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ASTR-ALEX
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Rifrattore HEYFORD 80/480
CARATTERISTICHE TECNICHE

Rifrattore acromatico : (doppietto spaziato in aria) di produzione cinese o taiwanese
Diametro : 80mm
Focale : 480mm (f/6)
Peso tubo : 2,4 kg
Lunghezza : circa 37 - 44cm con paraluce retratto o esteso
Cella ottica :
in metallo, non registrabile
Focheggiatore : Crayford da 2" rotante, con demoltiplica 1:10, in metallo, con vite di blocco, frizione e grani per eliminare i giochi.
Dotazione : attacco per trepiede, valigia per trasporto imbottita
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COMMENTO
Si tratta di un piccolo rifrattore acromatico con ottica a doppietto e focale corta (f6) commercializzato con il marchio Heyford. Avendo posseduto e utilizzato per un po' di tempo lo Ziel Discovery (80 f5) e avendo tuttora uno Sw 70/500, posso permettermi di fare delle comparazioni con questi strumenti, confrontando le prestazioni e la meccanica.
Diciamo immediatamente (lo si nota anche dalle foto) che per quel che riguarda la meccanica i raffronti sono impietosi, quest'ultimo telescopio e' veramente moderno e ben fatto anche nei piu' piccoli particolari, a differenza degli altri due che sono in commercio ormai da alcuni anni e la progettazione ne risulta datata.
Purtroppo, a causa del tempo inclemente, non mi e' stato possibile eseguire uno star-test e una prova sul cielo, appena lo strumento e' arrivato, quindi mi sono accontentato di provarlo in visione diurna e in notturna su un lampione posizionato a bordo strada, un vecchio lampione con lampada ad incandescenza e luce bianca a "tutto spettro". Inutile dire che il cromatismo e' molto evidente, ai livelli dello Ziel, ma l'immagine e' piu' pulita e luminosa, probabilmente cio' e' dovuto al miglior tratamento antiriflessi, trattamento che presenta una colorazione sul verde con alcuni riflessi rosati. Fino a 40x, comunque, non da molto fastidio e resta in limiti piu' che accettabili, salendo con gli ingrandimenti, la lampada si colorava di blu e di giallo. Da questa premessa si intende che l'ambito d'utilizzo dello strumento sia, in prevalenza, l'osservazione della galassia a largo campo, con bassi ingrandimenti. L'intenzione sarebbe quella di utilizzarlo anche per osservazioni solari (per ora astrosolar e in seguito un bel filtro H-Alfa) e come cercatore accopiato al rifrattore 150 f8. Un ulteriore esperimento ha portato ad una nuova conclusione, cioe' ho diaframmato l'obiettivo a 5cm, portando il rapporto focale a circa f10. Bene, come per magia il cromatismo si e' ridotto di moltissimo (stimerei di un buon 70%) lasciando veramente pochissimo spettro e con immutata incisione di immagine (solo un poco piu' scura).

Due immagini del focheggiatore.
La cella ottica con i diaframmi interni.
La meccanica, come gia' accennato, e di concezione moderna, con il focheggiatore crayford micrometrico, molto fluido nei movimenti e senza shift dell'immagine durante gli spostamenti per focheggiare. Apro una parentesi per rimarcare le differenze con gli altri 2 telescopi, dove, tralasciando il settantino con focheggiatore di plastica, lo ziel era dotato di un pignone e cremaliera molto spartano, con un buon spostamento di immagine durante la messa a fuoco e di difficile regolazione. Questo Heyford e' dotato di un sistema di rotazione, per portarlo in orizzontale in qualsiasi posizione si stia osservando (certamente una bella comodita'). Il tubo del focheggiatore e' graduato con scala millimetrica, per un probabile (improbabile visto il cromatismo) utilizzo fotografico. Il tubo e' verniciato con cura e il paraluce estensibile si muove con fluidita', l'interno e' completamente opacizzato e presenta vari diaframmi nella parte vicina all'obiettivo, che dovrebbero evitare le riflessioni interne, Non e' previsto l'attacco per un cercatore, ma vista la corta focale, si puo' sopperire utilizzando un oculare a lunga focale e con ampio C.A. (ex. con un vixen lv-w da 42mm si ottengono quasi 6° di campo reale).
Il tubo e' avvitato sul focheggiatore, basta svitarlo per rimuovere il dispositivo di messa a fuoco. A questo punto, rimuovendo la ghiera anteriore del paraluce, svitandola, si puo' sfilare il paraluce stesso facendolo scorrere all'indietro, creando, cosi' la possibilita' di rimuovere la cella ottica.
La luna ha evidenziato il cromatismo dell'ottica. A tutta apertura il resido di aberrazione si fa evidente oltre i 60x (plossl TV 8mm), mentre diaframmando a 5cm l'aberrazione sparisce quasi completamente a tutti gli ingrandimenti provati. Sono riuscito ad utilizzare (causa seeing) fino all'oculare da 3.8mm (orion ultrascopic) che sviluppa circa 126x. L'immagine e' stata ancora molto buona, con tutti i particolari dei crateri ben visibili e immagine solo di poco piu' scura. Ho tenuto di fianco lo SW 80ED per confronto, e ovviamente le immagini sul piccolo acro sono risultate meno incise a qualsiasi confronto di ingrandimento.
Il 18 gennaio sono riuscito ad effetuare una breve test sull'ottica, la presenza della luna oltre il primo quarto non ha disturbato troppo la sessione, e mi ha permesso di valutare il cromatismo "sul campo". Lo star test non ha evidenziato grossi difetti, tenendo presente che il seeing si aggirava su un valore di 3 scala Ant. e che quindi l'immagine non era perfettamente pulita. Puntando una stella di 2^ magnitudo gli anelli sono risultati concentrici e il disco di diffrazione bello rotondo, in conclusione l'ottica e' centrata e non son presenti coma e astigmatismo. In intrafocale gli anelli ben visibili, vanno rinforzandosi dal centro, mentre in extrafocale l'immagine e' risultata piu' impastata, sintomo di un residuo di aberrazione sferica. L'immagine a fuoco della stella e' puntiforme con un debole anello (rotto a causa del seeing) attorno. Il test lo ripetero' in campagna dove le condizioni sono sempre migliori.
Sono sempre piu' convinto che lo strumento sia adatto ai campi stellari a bassi ingrandimenti e sicuramente si possa ben adattare ad osservazioni solari con appositi filtri.
Sono riuscito a fare un breve test, dello strumento, in osservazione solare. L'occasione mi si e' presentata durante la convalescenza dall'influenza stagionale. Stanco di star in casa a fare la muffa, ho montato il piccoletto sulla EQ5, inserito l'astrosolar davanti all'obiettivo e tirati fuori 2 oculari dalla borsa. Con la finestra aperta a meta' ho cominciato ad osservare. In particolare gli oculari usati sono stati i plossl TV da 32mm e 25mm che sviluppano rispettivamente 15x e 19x . La visione e' stata veramente molto buona, piu' con il 25mm che con il 32. Il cromatismo ai bordi risulta molto contenuto, la luminosita' e l'incisione dell'immagine sono notevoli, quasi al pari dell'80ED. Purtroppo il sole, in questo periodo, non offre molto (cioe', non offre proprio niente), niente macchie da poter scrutare e con le quali verificare, accuratamente, il contrasto e la nitidezza. Comunque, come gia' accennato, la breve prova mi ha lasciato soddisfatto, chissa' come sarebbe con un H-Alfa decente.
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( Febbraio 2008) Breve test solare.