Alla scoperta dell'uva

Sommario

Anno Scolastico 2002/2003

Gli acini si raggruppano nel raspo e formano il GRAPPOLO

LA VITE

La pianta che ci dà l'uva si chiama VITE.
La vite è una pianta che non ha tronco, ma un fusto legnoso.
E' una pianta rampicante:
si attacca con i tralci a dei sostegni.
Nei tralci si notano i viticci (riccioloni verdi) e i pampini (foglie della vite)
.

Dai tralci pendono grossi grappoli di uva di diverse qualità.

L'UVA

L'uva si presenta in grappoli formati da acini.
Ogni acino ha la buccia liscia che ricopre una sostanza dolce e succosa. All'interno dell'acino ci sono i semi chiamati vinaccioli.

Copio dal vero un grappolo d'uva

Descrivo un grappolo d'uva

OSSERVANDO il grappolo d'uva noto il fogliame (pampini) palmato con i margini irregolari di colore verde marcio con nervature più scure.
Il grappolo ha una forma di cono rovesciato ed è formato da tanti acini tondeggianti di colore verde acido.
TOCCANDO la foglia noto che è ruvida e un po' secca; gli acini hanno una buccia liscia e una consistenza per lo più soda.
ODORANDO avverto un piacevole profumo dolciastro che stuzzica l'appetito.
MORDENDO un acino gusto una polpa succosa e zuccherina, mentre il vinacciolo è sodo e di sapore amaro.


FROTTAGE DEL PAMPINO

Diversi tipi di coltivazioni

I sistemi di coltivazione della vite possono essere diversi, secondo la qualità ed il clima.Ci sono coltivazioni di vite
•  A pergola
•  A filare
•  Ad alberello
In collina si vedono tanti filari di viti

L'uva matura in autunno. Quando l'uva è matura si raccoglie, cioè si VENDEMMIA.

La Collina

L'ambiente adatto per la coltivazione delle viti è la collina. Infatti, grazie all'altitudine e quindi alla migliore esposizione al sole, l'uva cresce rigogliosa.
Per questo dalla collina arriva l'uva migliore per fare il vino.

La storia di un grappolo d'uva

Ero un piccolo grappolo acerbo, cresciuto con i miei amici in collina sui filari di una vecchia vite.

1

I miei acini erano piccoli e verdi, ma il sole della primavera e il caldo dell'estate li hanno fatti crescere, maturare e colorare di un bel viola scuro.

2

Arrivò l'autunno! Con il suo magico pennello colorò di caldi colori i pampini, i tralci e i viticci.
I miei acini erano gonfi e succosi; ormai ero pronto per la vendemmia.

3

Così fu. Insieme ad altri grappoli venni messo in una grande cesta e portato in una fredda cantina per essere pigiato nel tino.
Ormai i miei chicchi erano solo un bel ricordo. Non ero più un grappolo, bensì un succo violaceo e profumato.
Nel tino rimasi per molto tempo trasformandomi prima in mosto, poi in vino.

4

Venni imbottigliato e messo sullo scaffale della cantina insieme alle altre bottiglie.

 

5

 

Un giorno qualcuno verrà a prendermi, toglierà il vecchio tappo di sughero e ...diventerò delizia per il suo palato!!!!

 

6

Una poesia sull'uva

VENDEMMIA
L'UVA È' MATURA, LA SCHIACCIO CON BRAVURA:
SCHIACCIANDO SI FA IL VINO,
LO METTO DENTRO IL TINO
NE BEVO UN BICCHIERINO.
MI GIRA GIA' LA TESTA, VINO NON NE RESTA:
TUTTO L'HO BEVUTO, PER TERRA SON CADUTO
NON RIESCO PIU' AD ALZARMI,
COMINCIO AD ADDORMENTARMI!

Una favola sull'uva

La favola della volpe e l'uva

E' una bella e fresca mattinata di fine settembre. Una volpe magra come un chiodo perché da giorni e giorni non riesce a trovare di che sfamarsi, capita sotto un pergolato ricco di foglie ormai gialle e di meravigliosi grappoli d'uva. Fra questi la volpe ne nota uno con dei bei chicchi dorati, che potrebbe far gola a chiunque. Fra l'altro, per quanto in alto, pende un po' di più degli altri.
La volpe si guarda intorno e, non vedendo nessuno che possa disturbarla, decide di darsi da fare per acchiappare quel prelibato frutto "pendente".
- Accidenti, però, - borbotta un po' rabbiosa - non è facile arrivarci. E' tanto alta! -
Si mette di buona volontà, gonfia il petto per prendere slancio e spicca il salto, e poi un secondo, e un terzo... macchè, ci vuole ben altro.Alla fine ha un'idea   geniale: vede una grossa pietra e a fatica, aiutandosi con le zampe e con il muso, riesce a spingerla fin sotto il grappolo. Ci monta sopra, ma prima ancora di spiccare il salto scivola e precipita a terra. Capisce ormai che deve rinunciare all'impresa e a malincuore manda giù l'acquolina che le si era formata in bocca alla vista di un così prelibato boccone.
Se ne va allora consolandosi con queste conclusioni:
- Dopo tutto che cosa me ne importa, tanto quell'uva non era ancora matura. Si vede benissimo che deve essere acida come l'aceto, poiché è molto verde! Non sono mica caduta tanto in basso da accontentarmi di robaccia che andrebbe bene solo a quei morti di fame di conigli o scoiattoli o giù di lì! Non so neanche perché ho perso tutto questo tempo! -
Così, con queste amare riflessioni la volpe continua il suo vagabondare a pancia vuota, sempre con la speranza di poterla riempire.

Acini d'uva caramellati

Cosa serve:

- uva
- zucchero
- acqua
- stuzzicadenti

Con le forbici a punte sottili, staccate gli acini dal grappolo lasciando però attaccato un pezzo di peduncolo. L'uva dovrà essere di qualità ad acini grossi, a bucia sostenuta e senza semi . Lavatela bene e stendetela su un canovaccio affinché asciughi.
Riunite in una pentola, in un bicchiere d'acqua, lo zucchero. Lasciate bollire a fuoco bassissimo fino ad avere uno sciroppo denso. Toglietelo dal fuoco e immergetevi, uno alla volta, gli acini, ad ognuno dei quali, nel frattempo, avete provveduto ad infilzare uno stuzzicadenti dala parte del picciolo. metteteli ad asciugare su un piattino appena unto di olio, facendo inmodo che gli acini non si tocchino fra di loro.

L'autunno ci dà: pinoli, castagne, uva a volontà, mischiamo a casaccio e voilà il castagnaccio!

Ingredienti:
2 kg di farina di cstagne
1 l di latte
1 l di acqua
1 pizzico di sale
3 hg di uva sultanina
2 hg di pinoli
un po' di rosmarino
10 cucchiai di acqua
12 cucchiai di zucchero
Preparazione:
In una bacinella mettiamo la farina di castagne. Aggiungiamo il latte e l'acqua e mischiamo il tutto. All'impasto uniamo lo zucchero, il sale e l'olio. Amalgamiamo gli ingredienti e aggiungiamo uvetta e pinoli. Versiamo tutto in una teglia e inforniamo   a 190 gradi per mezz'ora circa

BUON APPETITO!

Alcune ricette con l'uva

Facciamo il vino
1° Fase: LA PIGIATURA

Martedì 1 ottobre, ci siamo recati a Vigonzone a casa di Marco dove, su un grande tavolo, abbiamo trovato tanti grappoli d'uva e recipienti per ciascuno di noi.

Abbiamo staccato dal raspo gli acini e, dopo averli messi nei recipienti abbiamo iniziato a schiacciarli con le mani. A poco a poco la bacinella si riempiva di succo e bucce.

Tutto questo è stato versato in un colino che ha trattenuto le bucce che venivano in seguito schiacciate ancora. Il succo è stato depositato in un grande mastello.

Nel mastello abbiamo messo anche le bucce schiacciate perché è proprio grazie a loro che è possibile la fermentazione del mosto.

Ci siamo lavati le mani tutte appiccicose perché l'uva contiene molto zucchero..
Abbiamo concluso questa esperienza con una merenda a base di dolci di uva e cocco.

2° FASE: SI FILTRA IL MOSTO

Dopo due settimane siamo ritornati a casa di Marco.
In tutto questo tempo il mosto era fermentato cioè lo zucchero si era trasformato in alcool ed era pronto per essere filtrato e messo nella damigiana.

La maestra Valentina ha preso con un mestolo il mosto da mastello e poi lo ha versato, attraverso una calza di nylon, nell'imbuto.

Abbiamo osservato che la poltiglia delle bucce rimaneva tutta all'interno della calza, così il liquido entrava puro nella damigiana.
Il mosto dentro la damigiana ha continuato a fermentare ancora per un mese e mezzo.

3° FASE: SI FILTRA IL MOSTO

Abbiamo preparato l'imbottigliatrice e dopo aver soffiato nelle cannette ecco arrivare dalla damigiana il getto di vino.
Inserite le cannette nelle bottiglie quest'ultime si sono riempite di vino.
Le bottiglie poi sono state tappate per essere portate...nella cantina di casa.