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Storia: Alberto Gedda – L’UNITA’ – 21/08/2005
"Il marchio degli Area, della loro musica "progressiva" così diversa, distorta, destabilizzante. "Cercavamo il non praticato, l'inaudito. Demetrio inserisce iodel di origine africana nei primi pezzi e nei concerti succede di tutto: passino le dissonanze, i tempi dispari, ma gli iodel e le espressioni di Demetrio non vengono capite dal pubblico che, anzi, le considera delle provocazioni e quindi urla e contesta nei concerti che ci vedono quali supporter nelle tournée di Rod Steward, Soft Machine, Gentle Giant". L'esordio è difficile: Busniello e Dijvas mollano il gruppo e arriva Ares Tavolazzi: nel 1973 esce il primo disco, Arbeit Macht Frei, accolto in modo contrastante, cui segue Caution Radiation Area che contiene la sconvolgente Lobotomia, dedicata a Ulrike Meinhof, terrorista tedesca detenuta in un carcere di massima sicurezza, e l'originale versione de L'Internazionale. Prende così corpo Crac, sempre per l'etichetta Cramps di Gianni Sassi, che si presenta con i versi del poeta Buenaventura Durruti: "Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce". Gli Area macinano concerti su concerti. "Demetrio - continua Fariselli - si muoveva a suo agio su un nuovo percorso artistico, con grande entusiasmo: era un motore incredibile, un traino dalla forza immensa". La curiosità lo spinge a incidere dischi come solista (da Cantata Rossa per Taal al Zaatar a Recitarcantando, Le Milleuna) e ad affinare i suoi studi sull'uso della voce lavorando con John Cage a New York dove conosce Andy Warhol. Nel 1978 Stratos lascia gli Area, che prendono una strada più jazz rock, e lavora sulla poesia fonetica, collabora con il Cnr, con l'istituto di glottologia dell'Università di Padova, con artisti e ricercatori per arrivare alla sintesi fra linguaggio e psicologia. Per Demetrio le corde vocali sono degli strumenti musicali con i quali riesce ad emettere suoni simultanei doppi, tripli, persino quadrupli raggiungendo frequenze di 7000 hertz. "Voleva sempre capire, sapere, conoscere - conclude Fariselli - Le sue ricerche restano di grande attualità e sono state riprese da molti". Ci sono suoi eredi? "No, onestamente, non ho ancora sentito un altro Demetrio. Lui resta l'unico. "


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