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I  CATTOISLAMICI

"Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L’anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre" (1 Gv 2, 22-23) - "Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù è venuto nella carne(7), è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell’anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo." (1 Gv 4, 2 seg.) - "Poiché molti sono i seduttori che sono apparsi nel mondo, i quali non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l'anticristo! Fate attenzione a voi stessi, perché non abbiate a perdere quello che avete conseguito, ma possiate ricevere una ricompensa piena. Chi va oltre e non si attiene alla dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi si attiene alla dottrina, possiede il Padre e il Figlio. Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo; poiché chi lo saluta partecipa alle sue opere perverse". (Gv cap.7)

[25]Gesù le disse: <<Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà;  [26]chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?> (Gv. 11,25).

[6]Gli disse Gesù: <<Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. [7]Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto>>. [8]Gli disse Filippo: <<Signore, mostraci il Padre e ci basta>>. [9]Gli rispose Gesù: <<Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? [10]Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. [11]Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.

[11]Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; per il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà. Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato (Mt. 24,11

Dopo il cattocomunismo che ha cercato di conciliare chi nega Dio con i credenti nel Signore; che ha tentato di armonizzare l’ideologia condannata dalla Madonna a Fatima, dai documenti del magistero della Chiesa e dalla storia (in base a tale ideologia milioni di cristiani sono stati perseguitati e martirizzati), con il Vangelo predicato da nostro Signore Gesù Cristo, stiamo ora assistendo al cattoislamismo. Infatti, sta penetrando nel mondo occidentale cristiano (si fa per dire, in quanto l’Europa ha scelto come emblema la stella a cinque punte, conosciuta come pentalfa massonico, al posto della Croce) questa prassi che cerca di conciliare quanti adorano Gesù Cristo come Dio, inchinandosi davanti all’Eucarestia (anche qui si fa per dire), e gli islamici che negano non solo la divinità di Cristo, ma anche la Santissima Trinità. Purtroppo, come al solito,  il demonio ha buon gioco nello sfruttare l’ignoranza biblica di molti cattolici facendo loro credere che, in definitiva, adoriamo lo stesso Dio. Pur corretti dagli stessi islamici che in alcune manifestazioni hanno gridato e scritto slogan “Noi non siamo politeisti (riferendosi alla Santissima Trinità), ma adoriamo un solo Dio”, molti cosiddetti cristiani considerano il Corano alla stessa stregua della Sacra Scrittura. Potremmo evidenziare numerose ed importanti differenze al riguardo, ma preferiamo invitare gli eventuali interessati alla lettura della numerosa documentazione riportata nel nostro link “libri consigliati”.

In quanto cattolici ci limitiamo ad osservare alcuni punti chiave.

Ø      Noi adoriamo la Santissima Trinità, della quale Gesù (vero uomo e vero Dio) è la seconda Persona;

Ø      noi consideriamo Dio come Padre ed in quanto tale ci rivolgiamo, su suggerimento di Gesù, a Lui con suppliche, lodi e ringraziamenti;

Ø      noi adoriamo anche lo Spirito Santo (sconosciuto all’islam);

Ø      il nostro concetto di martirio (sofferenza donata per amore di Dio e del prossimo) è abissalmente diverso da quello dei cosiddetti “martiri” islamici che, suicidandosi, uccidono migliaia di innocenti;

Ø      noi cattolici consideriamo Maria Santissima non solo come la Madre di Dio, ma la invochiamo quale Regina dei santi, dei profeti, degli angeli ecc.

Ø      il Vangelo è propositivo, mentre l’Islam è impositivo (il Corano prevede la guerra santa contro gli infedeli);

Ø      esiste una abissale differenza tra il nostro digiuno e il ramadan;

Ø      noi cristiani dobbiamo amare i nostri nemici “Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.” (Mt. 5,43). Non li dobbiamo uccidere (salvo che per legittima difesa proporzionale)  - 2263 La legittima difesa delle persone e delle società non costituisce un'eccezione alla proibizione di uccidere l'innocente, uccisione in cui consiste l'omicidio volontario. « Dalla difesa personale possono seguire due effetti, il primo dei quali è la conservazione della propria vita; mentre l'altro è l'uccisione dell'attentatore ».  « Nulla impedisce che vi siano due effetti di uno stesso atto, dei quali uno sia intenzionale e l'altro preterintenzionale ». 2264 L'amore verso se stessi resta un principio fondamentale della moralità. È quindi legittimo far rispettare il proprio diritto alla vita. Chi difende la propria vita non si rende colpevole di omicidio anche se è costretto a infliggere al suo aggressore un colpo mortale: « Se uno nel difendere la propria vita usa maggior violenza del necessario, il suo atto è illecito. Se invece reagisce con moderazione, allora la difesa è lecita [...]. E non è necessario per la salvezza dell'anima che uno rinunzi alla legittima difesa per evitare l'uccisione di altri: poiché un uomo è tenuto di più a provvedere alla propria vita che alla vita altrui ». 176  2265 La legittima difesa, oltre che un diritto, può essere anche un grave dovere, per chi è responsabile della vita di altri. La difesa del bene comune esige che si ponga l'ingiusto aggressore in stato di non nuocere. A questo titolo, i legittimi detentori dell'autorità hanno il diritto di usare anche le armi per respingere gli aggressori della comunità civile affidata alla loro responsabilità -. (Catechismo della Chiesa Cattolica) http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a5_it.htm#I.%20Il%20rispetto%20della%20vita%20umana

Ø      Gesù ha raccomandato ai credenti di imporre le mani ai malati per chiedere la guarigione (Mc. 16,1t seg.) ecc.

Questi ed altri numerosissimi punti dimostrano l’inconciliabilità teologica tra l’unica religione rivelata direttamente da Dio mediante l’Incarnazione di Gesù Cristo e le altre religioni, islam compreso. Come ha chiaramente affermato più volte il Cardinal Biffi, l’islam rappresenta un pericolo non solo per il cristianesimo, ma anche per la stessa civiltà occidentale. L’islam, infatti, non riconosce distinzione tra lo Stato e la professione religiosa e non prevede alcuna reciprocità di trattamento (ved. “Rapporto 2002 sulla libertà religiosa nel mondo” ed. ACS – acs.it@tin.it - fax 0669893923 ed altra documentazione citata in http://www.genitoricattolici.org/rassegna%20libri.htm ). Conviene inoltre leggere e meditare anche la sentenza della Corte di Giustizia Europea (in base a tale sentenza l’immodificabile legge coranica o charia viene considerata incompatibile con la Convenzione per i diritti dell’uomo “se la sentenza della Corte di Giustizia Europea - 31 luglio 2001 - Requêtes nos 41340/98, 41342/98, 41343/98, 41344/98 -)

 1.  « …La Cour reconnaît que la Charia, reflétant fidèlement les dogmes et les règles divines édictées par la religion, présente un caractère stable et invariable. Lui sont étrangers des principes tels que le pluralisme dans la participation politique ou l’évolution incessante des libertés publiques. La Cour relève que, lues conjointement, les déclarations en question qui contiennent des références explicites à l’instauration de la Charia sont difficilement compatibles avec les principes fondamentaux de la démocratie, tels qu’ils résultent de la Convention, comprise comme un tout. Il est difficile à la fois de se déclarer respectueux de la démocratie et des droits de l’homme et de soutenir un régime fondé sur la Charia, qui se démarque nettement des valeurs de la Convention, notamment eu égard à ses règles de droit pénal et de procédure pénale, à la place qu’il réserve aux femmes dans l’ordre juridique et à son intervention dans tous les domaines de la vie privée et publique conformément aux normes religieuses. En outre, les déclarations qui concernent le souhait de fonder un « ordre juste » ou un « ordre de justice » ou « ordre de Dieu », lues dans leur contexte, même si elles se prêtent à diverses interprétations, ont pour dénominateur commun de se référer aux règles religieuses et divines pour ce qui est du régime politique souhaité par les orateurs. Elles traduisent une ambiguïté sur l’attachement de leurs auteurs pour tout ordre qui ne se base pas sur les règles religieuses. Dès lors, selon la Cour, un parti politique dont l’action semble viser l’instauration de la Charia dans un Etat partie à la Convention peut difficilement passer pour une association conforme à l’idéal démocratique sous-jacent à l’ensemble de la Convention…. ».

 La documentazione citata dimostra che non esiste, come molti vogliono far credere, una differenza tra l’islam moderato e quello fondamentalista. Esiste invece la differenza tra l’islam al potere e quello in minoranza. Quando l’islam riesce a raggiungere il potere applica il corano con tutte le conseguenze testimoniate dagli “infedeli”. Lo stesso demonio, costretto da Dio, ha confermato tale pericolo.

 I seguenti documenti del Magistero della Chiesa chiariscono la fondamentale differenza tra il cristianesimo e le altre religioni e pongono in guardia i cristiani da pericolose confusioni:

Ø          Enciclica "Mortalium animos", 6 Gennaio 1928 (sull'ecumenismo)

Ø        Istruzione "Ecclesia Catholica", 20 Dicembre 1949 (sull'Ecumenismo)

Ø        Enciclica "Traditi humilitati", 24 Maggio 1829

Ø        Enciclica "Mirari vos" - 1832

Ø      Dominus Iesus

Ø      Islam e Cristianesimo -Della Conferenza Episcopale dell'Emilia Romagna - Ed. Dehoniane

Ciò premesso noi dobbiamo ubbidire a Dio,  piuttosto che agli uomini che “predicano un vangelo diverso” (Gal 1,8 seg.- Atti 5,29 - 1 Re 13,11 seg.)! Quindi, nel rispetto degli altri che dobbiamo amare come noi stessi, abbiamo:

1)      il dovere di predicare come Lui ci ha insegnato e ciò che Lui ci ha insegnato, senza provocare confusioni e invocandolo affinchè "Stenda la mano perchè si compiano guarigioni, miracoli e prodigi nel nome di Gesù..." (Atti 4, 30); raccomandazione, questa, estranea all’Islam (per quanto riguarda l’importanza dei segni, nell’evangelizzazione in ogni tempo, utilissimi per dimostrare gli interventi del Signore a supporto della predicazione, invito alla lettura del mio libro "I segni di Dio");

2)      lottare democraticamente per impedire ogni sopraffazione da parte di quanti intendono imporre (anche per dovere coranico) le loro credenze ed usanze (un’interessante lettura documentata è costituita dal libro “I nuovi perseguitati” di Antonio Socci, ed. Piemme);

3)      utilizzare un sano discernimento nell’accoglienza a salvaguardia dei nostri valori religiosi e laici “Giovanni Paolo II sottolinea l'importanza dello spirito solidale nei confronti degli immigrati, come ha detto piazza San Pietro per la recita dell'Angelus. Importante, per il Pontefice, che in Italia si "diffonda lo spirito di accoglienza'' nei confronti di chi è immigrato, come Dio che si è fatto ''migrante'' ed accoglie ogni uomo. Ma ce n'è anche per l'altra parte: gli immigrati, ha detto il Papa, a loro volta rispettino le leggi dello Stato che li accoglie, contribuendo ad un migliore inserimento nel loro nuovo contesto sociale…” Il Nuovo http://www.ilnuovo.it/nuovo/foglia/0,1007,159996,00.html  .