Simone Prunella il pittore contadino

Faceva il portiere notturno d’albergo solo da tre anni; infatti si dichiara "contadino verace", lavoro che tuttavia ha dovuto lasciare, pur amandolo, perché con il passare degli anni aveva iniziato a nuocere alla sua salute.Vivacissimo, minuto, ci ha detto sorridendo con entusiasmo mentre gli brillavano gli occhi: << solo in questi tre anni sono riuscito a trovare il tempo per dipingere e posso esprimere questa passione che avevo da ragazzo >>. << a otto anni ho affrescato una parete di una chiesina rurale abbandonata >>. << Sull’intonaco fresco? >> gli chiediamo. << no, no, sull’intonaco che già c’era da tanto tempo però i colori sono stati assorbiti lo stesso e sono ancora intatti >>. E con cura ci spiega come fabbricava i suoi colori. Il rosso lo otteneva pestando e riducendo in poltiglia i papaveri, il verde con le erbe, il nero con il succo delle olive e così via per tutti gli altri. Forse per Prunella sta arrivando il momento magico. Le sue lucide e poetiche visioni delle nostre campagne, del Castello di Conversano delle casette di S. Vito o di Palese (Ba) piacciono a tutti, i premi ed i riconoscimenti cominciano ad arrivare.Spesso egli evoca i paesaggi che più gli sono cari, senza dimenticare alcun particolare, come i fichi d’India, le grotte e le barche ai piedi di Torre Incina, le palme che spuntano dietro le villette della nostra costa, le porticine colorate dei trulli grigi e bianchi del rione ed il sole che inonda festoso i campi di primavera. E magicamente rasserenati veniamo sospinti, perfino noi, che ci sentiamo definitamente e inesorabilmente razionali e adulti, a percorrere le stradine dipinte da Simone Prunella che portano dritte in alto inspiegabilmente.
rione Monti di Alberobello ed il sole che inonda festoso i campi di primavera. E magicamente rasserenati veniamo sospinti, perfino noi, che ci sentiamo definitamente e inesorabilmente razionali e adulti, a percorrere le stradine dipinte da Simone Prunella che portano dritte in alto inspiegabilmente.