Associazione Barbarano Cultura

Una perla fra le iniziative dell’associazione barbarano cultura: ci riferiamo alla conferenza del 30 ottobre sul tema:
“Il problema delle migrazioni via mare visto da marinai”

L’ammiraglio Renato Ferraro di Silvi e Castiglione, il professor Umberto Leanza (Prof. di diritto internazionale già Capo del Servizio del Contenzioso Diplomatico) ed il contrammiraglio Vincenzo Melone (Capo Reparto Piani e Operazioni del Comando Generale della Guardia Costiera) ci hanno illustrato con competenza e chiarezza gli aspetti generali del problema, alla cui regolamentazione e soluzione hanno dato un contributo concreto con la loro attività anche in campo internazionale.
Per la prima volta ci è apparso evidente come il problema della immigrazione marina sia stato enfatizzato dai mezzi di informazione e dai dibattiti politici per la sua evidenza e spettacolarità, pur essendo modesta la sua incidenza sul totale dei flussi migratori:ben maggiore è la quantità di immigrazione clandestina per vie di terra.
Al contrario, minore attenzione è spesso dedicata alle condizioni disumane nelle quali gli immigranti clandestini affrontano i loro viaggi della speranza, sulle quali i relatori hanno fornito drammatici particolari sulle esperienze da loro vissute.

Abbiamo quindi potuto apprezzare l’efficienza operativa e lo spirito umanitario con cui la nostra guardia costiera ha operato ed opera in condizioni così difficili.
Ugualmente apprezzate sono state le informazioni ricevute sul ruolo svolto dall’Italia, anche in campo internazionale, per la definizione di accordi e per il contrasto ai canali organizzati di traffico umano.

Quando politici e giornalisti evidenziano i risultati ottenuti per ridurre i flussi di immigrazione dimenticano spesso di precisare che si riferiscono ai soli percorsi via mare: ben diversi i risultati ottenuti per arginare l’immigrazione clandestina per vie di terra.

La nostra associazione rinnova ai relatori i suoi ringraziamenti per la riuscitissima conferenza ed il suo apprezzamento per il lavoro da loro svolto.

Piero D'Alberto