Quello che segue e' il diario di un viaggio alle Hawaii effettuato nel settembre 2004. Il racconto e' soprattutto funzionale alla presentazione delle immagini da me realizzate, con qualche nota di carattere generale e considerazioni del tutto soggettive a corredo. In alcuni punti si fa riferimento a informazioni che originariamente precedevano il testo (all'interno di un post su www.fotoavventure.it), per le quali si rimanda comunque alle varie guide e pubblicazioni specializzate sulle Hawaii presenti anche sulla rete.
4 Settembre.
Prologo. In serata ci giunge notizia che l'aeroporto di L.A. (nostro
scalo sulla via) e' in shutdown per una esplosione.. cominciamo bene..
Poi l'allarme rientra, trattasi di fatto accidentale, il traffico
riprende, fiuuuu..
5 Settembre.
Il giorno piu' lungo: comincia alle 5.15 a Roma e si chiude alle 23.00
ora locale a Lihue, Kauai. Nel mezzo 24 ore abbondanti di
aeroporti/voli (con ritardo dovuto a sostituzione di parti
dell'impianto elettrico dell'aereo a L.A.). A Lihue piove...
In seguito a disguidi vari con il call-center Maggiore (che poi e'
rimasto irraggiungibile per tre giorni filati) riprenoto
telefonicamente con Alamo per Big Island (seconda parte del viaggio), e
finisco per risparmiare un buon 20%.
Suggerimento: chiamare 1-800-GO ALAMO anche dall'Italia e lasciar
perdere Maggiore.. oppure prenotare via Internet
6 Settembre.
La TV preannuncia piogge. Visto che in zona il tempo sembra decente,
optiamo per una gita sul barcone che risale il Wailua, fiume navigabile
che sfocia nei pressi dell'albergo (Aloha Beach Resort, sulla Coconut
Coast).
Aspettando l'ora della corsa, rapida puntata alle Opaeka'a Falls. Dal
belvedere lungo la strada, vista delle cascate da un lato e panoramica
sul Wailua dall'altro.
La nostra 'Rough Guide' ci aveva avvisato, ed ecco cosa ci
attende: ci imbarcano con un gruppone di pensionati (beh, nostri
coetanei suppergiu'..). A bordo sale anche un cospicuo numero di
suonatori, cantanti e danzatrici. Durante la navigazione eseguono
vecchie canzoni mediamente Hawaiane, e le ragazze fanno qualche numero,
neanche malaccio. Poi a un certo punto, tutti in piedi fantozzianamente
cercando di replicare i passi di Hula delle ballerine.. del resto
l'alternativa era il kayak, e mancandoci esperienza in merito, mi
attirava ancora meno l'ipotesi di un tuffo nel fiume col mini-trekker
come zavorra..
Meta della gita e' il Fern Grotto, cavita' naturale ricoperta da felci
e circondata da vegetazione tropicale. Location piuttosto suggestiva,
anche se l'uragano Iniki del 1992 (immortalato in 'Jurassic Park') l'ha
spelacchiata un po'.
Sempre nell'ottica 'play safe', al rientro visitiamo l'attiguo 'Smith's
Tropical Paradise', ridente giardino tropicale.
Incontro al parcheggio con esemplari di pavone e del caratteristico
pollo selvatico di Kauai, che scorrazza liberamente per tutta l'isola.
All'interno, grande tranquillita' e varia tropicalia.
Dopo una puntata a Lihue per pranzo, passaggio per il Menehune Fishpond
vicino al porto. Spiegazione obbligatoria sui Menehune: la leggenda li
descrive come folletti che si aggiravano per l'isola, vuoi realizzando
opere di ingegneria, vuoi danneggiando o sottraendo beni (a seconda
dell'umore..). In realta' sarebbero stati i primi abitanti di Kauai, che
dopo l'arrivo dei Tahitiani furono ridotti al rango di casta inferiore,
sfruttati come mano d'opera e rimossi dalla storia con questa ambigua
promozione nell'ambito della leggenda.
Tornando a bomba, il Fishpond era una peschiera di notevoli dimensioni,
utilizzata per l'allevamento di muggini, la cui costruzione veniva
attribuita ai Menehune - da cui il nome - che l'avrebbero realizzata in
una sola notte.
A seguire, breve passaggio per un 'Farmers Market' di Lihue, miserello
come allestimento e quantita' di prodotti (veniva da chiedersi come
certi facessero a camparci con quel poco che avevano sul banco), ma con
un bello sfondo di monti.
Poi pellegrinaggio alla Shipwreck Beach di Poipu, dove ci siamo sposati
a Maggio. Esplorazione delle alture intorno e bei panorami.
Il tempo continua ad assisterci..
Proseguendo sulla costa a ovest di Poipu, arriviamo allo Spouting Horn,
fenomeno banale ma di effetto, con l'acqua sospinta dalle onde
dell'oceano dentro un vecchio tubo lavico aperto, e conseguente
generazione di soffi d'acqua alti qualche metro. Qui era gia' parecchio
scuro, e non c'e' stato bisogno di nessun ND per l'effetto di mosso..
La giornata si conclude sulla spiaggia dietro l'albergo, con una via
lattea spettacolare come quella volta a Bryce Canyon. Non ci sono
immagini perche' per una volta avevo lasciato la 300D a riposo.
Decidiamo di non dare piu' ascolto alle previsioni meteo...