu tra i promotori del colpo di stato del 1887 che porto' successivamente all'annessione delle Hawaii da parte degli USA.
Niente di piu' facile che si sia annesso anche il tubo lavico in questione..



La giornata, davvero intensa, si chiude con il Kilauea Iki trail, percorso anulare di 4 miglia che scende attraverso la foresta pluviale sul fondo di un cratere secondario, il piccolo (Iki) Kilauea formatosi nel corso di una gigantesca eruzione del 1959. Il sentiero taglia a meta' il fondo del cratere (da percorrere con le consuete modalita' 'a vista') e poi risale su per la foresta fino a richiudersi sfruttando un pezzo di Crater Rim Trail (sentiero in quota, parallelo alla strada).

Panoramica dall'alto


Marcia di avvicinamento


Hedychium Gardnerianum - Zenzero da fiore


Orchidee selvatiche


Vita sul fondo del cratere


Nel bel mezzo della traversata del cratere si mette a piovere senza pieta'. Se non altro ho modo di sperimentare la praticita' e la tenuta della copertura All-Weather del Mini Trekker..

Risalendo per la foresta





Ci sarebbe ancora un sentierino facile facile.. dopo un rapido sguardo di intesa, lo si rimbalza alla mattina successiva..



4 - Continua..

Raffaello Conti © 10/2004