San Severo (Foggia)

Il presente documento è stato inviato dal "Coordinamento contro la centrale termoelettrica" di San Severo (Foggia) al Ministero delle Attività Produttive nel contenzioso riguardo al progetto della centrale della Mirant. Esso contiene osservazioni ed integrazioni che si sommano a quelle precedentemente formulate.
La seconda parte costituisce un'aggiornata e puntuale analisi del fabbisogno energetico in Italia e dell'impatto ambientale delle centrali.

COORDINAMENTO CONTRO LA CENTRALE TERMOELETTRICA 

Legambiente, Medicina Democratica, I Comitati per la tutela e la valorizzazione del territorio e dell’Agricoltura di S.Severo, Serracapriola, San Paolo Civitate, Sannicandro Garganico, Torremaggiore, Manfredonia, Cittadinanzattiva/Tribunale Per I Diritti Del Malato

Portavoce del Coordinamento e Presidente Nazionale di Medicina Democratica:
dr.d’Angelo Fernando Via Cantatore 32/N 71016 S.Severo ( FG )
tel.0882 228299 Fax 0882 228156
E mail: toninodangelo@libero.it <mailto:toninodangelo@libero.it>

S.Severo, 20-8-2002

Raccomandata A.R. -U R G E N T E
e anche per e mail (oltre che per Racc.A.R.) a Sig.ra Daniela Farina-Ministero Attività produttive-responsabile procedimento impianto centrale Mirant in S.Severo
- Per: 
- Ministero Attività produttive
Direzione Generale dell’Energia e delle Risorse Minerarie Ufficio C2 Mercato elettrico 
Via Molise N°2 00187 ROMA
all’attenzione della responsabile del procedimento- Sig.ra Daniela Farina, relativo all’istanza presentata dalla MIRANT Italia S.r.l. volta ad ottenere l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di una centrale a ciclo combinato della potenza elettrica di 385,7 MW circa, ai sensi legge 9 aprile 2002 nr.55 

- Procura della Repubblica c/o Tribunale di Foggia

p.c. a -Ministero dell’Ambiente Via C.Colombo 44 00147 ROMA
-Ministero per i Beni e attività culturali -Direzione Generale per i beni architettonici e il 
paesaggio-Servizio IV Via S.Michele 22 00153 Roma RM
-Ministero Della Salute Direzione Generale Prevenzione Via Sierra Nevada 66 00144 ROMA
-Commissione Europea per l’Ambiente Segretariato Generale L-2929 
Luxembourg Telex 28.94/ 34.94/36.97/36.98 
- Regione Puglia-Assessorato All’Ambiente
-Ufficio Valutazione Impatto Ambientale 
Via delle Magnolie 6/8 - 70026 Modugno (Ba )
- Assessore Regionale all’Ambiente
-Settore Ecologia P.zza A.Moro 37 70100 Bari
-Presidente Provincia di Foggia P.zza XX Settembre 71100 Foggia
-Assessore all’Ambiente Provincia di Foggia 
-Prefetto di Foggia-Commissario per Emergenza Idrica
-Vescovo diocesi S.Severo
-Sindaci interessati 
-Consiglieri Regionali eletti in Provincia di Foggia
-Onorevoli eletti in Capitanata 
-Associazioni degli Agricoltori
-Forze sociali,altre Associazioni di tutela degli interessi dei cittadini

Oggetto:- RISPOSTA a nota nr. 213706 del 31-7-2002 a firma del Direttore Ufficio C2 Mercato elettrico-Ministero Attività produttive Direzione Generale dell’Energia e delle Risorse Minerarie: INTEGRAZIONI a ESPOSTO-DENUNCIA del 20-7-2002 relativo alle pro-
cedure inerenti il progetto di centrale termoelettrica della Ditta Mirant in S.Severo
- CONFERENZA SERVIZI del 24 giugno 2002 su istanza della Mirant Italia s.rl. :
ULTERIORI OSSERVAZIONI a cura di Medicina Democratica.

Il documento si compone di due parti:
- la parte prima, relativa alle questioni attinenti alla partecipazione, consultazione, alle omissioni, agli abusi, ai risvolti civili e penali connessi all’esposto-denuncia : pag.1¢7;
- la parte seconda, relativa alle ulteriori osservazioni tecnico-scientifiche sul progetto, a cura di Medicina Democratica+conclusioni : pag.8¢17

PARTE PRIMA

Con riguardo alla risposta con nota nr. 213706 del 31-7-2002 a firma del Direttore Ufficio C2 Mercato elettrico-Ministero Attività produttive Direzione Generale dell’Energia e delle Risorse Minerarie alla nostra nota del 20-7-2002 ad oggetto: “Esposto-denuncia relativo alle procedure inerenti il progetto di centrale termoelettrica della Ditta Mirant in S.Severo: omissioni, abusi, falsi, altre ipotesi di reato da indagare,sia nel merito che nelle procedure di valutazione e autorizzazione,ai diversi livelli,-Illegittimità del ricorso alla legge 55 del 9-4-2002 “sbloccacentrali” da parte della Ditta Mirant,-Reiterazione dell’esposto,inviato il 28-3-2002 e integrazione,in parte reiterazione di documentazione già trasmessa-Richiesta di sequestro del verbale della seduta del Consiglio Comunale di S.Severo del 3 luglio2002”

si evidenzia che:

-la risposta del dirigente del Ministero Attività produttive (SI ALLEGA solo la nota citata nr.213706 del 31-7-2002 con allegato resoconto verbale della conferenza di servizi del 24 giugno 2002-ALLEGATO 1) non risponde affatto al merito delle questioni poste e in particolare alle prospettate omissioni, abusi, falsi, altre ipotesi di reato da indagare, sia nel merito che nelle procedure di valutazione e autorizzazione, ai diversi livelli, alla Illegittimità del ricorso alla legge 55 del 9-4-2002 “sbloccacentrali” da parte della Ditta Mirant a quanto riportato nell’esposto, inviato il 28-3-2002 e nel verbale della seduta del Consiglio Comunale di S.Severo del 3 luglio 2002, pur dovendo il Ministero approfondire, valutare, verificare quanto segnalato, in quanto “accentrante” il procedimento afferente da parte delle Amministrazioni coinvolte, ai sensi della l.55/’2002.

LE AFFERMAZIONI DEL DIRETTORE DELL’UFFICIO C2 DEL MINISTERO ATTIVITÀ PRODUTTIVE IN NOTA NR.213706 DEL 31-7-2002:
Alcuni MOTIVI DI ORDINE GIURIDICO che evidenziano la illegittimità e illegalità del diniego di fatto posto dal Ministero Attività produttive alla partecipazione,consultazione del Coordinamento contro la Centrale,oltre quelli già riportati nell’esposto-denuncia del 20-7-2002:
Eccesso di potere-Difetto di istruttoria-Omesso esame dei presupposti giuridici e di fatto delle determinazioni adottate e degli atti specifici-Violazione di legge e omesso esame del complessivo quadro normativo.
Eccesso di potere-Violazione di legge-Illegittimità-Violazione della Normativa statale e Regionale;
Violazione di legge-Incompetenza-Eccesso di potere;
Eccesso di potere per errata e falsa individuazione di presupposti-Illegittimità; 
Eccesso di potere-Motivazione apparente sufficiente e contraddittoria-Violazione di legge L.241/’90;
Difetto di motivazione-Eccesso di potere-Motivazione apparente e contraddittoria per altri profili-Eccesso di potere per sviamento.
Seguono considerazioni di merito e sul fatto:
Afferma il Direttore dell’ufficio C2 che circa “ la richiesta del Comitato di essere informati tempestivamente e consultati dall’Amministrazione prima dell’adozione di qualsivoglia atto non trova spazio in alcuna previsione legislativa o normativa”.
Lo stesso Direttore afferma prima che “ l’ufficio ha già dato risposta ..chiarendo che sono ovviamente esercitabili tutte le forme di partecipazione al procedimento previste dalla legge”.
Ciò, oltre a non risultare vero, nonché illegale come di seguito dimostrato, non riscontra affatto la nostra richiesta di copia di tutta la documentazione inerente il progetto in questione,
solo parzialmente riscontrata con la poca documentazione allegata alla nota citata del direttore dell’ufficio. Al proposito si segnala che non ci è stato mai inviato l’elenco della stessa agli atti del Ministero attività produttive, al fine di poter farne richiesta mirata !! Qui sta la parzialità esercitata nella procedura, in quanto ritardando ad oggi l’invio della documentazione richiesta, di tutta la documentazione, non solo quindi quella inviataci con nota citata e a “discrezione” del direttore dell’ufficio C2, si inficia quindi efficacemente la nostra partecipazione e la qualità della stessa.
Si ricorda che:
- la l.241/’90 invero disciplina non meramente la presa visione degli atti , bensì anche l’acquisizione di copia degli atti come atto propedeutico a qualsivoglia efficace partecipazione ai procedimenti. Ancora all’art.11 si prevede che “l’Amministrazione procedente può concludere, senza pregiudizio dei diritti dei terzi e in ogni caso nel perseguimento del pubblico interesse, accordi con gli interessati al fine di determinare il contenuto discrezionale del provvedimento finale ovvero.. in sostituzione di questo..” Ciò lo affermiamo a maggior ragione essendo presenti nel Coordinamento intestatario Associazioni riconosciute a livello nazionale, ai sensi di specifica normativa e statutariamente finalizzate all’interesse generale, con riguardo altresì alle implicazioni scaturenti anche dall’art118 comma 4 della Costituzione italiana che impone non meramente di assicurare, bensì sancisce che “Stato, Regioni, province, città metropolitane e comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale (articolo 118 della Costituzione,comma 4 ”

L’OBBLIGO DI CONSULTAZIONE SI PONE ANCHE AI SENSI:
-del decreto legislativo 17-8-1999 nr. 334 art.23 “Consultazione della popolazione” e articolato connesso. L’art.23 recita: “La popolazione interessata deve essere messa in grado di esprimere il proprio parere nei casi di elaborazione… modifiche… creazione di nuovi stabilimenti e infrastrutture… Il parere è espresso nell’ambito del procedimento di formazione dello strumento urbanistico o del procedimento di VIA con le modalità… che possono prevedere la possibilità di utilizzare LA CONFE-RENZA DI SERVIZI CON LA PARTECIPAZIONE dei rappresentanti istituzionali, delle imprese, dei lavoratori e della SOCIETÀ CIVILE, qualora si ravvisi la necessità di comporre conflitti in ordine alla costruzione di nuovi stabilimenti ...”
-dell’art.8 “Partecipazione popolare”-decreto legislativo 18-8-2000 nr. 267 c.1-2-3,completamente omesso dall’Amministrazione Comunale di S.Severo

OBBLIGO DISATTESO DAL MINISTERO DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE DI COINVOLGERE NELLA CONFERENZA DI SERVIZI, OVVERO INVITARVI, IL COORDINAMENTO CONTRO LA CENTRALE TERMOELETTRICA

Si evidenzia che ai sensi dell’art.14 l.241/’90,dell’art.118 4° comma Costituzione italiana, il Coordinamento contro la centrale termoelettrica è portatore, costituzionalmente riconosciuto, di interessi pubblici comunque coinvolti nel procedimento in questione, ancor più se la Centrale in oggetto è considerata dal legislatore “opera di pubblica utilità”(L.55/2002), ancorché lesiva (la l.55 citata) di diritti diversi, esaminati in altra sede
L’art.16 della l.241/’90, sancisce che quando deve essere obbligatoriamente sentito un organo consultivo, che, nel caso del coordinamento ha rappresentato sia pure sulla base della documentazione indirettamente acquisita (denuncia di parzialità nei confronti dei responsabili del procedimento!), esigenze istruttorie non soddisfatte in alcun modo, si devono dilazionare i termini e tempi della consultazione dal momento della ricezione effettiva di tutta la documentazione richiesta.
L’art.118 comma 4 della Costituzione italiana impone non meramente di assicurare, bensì sancisce che “Stato, Regioni, province, città metropolitane e comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale “
L’art.22 della l.241/’90 sancisce l’accesso ai documenti amministrativi, illegalmente disatteso dal Ministero attività produttive, ancor più grave nei confronti di un Coordinamento di Associazioni, tutelate per la loro natura statutaria, in quanto associazioni ambientaliste, associazioni di consumatori, associazioni agricole, proprietari di terreni confinanti col sito della centrale, ovvero tutti titolari di interessi per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti, come detta l’art.22 l.241/’90, ancor più grave trattandosi di soggetti residenti in un Comune quello di S.Severo aderente ad agenda 21 locale, per gli aspetti riportati in altra parte della presente.

CIÒ RENDE NON TRASPARENTE E NON IMPARZIALE L’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA RELATIVA AL PROGETTO DELLE CENTRALE MIRANT, IN NETTO CONTRASTO CON L’ART.22 della L.241/’90.

Afferma ancora il direttore dell’ufficio C2 del Ministero attività produttive nella sua 213706 del 31-7-2002:” Il Comitato ha finora esercitato il proprio diritto di partecipazione inviando numerose relazioni…”, ancora una volta disconoscendo la nostra denuncia circa il mancato riscontro alla richiesta di copia di tutta la documentazione annessa al fascicolo specifico del Progetto Mirant, donde il rischio di incompletezza delle osservazioni al progetto e la conseguente PARZIALITÀ DEL COMPORTAMENTO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DEL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO, nei fatti doloso ove persista, nonostante solleciti.
Ad esempio, dalla lettura della Conferenza di servizi del 24 giugno c.a. apprendiamo a pag.2 di ALCUNI DOCUMENTI “INTEGRATIVI” consegnati dalla Ditta Mirant, come di uno screening sul gasdotto (?)-approvato per silenzio-assenso(sic!), DI CUI NON ABBIAMO RICEVUTO COPIA, pur avendo richiesto al Ministero Attività produttive tutta la documentazione connessa al progetto.

Così quando il direttore citato afferma :”..il progetto della Mirant è stato sottoposto alla particolare procedura di consultazione prevista dall’All.IV al DPCM 27-12-1988… ”inchiesta pubblica”.. alla quale ha partecipato il Comitato.. proponendone sostanzialmente le stesse osservazioni successivamente trasmesse a questo Ministero”, il direttore afferma il falso!.. in quanto la cosiddetta procedura di consultazione “inchiesta pubblica” è stata già oggetto di denuncia da parte del Comitato per la sua irritualità e per gli aspetti di illegittimità e illegalità con cui è stata svolta (vedi altri documenti già trasmessi), così come è segno di non lettura della nostra documentazione, peggio di negligenza, imprudenza o imperizia, affermare sic et simpliciter che “il Comitato.. ha trasmesso all’epoca sostanzialmente le stesse osservazioni successivamente trasmesse a questo Ministero”; ciò la dice lunga su come è stata ed è data lettura dei nostri documenti, a carattere tecnico-scientifico e sugli aspetti programmatici e procedurali, rispetto ai quali evidenziamo un mancato riscontro nel merito, fatte salve alcune “controdeduzioni” della ditta Mirant,a meno che alla stessa ditta vengano demandate funzioni spettanti ad altri organismi in termini di valutazione.

Quando il direttore citato afferma:“Il parere di compatibilità ambientale espresso dalla commissione VIA e trasmesso a questo Ministero il 18 giugno 2002 ha esplicitamente considerato e valutato le osservazioni avanzate dal Comitato (rif.pagg.18-19)”,afferma il falso!; invero a pagg.18 e 19 del documento citato si riportano in elenco e solo parzialmente alcune nostre osservazioni, ma, gravissimo e assurdo, altro che “considerazione, valutazione delle nostre osservazioni”, si rinvia solo di fatto alle controdeduzioni del committente il riscontro alle nostre osservazioni (VEDI FONDO PAG.19, OLTRE A QUANTO RIPORTATO A PAG. 1 “PRESO ATTO DELLE CARATTERISTICHE.. DICHIARATE DAL COMMITTENTE”, A PAG.3 “ IN BASE AI DATI FORNITI DAL COMMITTENTE L’IMPIANTO IN VALUTAZIONE RISULTA COERENTE CON.. GLI OBBLIGHI PREVISTI DAI SEGUENTI STRUMENTI NORMATIVI…”, A PAG. 6 “ DAI DATI RIPORTATI DAL COMMITTENTE “ E COSÌ VIA.. RIPORTANDO SOLO “STUDI”.. ”RILEVAZIONI” A CURA DELLA DITTA OVVERO “AUTOREFERENZIATE”.. SENZA ALCUNA VALUTAZIONE DA PARTE DEGLI ORGANI COMPETENTI MINISTERIALI, NÉ RISCONTRANDO IN ALCUN MODO A CURA DI SOGGETTI PERTINENTI LE OSSERVAZIONI SCIENTIFICHE MOSSE DAL NOSTRO COORDINAMENTO), a meno che non vengano dimostrate e forniti documenti specifici, a carattere scientifico circa le procedure, la strumentazione, i tempi, i termini, i soggetti utilizzati per “esaminare” le controdeduzioni e le osservazioni del nostro coordinamento come di altri soggetti intervenuti.
TUTTO CIO’ è espressione di OMISSIONI, NEGLIGENZA, IMPRUDENZA, IMPERIZIA, PARZIALITA’, ABUSI e altri reati da individuare da parte dell’Autorità giudiziaria

Circa poi il fatto che il direttore citato afferma che ha ricevuto solo in data 18 giugno 2002 il parere di compatibilità ambientale espresso dalla commissione VIA, si sottolinea ancora quanto già denunciato in nota del 20 luglio 2002 ovvero “.. la illegittimità del ricorso alla legge 55 del 9-4-2002 “sbloccacentrali” da parte della Ditta Mirant. La Ditta Mirant ha fatto ricorso in modo illegale alla legge sbloccacentrali, intendendo utilizzare una corsia accelerata per arrivare all’autorizzazione, ciò in netto contrasto con quanto sancisce la stessa Legge 9 aprile 2002, n. 55 “ detta “Sbloccacentrali”che all’Art. 1.comma 4 recita:“ Le disposizioni del presente articolo si applicano anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, eccetto quelli per i quali sia completata la procedura di VIA, ovvero risulti in via di conclusione il relativo procedimento, su dichiarazione del proponente. “
Ora il procedimento relativo all’impianto per la ditta Mirant, per quanto concerne la procedura di VIA (Valutazione di impatto ambientale), risultava concluso con parere nr. 465 del 31-1-2002 del Ministero dell’Ambiente-Commissione per le valutazioni di impatto ambientale, per cui risulta almeno illegittimo il ricorso alla legge sbloccacentrali da parte della Ditta Mirant, a nulla valendo l’escamotage del riferimento alle opere connesse (gasdotto ed elettrodotto) per riaprire il procedimento in questione “
Si legge infine nel resoconto verbale della Conferenza di servizi del 24 giugno 2002 a pag.1 che “ ..la valutazione di impatto ambientale.. pressoché conclusa..” con riguardo al parere del 31-1-2002 , donde L’ABUSO E ALTRI REATI CONNESSI in ordine all’applicazione della l.55/2002 , in quanto la stessa non si applica “ ai procedimenti … per i quali sia completata la procedura di VIA, ovvero risulti in via di conclusione il relativo procedimento… “

ALTRI ASPETTI SU CUI OMETTE DI INTERVENIRE E RISCONTRARE, 
IL DIRETTORE DELL’UFFICIO C2 DEL MINISTERO ATTIVITÀ PRODUTTIVE:

Si riportava sempre nella nostra del 20 luglio 2002 che”.. nelle ultime settimane il progetto Mirant, guarda caso, ha modificato il tragitto del gasdotto, baipassando il territorio del Comune di Torremaggiore, originariamente previsto progettualmente, e ciò verosimilmente da mettere in relazione con l’impegno pubblico assunto dai candidati di tutti gli schieramenti alle recenti elezioni amministrative tenutesi in Torremaggiore contro l’impianto Mirant e le opere connesse. Non convince affatto la “non” motivazione della ditta Mirant, come al solito acquisita autoreferenzialmente dal Ministero.
AGENDA 21 E PARTECIPAZIONE:
Sia il Comune di S.Severo che aderisce ad Agenda 21 locale, che di conseguenza le Amministrazioni coinvolte in procedimenti connessi, indi il Ministero attività produttive, sono obbligati ad assicurare le forme di partecipazione ai processi decisionali in tutte le fasi del procedimento, donde la non pertinenza e illegalità nel comportamento adottato dal Ministero delle Attività produttive, ancorché dal Comune di S.Severo, così come si evince anche dalle affermazioni del direttore dell’ufficio C2 del Ministero attività produttive in nota nr.213706 del 31-7-2002, allorquando afferma che circa  “la richiesta del Comitato di essere informati tempestivamente e consultati dall’Amministrazione prima dell’adozione di qualsivoglia atto non trova spazio in alcuna previsione legislativa o normativa”.
CONTRASTO con AGENDA 21-Violazione degli obblighi derivanti
L’Amministrazione Comunale di S.Severo, così come riportato in documenti già trasmessi ai destinatari, nonostante abbia aderito all’Agenda 21 (vedesi tra l’altro delibera di Consiglio Comunale nr. 104 del 21-12-2000 e atti precedenti e connessi), HA OMESSO di assicurare qualsivoglia forma di partecipazione e consultazione-informazione preventiva. Si badi bene che “uno dei prerequisiti fondamentali per raggiungere lo sviluppo sostenibile è la più ampia partecipazione nei processi decisionali”(AGENDA 21 Cap.23). 
Su questo si richiede altresì alla Commissione europea destinataria della presente, di intervenire tempestivamente.
OBBLIGO DI VAS… E MINISTERO DELL’AMBIENTE
Ancora registriamo parzialità nell’utilizzo di criteri di valutazione.. per non dire altro..
Infatti con riguardo al progetto di FoggiaEnergia il Ministero dell’Ambiente con “Nota nr. 7015/VIA/A.O.13.B-Ministero Ambiente-Direttore Divisione I dr.Raffaele Ventresca del luglio 2002”-(Si Allega-ALLEGATO 2), afferma in seconda pagina:”.. nei dintorni di Foggia sono previste altre 2 centrali… per quanto attiene alla individuazione e valutazione degli impatti, in particolare in atmosfera, è NECESSARIO FORNIRE UNO SCENARIO COMPLESSIVO futuro che TENGA CONTO DI TALI POSSIBILI ULTERIORI SORGENTI PREVISTE PER UNA ADEGUATA STIMA DEGLI IMPATTI CUMULATIVI”.
Come Si Legge, IL MINISTERO DELL’AMBIENTE, per Foggia,RITIENE CHE SCIENTIFICAMENTE SI DEBBA REALIZZARE UNA PROCEDURA DI VALUTAZIONE TIPO V.A.S..
MA CIÒ PERCHÉ NON È VALSO E NON VALE PER LA CENTRALE MIRANT A S.SEVERO
e in considerazione degli impatti complessivi derivanti in Provincia dal Contratto di area, dai patti territoriali, dai diversi progetti di industrializzazione e comunque incidenti sul piano ambientale ?
PARZIALITA’,OMISSIONI……

Ancora sull’ OBBLIGO di V.A.S.-valutazione ambientale strategica

In questa sede si evidenzia una altra palese omissione di ordine programmatico regionale e non solo, circa la mancata definizione della V.A.S., con riguardo alla valenza del progetto in questione e alla regolamentazione vigente sui fondi strutturali ovvero sugli investimenti e sull’esigenza di definire strategie settoriali e territoriali capaci di promuovere uno sviluppo realmente sostenibile. Al proposito si rinvia alle “Linee guida per la valutazione ambientale strategica“-Fondi strutturali 2000-2006-Supplemento al mensile del Ministero dell’Ambiente -L’ambiente informa nr.9-1999.
L’obbligo della VAS, ovvero di una valutazione ambientale strategica, oltre alla V.I.A., si impone, nel quadro degli obblighi comunitari e nazionali, in quanto l’impianto progettato a S.Severo, da inquadrarsi insieme agli altri previsti in Capitanata e in Puglia e al paventato indotto processo selvaggio di industrializzazione, non concerne solo il territorio di S.Severo e la sola centrale termoelettrica in questione, bensì tutte le problematiche di impatto derivanti dalla co-presenza, ora progettuale, indi di fatto, di centrali termoelettriche a Candela, Serracapriola, a Rignano Garganico, per citarne alcune, tutte nel territorio della Provincia di Foggia, nonché con riguardo all’associato riferito processo di Industrializzazione, alla carenza idrica, vera e propria calamità sotto gli occhi di tutti, al processo di desertificazione, con le conseguenze sull’agricoltura e su altre risorse economiche-produttive del territorio, sulla qualità dell’aria, del suolo, del sottosuolo…, stante la co-presenza di diversi e interagenti fattori di inquinamento.

OMISSIONI E ABUSI, PASSATI E PRESENTI…
ECCONE UN BREVE ELENCO
.. e il Ministero che intende fare?… attendere il 3° giudizio ?
e nel frattempo si fanno piovere centrali e CO2 sulla testa dei cittadini… :
- Mancato riscontro alla richiesta di documentazione fatta da Cittadinanzattiva e Medicina Democratica al Sindaco di S.Severo (prot. Comune di S.Severo nr. 18963 del 7-8-2000) con nota del 5-8-2000 ad oggetto “ Esposto concernente i progetti della Southern energy, con l’avallo delle Amministrazioni Comunali di Torremaggiore e S.Severo… Richiesta di documentazione concernente il Progetto di Centrale termoelettrica “; in particolare si richiedeva copia del progetto, copia della documentazione inerente eventuali protocolli di intesa, lettere di intenti, accordi…” e ciò si chiedeva ai sensi della L.241/90. Nella nota si evidenziava tra l’altro la grave situazione già esplosiva nel 2000 circa la carenza d’acqua e il fatto che “per qualche posticino di lavoro e per breve periodo andiamo a devastare settori economici vitali della Capitanata, quale l’Agricoltura, il turismo e il loro indotto, l’ambiente, la salute e la vivibilità dei nostri territori, mettendo a repentaglio migliaia di lavoratoti e la pelle di tanti cittadini..”; ancora si evidenziava e si evidenzia che “ ..tutto ciò mentre i depuratori nella zona di S.Severo e Torremaggiore non funzionano, risultando… e mentre la notoria carenza di acqua, che affligge in particolare le campagne della nostra Provincia, registra situazioni di utilizzo da parte di alcuni agricoltori di acque dei corsi pubblici per irrigare ortaggi e prodotti destinati a essere consumati anche crudi, donde l’aumento di casi di epatite e altre patologie da inquinamento, documentato dalla stessa circolare dell’Assessorato Regionale alla Sanità della regione Puglia nr. 24/19063/421 del 6-8-1999 .”;
- Mancato riscontro, almeno sul piano dei contenuti alla nota successiva e integrativa di quella del 5-8-2000, rimasta senza risposta e trasmessa in data 22-8-2000 da Cittadinanzattiva e Medicina Democratica al Sindaco del Comune di S.Severo (prot.arrivo Comune S.Severo nr.20106 del 22-8-2000 e ad altri destinatari ad oggetto “Invio note preliminari relative al progetto di una centrale termoelettrica … proposta… nel sito di Torremaggiore o di S.Severo”; nel documento si affermava  “l’esigenza di rispettare il primato democratico della volontà delle popolazioni a rischio, a cui va assicurata un’adeguata preventiva informazione, dovendo essere il parere delle stesse elemento qualificante e vincolante per qualsiasi decisione”. Risposta da parte dell’Amministrazione Comunale = zero, nonostante e all’epoca non se ne aveva neanche conoscenza, che il Comune aderisse all’Agenda 21, pertanto vincolato a tale procedura partecipativa;
- Mancato riscontro alla richiesta fatta dal Coordinamento a giugno 2001 in dispregio del diritto di accesso e di informazione sancito dall’art.10 del decreto legislativo nr.267/2000;
- Mancato riscontro alla richiesta fatta dalla Legambiente di S.Severo il 15-6-2001 (prot.arrivo al Comune di S.Severo nr. 15450 del 15-6-2001, in ordine alla copia del Progetto per la costruzione di una Centrale termoelettrica prevista nell’Agro di S.Severo, ciò in considerazione anche dell’adesione del Comune di S.Severo all’Agenda 21, donde l’obbligo di una preliminare consultazione delle Associazioni.
- Ecc.ecc.: a tante altre note debitamente trasmesse in modo “ortodosso” nessuna risposta…!

Omissione dell’OBBLIGO DI ANALIZZARE L’ALTERNATIVA ZERO NELLA PROCEDURA DI VIA AI SENSI ART.10 L.340 24-11-2000

ANCORA MANCATA CONSULTAZIONE E INFORMAZIONE:
Come risulta dalla delibera Regionale relativa all’Accordo di programma per la realizzazione della centrale, già con nota del 10-8-2001 il Sindaco del Comune di S.Severo chiedeva al Presidente della G.R. la definizione di apposito Accordo di programma per la realizzazione di una Centrale a ciclo combinato, appena dopo o durante il blocco del progetto in Torremaggiore; in data 20-12-2000 il Comune siglava un Protocollo di Intesa con la Southern Energy, tutto ciò senza alcuna informativa né riscontro alle richieste formulate da Medicina Democratica e nonostante il Comune aderisse all’Agenda 21 con gli obblighi derivanti circa la informazione e partecipazione dei cittadini e delle Associazioni sulla materia specifica.

OMISSIONE DEL RUOLO-FUNZIONI SPETTANTI ALLA PROVINCIA AI SENSI DELL’ART.19 dec.leg.vo 267/2000 E ABUSO PERPETRATO DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI S.SEVERO:
- l’art.19 del dec.leg.vo 267/2000 assegna alla Provincia le funzioni amministrative di interesse provinciale che riguardino vaste zone intercomunali o l’intero territorio provinciale nel settore della difesa del suolo, tutela e valorizzazione dell’ambiente e prevenzione delle calamità, tutela e valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche, organizzazione dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale, rilevamento, disciplina e controllo degli scarichi delle acque e delle emissioni atmosferiche e sonore (art.19 c.1 lett.a ,b, g).
Ora relativamente al progetto in questione e alla co-presenza di altri analoghi nelle Provincia di Foggia, siamo nella fattispecie prevista dal decreto legislativo 267/2000, a maggior ragione ove si consideri l’Emergenza acqua e il processo di industrializzazione in atto, diffuso sul territorio provinciale.
I compiti di programmazione assegnati alla Provincia vanno svolti ai sensi dell’art.20 del dec.leg.vo 267/2000, dotandosi altresì di un PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO (art.20 c.2).
A tale procedura e modalità programmatoria dovevasi conformare anche la Regione, invero del tutto omissiva al proposito, anzi adottando una delibera relativa a “Accordo di programma per la realizzazione di una centrale a ciclo combinato 1 x 400 MW per la produzione di energia elettrica nel comune di S.Severo”, in contrasto e dispregio di quanto richiamato nello stesso decreto legislativo nr. 267/2000 e nel dec.leg.vo 334/1999.
L’Accordo di Programma citato, ratificato in Consiglio Comunale del 5-6-2001, invero non poteva essere solo tra Regione Puglia e Comune di S.Severo, bensì investire, anche col richiamo agli artt. 19 e 20 del dec.leg.vo 267/2000 la Provincia e agli altri Comuni, almeno quelli limitrofi, stante le caratteristiche del Progetto e le sue implicazioni sull’ambiente, sulla risorsa idrica etc., al fine di dover almeno acquisire dalla Provincia il PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO (art.20 c.2). e quant’altrto indispensabile ad evitare un ulteriore peggioramento delle condizioni in cui versa la Capitanata.

DELIBERAZIONE della GIUNTA REGIONALE-2001 ad oggetto “URB/DEL/2001/00031-LL.RR.34/94-8/98-Accordo di Programma per la realizzazione di una centrale a ciclo combinato 1x400 MW per la produzione di energia elettrica nel Comune di San Severo (Fg) “:illegittimità, irritualità, omissioni..
A parte le considerazioni già esposte nel presente documento e il riferimento alla V.A.S., si riportano ulteriori motivazioni, a reiterazione e integrazione di quanto riportato :
- Nullità per irritualità e illegittimità della delibera di G.R. relativa a “Accordo di programma per la realizzazione di una centrale a ciclo combinato 1 x 400 MW per la produzione di energia elettrica nel comune di S.Severo”, in contrasto e dispregio di quanto richiamato nel decreto legislativo nr. 267/2000 e nel dec.leg.vo 334/1999, e nella L.142/90 e nella l.241/90 e altra normativa connessa.

PARTE SECONDA

CONFERENZA SERVIZI del 24 giugno 2002 su istanza della Mirant Italia s.rl. :
ULTERIORI OSSERVAZIONI , a cura di Medicina Democratica

TENUTO CONTO :
- che è necessario fissare prioritariamente alcuni criteri generali che, nel rispetto delle autonomie riconosciute alle Regioni ed agli enti locali e del trasferimento delle competenze avvenuto con il decreto legislativo n. 112/98, ed in particolare alla luce del potenziamento delle autonomie locali stesse derivanti dalla legge costituzionale n. 3/2001, consentono il raggiungimento di obiettivi condivisi;
              che in particolare tra i criteri da adottare ritiene vadano considerati:
- il rispetto della volontà popolare e delle istituzioni locali,come già espresse,tramite in particolare la delibera nr.11 del 3-5-2002 all’unanimità dal Consiglio provinciale di Foggia, in senso nettamente contrario al progetto in questione,supportata da migliaia di firme di cittadini e dalle associazioni agricole,ambientaliste,di tutela dei diritti ;
- la coerenza con le esigenze di fabbisogno energetico e dello sviluppo produttivo della regione e della provincia,della zona interessata dalla richiesta, con riferimento anche alle ricadute sulle zone confinanti e, tramite la V.A.S. operare una valutazione sistemico-strategica dell’impatto,in considerazione della pluralità e diversificazione dei progetti di centrali termoelettriche e di quelle utilizzanti altre fonti;
- la compatibilità con il piano di Coordinamento territoriale e lo sviluppo sostenibile;
- l'adeguatezza della collocazione e della coerenza territoriale;
- il rispetto dei principi e dei parametri fissati con l'accordo di Kyoto;
- l'avvio di un programma di consistenti contributi finanziari per la crescita di fonti di energia rinnovabili,sempre in in quadro di compatibilità e sostenibilità,

PER QUANTO SOPRA ESPOSTO e nella restante documentazione,
relativamente alla PROPOSTA della Mirant in S.Severo

SI RITIENE CHE:
- che non c'è coerenza con gli strumenti di pianificazione territoriale provinciale;
- non si inquadra con le linee di sviluppo della Provincia;
- che la collocazione non è compatibile con il territorio circostante, come da ricorsi, diffide operati dai confinanti il sito individuato;
- che non ci sono garanzie con l'impatto ambientale, tenuto conto dei parametri fissati dall'accordo di Kyoto.
Si rinvia comunque alle motivazioni-argomentazioni della documentazione integralmente considerata, trasmessa alle SS.LL.

SINTESI DEGLI ASPETTI DI CONTESTO in cui si insedia il progetto e sua INCOMPATIBILITÀ
FABBISOGNO ENERGETICO.

E’ stato ampliamente dimostrato che l’area, del cosiddetto “Basso Adriatico” (Abruzzo, Molise, Puglia), complessivamente presa, presenta un surplus di energia elettrica.
Inoltre va considerato che, nel nostro territorio, specialmente nel territorio della Capitanata sono stati istallati numerosi impianti eolici. 
Quindi non si capisce perché i cittadini dovrebbero rassegnarsi al pesante impatto ambientale che si determinerebbe con la scelta delle Turbogas, quando presso il GRTN sono giacenti anche domande di connessione, di impianti di fonti rinnovabili più che sufficienti per coprire i fabbisogni attuali e futuri. 
Quindi ci sarebbero tutte le condizioni per escludere la possibilità di costruire nuove Centrali Termoelettriche che utilizzano combustibili fossili che, com’è noto, oltre che produrre forte inquinamento ambientale (gas-serra) sono fonti non rinnovabili.
Nella DELIBERA CIPE 3-12-1997 si legge che “ L’INCREMENTO DEL RENDIMENTO MEDIO DEL SETTORE TERMOELETTRICO DOVREBBE OTTENERSI MEDIANTE DISMISSIONE DI CENTRALI ESISTENTI, PER ALMENO 3.000 MWE E LORO SOSTITUZIONE CON CENTRALI A GAS A CICLO COMBINATO”
ORA RISULTA, accedendo al sito del Ministero Attività produttive che al 22-7-2002:
- sono state rilasciate AUTORIZZAZIONI PER TOTALE 3650 MWE E 6600 MWT, superando pertanto di gran lunga l’obiettivo dei 3.000 Mwe citati;
- vi sono ALTRI 4 PROGETTI DI CENTRALI che hanno concluso l’iter procedurale relativamente alla VIA per altri 3115 Mwe e 5380 MWt ARRIVANDO COSÌ AD UNO SCENARIO AGGIUNTIVO COMPLESSIVO DI 6765 MWe (ben oltre i 3000 previsti) e 11.980 MWt.
CIÒ FA APPARIRE QUANTO MENO IMMOTIVATO QUALSIVOGLIA ALTRO PROGETTO, stante peraltro gli impegni internazionali assunti dall’Italia con il protocollo di Kyoto, la situazione ambientale Pugliese e tutte le osservazioni quivi riportate.
Si fa rilevare ancora che ”sul tema della “sostituzione” di centrali tradizionali esistenti va ricordato che alcuni dei proponenti in Italia di impianti a ciclo combinato sono parte di cordate di aziende che hanno acquisito recentemente il controllo delle ex centrali ENEL costituite - per la parte termoelettrica - da centrali con sezioni a gas naturale, a carbone e olio combustibile, come si vede funzionanti per lo più a combustibili a maggior inquinamento, basate su cicli a vapore semplici, ovvero a basso rendimento. Ovviamente non ci aspettiamo che tra gli impianti "sostituiti" ve ne sia alcuno tra questi pur avendo le caratteristiche di minor rendimento e maggiore impatto ambientale a parità di energia elettrica prodotta; comunque la riconversione di queste centrali incrementerebbe ulteriormente l’aggiunta ai Mwe e MWt al dato su riportato, facendo apparire ancora più assurdo il proporsi di ancora nuove centrali, in specie da parte di chi deve ancor prima pensare a riconvertire le proprie centrali. In altri termini non vi è alcun "automatismo" che porterà alla cessazione di centrali termoelettriche di altro genere unicamente per effetto della "concorrenza" dei cicli combinati a gas naturale.
Non ha alcun fondamento pertanto l'affermazione che la centrale "riduce" le emissioni di ossidi di azoto e di anidride carbonica, viceversa è certo che le emissioni connesse alla nuova centrale proposta - assieme alle altre centrali - sono aggiuntive rispetto alla situazione esistente”
OBBLIGO DI VAS… E MINISTERO DELL’AMBIENTE
Ancora registriamo parzialità nell’utilizzo di criteri di valutazione.. per non dire altro..
Infatti con riguardo al progetto di FoggiaEnergia il Ministero dell’Ambiente con “Nota nr. 7015/VIA/A.O.13.B
- Ministero Ambiente-Direttore Divisione I dr.Raffaele Ventresca del luglio 2002”-(Si Allega-ALLEGATO 2), afferma in seconda pagina:”.. nei dintorni di Foggia sono previste altre 2 centrali… per quanto attiene alla individuazione e valutazione degli impatti, in particolare in atmosfera, è NECESSARIO FORNIRE UNO SCENARIO COMPLESSIVO futuro che TENGA CONTO DI TALI POSSIBILI ULTERIORI SORGENTI PREVISTE PER UNA ADEGUATA STIMA DEGLI IMPATTI CUMULATIVI”.
Come Si Legge, IL MINISTERO DELL’AMBIENTE, per Foggia, RITIENE CHE SCIENTIFICAMENTE SI DEBBA REALIZZARE UNA PROCEDURA DI VALUTAZIONE TIPO V.A.S..
MA CIÒ PERCHÉ NON È VALSO E NON VALE PER LA CENTRALE MIRANT A S.SEVERO e in considerazione degli impatti complessivi derivanti in Provincia dal Contratto di area, dai patti territoriali, dai diversi progetti di industrializzazione e comunque incidenti sul piano ambientale ?
PARZIALITA’, OMISSIONI…

Le osservazioni, sopra descritte, insieme alla documentazione già trasmessa, riteniamo che siano sufficienti a dimostrare l’inconsistenza e la contraddittorietà delle motivazioni addotte per giustificare la costruzione della Centrale Turbogas in S.Severo. L’unico risultato certo che deriverebbe, dall’insediamento della Centrale, consisterebbe in una pesante ipoteca ambientale sul territorio con corollari negativi anche per gli anni futuri. Si delinea uno scenario inquietante di assalto e devastazione del territorio, di assalto e devastazione delle due risorse più importatati che abbiamo, e cioè l’ambiente e l’agricoltura, compromessi in modo irreparabile dall’insediamento di una Centrale Termoelettrica la cui torre di raffreddamento si staglierebbe nella valle, e tutto potrebbe rappresentare meno che un richiamo per cittadini ed operatori eventualmente intenzionati ad investire nel territorio per valorizzarne le grandi potenzialità naturalistiche presenti.
E’ nostra convinzione che la V. I. A. (Valutazione di Impatto Ambientale), non può e non deve assumere il valore di atto fondamentale per la programmazione del territorio che invece spetta alla decisione della comunità.
Riteniamo che la V. I. A. sia una procedura che rileva requisiti tecnici da non confondere con la V. A. S. (Valutazione Ambientale Strategica), per altro mancante, la quale può assumere un valore di strumento per la programmazione dei piani di coordinamento regionale e nazionale
, che consentirebbe di esprimere un parere non sulla singola proposta di Centrale, ma di articolare il parere sull’intero scenario progettuale d’insediamento di Centrali sul territorio regionale, in relazione a progetti di sviluppo, d’industrializzazione o comunque dell’insieme dello sviluppo delle attività produttive, ai programmi di risparmio energetico, all’analisi di preoccupanti fenomeni in atti quali la desertificazione del territorio e le gravi carenze idriche, tentando di dare una prima risposta ad una domanda cruciale, ed ormai ineludibile, per il nostro territorio: quanta e quale energia e per quale sviluppo. In tal senso la nota del Ministero dell’Ambiente su citata richiama ad un approccio corretto tra politiche di sviluppo e scienza, utilizzando quindi la V.A.S., dopo aver però operato scelte che non competono alle Aziende, bensì agli enti locali, alla Provincia, alla Regione, ovvero ai cittadini.

continua seconda parte