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Qualcosa su di me

8 Agosto 2003, un passaggio della salita al Pizzo Bernina da Sondrio
Beno. All’anagrafe Enrico Benedetti. Sono nato a Sondrio il 06/06/1979 e vivo a Montagna in Valtellina. Sono laureato in Ingegneria Elettrica. Pratico corsa a livello agonistico dal 1996 e gareggio per le fila dell’ADM Ponte. La mia specialità è la corsa in montagna. Sono appassionato di fotografia e musica. Faccio il tecnico audio a tempo perso, suono la chitarra e canto nel mio gruppo rock, i "Nails."
Fin da piccolo sono stato educato da papà all’amore e al rispetto per la montagna. La mia prima vetta è stata il pizzo Scalino, salito a sette anni con papà e zii dal versante della Val Malenco. Poi, grazie anche alla preziosa collaborazione della guida Floriano Lenatti, io e mio padre Renzo abbiamo esplorato il gruppo del Bernina. Con loro ho raggiunto per la prima volta il Bernina (m 4050) nel 1991, nel 1994 l’ Argento (m 3945) e il Piz Palù (m 3920), nel 1998 la Cresta Guzza (m 3869), lo Zupò (m 3996) e le Belleviste (m 3893).
Accanto ai 4000 e ai ghiacciai perenni, ho cominciato a seguire lo zio Luciano nel suo correre per i monti. Gli itinerari erano senza dubbio alpinisticamente più semplici, ma fisicamente provanti, sia per le lunghezze che per i ridotti tempi che ci si imponeva d’impiegare: meno della metà di quanto indicato dai segnavia o l’uscita era ritenuta insoddisfacente.
Dal 1997 ho cominciato a prendere consapevolezza della possibilità di unire la corsa con le ascensioni. Ho così iniziato un cammino di formazione tecnica e atletica che, dopo moltissime ascensioni, traversate e infortuni, è culminato l’8 agosto del 2003 quando, in compagnia del mio amico Marini Francesco, ho salito in giornata il pizzo Bernina partendo a piedi da Sondrio per far ritorno al capoluogo dopo 21h e 43’ di interminabili fatiche fisiche e mentali (nella pagina una foto di quella giornata).
Il 2005 l’ho dedicato alla riesplorazione, quasi sempre solitaria, di molte fra le “vette dimenticate”, i gruppi di Ron, Scais, Painale, Foppa e Combolo. Non v’è in questo lavoro alcuna impresa “esemplare”, ma una mole pesantissima di fatiche. Considerando le ripetizioni, ho salito quasi cento vette percorrendo itinerari selvaggi e lunghissimi, talvolta lottando contro condizioni meteorologiche avverse e con tempi di recupero tra un’uscita e l’altra spesso insufficienti per ripartire a mente lucida. Aiutato dalla forza di volontà ho perlustrato l'intera regione in meno di cinque mesi.
E' cosi' nato “Le montagne divertenti. Viaggio fra le vette dimenticate ”, un libro rivolto alle persone che ricercano la montagna più vera, quella lontana dalle comode mete turistiche e di cui, purtroppo, si sta perdendo la memoria. Il volume è disponibile nelle librerie di Sondrio, Morbegno e Chiesa in Valmalenco al prezzo di 20 euro.
Per quel che riguarda la fotografia, il 23 Novembre 2005, durante le opere di ripristino della croce sulla Vetta di Ron, ho realizzato un’immagine panoramica di Valfontana e Valmalenco, uno dei miei migliori scatti. Già copertina di “Le montagne divertenti. Viaggio fra le vette dimenticate.”, verrà è ora distribuita in formato 30x180 cm dalla BPS.
E così è finito il 2005.
Nel 2006, invece, niente libri, ma molte gite per scoprire nuove zone sui versanti retici e orobici e presentare ai miei compagni i luoghi in cui l'anno prima avevo fatto il pioniere. Ma non solo. Il 15 ottobre ho salito la Punta di Scais dalla via Bonomi. La relazione della salita è stata pubblicata nel numero di Dicembre di "All'ombra del Rodes". Dopo una lunga preparazione, il 26 dicembre 2006 ho salito in invernale la Vetta di Ron per poi ridiscendere dal cocuzzolo della montagna con gli sci ai piedi, il tutto in solitaria, un impresa che sognavo da tempo...
Collaboro da tempo con www.vaol.it e www.tellusfolio.it nella redazione di articoli su escursioni e ascensioni in Valtellina e Valchiavenna. Dopo l'uscita di "Le montagne divertenti. Viaggio fra le vette dimenticate" e le 1000 copie vendute, ho spesso visto persone che percorrevano gli itinerari desueti descritti nel mio libro e ho quasi sempre trovato qualcuno disposto a seguirmi nelle mie avventure. Assieme a zii, papà e fidanzata, sono diventati miei "assidui discepoli" Fausto, Tarabini e Mario. Fidanzata in primis, progettiamo di farci crescere barba e baffi lunghi per assomigliare agli alpinisti di inizio secolo, i nostri indiscussi idoli.
Il 2007 è nato all'insegna di un'assidua collaborazione con Mario, mio compagno di cordata nelle numerosissime ascensioni di quest'anno.
Poi c'è stato l'incontro con Vitto, appassionato anch'egli di montagna.
Nell'aprile 2007, io e Vitto, che stava già collaborando all'arricchimento di questo sito internet, maturiamo l'idea di una nuova rivista. Un trimestrale, un format economico a cui tutte le persone che cercano la Valtellina più genuina possono rivolgersi. Tanto per cambiare si chiamerà Le Montagne Divertenti
Dovrà avere tante foto, parlare di quello che si sta perdendo, parlarne coi nostri cuori e non secondo schemi che non riconosciamo. Non vogliamo appartenere a nessun gruppo, né siamo contro nessuno, vogliamo solo parlare, talvolta con nostalgia, di qualcosa che è o è stato bello. A fine aprile stringo contatti con qualcuno che sicuramente la pensa come me: Roberto Moiola (webmaster di waltellina.com e waltellina.it, i due principali siti indipendenti sull'ambiente valtellinese). Gli parlo del lavoro che ho in mente e uniamo tutte le nostre forze e risorse (materiale, collaboratori e conoscenze) per questa nuova rivista.
La nostra zattera diventa un vascello.
A maggio si unisce anche Maurizio Torri (pubblicista freelance che collabora col quotidiano La Provincia, diverse riviste di montagna e con alcuni siti internet) e diviene il direttore responsabile della rivista.
Il 21 giugno 2007 è uscito il primo numero del nuovo magazine, numero dedicato all'estate e contenente un'interessantissima monografia su Spriana, tre schede d'alpinismo (Painale, Pizzo di Prata e Bernina), tre d'escursionismo (Legnone, Sorgenti dell'Adda e Sentiero dei Ciclopi), ricette, curiosità e approfondimenti.
Il primo numero vede le preziosissime collaborazioni di Massimo Dei Cas, Giordano Gusmeroli, Mario Pagni, Roberto Lisignoli, Marino Amonini, Fabrizio Picceni, Luciano Bruseghini, Gioia Zenoni, Luciano Benedetti, Renzo Benedetti, Riccardo Scotti, Marco Fransci, Josef Ruffoni, Pascal van Duin, e l'aiuto di Franco e Marina Monteforte, Franco Pinchetti, il Parroco di Spriana, Eugenio Formolli, Enzo Salvato, Davide Spini, Marco Lanzini, Mirko Rosina e Marco De Gasperi .
La prima tiratura, 3000 copie, è andata esaurita in meno di 10 giorni, prima ancora di aver coperto con la distribuzione il territorio valtellinese e ci ha obbligato ad una ristampa di altre 3000 copie. Un buon auspicio mentre stiamo preparando il secondo numero, quello che uscirà il 21 settembre 2007.
Infine, devo ammetterlo: ho provato enorme soddisfazione nel riuscire a salire la Punta di Scais dalla via Bonomi o il Tremogge dallo spigolo SO, nello scendere con gli sci dal cocuzzolo della Vetta di Ron, nel raggiungere il pizzo Bernina partendo a piedi da Sondrio. Ma nel mio connubio con la montagna non ci sono solo vette e pareti.

Abbiamo visto la Val Caronno riflessa nel Lago di Zoc, la Val Vicima diventare una distesa di nebbia,
abbiamo attraversato il Labirinth del Morterasch nel bel mezzo di una bufera,
siamo scesi nei crepacci della Ponciagna,
ci siamo persi di notte sulle pendici del Pizzo di Prata,
abbiamo urlato per il freddo mentre osavamo fare il bagno nel Lagusc,
abbiamo scrostato il ghiaccio dalla tenda dopo una notte a -10°C all'Alpe Vazzeda,
abbiamo scoperto stranissimi insetti e bellissimi fiori,
abbiamo scherzato sui modi dei turisti della montagna e ironizzato su quelli che si ritengono invece gli dei delle vette,
abbiamo visto i laghi ghiacciarsi, le foglie cadere,
abbiamo guardato con rammarico i ghiacciai che stanno sparendo, gli antichi maggenghi che stanno crollando, la nostra valle che viene violentata dagli estremisti edili,
abbiamo rincorso i branchi di camosci per cercare una via sicura,
ci siamo raccontati storie e leggende sulle montagne davanti ad una tazza di tè,
abbiamo gioito per un pezzo di pane secco dopo ore di cammino
e ascoltato il silenzio mentre stavamo già fantasticando sulla prossima gita.
Le nostre giornate.



ALTRE FOTO :

26 dicembre 2006, sulla vetta di Ron (m 3136) mi preparo alla prima discesa con gli sci dal versante S.    26 dicembre 2006, Vetta di Ron (m 3136). Mi preparo alla prima discesa con gli sci dal versante S.

6 ottobre 2005, discesa dal Legnone   6 ottobre 2005, discesa dal Legnone

   30 Settembre 2006, salita al 
 Pizzo Cassandra     30 Settembre 2006, salita al Pizzo Cassandra
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