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In un articolo su "luna nuova" n. 24 martedì 27 marzo 2001, a firma di Massimiliano Borgia, si afferma che cinque nuove centrali stanno per essere costruite in Piemonte e che quella regione tradizionalmente deficitaria e importatrice di energia dalla Francia, diventerà esportatrice.

In un articolo dell'Eco del Chisone del 12 aprile 2001 si legge che il “Comitato antidiscariche”, composto da cittadini di Piossasco e Cumiana, intende attirare l'attenzione sulle grandi problematiche ambientali, di cui le due centrali sono solo un aspetto. La Fiat sarebbe intenzionata a costruire centrali in ogni suo stabilimento italiano, dove ha ancora territorio disponibile, per sfruttare il mercato in questo nuovo settore che si preannuncia promettente ed in espansione. La centrale da 400 MW non sarà infatti collegata allo stabilimento di Rivalta, ma l’energia prodotta sarà venduta dalla Fiat all’Enel. Non una necessità, ma un business.
Il Comitato è contro "la completa liberalizzazione del mercato dell'energia", infatti "La costruzione di nuove centrali sostiene un modello di sviluppo tutto basato sull'espansione dei consumi e sullo sfruttamento senza regole delle risorse non rinnovabili, quello stesso modello che tanti danni ha causato e causa all'ambiente, al clima, alla salute, alla convivenza civile".

Si apprende da un altro articolo del 22 marzo 2001 che "Come prevede la legge, i Comuni interessati possono anche non essere consultati subito ma durante l'iter della pratica."

Articolo del Resto del Carlino del 23 dic 2000: anche a Rubiera (Reggio Emilia) l'amministrazione è stata contattata da un gruppo privato interessato a costruire una centrale turbogas. L'informazione sembra sia stata resa pubblica da un consigliere e non dal sindaco.

In un messaggio a Dalmine Democratica, un cittadino di Rocca Imperiale (CS), contrario alla costruzione di una centrale termoelettrica a biomasse, chiede informazioni su questo tipo di inquinamento.

In un articolo di ParmaOggi del 20 ottobre 2000, si apprende che in località Pedrignano verrà costruita una centrale termoelettrica.

Dalle notizie finanziarie di yahoo, si apprende che il martedì 3 Aprile 2001 è stata inaugurata presso il polo chimico di Terni il nuovo impianto a ciclo combinato cogenerativo della Edison, la prima centrale in Italia interamente progettata e costruita per il mercato libero dell'energia elettrica. La centrale ha una potenza installata di 100 megawatt.

Sulla Stampa Web del 13 Gennaio 2001 si parla di una centrale che il gruppo Riva vorrebbe costruire nei pressi dello stabilimento siderurgico Ilva, a Novi Ligure (Alessandria).

26 gennaio 2001 - Gli abitanti di Spoleto, particolarmente quelli della frazione Santo Chiodo, sono allarmati per le voci ricorrenti sull'annunciata costruzione in quell'area di una centrale per la produzione di energia elettrica alimentata dall'incenerimento di residui vegetali, di origine agricola, forestale e agroindustriale. Poi, occupano il terreno, impediscono i lavori e il 6 aprile intervengono al consiglio comunale.

Su PugliaNet del 1 Febbraio 2000: la Giunta provinciale di Matera si è espressa contro il progetto della centrale elettrica turbogas a ciclo combinato da circa 800 megawatt che la Sondel (Falck) stava progettando a Ferrandina, affiancando così il suo parere alle opposizioni manifestate anche dal Comune di Ferrandina e dal comitato tecnico della Regione Basilicata. Motivo: l’impianto avrebbe un impatto ambientale negativo e produrrebbe inquinamento elettromagnetico.

A Mantova esistono due progetti: il turbogas di EniPower con una capacità di 800 megawatt e quello di Ecogen di 120 megawatt. Il secondo sembra più a misura della città. Per il Comune di Mantova il quadro di impatto ambientale è molto meno ottimistico di quello riportato da EniPower. Nox, Co, So2 e polveri esistono (le centrali a metano non sono poi così "pulite"). Inoltre si parla delle caldaie-fantasma, quelle ad olio, che servono per evitare blackout in caso di guasto al turbogas.